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Autore: Mirwen    02/03/2017    0 recensioni
“E fu guardando quel fagottino dai capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso tutto…”
La guerra infuria i giovani Malandrini appena finita Hogwarts si trovano in quell'inferno. L'Ordine della Fenice, le speranze, gli amori, la fine dell'adolescenza.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice'
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Phoenix’s flames

 

“E fu guardando quel fagottino dai capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso tutto…”
Enif Aurora Icecrow.

 

Capitolo 34: Paranoia

Remus rientrò a Bristol sette giorni dopo il suo arrivo in Francia, era stranamente allegro, staccare un po' la spina aveva fatto bene anche a lui. Liselle e Steve si erano sistemati da Belby e la ragazza gli aveva strappato la promessa di passare a trovarli con i suoi amici. Remus aveva passato ore a raccontare ai tre licantropi presenti, ben presto il vecchio Tony si era unito a loro, di Hogwarts, dei suoi passaggi segreti, degli scherzi dei Malandrini e dei suoi amici. Non aveva svelato nulla riguardo il loro segreto e quelle che erano avventure animali sembravano marachelle di ragazzini ma raccontò loro come si sentiva vivo e soprattutto umano al loro fianco.
Magari poteva portarci Lily e James, dio solo sapeva quanto serviva una vacanza anche a loro...
Aveva appena varcato la porta di casa quando un gufo si mise a picchiettare insistentemente sulla finestra. La lettera veniva da Silente e informava di una riunione straordinaria per discutere la situazione degli ultimi giorni... probabilmente il preside aveva voluto aspettare il suo ritorno per parlare con tutti. Sospirò, aveva giusto il tempo di farsi una doccia prima di andare ad Hogwarts .
 
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“Quindi abbiamo anche noi un informatore… perché non vuoi mettere a conoscenza del fatto gli altri, Albus?” Dogde e Malocchio erano arrivati con un’ora di anticipo rispetto la riunione, così come aveva chiesto loro Silente.
“Purtroppo non ho ancora un’idea precisa su chi stia dietro agli attentati nei nostri confronti e temo che le cose potrebbero aggravarsi esponendo la nostra fonte …” spiegò il preside assorto nei suoi pensieri. Aveva riguardato le riunioni passate attraverso il pensatoio cercando un segno, un sussulto, qualcosa che potesse dargli un indizio su chi fosse la spia, eppure non aveva trovato nulla... Non si permetteva di sperare che le morti di Edgar e Benji fossero solo coincidenze, temeva la triste verità che segnava uno dei suoi uomini come un traditore ma purtroppo questa ipotesi era la piú verosimile. Alastor Moody lo fissó, capiva i suoi pensieri... Pensare che uno di loro fosse un doppiogiochista lo riempiva di rabbia, ma se nemmeno Silente non aveva un sospetto lui poteva solo continuare ad indagare e cercare una prova, anche una sola che potesse rivelare l'identità della talpa, sempre che esistesse e la paranoia non stesse prendendo il sopravvento su tutti loro.
“Non vuoi dire nemmeno a noi di chi si tratta?” Elphias tentò di riportare il discorso sulla nuova fonte di Albus, era un passo avanti, una buona notizia dopotutto, una nuova ventata d'aria fresca  dopo la situazione stagnante in cui versavano da mesi.
“Un giovanotto che sta facendo carriera nell’elitè di Tom…” rispose Silente enigmatico.
“È perché dovrebbe aiutarci?” Malocchio era sempre più perplesso ed Elphias non poteva dargli torto. La fonte di Albus sembrava un ambizioso Mangia morte era strano che qualcuno cambiasse bandiera mentre stava acquistando posizioni nella gerarchia...
“Mi ha chiesto un grosso favore e farà di tutto per sdebitarsi…” rispose infine Silente. I due maghi si fissarono, Albus era convinto e probabilmente al momento non avrebbe detto altro... non restava che fidarsi, come sempre... L'esperienza aveva dimostrato loro che spesso Silente vedeva cose che agli altri sfuggivano, aveva la capacità di prevedere le ripercussioni nel lungo periodo e quindi quando era così enigmatico c'era ben poco da fare.
“La cosa mi convince sempre meno… ma… mi fido di te, Albus” sbuffò Alastor Moody e Elphias Dodge annuì poco convinto.
 
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Pian piano i membri dell'ordine cominciarono a raggiungere Hogwarts, chi via camino, chi camminando a passi lenti nel parco immobile e silenzioso. Erano tutti puntuali e Silente fu felice della presenza di tutti, o almeno di tutti i superstiti.
Fissò le loro facce, una ad una: Caradoc era teso come una corda di violino; Marlene si torceva le mani ansiosa; Dorcas fissava con sguardo indagatore i compagni stringendo la mano a Remus; Alice sorrideva tristemente salutando i Malandrini mentre Lily abbracciava l'amica Enif con slancio; Sturgis aveva iniziato una conversazione fitta e a bassavoce con i fratelli Prewett lanciando occhiate verso Dedalus che confortava la moglie che aveva una pessima cera; Emmeline parlava animatamente con Frank dell'inopportuno articolo che la Gazzetta aveva scritto su Edgar; James si passava stancamente una mano sugli occhi mentre Sirius e Peter gli chiedevano notizie di Harry; Hagrid parlava con Remus premurandosi del suo stato di salute, mentre Minerva osservava tutti con cipiglio severo dietro ai suoi occhiali rettangolari....Sembravano normali, così normali che Silente si chiese se la spia, se davvero esisteva, non fosse dalla parte di Voldemort dall'inizio... da prima di arrivare tra loro, che fosse tutto un piano concepito anni prima... Si riscosse dai suoi pensieri, doveva provocarli, vedere le loro reazioni e studiarle al pensatoio per trovare la spia.
"Amici miei, credo che sia chiaro a tutti il motivo che mi spinge ad avervi radunato tutti qui..." nell'ufficio del preside calò il silenzio, tutti posarono uno sguardo pieno di aspettative su Silente, lui continuò a parlare "la morte di Benji prima ed Edgar poi ci pone in una situazione pericolosa... Nonostante il mio cuore mi suggerisca il contrario, sembra piuttosto chiaro che tra noi si nasconda una spia e quindi mi rivolgo a lei o lui, fatti avanti: se sei minacciato ti proteggeremo, se sei pentito ne terremo conto..."
"Credi davvero che quel dannato si faccia avanti?! Uno che tradisce i suoi compagni non è di certo un uomo coraggioso...." sbottò Malocchio assestando pugno sul tavolo. Fissò i presenti, Sturgis si sentì preso in causa.
"Stai dicendo che sospetti di chiunque non sia stato un Grifondoro?! Un coraggioso per antonomasia?! Prendi loro: Peter non è un cuor di leone ed Enif non riesce più nemmeno a duellare." Aveva paura era evidente
"Pudmore, sei ammattito?!" la voce di Lily era furiosa "Peter non potrebbe mai fare una cosa del genere! Gli affiderei la mia vita e quella di Harry se fosse necessario e lo stesso farei con gli altri presenti" Peter arrossì alle parole di Lily e la ragazza continuò a reggere lo sguardo dei presenti con cipiglio fiero e forse anche un po' provocatorio.
"Stai dicendo che non hai sospetti?! Che non credi che ci possa essere un spia?!" la rimbeccò Emmeline "è evidente che uno tra noi ha venduto Benji ed Edgar!"
"Per non parlare di Reyn e Nathan..." aggiunse Peter sottovoce
"Quella è stata la Coward..." rispose Fabian
"Questo dimostra solo che gli Auror non sono impeccabili..." buttò lì Marlene
"É una accusa Marlene?!" esclamò Gideon colto sul vivo
"E Remus piuttosto, non c'era mai quando si sono verificati gli omicidi..." disse sospettoso Dedalus.
"Era in missione tra i licantropi! A rischiare la sua vita, piú di tutti noi altri!" ringhió Dorcas
"Dorcas ha ragione, Remus è quello più esposto, la spia sa che è tra i licantropi!" le fece eco Enif mentre Lily dava man forte alle due annuendo.
"Proprio per questo... Può venderci in qualsiasi momento!"
"Piantala Sturgis sei ridicolo!" sbottò Sirius con una imprecazione
"Non credere di essere esente dai sospetti Black... Sappiamo bene di che pasta è fatta la tua famiglia!" gli rispose Carador. Minerva, Hagrid e Dodge mandarono degli sguardi allarmati a Silente, la situazione stava degenerando in fretta.
“Non mescolarmi a quella feccia!”
“Piuttosto tu Caradoc, sempre chiuso nel tuo laboratorio…” tastò il terreno Micea
“Io continuo a pensare che Remus è il più plausibile…” disse per togliersi il sospetto di dosso Caradoc.
“Vuoi che ti uccida?!” scattò Sirius
“Lascialo a me, Sirius!” urlò Dorcas fronteggiandolo
“Remus per l’amore del cielo dì qualcosa…” tentò Enif
“Non tradirei mai la fiducia di Silente…”
“Ma tradiresti noi altri…”
“Non ho detto questo!”
“Piantatela tutti quanti!” disse Frank evitando che Sirius saltasse al collo di Caradoc, mentre Alice tratteneva Dorcas. Silente aveva acceso una miccia e la bomba stava esplodendo in tutto il suo fragore.  Tutti stavano gridando contro tutti, l'unico a restare in silenzio era James che alla fine scoppiò.
"FINITELA TUTTI, DANNAZIONE!!! NON LO VEDETE?! NON LO VEDETE COSA STIAMO FACENDO?! SE L'INTENZIONE DI VOLDEMORT ERA QUELLA DI DISTRUGGERCI DALL'INTERNO ORA VADO A CONGRATULARMI CON LUI PERCHÉ CI È RIUSCITO EGREGIAMENTE!!!"
Tutti tacquero per lo più fissandosi le scarpe. James si passò una mano tra i capelli.
"Cavoli ragazzi non ci rendiamo conto che stiamo facendo il gioco della spia?! Che stiamo cedendo alla paranoia...Edgar e Benji ... La moglie e i figli di Edgar non torneranno indietro per dirci chi è stato, forse potremmo non scoprirlo mai... Ma... Non possiamo farci mandare in panico così... Insomma tanto varrebbe andare a consegnarci all' Oscuro in persona..."
Silente sorrise appena...
"James ha ragione amici miei... Non possiamo cedere alla paura... Temo che dovremo affrontarla ancora a lungo..."
"Certo ma se non ci possiamo fidare gli uni degli altri..." inizió titubante Alice...
"Oggi più di ieri resteremo assieme, lavoreremo assieme e prenderemo altre precauzioni ... Con un po' di fortuna e ingegno prima o dopo ci sarà qualcosa che tradirà la presenza della spia... sempre che ci sia" li guardó attentamente, alcuni erano perplessi, James annuì sicuro.
“Ora voglio turni di guardia più serrati a gruppi di tre, chi non se la sente di combattere indagherà… Enif dobbiamo riuscire a scoprire chi al San Mungo lavora per Voldemort …”
La ragazza annuì , ricordava ancora la conversazione che aveva origliato, stavano minacciando un medimago in cambio di informazioni… doveva tenere le orecchie aperte su ogni stranezza…
“Caradoc so che Voldemort cercherà in tutti i modi di scoprire ciò che sai, casa tua è già stata attaccata una volta, vorrei che ti nascondessi” l’uomo annuì.
“Alastor organizza i turni di guardia, dispensa Enif, Lily, Alice e Remus, lui mi serve dov’è..”
“Professore con tutto il rispetto… sono un Auror… non me ne starò a casa….” Iniziò Alice, Lily le diede man forte…
“Verrò anch’io… non voglio essere di peso…” disse il Enif nello stupore generale.
“E voglio partecipare anche io… quando sono libero logicamente…” aggiunse Remus, le accuse di Sturgis e Caradoc gli erano bastate…
Silente sorrise…alzò le mani in segno di resa…
“Alastor sono tutti tuoi…”
 
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“Adesso venite da noi! Non era una domanda ma un ordine!” esclamò James mentre assieme ai Malandrini, Enif, Dorcas e i Paciock riscendevano verso l’uscita del castello.
“James, non ti pare di esagerare?” rise Frank
“Assolutamente no! Voglio un po’ di compagnia! Starsene rintanati in casa comincia ad essere noioso...”
“E come facciamo con Neville?” tentò Alice
“È con tua suocera?” Chiese James, la donna annuì.
“Beh allora è al sicuro, non penso esista un pazzo che oserebbe attaccare Augusta Paciock!” Frank si trovò a ridere, era da tanto che una risata non gli usciva così spontanea e ben presto anche Alice venne trascinata dalla risata del marito.
“Oh, James…”
“Suvvia ci serve a tutti, restare chiusi in casa non serve a niente! Solo a metterci la paranoia addosso…” continuò James.
“Solo un oretta, non di più…” disse infine Alice guardando il marito che annuì convinto.
“Paddy? Moony? Wormy?”
“Mi pare che non abbiamo molta scelta…” sorrise Sirius “e poi voglio spupazzarmi Harry!” aggiunse facendo sorridere i presenti.
Dorcas prese sotto braccio Remus sussurandogli all’orecchio
“Avevo altri programmi per noi due, ma un paio d’ore in allegria le inserisco volentieri…” Remus la guardò sorridendo.
“Ci stiamo anche noi…”sorrise e James sembrò sul punto di saltellare dalla gioia.
“Wormy? Manchi solo tu…”
“Io… veramente…”
“Dai Peter non farti pregare!!!” disse Lily, l’euforia del marito l’aveva contagiata.
“Beh… se è per poco non penso mia madre corra serio pericolo…” disse infine sorridendo appena.
“E bravo Peter!”
 
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Mezz’ora dopo erano tutti riuniti davanti ad una tazza di the fumante nella cucina dei Potter. Lily era andata a recuperare Harry da Bathilda e il bambino adesso stava beatamente giocando in braccio a Sirius.
“Quando dicevi che volevi spupazzartelo non pensavo intendessi monopolizzarlo…” rise Remus mentre Harry continuava a fissare incantato i giocattoli che Sirius faceva levitare sopra la sua testa.
Lily rise servendo in tavola alcuni biscotti.
“Per tornare a discorsi più seri…” buttò lì Alice “voi avete qualche sospetto su chi sia la spia?”
“No… onestamente mi pare così assurdo che ci sia che non ci ho veramente pensato…” disse James passandosi una mano nei capelli con fare nervoso “Cioè capisco che è la soluzione più logica, ma se fosse un caso? Siamo tutti più o meno seguiti e controllati… immagino conoscano i nostri nomi… noi non andiamo in giro con delle maschere come loro…”
“E se fosse colpa della spia del San Mungo? Edgar ha portato lì i bambini per l’influenza la settimana scorsa…” buttò lì Enif… “forse è davvero un caso… io… io non saprei proprio chi di noi potrebbe fare una cosa simile…”
Dorcas si morse le labbra prima di scegliere attentamente le parole
“Edgar passi… sua moglie e i suoi figli non sapevano nulla e una distrazione ci sta, ma Benji?! Benji l’hanno fatto a pezzi a casa sua… io ho davvero paura che qualcuno di noi stia facendo il doppio gioco e onestamente sono preoccupata a morte per te!” disse fissando Remus.
“Non devi, la mia copertura regge…”
“E se la spia dice a Voldemort in che branco sei? Se lui decide di steriminare i seguaci di Greyback?!” continuò la ragazza preoccupata. Gli amici li guardavano in silenzio, Remus sospirò lentamente
“Vorrà dire che morirò nel tentativo…” Dorcas era a un passo dall’urlargli qualcosa dietro, ma Sirius la interruppe.
“Ecco il nostro solito fatalista….” Remus sorrise appena
“Non è fatalismo, se Voldemort dasse un ordine simile devo sperare solo che scelga il branco sbagliato…o di essere a farmi un giro in quel momento…” disse con un sorriso leggero dipinto sul volto, doveva tenere in piedi la storia del branco anche con loro, era indispensabile, soprattutto nella situazione attuale.
“Remus, per favore vedi di non immolarti per la causa!” esclamò scandalizzato James
“Qui tutti siamo pronti ad immolarci, temo…” fece presente Frank con aria triste.
“La cosa che proprio non mi va giù e che uno dei bambini debba immolarsi per forza… avrei creduto che Voldemort non credesse a idiozie come le profezie!” esclamò Alice fissando Harry.
“Purtroppo se lui ci crede dobbiamo farlo anche noi…” sospirò Lily. Peter osservò la scena in silenzio… prima o dopo avrebbe dovuto farlo… prima o dopo sapeva che il suo nuovo padrone gliel’avrebbe chiesto… sapeva che avrebbe chiesto di consegnargli Harry o Neville… e nonostante fosse un brutto pensiero in cuor suo sperò che quel giorno gli chiedesse Neville…
“Peter tu hai qualche idea?” gli chiese all’improvviso Dorcas
“Come?”
“Se hai un’idea su chi può essere la spia…”
“Non lo so… Caradoc e Sturgis mi sembravano i più propensi a far accuse, magari nascondono qualcosa…” doveva distrarre Dorcas da lui, sapeva che la ragazza non avrebbe mollato i suoi sospetti, era testarda e sicura di sé, era la ragazza perfetta per Remus...
“Se Caradoc fosse la spia, Voldemort avrebbe già la profezia in mano…” commentò James scuotendo la testa “e per quel che riguarda Sturgis mi sembrava solo spaventato a morte…”
“Mia zia era strana però…” buttò lì Enif
“Credi che loro?” cominciò Remus, Enif scosse la testa
“No… non lo so… non ho mai avuto grossi rapporti con zia Micea ma mi sembrava strana tutto qui, magari sta poco bene…” disse con una alzata di spalle… aveva notato comportamenti strani in tutti se doveva essere onesta, perfino Silente sembrava strano e il ché era tutto dire...
“Ragazzi sapete che vi dico?” disse Sirius facendo volteggiare Harry sopra la sua testa, il bambino rideva felice “arrovelarci il cervello non serve a niente… Silente ha ragione… proviamo con i turni da tre, nessuno sarà mai solo con la spia, sempre che esista, e siamo tutti così paranoici che noteremo anche quante volte si soffieranno il naso i compagni e prima o dopo la becchiamo… e se non esiste… beh avremo fatto gli straordinari per una buona causa…”
Gli altri sorrisero…
“Sai Sirius, credo tu abbia ragione… se stiamo assieme sarà difficile alla spia colpirci senza scoprirsi…” sorrise Alice “beh direi che con questo ritrovato ottimismo domani posso affrontare Crouch…” disse alzandosi “Che dici Frank andiamo?”
“Sì, si è fatto tardi… ci vediamo in dipartimento ragazzi… e ai turni se siamo assieme!”
“Buonanotte!”
Frank e Alice uscirono dal retro e lì si smaterializzarono.
“James, rilascia anche Remus e Dorcas… avevano altri impegni loro…” sorrise maliziosa Lily.
“Lily Evans! Tale malizia non la sospettavo in te!” sbuffò Dorcas fintamente scandalizzata.
“Che ci vuoi fare: qui da sola a non far niente mi annoio…” rise lei facendole la linguaccia.
“Non fare niente? Sbaglio o Harry è una piccola peste anche se non c’è Sirius nei dintorni!” la prese in giro Enif
“Avrà preso da suo padre…”
“Ehi io ero tranquillissimo da bambino!”
“Sì certo James… non ti credo neanche se lo vedo…”
Risero tutti assieme come in un tempo più lieto. Peter guardò Harry, sperava davvero che Voldemort scegliesse Neville in fondo i Paciock erano purosangue…
 
Un’ora dopo erano rimasti a far compagnia ai Potter solo Enif e Sirius.
“Non dirmi che hai cambiato idea…” disse ad un tratto James mentre le due donne portavano Harry a dormire
“No, no… è solo che devo trovare un nuovo momento adatto…”
“Oh Paddy, andiamo… se cerchi la perfezione il momento non sarà mai adatto…” lo prese in giro James
“Parla quello che ha arruolato tutte le damigelle di Alice…”
“Appunto… io mi sono fatto aiutare perché fosse perfetto… tu ti ostini a voler fare tutto da solo!”
“Vuoi dirglielo tu che voglio sposarla e mi porto dietro l’anello di fidanzamento da più di una settimana?!”
“Te lo porti dietro?”
“Mica posso lasciarlo a casa, potrebbe trovarlo…” James scoppiò a ridere
“Oh Paddy… il momento perfetto è quello in cui ti dirà di sì…”
“Parla il saggio…”
“Assolutamente… ma quanto ci mettono a far dormire Harry? Era stanco morto…” James si alzò stancamente
“Adesso sei tu un po’ paranoico o sbaglio?! Non sei tu che ci hai detto di star tranquilli?” disse Sirius guardandolo serio, James sorrise tristemente passandosi una mano sugli occhi.
“Sai che sono più bravo a dare consigli che a seguirli io stesso…” sospirò “non riesco a togliermeli dalla testa, Paddy…”
“Chi?”
“I figli di Edgar… e continuo a pensare che Voldemort vuole fare la stessa cosa a Harry… io non posso permetterglielo capisci… dovessi anche affrontarlo senza bacchetta e a mani nude… io non permetterò che gli accada qualcosa…”
“Se sei così preoccupato, perché non vi nascondete da qualche altra parte?” tentò cautamente Sirius.
“Così per dirgli “scegli Harry”, no… no… non possiamo nasconderci se non siamo certi che abbia scelto noi, sarebbe stupido… lo attireremmo anziché respingerlo…” disse scuotendo la testa e cominciando a salire le scale.
Quando arrivarono alla stanza di Harry, Lily era appoggiata sullo stipide della porta, un sorriso sulle labbra. Si voltò verso di loro facendogli segno di non parlare.
Enif era in piedi con Harry in braccio, stava cantando dolcemente una ninna nanna.
Su nei pascoli del ciel
L’ippogrifo va,
tutto d’oro è il suo mantel
nell’azzurrità,
vecchia luna di lassù mostragli il cammin,
stelle d’oro fate il coro
per le vie del ciel.
Canta, canta bel bambino
che il ciel è turchino;
turchino e pieno di stelline
per riempirti le manine.
Due son cadute nei tuoi occhi,
una dentro il cuore
per donarti il suo splendore.”
Sirius osservò la ragazza cantare dolcemente, gli faceva tenerezza, per un attimo la immaginò a cullare il loro di figlio… un piccolo Padfoot, sentì un groppo in gola…
Enif mise Harry addormentato nel suo lettino, si voltò arrossendo alla vista degli amici che la guardavano sorridendo.
“Che c’è?” sussurrò “non posso cantare una ninna nanna a Harry?” Lily sorrise.
“Vuoi una burrobirra Sir?” ridacchiò James riscendendo seguito dai tre.
“Beh non si dice mai di no al padrone di casa…”
“Restate qui per stanotte?” chiese Lily entrando in cucina
“Non so… forse non dovremmo disturbare…” disse titubante Enif anche se l’idea di restare lì con Lily l’allettava tantissimo.
“Ma che disturbare Eny!” sorrise James stappando le burrobirre “è un evento aver così tanta gente qui!”
Enif lanciò uno sguardo a Sirius, neanche lui aveva voglia di andarsene.
“Mettiamo qualcosa sotto i denti?” chiese a Lily sorridendo, l’amica gli sorrise di rimando.
 
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“E se fosse davvero Micea?” Remus fissò Dorcas, la ragazza stava passando lentamente un dito lungo una delle cicatrici che aveva sul petto. Sorrise tristemente.
“Non riesco a togliertelo dalla testa vero?” lei arrossì appena
“No, cioè prima sì… ma adesso… sono davvero preoccupata per te… spero di prenderla presto…”
“Prenderla? Dorcas stai indagando da sola per scoprire chi sia la spia?” lei arrossì di nuovo coprendo entrambi meglio con la coperta.
“Beh… devo proteggerti… io… io non voglio che un giorno compaia un tuo braccio come è successo ad Emmeline con Benji… se non posso venire con te, voglio almeno proteggerti…”
Remus sorrise un po’ arrossondo, si spostò un po’ per guardarla negli occhi.
“Ti ringrazio, ma non voglio tu corra pericoli… ok? Non indagare da sola, metti al corrente Alastor o i ragazzi… non voglio tu debba affrotarla da sola, magari quando io sono lontano… non so che farei se ti perdessi…” Dorcas roteò gli occhi…
“Dorcas davvero… promettimi che ti farai coprire le spalle… ti prego…” lei lo fissò negli occhi
“Va bene, te lo prometto, starò attenta…”
“Davvero?!”
“Sì, Remus… metterò al corrente Moody… non preoccuparti…” disse baciandolo.
“Non andartene…” sussurrò lui abbracciandola stretta
“Mai…” rispose lei sicura.
 
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“Dovremmo andare a dormire!” esclamò Lily ridendo “è tardissimo e voi tre lavorate domani…”
“Ancora dieci minuti, Lily…” borbottò Sirius
“È da un’ora che sono gli ultimi dieci minuti!” rise Enif appoggiandosi al cuscino del divano.
“E poi siamo tutti un po’ brilli…” disse Lily facendo evanescere le bottiglie vuote dal tavolo…
“Forza, forza tutti a nanna!” continuò alzandosi e cercando di smovere James dal divano. Il Malandrino rise, sbuffò e infine si arrese alzandosi.
“Va bene, va bene… forza tutti a…” s’immobilizzò guardando la finestra…
“Tesoro cosa?”
“Forse sono solo sbronzo ma… mi è sembrato di veder qualcosa muoversi là fuori…” l’adrenalina li fece tornare sobri nel giro di qualche istante, i quattro tesero le orecchie: foglie che si spostavano, la brina scricchiolava.
“Credi ci sia qualcuno?” chiese Lily appena, avvicinandosi alla finestra
“L’illusione dovrebbe reggere… la casa dovrebbe sembrare vuota…” sussurrò sbirciando fuori dalla finestra, a quel punto qualcosa si mosse nei cespugli. Lily arretrò, James estrasse la bacchetta, Enif e Sirius stavano preparandosi al peggio quando dal cespuglio congelato uscì Snidget.
“Oh santo cielo… Snidget!” Lily aprì cautamente la finestra facendo entrare il gatto…
“Mi sa che stiamo davvero diventando paranoici…” sbuffò James passandosi la mano sugli occhi… “forza sta volta dobbiamo davvero andare a dormire…”
“Sì, mi pare proprio il caso…” ridacchiò Lily prendendo in braccio il gatto e accarezzandolo dietro le orecchie.
“Fate come foste a casa vostra in camera degli ospiti, l’importante è non svegliare Harry…”Sorrise malizioso James
“Quella era camera mia una volta, Prongs, logico che farò come se fossi a casa mia…” commentò con ovvietà Sirius.
 
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Peter camminava a passo svelto verso casa, si era smaterializzato alcuni isolati più ad est di dove voleva andare, ma poco male… l’aria frizzante di fine febbraio l’aveva risvegliato del tutto, doveva pensare attentamente a quello che stava facendo. Doveva trovare qualcuno su cui addossare la colpa se le cose fossero peggiorate… Sturgis aveva subito pensato a lui quella sera ed era convinto che Silente e Moody stessero valutando ogni possibile sospetto… deglutì a vuoto… quanto ci sarebbe voluto perché ci arrivassero… insomma chi era così debole da farlo? Debole?! Ma certo! Avrebbe fugato ogni sospetto… lui era troppo debole per una cosa simile… avrebbe lanciato loro fumo negli occhi: c’erano maghi migliori di lui nell’Ordine, maghi che potevano essere più sospettati… ripensò alla riunione… Remus purtroppo era in cima alla lista… non che gli piacesse l'idea ma che scelta aveva...
“Ehilà… bella nottata eh?!” Peter sobbalzò, non si aspettava una visita da Leila… non così presto…
“Leila… cosa… cosa ci fai qui? Dovevamo aspettare che le acque si fossero calmate o sbaglio?! Moody potrebbe…”
“Averti seguito? Non credo che tu abbia destato qualche sospetto… infondo tu sei il piccolo Peety… no?” sorrise lei avvicinandosi. Nella luce del lampione Peter la vide, portava un mantello scarlatto, color sangue… era truccata e i capelli erano acconciati in eleganti boccoli.
“Cosa ci fai qui?” chiese Peter avvicinandosi, prese la ragazza per un braccio guardandosi attorno e trascinandola in un vicolo poco distante “Vuoi farci uccidere?” lei rise
“Non posso venire a trovare un’amico?” chiese con fare innocente… ancora una volta Peter si chiese come potesse risultare tanto innocente un’anima perversa come lei…
“Non siamo amici, lo sai…”
“Perché no?” mise su un broncio da bambina, guardando Peter negli occhi…
“Cosa vuoi? Ti manda Avery? Il Signore Oscuro vuole già qualcun altro?! Perché non mi pare una grande idea, rischieremmo troppo e…”
“Tranquillo, tu ci servi là dove sei… è stata una mia idea… volevo vederti…” disse appoggiandosi a lui con fare seducente “non ti va che io sia venuta a trovarti?” sussurrò lei alloggiando una mano sul suo petto, era la prima volta che Peter si rendeva conto di quanto sembrava piccola... Il cuore gli pulsava nelle orecchie… quella piccola stupida rischiava di farli scoprire e per cosa?! Per “venire a trovarlo” ma figuriamoci… chi pensava di abbindolare?! A lui non serviva una donna ... o meglio non serviva una donna come lei...
“Leila…”
“Davvero… sono appena scappata da una odiosissima festa… troppa gente felice per i miei gusti… così ho pensato “perché non posso andare a mostrare il mio nuovo mantello a Peter? Sono certa che apprezzerà!” ma se non è così, me ne vado…” Peter la guardò sorpreso… sembrava sincera... Ma sembrava innocente anche mentre uccideva i piccoli Bones...
“Sei venuta fin qui per mostrarmi il tuo mantello?” doveva esserci qualcosa sotto... Non poteva essere solo un capriccio.
“Sì, ti piace? È il colore del sangue… bello non trovi?”
“Sì…” rispose meccanicamente Peter… quella ragazza era completamente fuori di testa… lei sorrise avvicinando il suo viso a quello di lui. Peter sentiva l’odore di whisky incendiario... Forse questo spiegava la mancanza di cautela...
“Sai Peter… credo proprio che io e te potremmo trovare altri modi per divertirci assieme… uccidere i membri dell’Ordine non si può fare tutti i giorni…” Peter tremò, quella ragazzina lo stava eccitando ed era bellissima e… ed era di Avery, se lo avesse saputo l’avrebbe ucciso, altro che utile spia, l’avrebbe fatto a pezzi e poi avrebbe chiesto scusa all’Oscuro Signore…
“Ma Avery…”
“Lui non c’è… divertiti con me Peter…” lei gli passò la lingua sulla carotide, così come aveva fatto a casa dei Bones e Peter smise di pensare a qualsiasi cosa che non fosse il corpo di quella impertinente e seducente ragazzina. 


Scusate il piccolo ritardo, ma due giorni passati in treno non mi hanno permesso una postazione decente per aggiornare... ma eccoci qui, lasciate un commentino mi raccomando!
   
 
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