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Autore: Nao Yoshikawa    27/02/2017    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se non vi fosse stato alcun sortilegio?
Molti di voi diranno: "beh, non sarebbe esistito Once Upon a Time".
Io invece voglio provare a vedere come le cosa sarebbero potute andare, in compagnia dei personaggi che tanto amiamo.
Quindi, questa è la storia della principessa Emma, delle sue avventure e del suo grande amore.
Ma non solo...
Riusciranno i nostri eroi a vivere per sempre felici e contenti?
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EmmaxBaelfire
RumplexBelle
ReginaxRobin
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Oscuro

Emma era rimasta sorpresa dalla reazione di Gideon. Probabilmente non si aspettava una cosa del genere, ma addirittura reagire in quel modo le sembrava esagerato. Chissà se avrebbe detto alle loro famiglie dove si trovavano e o se avesse fatto finta di niente.
Si domandava questo, mentre tornava verso Baelfire, che sicuramente doveva starla cercando. Era preoccupata, ed aveva anche una pessima sensazione, ma forse era solo frutto della sua immaginazione.
Quando il ragazzo la vide, parve accorgersi immediatamente che qualcosa non andava.
"Emma, tutto bene?"
Lei però sforzò un sorriso, non voleva preoccuparlo con le proprie paranoie.
"Ma certo"
Le cose però non andavano realmente bene come Emma immaginava. Questo perché, a sua insaputa, a insaputa di tutti loro, Gideon e la Regina avevano stretto un'alleanza. Quest'ultima aveva visto bene la rabbia del ragazzo e ne avrebbe approfittato per usarlo come un burattino e per divertirsi.
Gideon, dal canto suo, voleva solo smettere di soffrire e sentirsi così stupido e inutile. E per farlo, sarebbe stato disposto a sporcarsi le mani di sangue.
"Dimmi Gideon, ti hanno mai insegnato a strappare un cuore?" - domandò lei divertita.
"In realtà no. A cosa mi serve impararlo?"
"E' il modo più divertente per uccidere. Adesso sta fermo, ti faccio vedere"
Il ragazzo la sentì avvicinarsi a sé. Regina avvicinò la mano coperta da un guanto nero al suo petto, e con molta facilità, quasi come se fosse strato trasparente, lo attraversò. Gideon sentì l'aria mancargli e sentì un dolore intenso che lo costrinse a trattenere un gemito.
Qualche secondo dopo, la donna aveva estratto il suo cuore rosso e pulsante dal petto, e trionfante lo stava tenendo tra le mani.
"Ecco fatto. Ma la parte più divertente non è questa. La parte più divertente è che posso torturarti quando e come voglio. In questo modo..."
Dicendo ciò strinse il cuore tra le mani. Il ragazzo si inginocchiò, in preda ad un dolore fisico mai sentito in vita sua. Aveva come l'impressione che il respiro gli venisse violentemente mozzato.
"Questo è quello che anche tu puoi imparare a fare - disse infine Regina - così potrai dare libero sfogo alla tua rabbia"
Dopodiché si avvicinò e gli ridiede il cuore. Gideon ansimò, ma finalmente il vuoto nel petto scomparve.
"E come dovrei... riuscirci?" - ansimò.
"Chiunque può riuscirci. Soprattutto tu che la magia oscura ce l'hai nel sangue. Avanti... fa la prova con me" - sussurrò guardandolo intensamente.
Gideon deglutì nervosamente, riuscendo a malapena a reggere il suo sguardo. Poi si concentrò. Sarebbe stato così facile e così soddisfacente poter dare agli altri quel dolore che fin ora era stato solo suo. Lentamente mosse una mano lì dove doveva trovarsi il cuore di Regina.
"Deve essere un movimento rapido e deciso" - gli disse
Lui allora cercò di seguire quel consiglio, un po' incerto. La sensazione che provò nell'attraversare il suo petto fu strana, ma ancora di più fu quella di stringere il suo cuore tra le mani, in cuore in parte colorato di nero, segno della sua malvagità.
Strabuzzò gli occhi, ancora incredulo. 
"Ma che bravo, ce l'hai fatta" - sussurrò divertita. Qualcosa però negli occhi di Gideon la fece un attimo sussultare.
Stava stringendo il cuore di Regina tra le mani, questo voleva dire che avrebbe potuto ucciderla, che avrebbe potuto essere l'eroe.
Il confine tra eroe e nemico, era sottile. E lui si trovava ancora in mezzo.
"Hei, a cosa stai pensando? - domandò l'altra assottigliando lo sguardo - non avrai intenzione di tradirmi, vero?"
Pareva avergli letto nel pensiero. Forse la gloria e l'onore non erano poi così importanti come l'invincibilità e la vendetta. Forse Regina era veramente l'unica che voleva aiutarlo.
Così le ridiede il cuore.
"No che non voglio tradirti. Vado sempre fino in fondo"
"Sono contenta di saperlo - disse sorridendo - adesso però è finito il tempo di giocare"

Mentre i due si preparavano ad attaccare, James, Biancaneve, Robin, Tremotino, Belle e i due bambini si erano nuovamente messi alla ricerca dei ragazzi. Robin, che meglio di tutti conosceva quelle montagne, guidava la spedizione, in groppa al suo cavallo, su cui stava anche Rose, la quale guardava tutto con gli occhi spalancati.
"Lì! - esclamò indicando un punto - andiamo lì!"
"Ma è troppo pericoloso" - cercò di spiegarle l'uomo.
"Sì, ma se vogliamo trovarli dobbiamo cercare ovunque, non ti sembra? - domandò - ti prego, andiamo!"
"E va bene - sospirò lui - seguitemi"
Gli altri lo seguirono, senza dire una parola. Tremotino in particolare sembrava molto pensieroso. Anche lui, come Emma, aveva una sensazione non molto piacevole.
"Tremotino, a cosa stai pensando?" - gli sussurrò Belle.
"Sto pensando che molto probabilmente sta accadendo qualcosa che non sappiamo - rispose - dov'è Gideon?"
"Sta cercando per conto suo. Ma cosa c'entra Gideon?"
"Già - sussurrò - vorrei saperlo anche io"
Mentre parlavano erano risaliti su per la montagna, dove la temperatura si era leggermente abbassata e dove la strada era molto difficile da attraversare. Ad un certo punto, Rose volle scendere da cavallo.
"Robin, aiutami a scendere! - esclamò - sento che questa volta è la volta buona!"
"Eh?! - esclamò David, andandole dietro - Rose, aspettami!"
"Dove state andando? - domandò James - oh, sarà meglio seguirli, prima che si caccino nei guai"
Un po' più sopra, Emma stava passeggiando nervosamente. Più i secondi passavano più un orribile presagio di morte si impossessava di lei. Era vero? Sarebbe morta veramente?
"Emma, insomma! - esclamò Baelfire afferrandola per un braccio e frenando la sua camminata - mi spieghi cosa c'è che non va?"
La principessa sospirò. Forse nasconderglielo sarebbe stato inutile.
"Bae... sento che qualcosa non va... sento che siamo in pericolo"
Nello stesso istante in cui finì di parlare, udirono dei passi e avvertirono l'aria vibrare. Bae le fece segno di mettersi dietro di lui.
Era certo che di lì a poco la Regina sarebbe sbucata. Per questo, quando vide le teste di David e Rose, rimase molto sorpreso.
"Eh... voi?" - sussurrò.
"BAE!" - esclamò la ragazzina saltandogli letteralmente addosso, stritolandolo in un abbraccio.
"EMMA!" - chiamò invece David, abbracciando la sorella allo stesso modo.
"David... ragazzi... voi siete qui..." - sussurrò incredulo.
"Ma certo che siamo qui! Sono due mesi quasi che vi cerchiamo, stavamo perdendo le speranze!" - esclamò il principe.
"E' stato Gideon a dirvi che eravamo qui?" - domandò.
"Sì, magari - sbuffò Rose - non vedo Gideon da un po' in realtà..."
"Ah..." - sussurrò sorpresa.
"Cosa centra Gideon? - chiese a quel punto Baelfire - Emma...?"
La ragazza non ebbe però modo di rispondere. Poco dopo infatti, furono raggiunti dal resto della famiglia. Quando Biancaneve la vide, con gli occhi lucidi e il cuore decisamente più leggero, andò incontro alla figlia e l'abbracciò.
"Oh mio Dio, Emma! Sei qui, non ci posso credere!" - sussurrò.
"Madre - mormorò ricambiando l'abbraccio, e alzando poi lo sguardo - padre... e Robin..."
"Mi sei mancata così tanto" - fece James, unendosi all'abbraccio.
Anche loro le erano mancati. Oramai, tutta la rabbia sembrava sparita.
La situazione era invece diversa per Baelfire, il quale aveva preso a guardare malissimo Tremotino. I due infatti si stavano fronteggiando con lo sguardo.
"Cosa fai qui? - domandò freddamente - mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro..."
"Lo so, Bae. Ma non potevo lasciarti andare. Io ti voglio bene"
"Ah - fece alzando gli occhi al cielo - ho infatti visto come me l'hai dimostrato..."
"Bae, ti prego - aggiunse Belle - ti prego, torna a casa.."
"Io vorrei tornare. Ma ho l'impressione che se torno le cose si complicheranno di nuovo..."
"Non si complicheranno di nuovo! - disse Rose, che molto bene conosceva i suoi sentimenti e il suo stato d'animo - Bae... tu ami Emma, non è vero?"
Il ragazzo a quel punto si voltò a guardare la principessa, che a sua volta ricambiò lo sguardo.
"Certo che la amo... la amo da sempre" - sussurrò.
"Ed Emma, tu ami Bae, non è vero?" - chiese poi alla bionda.
"Ovvio che sì - sussurrò con le guance leggermente arrossate - da sempre"
"Emma, dici sul serio? - domandò James - da sempre? Come faia  fidarti? Magari anche lui è dedito alla magia oscura, magari anche lui è pericoloso!"
"Non è così - disse Tremotino - mio figlio non è come me. Mio figlio è meglio di me. Lo sono tutti e tre, anzi. Se Bae dice di amarla... posso assicurarvi che è vero e che non la tradirà mai..."
Baelfire rimase sorpreso dalle sua parole. Non avrebbe mai immaginato e sperato che suo padre lo difendesse in quel modo, che stesse dalla sua parte. Quel gesto gli scaldò il cuore.
"Padre, madre, ve ne prego - disse poi Emma - per anni siamo stati divisi, adesso non vogliamo più esserlo. Ma solo se ci date la vostra benedizione, allora potrò vivere la mia relazione in pace"
A quel punto Biancaneve si avvicinò a lei.
"Quando eri bambina, tutta impaurita, mi chiedesti se mai ti avessimo costretto a stare con una persona che non amavi. E io ti dissi di no. Se adesso ti negassi di stare con lui, sarebbe come non mantenere fede alla mia promessa. Vi amate... e si vede. E per va bene"
La principessa sorrise, con le lacrime agli occhi. Poi guardò James. Adesso mancava solo la sua risposta.
"Beh - sospirò - io voglio vederti felice Emma. E se questo può renderti felice... allora va bene..."
La figlia sorrise, e lo abbracciò, felice che finalmente anche lui avesse capito.
"Ah, questo significa che anche io e David possiamo stare insieme?" - esclamò Rose.
"Oh - sospirò Tremotino - speravo che sarebbero passati altri trent'anni prima che mi chiedessi una cosa del genere ma... a questo punto sarebbe inutile dirti di no. E va bene - si rivolse a David, con fare minaccioso - ma sappi che ti terrò d'occhio"
Il principe strabuzzò gli occhi spaventato, ma immediatamente Rose lo abbracciò con calore.
"Sì, che bello!"
Tutto stava andando bene. Emma si avvicinò a Bae, che la prese per mani. Adesso mancava solo che annunciasse a tutte della sua gravidanza, e allora sì che sarebbe stato perfetto.
Ma qualcosa, un'ombra nera, squarciò la loro felicità.
"Bene, bene, ma che bel quadretto"
Il primo ad alzare lo sguardo fu Robin, attratto dalla voce della donna che amava.
"Regina..."
La maggior parte delle attenzioni però, erano rivolte al ragazzo accanto a lui.
"Gideon... - sussurrò Belle - Tremotino, che ci fa con lei?"
"E' quello che vorrei capire anche io - disse duramente - Gideon, cosa ci fai lì?"
"Scusa padre, ma ho deciso di passare al lato oscuro. Non dovresti sorprenderti tanto, dopotutto sono tuo figlio"
"Hei, adesso smettila - fece Baelfire - stai esagerando. A che gioco stai giocando?"
Il fratello minore lo guardò.
"Oh, Bae. Il mio caro, perfetto fratello. Sempre superiore in tutto, sempre il migliore, sempre un passo avanti a me. Ma adesso le cose cambieranno..."
"Di che cosa stai parlando? Non ti capisco!"
"E' molto semplice. Solo di una cosa mi importava, e tu me l'hai portata via. Emma - guardò la principessa dritto negli occhi - io ti ho sempre amata, ma tu non ti sei mai accorta di me..."
La bionda sentì in quel momento un brivido attraversarla. Gideon le aveva appena rivelato il suo amore, ed in quel momento si sentì stupida. Come aveva potuto non recepire tutti i suoi segnali, chiari come il sole? E lei che gli aveva anche detto della sua gravidanza.
Aveva ferito i suoi sentimenti tante di quelle volte che non si sorprendeva affatto della sua rabbia.
"Questo è quello che succede quando nessuno si accorge delle tue sofferenze - disse Regina - io e il giovane Gideon ci siamo trovati d'accordo. E adesso avremo entrambi la nostra vendetta..."
Emma indietreggiò, spaventata. Istintivamente si era portata la mano sul ventre, come a voler proteggere la vita dentro di sé.
In un'altra situazione forse avrebbe affrontato tutto con coraggio. Ma non poteva rischiare di mettere in pericolo anche suo figlio.
Così indietreggiò, poi si voltò, prendendo a correre.
"Emma, aspetta!" - esclamò Bae correndole dietro.
"Oh, no, no - fece Regina - non mi sfuggirete!"
"Ferma! - esclamò Biancaneve - non toccare mia figlia!"
"Che seccatura - sospirò la donna - Gideon, occupatene tu"
Il ragazzo fece per andare dietro ai due, ma fu prontamente fermato da Tremotino.
"Non pensarci neanche" - disse lui, con l'espressione di chi non stava scherzando affatto. Gideon allora sorrise amaramente.
"Ovviamente. Non potevi non proteggere il tuo figlio preferito"
"Smettila. Qui non si sta parlando di questo. Non permetterò che i miei figli si uccidino fra di loro. Questo non lo accetto, non lo accetterò mai"
"Sarai costretto ad accettarlo. Oppure ucciderò anche te"
"Gideon, no! - esclamò Belle, mentre stringeva a sé Rose - non farlo, ti prego. Noi siamo la tua famiglia"
"Mi spiace madre, ma non ho altra scelta. Sono disposto a fare di tutto, questa volta"
Dopodiché si voltò a guardare Tremotino. Quest'ultimo era irremovibile, e sicuramente sarebbe stato disposto anche a morire, pur di salvare gli altri. Quello fu il momento in cui Rose scivolò via dalle braccia di Belle, mettendosi in mezzo.
"Lascialo stare! - esclamò - smettila. Gideon!"
"Rose, togliti di mezzo! - disse il fratello - non ti riguarda!"
"Invece sì! Sei uno stupido, non capisci niente!"
A quel punto il più grande fu preso da un'ira incontenibile.
"Sei sempre stata una ragazzina fastidiosa e insolente - sussurrò andandole incontro e facendola indietreggiare - sempre a voler fare la cosa giusta, a voler dire la cosa giusta. Lo fai anche tu per difendere Baelfire, il tuo fratello preferito, vero? Bene, qui davanti però non c'è lui!"
"Tu infatti non sarai mai come lui!" - urlò con rabbia. Gideon allora agì di istinto.  La schiaffeggiò in pieno viso, talmente forte che Rose cadde in terra.
Quando sollevò lo sguardo, stava sanguinando copiosamente. E quella visione bastò per fare andare Tremotino fuori di testa.
"Non osare più toccarla - disse afferrandolo  - non osare più versare il sangue del tuo sangue. Altrimenti non avrò pietà neanche io"
"Bene, allora uccidimi, uccidimi se hai il coraggio" - lo sfidò.
Nello stesso istante, Regina e Biancaneve si stavano fronteggiando allo stesso modo.
"Per tutti questi anni non hai fatto altro che tormentarci, hai tormentato mia figlia, le hai negato l'amore. Avanti, finisci questa cosa!"
"Sì, ne sarei lieta! E' tutta colpa tua. E' colpa tua se sono quella che sono diventata. Tu mi hai portato via il mio primo amore, ed io non ti perdonerò mai per questo!"
"Ero una bambina, ma non ti chiederò di ragionare! Avanti, uccidimi!"
"Biancaneve, no! Non puoi farti uccidere!" - esclamò James.
"Sono d'accordo - aggiunse Robin - Regina. Uccidi me"
La donna rimase sorpresa da quella sua richiesta. Uccidere Robin? Come avrebbe potuto?
"Non è te che voglio uccidere"
"Perché non vuoi uccidermi?" - domandò avvicinandosi a lei senza paura.
"Perché non mi hai fatto alcun torto"
"Io invece credo che non sia per questo. Vedi? Non sei così malvagia come vuoi far credere. Non vuoi uccidermi perché mi ami. Se fossi veramente senza cuore non saresti in grado di amarmi. Regina... sappiamo entrambi cosa proviamo l'uno per l'altro. Io credo che tu dovresti essere abbastanza forte per lasciarti alle spalle il passato!"
"Robin, ti prego! - gli disse James - è inutile, non vedi che non c'è modo di farla ragionare?"
"Silenzio tu - sbottò Regina - è ovvio che non voglio lasciarmi alle spalle il passato. Quest'ultimo mi ha reso forte. Ucciderò chi ritengo più giusto. Tua figlia per prima. Quindi, se non ti dispiace..."
Dicendo ciò, Regina mosse leggermente una mano. Biancaneve si sentì afferrare dal collo, come se qualcuno la stesse strozzando, al punto che le mancò sia l'aria che la parola.
Poi, la scaraventò qualche metro più in la, con violenza.
"Biancaneve!" - esclamò James soccorrendo la moglie.
"Regina - chiamò Robin afferrandola per mano, guardandola quasi a supplicarla - ti prego..."
Lei rabbrividì al suo tocco. Inizialmente ricambiò la stretta, ma poi la lasciò.
"Robin, non sono arrivata fino a questo punto per niente. Mi dispiace"
Dopodiché gli diede le spalle, e sparì. Robin sospirò rumorosamente. Forse avrebbe fatto meglio a rendersi... ma non ancora. Doveva provare, un'ultima volta.
Nel frattempo, Tremotino e Gideon non avevano smesso di fronteggiarsi.
"Allora? - domandò il figlio - cosa c'è? Sei troppo codardo anche per uccidermi?"
"Gideon. Smettila - ordinò - tu non sei così. Tu sei molto meglio di così, smettila di dare ascolto alla tenebre"
"Detto da te è interessante, considerando che non hai mai smesso! - esclamò - sai, poco fa avevi ragione! I tuoi figli sono meglio di te. Io sono meglio di te, perché sono più forte. E soprattutto non ho paura"
Dopodiché fece ciò che neanche l'altro poteva aspettarsi. Prese il suo cuore, con freddezza e semplicità.
"Gideon - ansimò Tremotino - non..."
"Ah, adesso non fai più il grandioso, vero? Posso ucciderti lentamente o velocemente... tu che dici?"
Il ragazzo non immaginava che Belle potesse intervenire. Proprio lei lo strinse da dietro, cercando di fermarlo.
"Madre..."
"Gideon - sussurrò - tu sei stato il mio primo figlio, e ti ho amato fin da prima che nascessi. Per questo, adesso non ti permetterò di rovinarti, non in questo modo. Se uccidi lui, allora dovrai uccidere anche me. Se hai il coraggio uccidi anche me!"
Finalmente, senza che Belle potesse immaginarlo, aveva toccato il suo punto debole. Gideon amava sua madre, e non avrebbe mai avuto il coraggio di uccidere lei, che era una delle poche, secondo lui, ad averlo amato in modo disinteressato.
Così, con un grande sforzo, ridiede di nuovo il cuore a Tremotino, il quale si accasciò, cercando di regolarizzare il respiro.
"Questo non mi fermerà, madre, lo sai bene anche tu. Se davvero mi ami, lasciami andare..."
"Non avrai la felicità, in questo modo"
"Invece sì. E lo vedrai..." - sussurrò, er poi allontanarsi da lei, veloce come il vento. Dopodiché, Belle ed anche Rose si inginocchiarono accanto a Tremotino.
"Tremotino... stai bene...?"
"Io sì... ma Gideon.. sono preoccupato per lui. E per Bae. Li dobbiamo raggiungere... immediatamente"
Emma era già lontana. Stava correndo, nella speranza di salvarsi.
Ma l'ombra della morte era appena a due passi da lei.

Nota dell'autrice
Siamo quasi alla fine. Quale sarà l'esito? Lieto fine, finale triste o finale dolce amaro in cui qualcuno ci perde la vita? *già vedo una folla inferocita che tenta di uccidermi*
Scusate, mi piace tenere sulle spine.


   
 
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