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Autore: Fajander    05/03/2017    1 recensioni
Dragon Ball Vengeance è un universo alternativo all'originale dove Gohan, per una serie di motivi, rimane l'ultimo discendente della stirpe Saiyan in vita. Furioso e guidato dalla sete di vendetta, si ritroverà ad affrontare in una lotta perpetua l'essere che gli ha portato via tutto ciò a cui teneva, cambiando radicalmente la sua personalità. Nel corso della storia egli troverà però dei fidati alleati, con i suoi stessi interessi, che lo aiuteranno in quella che si trasformerà pian piano in una battaglia per la sopravvivenza dell'intero universo.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cooler, Freezer, Gohan, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Luogo: pianeta fantasma
Epoca: un anno e nove mesi dopo

«Eh? Che... ne... dici?» ansimava Gohan, mentre eseguiva dei piegamenti verticali tenendosi con sole due dita per mano.
«Non... male... Però... facciamo una... pausa» replicò Meyra, crollando a terra esausta a sua volta.
«Buona... idea.» approvò l'altro, restituendole un sorriso.
Le sue abilità psichiche erano migliorate molto, così come la forza del saiyan, ma l'allenamento sfiniva entrambi ogni singola volta, lasciandoli senza molte energie. Passato qualche minuto sdraiati per terra, il ragazzo si alzò e porse la mano all'aliena dalla pelle azzurra che restituì il gesto tirandolo a sè e bloccandolo con le braccia con una mossa di arti marziali.
«Visto? Stavolta ce l'ho fatta!» trionfò questa.
«Non vale, sono stanco morto e avevo la guardia abbassata...» ribattè l'altro, grattandosi la testa. Adesso appariva molto più muscoloso, con un fisico che somigliava molto più a quello di un uomo che a quello di un bambino, come si poteva notare dal suo petto tonico che sporgeva dalla tuta viola a brandelli, sebbene il viso tradisse ancora la sua vera età. I suoi capelli erano tornati ad essere corti, la lunga chioma corvina ostacolava infatti i suoi movimenti. La conversazione tra i due venne però interrotta dall'arrivo di Cream, che atterrò poco distante da loro.
«Ehilà, da quanto tempo!» lo salutò Gohan, appena alzatosi.
«'Giorno» ricambiò questi con un cenno del capo. I suoi occhi si spostarono poi sulla ragazza.
«Meyra.».
«Cream.».
I due non si vedevano nè parlavano da un paio di mesi, a causa di un litigio che era finito con la donna che se ne andava via imprecando. A quanto sembra, il guerriero aveva litigato con la sua compagna poichè ella passava sempre più tempo con Gohan, trascurando il loro rapporto e i loro allenamenti.

Due mesi fa
«Sei idiota o cosa? Devo allenarlo, è la nostra unica chance di battere Cooler e Freezer, andiamo, Cream!»
«All'inizio lo pensavo anch'io, ma ora non ne sono così sicuro! Se non te ne stessi con lui chissà dove per interi mesi e venissi con me, ti mostrerei come io ed Igin siamo migliorati tanto. Quei fantasmi sono molto utili, ci hanno insegnato tanto, abbiamo fatto dei passi da gigante! Unisciti a noi, con il loro addestramento e i tuoi poteri potremmo essere formidabili! Avrai la tua vendetta, Meyra! Lo ucciderai con le tue mani, questo non può non importarti! Lascia perdere il marmocchio!»
«Non posso credere di stare facendo questa conversazione. Hai perso di mira il tuo obiettivo, Cream? La desolazione di questo posto ti ha dato alla follia? Cosa pensi che stiamo facendo io e Gohan, eh? Ammirare il paesaggio e raccontarci aneddoti sulla nostra infanzia? Ci alleniamo giorno e notte, per l'amor del cielo! Voi tutti messi assieme non potreste scalfire minimamente Freezer o Cooler, mi dispiace dirlo ma la penso così...».
«... Non ti riconosco più.»
Poi, una volta compreso che il soldato non avrebbe mai cambiato idea, la donna girò i tacchi e andò via.

Tempo presente

«Sono qui per dirvi che Raichi ha qualcosa per voi. Beh, per tutti noi in realtà. Ci vediamo al laboratorio.» concluse. Con sguardo triste che lasciava trapelare la voglia di fare pace egli si librò in aria e andò via, senza aggiungere altro.
«Dovresti parlargli.» si intromise Gohan.
«Non sono affari tuoi.» tagliò corto lei.
«Coraggio, andiamo. Vediamo cos'ha da dirci quel vecchio.» sbuffò alzandosi in volo.
Il saiyan sospirò e la seguì.

Luogo: spazio, nei pressi del pianeta fantasma
«Padre, è questo il luogo di cui mi avevi parlato?» disse una voce che pareva appartenere a un giovane.
«Sì, figlio mio. Qui si trovano dei guerrieri formidabili, compreso il saiyan.» affermò una seconda voce appartenente stavolta a un adulto.
«Il saiyan? Finalmente...» sussurrò il ragazzo, che guardando l'abissale paesaggio stellare fuori dalla sua astronave fremeva dall'eccitazione, stringendo i propri pugni e incurvando le labbra in un sorriso.
«Da qui in poi proseguiremo in volo, preparati a uscire dall'astronave. Se atterrassimo sicuramente verremo localizzati.» spiegò il più grande.
«Cosa?! Ma è una distanza enorme, padre! Ci metteremo due giorni con l'aura ridotta al minimo!» protestò il figlio.
«Se vogliamo un effetto a sorpresa e quindi maggiori probabilità di vittoria dobbiamo fare così. Figliolo, quando sarai più grande capirai che la mera forza bruta non è nulla rispetto a un piano ben ideato.» e così dicendo i due si avviarono verso lo sportello appena spalancato che li conduceva nello spazio siderale. Mentre la maggior parte degli esseri viventi sarebbe morta seduta stante, i Demoni del Freddo potevano tranquillamente risiederci per diversi giorni senza bisogno di ossigeno. I due alieni, con una velocità particolarmente bassa e l'aura ridotta al minimo per non farsi individuare, lentamente si avvicinavano verso il gruppo ignaro di guerrieri che avrebbero fronteggiato a breve.

Luogo: pianeta fantasma, laboratorio di Raichi

«Allora, perchè ci hai fatto chiamare?» chiese Igin, pur non ricevendo risposta. Girò il capo e vide arrivare anche Meyra, Cream e Gohan.
«Ah, ci siete anche voi!» li salutò.
Il saiyan, che ancora non lo vedeva di buon occhio per ciò che gli aveva fatto quasi due anni prima, lo superò dandogli una spallata.
«Ehi idiota, sei diventato più forte, vedo.» ricambiò invece la donna, ghignando.
«Quanta simpatia... Non immagini quanto, Meyra. Presto te lo dimostrerò.» replicò questi in tono di sfida, facendogli l'occhiolino.
«Vedo che non siete migliorati affatto. Con il vostro spirito di squadra non andrete molto lontano nella battaglia contro Freezer. Ecco perchè farò maggior affidamento sui miei fedeli fantasmi, nel compimento della missione.» si intromise Raichi, avanzando verso il gruppo.
«Missione? Che missione?» domandò Gohan.
«Ho ideato un piano, ragazzo. In questi due anni non me ne sono stato con le mani in mano, mentre voialtri bisticciavate di continuo. Ah, so che non puoi ancora diventare Super Saiyan, mi ha riferito Vegeta.».
«Non sono affari tuoi, sono molto vicino al mio obiettivo, lo sento!» si difese il terrestre, innervosendosi.
«Rilassati, non vi ho fatto chiamare per provocarvi. Adesso, veniamo al dunque.».
«Ho attuato un piano, come vi dicevo, nel caso in cui Freezer o un membro della sua famiglia dovesse farsi vivo. Ora, non sappiamo se l'immortale sia ancora in circolazione, ma per definizione un immortale non può morire, quindi ne sono abbastanza certo. Lasciate che vi introduca alla mia ultima e più importante creazione scaturita dalla mia brillante e geniale mente. Ecco a voi, Void!» e detto questo lo scienziato premette un pulsante su un telecomando che stringeva in mano. Una parte del pavimento si aprì, lasciando salire lentamente un enorme portale circolare costituito da due archi molto robusti in metallo. La struttura era alta circa sette metri, ed era talmente imponente che sorprese tutti i presenti, compreso il suo stesso creatore che la ammirava con un sorriso carico di orgoglio.
«Wow... Che cos'è?» chiese Cream, sbalordito.
«Questo, signori, è un portale.» rispose Raichi.
«Un portale per dove?» disse Gohan, accigliato.
«Per una dimensione diversa da quella in cui ci troviamo noi e tutte le creature viventi di questo universo, Son Gohan. Mi spiego meglio: decine di anni fa, dopo lo sterminio degli tsufuru ad opera dei saiyan ero totalmente distrutto e carico di odio. Lavorai senza sosta per moltissimo tempo a un progetto, quello di creare un portale che mi avrebbe condotto ad una dimensione alternativa, a un universo parallelo dove magari gli tsufuru fossero ancora vivi. Volevo ricrearli anche sul nostro universo partendo dal loro DNA, ma le mie ricerche non mi portarono dei risultati che mi convinsero ad andare avanti. Non sono riuscito a creare una frattura nello spazio tempo, questo perchè non avevo energia sufficiente. Ma ora, ho i miei fantasmi. Usando la loro energia e convergendola in un unico punto posso creare, almeno teoricamente, uno squarcio nel tessuto dell'universo.» spiegò lo scienziato.
«Ma come fa ad essere sicuro che funzionerà? Voglio dire, lei non ha le prove che esistano universi paralleli diversi dal nostro.» affermò Gohan.
L'anziano alieno sorrise, incurvando i folti baffi bianchi.
«Beh, invece sì. Quando condussi le ricerche per la prima volta, notai un'anomalia in un punto lontano a nord della galassia. In seguito alla collisione di due enormi buchi neri si creò un'energia tale da creare, per un istante, quella che aveva tutti i presupposti di essere una frattura per una dimensione alternativa. Per pochissimo tempo, ma eccola lì. Provai a riprodurre l'esperimento in laboratorio, ma, come detto, non avevo l'energia necessaria. Ora, se noi riuscissimo ad attirare un ipotetico Freezer qui, potremmo lanciarlo dentro il portale e liberarcene per sempre. Secondo i miei studi e i miei calcoli con la potenza attuale a nostra disposizione dovremmo aprire un varco per una dimensione totalmente vuota, una regione di spazio intermedia tra un universo e l'altro. Quello che io definisco "salto", ossia lo spostamento da un universo all'altro, richiede infatti una quantità di energia ancora superiore a quella attualmente a nostra disposizione, ma con l'aumento della tua forza, Son Gohan, un giorno potrò realizzare il mio sogno e tu, forse, potrai riabbracciare i tuoi cari, anche se ho ribrezzo ad andare in un mondo in cui vi sono ancora i saiyan, ma come si dice, "niente sacrificio niente vittoria".».
Quella informazioni, tutte in una volta, alimentarono le ormai spente fiamme della speranza nel cuore di Gohan. Un universo in cui suo padre, sua madre, Bulma e gli altri erano ancora vivi? Questo era un sogno, un qualcosa che non avrebbe mai sperato neanche nei suoi sogni più lontani e irrealizzabili. Sarebbe andato sulla Terra, avrebbe spiegato loro la situazione, si sarebbe fatto prestare le Sfere del Drago e bam! Tutti i suoi amici, Terra compresa, sarebbero tornati al loro posto! Niente di più bello e più facile, dopotutto! In cambio doveva solo aiutare quel vecchio nel suo progetto. Sì, lo avrebbe fatto sicuramente. Ripensò a tutte le belle emozioni che avrebbe potuto riprovare: il tenero abbraccio di sua madre, il sorriso spensierato del padre e la sua bellissima casa in mezzo a quella foresta che tanto aveva amato da piccolo.
«D'accordo, ci sto! Facciamo fuori quel mostro e riprendiamoci le nostre vite!» esclamò Gohan, in preda all'entusiasmo e all'eccitazione.
«Sapevo avresti accettato, ben fatto ragazzo! La scienza ci condurrà alla vittoria, trascenderemo il potere degli Dei che tanto a lungo ci hanno ignorato, non alzando mai un dito!» replicò l'altro, tendendogli la mano. I due se la strinsero in segno di alleanza.
«Questa cosa di viaggiare negli universi paralleli non mi convince, ma per la prima parte del piano ci sto.» avanzò Meyra.
"Bene" pensò il vecchio, sorridendo, "per la seconda fase non sarai necessaria".
«Se abbiamo una possibilità contro Freezer, mi va benissimo qualunque cosa.».
«Penso anch'io lo stesso.» affermarono Igin e Cream.
«Ottimo, ci siamo tutti. Adesso dobbiamo solo capire dove sia finito il Demone del Freddo, attirarlo qui e attuare quanto detto. Ci vorrà del tempo, ma lo troverò. Fino ad allora sentitevi liberi di continuare i vostri allenamenti, ma prima eccovi dei regali da parte mia per ognuno di voi.» disse Raichi, divenuto improvvisamente cordiale. Allontanatosi dal gruppo riprese i propri compiti al computer. "Il piano sta andando alla perfezione. Non mi importa assolutamente niente di quegli idioti, tutto ciò che bramo è riportare in vita la mia nobile specie. Come avevo previsto, fare leva sui sentimenti di quel ragazzino si è rivelata una mossa vincente.". Premuti dei tasti sulla tastiera, dal pavimento fuoriuscirono quattro tavoli con sopra delle scatole bianche. Ognuno dei guerrieri aprì quella con il proprio nome inciso sopra e ciò che si rivelò al loro interno era qualcosa di estremamente prezioso.
«Avete davanti ai vostri occhi la battle suite saiyan in versione 2.0, appositamente modificata e migliorata da me! Ognuna di queste armature è più resistente, elastica, duratura e comoda dei vostri attuali vestiti, per cui prendetele pure, vi serviranno per i vostri futuri combattimenti. Ovviamente ho caricato le battle suite anche sui miei fantasmi.» spiegò lo tsufuru.
Dopo i dovuti ringraziamenti i quattro la indossarono e se ne andarono. Volando via insieme a Meyra, Gohan sorrise. «Cos'hai da ridere?» domandò la donna.
«Eh? Niente, ho pensato al signor Piccolo con l'armatura da saiyan e mi è scappato un sorriso. Sai, lui non ne avrebbe mai messa una e questa è un'ulteriore prova che quei fantasmi sono solo dei burattini di Raichi.».
«Ah, capisco.». La ragazza era pensierosa, le parole di quello scienziato la avevano turbata. C'era qualcosa in lui, un presentimento l'avvertiva che non era stato del tutto sincero su quanto detto, ma non poteva dimostrarlo. Certo, doveva ammettere che l'idea di ripristinare il suo pianeta com'era prima dell'attacco di Cooler e riportare in vita tutti i morti tramite quelle sfere magiche la allettava e non poco, ma le sembrava una cosa innaturale, una forzatura dell'equilibrio dell'universo. Perplessa, decise di condividere i suoi pensieri con Gohan.
«Tu sei convinto al 100% che Raichi è stato sincero con noi?» chiese, mentre i due sfrecciavano tra il vento.
«Certo, perchè dovrebbe mentirci? Vuole solo riavere indietro la sua vita riportando in vita la razza tsufuru, lo capisco in fondo.».
«Non saprei, non riesco a leggere la sua mente, forse è perchè è un fantasma... Comunque, ricordati che fino a poco tempo fa voleva ucciderci, ti chiedo solo di fare attenzione.».
«D'accordo.».
I due tornarono nel loro accampamento di fortuna in mezzo a delle montagne dove avevano trascorso il loro allenamento. Dato che la notte lentamente faceva capolino con l'avanzamento delle tenebre, andarono a dormire, non sapendo cosa gli sarebbe aspettato il giorno successivo.

   
 
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