Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Hikari_11    28/02/2017    1 recensioni
(Elsanna)
- Oh..- rispose appena Anna. - Certo.. che stupida che sono, tu hai molti impegni, hai un regno da gestire, non puoi certo perdere del tempo-
-..con me..-concluse infine.
Anna perdonami, ma io...
-Devo andare- aggiunse Elsa e si voltò scattando via in fretta per le scale.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, FemSlash | Personaggi: Anna, Elsa, Hans
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 10: Libertà

"Gli uccelli nati in una gabbia pensano che volare sia una malattia" - Alejandro Jodorowsky



Erano le 21 e la regina Elsa aveva appena finito di cenare. Di Anna, anche quella sera, non vi era stata traccia.
Era ormai da vari giorni di seguito che a causa dei litigi la principessa aveva evitato di mangiare insieme a lei e a malincuore Elsa dovette ammettere a se stessa che rimpiangeva quelle occasioni in cui, seppur ignorandola, poteva godere almeno della presenza di Anna.

Ma era meglio così, pensò: lei le aveva detto che dovevano comportarsi come se fossero estranee e sapeva che quello era l'unico modo per non causare altri problemi alla sorella.

-Tutto bene altezza? Gradisce altro?- le chiese il caro servitore Arthur interrompendo il flusso dei suoi pensieri. Elsa sobbalzò, non credeva di essere osservata.

-No Arthur grazie, sto bene così- sussurrò a fil di voce.

Il servitore la osservò con aria paterna. Sapeva che la regina in quel periodo stava passando un momento di crisi ed era per questo che le aveva rivelato di essere a conoscenza dei suoi poteri, voleva darle tutto il sostegno possibile.

-Io però la vedo più cupa del solito..o sbaglio?- le disse avvicinandosi e posando una mano sulla sua spalla.

-Se ha bisogno di parlare sa che su di me può contare- aggiunse sorridendole.

Elsa ricambiò il sorriso, grata per quel piccolo gesto di affetto. Era da molto che qualcuno non provava a comprendere il suo stato d'animo e doveva ammettere che la presenza di Arthur, di qualcuno di fidato che conosceva il suo segreto, in quei giorni l'aveva fortunatamente un poco risollevata.

-Qualcosa mi dice che il motivo del suo malumore è una ragazza dai capelli rosso rubino... Quella combina guai non la lascia mai tranquilla vero?- borbottò egli.

-Eh già..- ammise la regina e il suo sguardo si fece più cupo.

-E dato che è da tre sere che non si presenta a cena devo dedurre che avete ancora litigato-

Elsa sospirò pensando al suo ultimo incontro con Anna e al fatto che ormai i litigi con lei stavano iniziando ad essere quotidiani.

-Questo è perché non vuole capirlo che deve starmi lontana- sputò infine mettendo in quelle parole tutta la sua frustrazione.

-Uff altezza, voi avete la testa più dura di vostra sorella!- la rimproverò l'altro.

-Arthur non ricominciate, non ho intenzione di dire niente ad Anna. Lei non verrà coinvolta nei miei problemi- puntualizzò Elsa con tono deciso.

-Va bene, va bene. Fate come volete, ma vi avverto continuando così ci saranno solo problemi. Sapete regina dove si trova la principessa Anna adesso?- le chiese.

-Non lo so..immagino nella sua stanza.. perché?- disse lei dubbiosa.

-Veramente è sgattaiolata oggi pomeriggio fuori dal palazzo- rivelò lui.

-Che cosa? E perché non me lo avete detto prima? Potrebbe essere in pericolo!- esclamò l'altra sobbalzando dalla sedia.

-Regina, suvvia calmatevi, ha fatto ritorno da poco e sta bene, ho controllato di persona- rispose quieto Arthur.

-Quella irresponsabile! mi fa sempre preoccupare- borbottò contrariata Elsa, le fughe di Anna stavano iniziando ad essere troppo frequenti: chissà quante altre volte ella era uscita senza che lei sapesse niente.

-Le avevo detto che doveva smettere di farlo- rincalzò quasi parlando a se stessa.

-Altezza, non siate così dura, dovete capirla. La principessa Anna non è più una bambina, è normale che senta l'esigenza di un po' di libertà da queste mura- disse pacatamente l'altro.

-Ma..ma..-

-Ci avete mai pensato a come si possa sentire lei? Dopo la morte dei vostri genitori è stata ignorata a vita dall'unica persona a cui tiene e costretta a vivere qui da sola tutto il giorno. E' una ragazza giovane, è normale che ci stia male e che ogni tanto abbia bisogno di un po' di evasione- spiegò.

A quelle parole il viso di Elsa si incupì. Ciò che il servitore le aveva detto l'aveva fatta riflettere su una veduta che non aveva preso in considerazione. Anna doveva sentirsi in trappola a vivere lì con lei.

-Ma io non avrei mai voluta costringerla a vivere così- disse amareggiata rivelando i propri sensi di colpa.

-Lo so regina non è colpa di nessuno- la rincuorò l'altro.

-E che cosa posso fare allora?- chiese supplichevole.

-Prima di tutto se posso consigliarle, eviti le prediche, peggiorano solo le situazioni. E' uscita da palazzo, pazienza non la faccia sentire in colpa per questo, provi a comprenderla-

-Uh..- mugugnò Elsa.

-Poi, faccia qualche sforzo. Le permetta di uscire ogni tanto, di portare a volte qualcuno a palazzo per farle compagnia. Non dico una presenza fissa ma..le dia i suoi spazi. E faccia qualche sforzo per essere più amichevole-

-Io ci ho provato ma..non posso starle accanto è troppo rischioso- disse pensando al loro ultimo incontro.

-Mi dovete capire Arthur- continuò.

-Va bene vostra altezza, facciate come credete- disse l'altro sospirando.

- Ma almeno sul resto mi ascolti. Tenere dei rapporti troppo tesi con vostra sorella non le fa bene, e non fa bene neppure alla principessa- spiegò lui.

-Va bene ci proverò..proverò a darle qualche spazio-

-Sono sicuro che ci riuscirete..-

 

Toc Toc Toc

Il rumore proveniente dalla porta interruppe il loro discorso.

 

 

-Uhm..qualcosa mi dice che..parli del diavolo e spuntano le corna- sussurrò Arthur divertito.

-Prego- esclamò a voce alta per accogliere chi avesse bussato.

Come Arthur aveva immaginato Anna fece timidamente capolino dalla porta del salone con la sua chioma rossa fluente che prima fra tutte comparve da dietro.

-Buonasera principessa- fece lui per accoglierla abbassando il capo per riverenza.

-Buonasera Arthur. Elsa..- disse fissando la maggiore con timidezza.

L'altra le rispose accennando un sorriso forzato.

-Elsa ti stavo cercando..posso parlarti?- aggiunse con voce tremante -In privato-

-Io vi lascio sole- si affrettò a dire Arthur prima che Elsa potesse rispondere, e un attimo avanti di uscire mandò un sorriso complice alla regina.

 

Appena l'anziano servitore chiuse la porta un silenzio glaciale si impossessò della sala, solo il ticchettio del vecchio orologio a pendolo attaccato in alto alla parete del salone scandiva i secondi di attesa tra le due.

Anna si fece più avanti guardando a terra mentre si torturava le mani per il nervosismo, del canto suo Elsa fissava il tavolo cercando di evitare gli occhi della sorella. La maggiore non voleva far trasparire dal suo sguardo tutte le paure che la attanagliavano ogni volta che era in presenza della sorella.

-Tutto bene?- le chiese Elsa per cominciare il discorso e provare a scacciare le sue preoccupazioni.

-Sì bene..- sussurrò l'altra ancora molto a disagio.

-Hai mangiato qualcosa?- le chiese.

-No, io non ho molta fame stasera, grazie-

–Sicura?- insistette Elsa.

-Sì- rispose soltanto la minore.

Passarono altri secondi in silenzio in cui la maggiore attese che la sorella affrontasse il discorso ma dato il disagio di quest'ultima infine decise che doveva essere lei a trovare un modo per farla parlare:

-Eppure sei stata tutto il giorno fuori. Non avrai mangiato molto..- disse.

-Oh..tu come fa a sapere che..- sussurrò la minore preoccupata, non avrebbe immaginato che Elsa già sapesse il motivo della sua visita.

-Non importa- la interruppe lei.

-Elsa io non volevo disubbidire ancora..- bisbigliò l'altra colpevole con voce tremante.

-Non giustificarti ti prego- disse ancora interrompendola.

-Ci ho pensato e lo capisco. Io ti ho imposto di non uscire mai da palazzo e in più il nostro rapporto non è dei migliori... capisco che ogni tanto tu abbia bisogno di libertà..mi dispiace, mi rendo conto che le mie regole sono restrittive. Io cercherò di essere meno dura con te su questo..ci proverò almeno- aggiunse cercando di non far trasparire quanto le fosse pesato pronunciare quelle parole.

-Oh..io non mi aspettavo che..Grazie Elsa- disse raggiante la più giovane.

-Questo significa che apriremo le porte del palazzo?- chiese poi.

-No no io non intendevo questo- si affrettò a puntualizzare Elsa.

-Ah..- bisbigliò delusa l'altra.

-Le regole continueranno a dover essere rispettate. Volevo solo dire che proverò ad essere più comprensiva se tu ogni tanto vorrai uscire, non troppo spesso però..ogni tanto potrò accettarlo, e se vorrai uscire con qualcuno..qualcuno di fidato si intenda..potrai insomma..nel rispetto delle regole però-

-Già le regole..- sussurrò la rossa.

-Ecco riguardo a questo Elsa- disse un po' timorosa.

-Io ero venuta proprio per parlarti di una persona-

-Una persona?-

-Sì ecco in questi giorni fuori dal palazzo ho conosciuto un ragazzo che era venuto qui ad Arendelle per portarti in dono uno dei quadri della sua famiglia. Purtroppo il suo dipinto non ha fatto una bella fine..è una lunga storia..comunque ci siamo conosciuti e siamo usciti insieme oggi- raccontò lei.

-Ah è con lui che sei stata oggi quindi?- chiese l'altra un po' infastidita.

-Sì..- ammise. - E' un bravo ragazzo sta tranquilla..- aggiunse notando lo sguardo preoccupato della maggiore.

-Lo spero..- sussurrò ella di rimando.

-Ecco io veramente stasera ero venuta per chiederti..- iniziò e poi prendendo un respiro profondo continuò:

-Per chiederti se lui potesse venire domani a palazzo per conoscerti – sputò.

-A conoscere me?- chiese Elsa attonita.

-Già- confermò Anna.

- Aspetta Anna non so se possiamo fidarci tanto da farlo venire qui-

-Ma Elsa è una persona dolcissima! vedrai, non potrà non piacerti! Ti prometto che si tratterà solo di pochi secondi: vi presenterò, vi scambierete due saluti e poi basta, lui ci tiene molto a conoscerti, ha fatto un viaggio fin qui solo per te. Ti prego per me sarebbe molto importante..tanto cosa può succedere?-

 

Se le dici di no Elsa litigherete ancora...

 

-Ti scongiuro, prometto che non si tratterrà più del dovuto- continuò l'altra con tono supplichevole.

 

Fa uno sforzo

 

Elsa pose il suo sguardo a terra, provando a chiedersi ancora se quella fosse la decisione giusta o se invece utilizzare le vecchie maniere sarebbe stato più sicuro. Arthur le aveva detto di essere più comprensiva, è vero, ma se poi allentare la presa avrebbe causato mettere in repentaglio il suo segreto? Non sapeva che fare, aveva paura, tanta, però forse avrebbe dovuto sforzarsi per il bene di Anna, per darle un po' di quella libertà che lei non poteva permettersi. Sì lo avrebbe fatto solo per lei, per vederla si nuovo falice. Quindi si fece coraggio e disse:

-... Va bene accetto- sussurrò -Ma sarò disponibile solo per un saluto, non voglio entrare in confidenza con queste persone-

Anna la fissò incredula.

-Dici sul serio Elsa?- chiese per accertarsi che avesse capito bene: poche volte aveva visto la maggiore essere così comprensiva con lei come quel giorno.

-Non farmelo ripetere Anna o potrei cambiare idea- disse soltanto ella.

-Ah! Grazie Elsa!- esclamò euforica la minore abbracciandola al collo di istinto. Elsa del canto suo appena si ritrovò Anna così vicina sentì i muscoli irrigidirsi e non rispose all'abbraccio improvvisamente spiazzata e imbarazzata da quel contatto. Anna si staccò subito anche lei in imbarazzo. Poi abbassando il capo per nascondere il rossore sul suo volto aggiunse:

- Grazie, davvero, sono molto felice. E non vedo l'ora di presentartelo-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Hikari_11