GLACIALE COME UN ICEBERG
La
mattina seguente le compagne di Sora stavano decidendo come
avrebbero detto al Sensei della scomparsa della compagna, ma dopo la
colazione
lo stesso insegnante le chiamò per l'appello prima di
iniziare la loro prima
escursione all'acquario Chirumi.
Fu solo in quel momento che tutti, comprese le amiche di Sora,
scoprirono che
non era la sola a non essere presente quella mattina.
Mancava anche il ragazzo solitario.
Le tre amiche si decisero a raccontare tutto per filo e per segno al
Sensei che
le guardò con disgusto per la bravata che avevano commesso
la scorsa notte.
-
Con voi farò i conti dopo. Adesso è
più importante ritrovare
Takenouchi e Yagami.-
-Magari
è stata una semplice fuga romantica?-
Si intromise il commissario di Polizia del luogo, che aveva assistito
alla
conversazione.
-Noooo,
Sora non è il tipo di persona che farebbe una cosa del
genere.- Urlarono all'unisono Aia e Nana.
-Poi
assolutamente non con Yagami, non si sono mai scambiati una
parola durante gli anni di liceo.- Continuò Midori.
-Si,
ma erano molto amici prima.- Aggiunse infine il Sensei che li
conosceva da prima del liceo, lasciando le tre studentesse di stucco.
Perché la
loro amica non aveva mai raccontato nulla?
***
Era giorno.
I raggi del sole battevano sul telo impermeabile disteso sopra i due
ragazzi.
Iniziò a fare caldo là sotto per cui i due si
svegliarono e quando si
guardarono intorno erano davvero in mezzo al nulla.
-Secondo
te a quanti chilometri di distanza siamo da Okinawa?- Iniziò
a parlare lei cercando di rompere il ghiaccio, maledicendosi un istante
dopo
sentendo la riposta fredda e distaccata del ragazzo.
-E
io che diavolo ne so!-
Come
aveva potuto pensare che tra loro sarebbe tornato tutto come
prima. Poi il ragazzo aggiunse un ghigno ironico che però
infastidì parecchio
la rossa.
-È
pazzesco! Siamo in mezzo al nulla e hai il coraggio di ridere?-
-Ehi,
stai calmina! E poi guarda che se siamo qui è
perché tu ti
sei voluta fare un tuffo al chiaro di luna questa notte.-
-Sono
caduta perché un imbecille tarchiato e ubriaco mi
si è
buttato addosso. E poi nessuno ti ha chiesto niente.-
Stavolta si era innervosita. Dopo quella frase
regnò il silenzio per
diversi minuti, forse ore.
Incrociarono
i loro sguardi solo una volta, ma a Sora quegli
attimi sembrarono quasi eterni. Osservò gli occhi nocciola
screziati di giallo
dell'ex amico, facendosi travolgere da un desiderio irrefrenabile che
le fece
avvampare le guance.
Ma
a cosa stava pensando? Quello non era più il suo
Taichi.
Come poteva essere diventato così glaciale come un
iceberg? Era
inutile continuare a crogiolarsi sull'argomento.
Si rimproverò per quei pensieri e tornò a fissare
l'oceano per pochi istanti,
quando poco dopo si alzò di scatto dal gommone facendo quasi
cadere il moro in
acqua.
-Ma
sei impazzita?- Stava fissando un punto ben preciso con occhi
vitrei.
-Vedo
qualcosa laggiù! Sembra un'isola. Sì,
è un'isola quella.-
-Stai
scherzando?- Si voltò anche lui in quella direzione.
Era vero, aveva ragione, quella era davvero un'isola.
La speranza si riaccese nei loro occhi. Taichi remò con
tutta la sua forza fino
ad arrivare vicino alla riva.
Erano stanchi e non appena toccarono la terraferma si buttarono
distrutti ma
felici sulla sabbia.
Presto
però, iniziarono a camminare per l'isola cercando una
cabina telefonica o perlomeno qualche essere umano a cui chiedere
aiuto. Niente
o forse meglio dire nessuno si era visto nel tragitto durante quella
lunghissima camminata.
Solo vegetazione e per la tristezza di Sora solo insetti di tutti i
tipi.
-Tra
un po' ci troveremo davanti Koromon e Yokomon e verrà fuori
che siamo finiti un'altra volta sull'isola di File!-
Disse ridacchiando il moro. Battuta che stupì Sora, e non
poco.
-Non
mi dispiacerebbe rivedere Yokomon in effetti.-
Sorrise. Poi si fermò ad osservare una pianta di bacche e ne
raccolse una.
-Ferma!-
-
Che c'è? Sono solo bacche.-
-Anche
quella di Biancaneve era una mela.-
-Ok,
concetto afferrato.- concluse gettando la bacca a terra.
Fu quasi felice di quel gesto da parte del ragazzo, ma ancora era
presto per
cantare vittoria. Taichi Yagami era diventato un enigma per lei. Anche
se
pensandoci bene si era buttato senza pensarci quando era caduta dallo
yacht.
Se la detestava così tanto perché lo aveva fatto?
Tutti quei pensieri la
stavano torturando.
Ripresero a camminare. Ma niente, né strade, né
persone, e con loro immenso
dispiace nemmeno nessun Digimon.
Dove diavolo erano finiti? Ormai stava iniziando a fare buio, ed erano
senza
forze.
-Penso
che arrivati a questo punto, dobbiamo trovare un posto dove
passare la notte, Sora. Domani mattina continueremo a cercare.-
-Penso
che tu abbia ragione, Taichi.-
Sembrava
quasi che l'imbarazzo e la tensione iniziale fossero solo
un brutto ricordo.
Tornarono
alla riva e la prima cosa che notarono fu che il gommone
era sparito.
Evidentemente la stessa corrente lo aveva trascinato via.
Erano di nuovo disperati, e iniziava a fare pure freddo.
-Brrr..
Ci vorrebbe un fuoco per scaldarci.-
Esordì
Taichi, iniziando a raccogliere della legna, forse anche
per smorzare la tensione che era tornata quando avevano appreso che
fosse
sparito quell'unico mezzo, che anche senza motore, li avrebbe potuti
trascinare
via da quell'isola evidentemente deserta.
-Perché,
sai accendere un fuoco adesso?- Lo prese in giro Sora.
-Certo,
svariati anni di campo estivo saranno serviti a qualcosa,
no?-
La
ragazza lo guardò con stupore, fino a quando lo vide
mettersi
le mani in tasca e con un sorriso a trecentosessanta gradi stampato in
faccia
estrasse un accendino mostrandoglielo soddisfatto.
-TADAMM!-
Sora scoppiò a ridere.
-Sei
sempre il solito Taichi , non sei cambiato di una virgola.- Si
pentì subito dopo aver detto quella frase, ma Taichi invece
non sembrò dargli
peso. Forse perché era intendo ad accendere il fuoco.
Sora
avrebbe voluto chiedergli mille cose dopo tutti quegli anni,
ma non ci riuscì per via della stanchezza.
Distesi, uno accanto all'altro vicino al piccolo fuocherello che aveva
acceso
il ragazzo, si addormentarono in pochissimi istanti. Avevano passato
una
giornata assurda ed erano molto provati.
"Seconda
stella a destra, questo è il cammino
E
poi dritto fino al mattino
Poi
la strada la trovi da te
Porta
all'isola che non c'è"
~Edoardo
Bennato~ L'isola che non
c'è
Note
dell'autrice:
Ecco
il terzo capitolo, spero di non deludere le aspettative di chi
continua a leggere.
Le
mie
aspettative le ho già deluse. XD
No
scherzi
a parte, avrei voluto scrivere di più, ma tra che per ora
non ci sto con la
testa, tra che molte cose le voglio inserire gradualmente, questo
capitolo può
sembrare noioso. Spero
di rifarmi nei prossimi capitoli...
Però
dai,
finalmente Taichi e Sora sono arrivati sull'isola che però
non è l'isola di
File. :P
E
siccome
io sono Wendy non potevo non fare una Taiora sull'isola che non
c'è. XD
Vabbè
bando alle ciance, come qualcuno di voi ha già capito per
scrivere questa mini
long mi sono ispirata, ebbene sì, al remake "Laguna blu il
risveglio"
(ho perso il conto di quante volte ho visto sto film).
Sono
veramente felice che (parlo per chi ha recensito almeno)
quest'idea sia piaciuta.
Mi
scuso
sempre per gli errori e per il pastrocchio che è venuto
fuori.
Al
prossimo capitolo! 😘
Ringrazio
sempre chi legge e recensisce.
Un
grazie
particolare a EleCorti AlwaysJohnlock Princesse with
wormmon e
Usabella dream.
Grazie
ragazze per il vostro sostegno e le vostre bellissime recensioni.
Wendy