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Autore: SweetAinwen    10/03/2017    4 recensioni
- Mi odi così tanto? - chiese a scatti.
- Oh, io non soltanto ti odio, - sorrise - ti disprezzo anche! - sbottò, il volto velato da una leggera follia di risentimento.
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Due migliori amici con una doppia identità neanche una volta rivelata l'uno all'altra, impauriti dalla reazione che potrebbe avere la persona di cui si fidavano più di chiunque altro. Volevano, senza riuscire nel loro intento. E questo, per loro, era un sollievo: non dovevano vedere l'espressione impressa nei volti di entrambi. Davvero una fortuna.
Ma non avrebbero mai immaginato che questo potesse essere... un segreto mortale.
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Extra: Sei anni dopo.






Si trovava seduta sulla trave centrale orizzontale della Tour Eiffel, con i palmi sul bordo di essa e le gambe penzoloni che si muovevano avanti e indietro, nei panni di Ladybug dopo tanto tempo...
Osservava il tramonto che, pian piano, lasciava spazio alle stelle e alla notte. Sorrise, poi sospirò. Erano passati esattamente sei anni da quando Papillon aveva dato un taglio al suo lavoro, il legame che sembrava perduto tra Adrien e il signor Agreste si era rinvigorito e li vedevi scherzare e ridere insieme. Di quello ne era immensamente felice. La città aveva ripreso il suo corso quotidiano, abbandonando l'accaduto e ognuno viveva la sua vita in pace. 
C'era, però, una novità: erano anche sei anni di fidanzamento e di convivenza con il suo Adrien. Li compivano proprio oggi e quella mattina era al settimo cielo, se non fosse stato per il comportamento completamente indifferente del giovane che la rattristò. Com'era possibile dimenticarsi di una data tanto importante?! 
Mise il broncio: - Gli uomini... tutti uguali. - borbottò tra sé.
- Qualcosa la affligge, My Lady? - 
La ragazza osservò alla sua destra, trovando Chat Noir in piedi a braccia conserte. 
- Ciao anche a te, Chaton. - riportò l'attenzione davanti a sé - Niente di che. Ricordavo soltanto il passato. - mentì.
- Quando eravamo nel pieno della nostra... - iniziò, sedendosi accanto a lei. - attività da eroi? - sussurrò al suo orecchio e Ladybug sorrise sghemba.
- Esattamente. - rispose guardandolo, dopodiché gli diede un bacio a stampo, facendogli battere il cuore.
- Ahh! Lo sai che vado matto per quel tuo sorriso e quei baci sfuggenti! - si esasperò lui, reggendosi la testa con una mano e alzando gli occhi al cielo, nel momento in cui si allontanava con il busto e le gote di un leggero rosato.
Lei ridacchiò, coprendosi la bocca con una mano, le guance leggermente rosse. Il ragazzo la osservò con la coda dell'occhio, con i muscoli che si facevano sempre più tesi.
"Ok, Adrien. È il tuo momento.", pensò deciso, issandosi.
Il respiro profondo del giovane la fece voltare nella sua direzione, inclinando il capo di lato. Ecco, la mano dietro la schiena stava sudando, come quella posta sul petto. Dai, su! Non doveva farsi prendere dall'agitazione! 
- Ehm... Stai... bene? -
Si schiarì la gola e protese la mano libera in avanti, che Ladybug accettò confusa e si drizzò. 
Lui strinse la presa e la guardò: - Marinette... - fece una pausa, preoccupandola. - sai che ti amo... e che ti amerò per sempre. - lei annuì lentamente, osservandolo come se non fosse sicura avesse la febbre o meno. - Quindi è giunta ormai l'ora di... - 
- Adrien. - ridacchiò nervosa, sfilando la mano dalla sua e portandosela al petto. - Mi stai preoccupando. Non mi stai lasciando, vero? - ipotizzò, sgranando gli occhi.
- Cosa? Ma che vai pensando, stupida! - la rimproverò, irritato. - Stiamo insieme da sei anni! -
- C'è chi si lascia dopo venti. -
Adrien si schiaffeggiò la fronte, chiudendo i bulbi. Incredibile quanto le idee di Marinette vagassero lontane! Lui non riusciva ad immaginare una vita senza la giovane e lei...? 
Ah, a volte avrebbe voluto farla tacere a suon di baci!
- Zitta e fammi finire, ok? - si infervorò, l'indice alzato e la mora spalancò la bocca, colpita.
- Ma... -
- Come dicevo. - la interruppe e la fanciulla mise il broncio. - È giunta l'ora di fare un passo avanti. - rafforzò la stretta sulla scatolina celata alla vista della ragazza - La prima volta che ti ho incontrata, ti ho trovata subito simpatica e... bella. - Marinette sorrise con dolcezza e Adrien sviò lo sguardo. - Sei stata la prima persona a rivolgermi la parola e ne sono stato felice. << Finalmente qualcuno che ha capito che non mordo! >>, questo ho pensato. - sorrise - Più sono passati i giorni e più mi sono reso conto che... ti volevo conoscere meglio, avere un'amicizia profonda. Tuttavia non avrei mai immaginato che saremmo arrivati... - si guardò attorno - dove ci troviamo ora. - la mora sbuffò una lieve risata e il giovane spostò l'attenzione su di lei. - Sei allegra, gentile, premurosa. Le tue iridi azzurre sono un mare in tempesta, perché sembrano cambiare sfumatura in base al tuo stato d'animo. Sei felice? Diventano di un turchese chiaro. Sei arrabbiata? Intenso. Sei triste? Si scuriscono. - ridacchiò, scrutando l'orizzonte. - Probabilmente sarà solo una mia impressione, ma mi piace. Vogliamo parlare della convivenza? Oh! Spettacolare! - sbuffò - Salvo i momenti in cui mi chiedi di aiutarti ad apparecchiare la tavola, a cucinare, a piegare gli abiti, a metterli a posto... - elencò, inclinando la testa prima da un lato e poi dall'altro a ogni parola. 
- È il dovere di ogni uomo aiutare la propria donna. - disse solenne, portando verso l'alto il mento.
- Sì, peccato non capiti mai che tu mi chieda spontaneamente di lavarti la schiena. - le ricordò deluso, indicandola.
- Perché c'è qualcun altro, forse. - lo prese in giro, sorridendo divertita.
- Come no. - commentò infastidito, facendola ridere e il ragazzo, sentendola, sorrise dolcemente. - Non potrà esserci nessun altro al mio posto. - enunciò deciso.
Si mise a braccia conserte, un lato della bocca all'insù: - E cosa te lo fa credere? - 
- Il semplice fatto che solo io riesco a sopportare i tuoi difetti e ad apprezzare i tuoi pregi, sia nascosti che visibili. - si inginocchiò, mettendo in evidenza il cofanetto in velluto blu.
"Oh, mio Dio! Oh, mio Dio! Oh, mio Dio!", ripeté meravigliata, le mani a coppa davanti al viso.
Stava davvero succedendo? Era davvero quello che pensava? 
- A questo punto, ti domando: Tu tollererai le mie pecche e amerai le mie virtù per l'eternità? Vuoi sposarmi? - e mostrò l'anello, sorridendo.
Ladybug portò le mani tra i capelli, incredula. Non aveva sentito male, giusto? Non era un'allucinazione e nemmeno un sogno ad occhi aperti, vero? Era reale, tangibile? Oh... porca... miseria!
Chat non udendo risposta, ma solo uno sguardo sorpreso, iniziò a credere di aver sbagliato. Forse non voleva? Era affrettato? Sei anni sono molto, ciò nonostante non pensava fossero pochi per lei. 
Qualche annetto prima l'aveva vista assorta su un catalogo di abiti da sposa e improvvisamente aveva cominciato a farsi delle idee sul suo futuro insieme alla ragazza. Lui che tornava la sera dal lavoro e la trovava seduta sul divano a guardare la TV, attendendolo. Poi si accorgeva del suo amato e gli si fiondava addosso, con un bacio appassionato. Successivamente l'inaspettata notizia di un pargolo che avrebbe sgambettato qua e là per la casa, i preparativi per la stanza...  Aveva viaggiato troppo di fantasia? L'urlo di Marinette lo riportò alla realtà, per poi vederla gettarsi su di lui, facendolo cadere all'indietro.
- Ehi, che succede? - domandò preoccupato.
- Sì! - esclamò euforica, gli occhi lucidi e il giovane schiuse la bocca. - Sì, lo voglio! - 
Adrien posò una mano dietro la sua nuca e l'avvicinò a sé, baciandola. Aveva detto sì! Il suo muscolo cardiaco aumentò le palpitazioni. Aveva detto sì!
Marinette era stata presa alla sprovvista e di conseguenza era rimasta per un paio di secondi senza riuscire a comprendere che era davvero successo. Dopo lo stupore iniziale il cuore aveva iniziato a battere forte e si era buttata su di lui, notandolo rattristarsi. Come poteva rispondere no?! Come?! Quindi era per quello che oggi si comportava in maniera strana? Una proposta di matrimonio! 
- Allora, Adrien? È andata bene, eh? - la voce di Alya li fece abbassare lo sguardo sotto di loro, trovando lei e Nino con un sorriso a trentadue denti.
- Alya, Nino. Cosa ci fate qui? - 
- Oh, be'. Attendevamo i ringraziamenti del signorino, visto che abbiamo contribuito anche noi in quest'impresa. - replicò il castano, a braccia incrociate.
- Dovevi assistere alla scena di lui che osservava le vetrine della gioielleria, indeciso se comprarti quello più appariscente o uno semplice. - la bruna imitò i gesti del biondo che l'avevano fatta divertire in quei momenti e Nino poggiò una mano sulla sua spalla, l'altra davanti alla bocca per trattenersi.
- Infatti ho dovuto lavorare il triplo, - rivelò, mentre si mettevano seduti. - dato che voi ridevate come degli imbecilli ogni volta che vi chiedevo un consiglio! Siete inutili! Davvero, come posso avervi come amici? -
- Piuttosto, ora vi sposerete. Significa che puoi eliminare quella cartella. - 
Adrien aggrottò la fronte: - Quale cartella? -
- Ma dài, quella dove hai inserito tutte le foto scattate di nascosto a Marinette. - continuò Alya al posto di Nino, ghignando. - Avevi promesso, però, che lo avresti fatto prima di chiederle di sposarti. - scosse la testa - Sei un vero bugiardo. -
Il giovane spalancò la bocca, dopodiché ridusse gli occhi a due fessure, mentre la mora sbatteva più volte le palpebre.
"Giuro che li ammazzo!", pensò Adrien, imbronciandosi. 
- Ohhh... Delle foto scattate di nascosto? - sorrise sghemba e si avvicinò a lui, che la osservò con una mano dietro la nuca. - Eppure abitiamo sotto lo stesso tetto, dormiamo nel medesimo letto, condividiamo la colazione, il pranzo... - gli accarezzò sensualmente il petto - la cena. Persino le foto? - si accostò fin quasi a sfiorargli le labbra - Sei davvero un ingordo, Chaton. - fece tintinnare il campanellino con l'indice, facendolo sorridere malizioso e lei fece lo stesso.


L'anziano li guardò con un sorriso ad abbellirgli le labbra, mentre il biondino seguiva a ruota la mora, dopo averla vista lanciare lo yo-yo e allontanarsi da lui, con la bruna e il castano che ridevano a crepalle.
Li aveva seguiti passo dopo passo, vedendoli crescere e diventare ormai dei giovani adulti. Le sue impressioni erano corrette.
- Sapeva che sarebbe andata così, maestro Fu? - gli domandò la piccola creaturina dal colore verde, poggiata sulla sua spalla, riferendosi anche agli avvenimenti di anni prima.
Con una mano dietro la schiena, riprese il suo cammino: - Onestamente sì, Wayzz. - 
- Sul serio? -
- A parte le foto scattate di nascosto da quel bricconcello. -
Il kwami ridacchiò. Il suo fidato maestro non si era sbagliato sul conto dei due ragazzi. 

Erano quelli giusti.













*Angolino dell'autrice*
Ora è veramente conclusa! xD Con un bel finale direi. *__* Non credete? Eh, già... si sposanooo! xD 
Ringrazio ancora chi l'ha aggiunta tra le preferite, le seguite e le ricordate. Grazie di cuore! *--* Non vi ringrazierò mai abbastanza!
Spero di rivedervi presto ^__^
Alla prossima!
Da: SweetAinwen. 

  
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