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Autore: _laragazzadicarta_    25/02/2017    1 recensioni
Bulma è bella, intelligente e in carriera, eppure sente che qualcosa manca nella sua vita: un bambino.
Vegeta, il suo migliore amico, non è molto d'accordo con la sua scelta.
Cosa farà la nostra giovane scienziata? Persisterà nell'inseguire il suo desiderio? E per farlo dovrà mettere da parte la sua amicizia col giovane scrittore che di bambini non vuole proprio sentirne parlare?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Un po' tutti, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Me, you and the test tube

Capitolo secondo.

“Party d'inseminazione”.
Bulma Brief è appena uscita dal mio lussuoso appartamento in centro lasciandomi solo nella solitudine più cieca e con in mano questo stupido bigliettino color cobalto. Ad impregnare l'aria il profumo di vaniglia sui cuscini che profumano ancora di lei. Riguardo ancora e ancora ed ancora il biglietto e lo poggio sulle mie labbra.
“Party d'inseminazione”.
Le feste mi sono sempre piaciute, eppure questa no. Questa mi turba, apre una voragine d'interrogativi dentro di me, l'incertezza di ciò che verrà è sempre più grande. Che stupido, geloso di un bambino non ancora nato.
“Party d'inseminazione”.
Ed è già sabato. Sono sull'uscio dell'appartamento di Bulma fasciato in una triste camicia glicine regalatemi dalla turchina qualche Natale fa. Dentro l'appartamento le risate degli invitati. Dovrei ridere anch'io, la mia migliore amica sta per avere un bambino, eppure sento solo un forte dolore al petto.
“Party d'inseminazione”: due nomi ed una preposizioni. Diciannove lettere. Otto vocali e undici consonanti. Sono al tredicesimo drink e queste tre parole sono tornate nella mia mente almeno ventitré volte negli ultimi diciassette minuti.

« Ehi amico, non ti vedevo bere così ... »
« ...da quando è morto mio padre...bla bla bla. Siediti e bevi con me, Kakaroth » dico facendogli spazio accanto a me «...oppure la generalessa t'impone solo latte e semolino? » lo prendo in giro riferendomi a sua moglie, ChiChi.
« Io bevo se tu mi dici cos'hai » dice il mio amico dai disordinati capelli corvini e il solito largo sorriso.
« Non ho nulla che un po' di vodka non possa curare, tu invece? Il marmocchio continua a turbare il tuo riposo? »
« Gohan ha dodici anni, ha smesso di frignare di notte da almeno nove anni » sbuffa il minore fingendosi offeso «... comunque non prendermi in giro. Tu hai paura».
« Paura? E di cosa? » rido distogliendo lo sguardo.
« Di perderla ».
“Cazzo se mi conosci bene, Kakaroth” penso scrutando in lontananza.
Kakaroth, il cui nome di battesimo è Goku, è il mio migliore amico. È sempre stato accanto a me nei momenti più duri ed è capace di leggermi dentro senza che io pronunci una sola parola.
« Non la perderai, okay? » dice appoggiando una mano sulla mia spalla e abbozzando un sorriso.
« Non ho paura di perderla, sono solo tutte queste figure falliche che mi mettono a disagio » dico fingendo il mio solito sorriso a mezzo volto, Kakaroth ricambia il mio sorriso.
Dei gridolini interrompono la nostra chiacchierata ed eccola entrare. Bellissima, forse più del solito. Tra i capelli turchini sono annodati fiori selvatici variopinti e sul volto è disegnato un fantastico sorriso. Mi rivolge lo sguardo ed io alzo un braccio per salutarla.
Kakaroth mi ha lasciato solo al bancone, ha raggiunto la sua isterica consorte. Dopo aver salutato un po' di amici, Bulma finalmente si avvicina a me, ma non è sola. Accanto a lei uno di quei fusti tutto muscoli e niente cervello, ma a quel punto della serata non sono più capace di fingere di tollerare quel bellimbusto.
« Tu devi essere Vegeta, Bulma mi ha parlato molto di te! » sorride il tizio offrendomi la mano che stringo con molta più foga del necessario.
« Peccato, Bul non mi ha affatto parlato di te » rispondo fintamente dispiaciuto, Bulma alza lo sguardo ma la ignoro.
« Yamcha, ignoralo è soltanto ubriaco » afferma Bulma corrugando le labbra.
« Purtroppo non sono abbastanza ubriaco da dimenticare che stai facendo un'enorme cazzata » rispondo alzandomi dallo sgabello dell'isola della cucina « ora se permettete vado al cesso »
« Affogatici » risponde l'azzurra marciando al lato opposto della sala mentre il ragazzo le sussurra qualcosa all'orecchio.
Mi dirigo verso il bagno tentando di non sbattere contro pericolose sculture di ghiaccio dalle forme più strane e perverse. Arrivato alla mia metà mi appresto a sciacquare il mio viso per sgomberare la mente diventata troppo pesante ed offuscata dai fumi dell'alcool quando un piccolo barattolino colpisce la mia attenzione: “ il miracoloso seme di Yamcha”.
« Vediamo se sarà ancora così miracoloso giù nelle fogne tra ratti e lucertole » sogghigno aprendo il barattolo ed annusandolo «...bleah » dico prima di svuotarne il contenuto nel water. Risciacquo il contenitore e lo rimetto al suo posto. Sorrido soddisfatto e sto per uscire dalla toilette quando mi accorgo di un piccolo particolare “sono un completo idiota”.
Apro il rubinetto e metto la testa nel lavabo mentre faccio ordine tra i miei pensieri. Ovvio che si accorgeranno che manca lo sperma, è un fottuto party d'inseminazione!
«E ora che faccio?» mi ripeto« ...se Bulma lo scopre la perderò davvero. Devo sostituire il seme mancante, ma con cosa? Borotalco? Certo che no. Albume d'uovo? Non ha la stessa consistenza. Con altro sperma? Oh, geniale. Ma dove lo trovo? Ma che domande?! Sono un uomo ».
Rasserenato dal mio soliloquio mi siedo sulla tazza del water e abbasso i boxer ed i pantaloni in un sol gesto.
« Si, ma così non riesco » frugo nel cesto delle riviste lì accanto sperando di trovare un numero di playboy, ma l'unica cosa che mi capita tra le mani è una rivista di cucito con in copertina un ormai sessantenne Jane Fonda «...al diavolo, è pur sempre Jane Fonda».
Mentre con la mano sinistra reggo quel giornale che deve aver almeno vent'anni, con la mano destra inizio a stuzzicare il mio membro freneticamente. Lo accarezzo delicatamente e poi con sempre più foga lungo tutta la sua lunghezza finché non riverso tutto il mio seme in quel barattolino.

Mi risveglio sul divano dell'appartamento ormai vuoto di Bulma con un gran mal di testa ed un completo vuoto di memoria, l'ultima cosa che ricordo è Bulma avvinghiata a quel palestrato.
Sento dei rumori provenire dalla cucina, deve essere Bulma che armeggia con la caffettiera. « Bulma...» urlo tentando di alzarmi, ma un capogiro mi riporta sul divano «...dimmi che hai un'aspirina e confermami che tua madre non ha abusato di me mentre dormivo».
« Ecco la tua aspirina, ma non posso accontentare la tua seconda richiesta... » ride Bulma avvicinandosi a me con un vassoio colmo di ghiottonerie «...scherzo, mamma non ti ha sfiorato nemmeno con un dito ».
« Comunque scusa per ieri...sono stato un po' duro. Non dovevo dire quelle cose » sussurro ritentando di mettermi a sedere.
« Vegeta, non importa...voglio sola che ci riappacifichiamo prima della mia partenza» .
« Partenza? »
« Voglio che mio figlio nasca in un luogo sereno, torno in campagna dai miei».
   
 
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