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Autore: TheHeartIsALonelyHunter    26/03/2017    8 recensioni
Teddy era caldo torrido contro il suo corpo vecchio e fiacco, allacciato a lui in quel torpore di membra giovani, pronto a ridare forza e vigore ai suoi nervi gelati. Teddy ammorbidiva la neve con le mani, levigava la superficie con le labbra e lentamente lasciava a ricordo di quei blocchi portentosi solo un'ampia pozzanghera. Teddy era estasi, tormenta, brivido, lucida fantasia e folle realtà, tempesta estiva di brutale bellezza, imperfezione pura sotto le sue mani di rude pagano, perfezione assoluta nel breve spazio fra le loro labbra.
[Sesta classificata nella Classifica dei Partecipanti e quinta classificata nella Classifica del Giudice al contest "Flashiamo! II edizione" di Freya_Crescent]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bill Weasley, Fleur Delacour, Teddy Lupin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Titolo: L'eterno inverno
Coppia: BillxTeddy
Generi: Introspettivo, Malinconico, Romantico
Rating: Giallo
Avvertimenti: Lime
Note: La citazione finale è tratta da "Lolita", la citazione ricorrente invece è tratta dal film "ll corvo"
 
 
L'estate si sta avvicinando, l'inverno sta appassendo.
Non può piovere per sempre.
 
Bill Weasley attendeva la fine dell'inverno e l'inizio di quella tanto agognata estate da quando, più di vent'anni prima, s'era caricato dell'illusoria leggerezza di un matrimonio sbagliato, abbandonandosi stupidamente alla speranza che un giorno i mille vezzi che gli risultavano insopportabili in Fleur sarebbero divenuti cari al suo cuore. Gli inverni si erano susseguiti uno dopo l'altro, la neve era caduta silenziosa su quel pietoso paesaggio, e la leggiadra perfezione con cui sua moglie affrontava ogni sua mansione era insostenibile come lo era stata il primo giorno. 
Vent'anni quell'inverno di gelo e di frustrazioni insoddisfatte s'era protratto, lasciando che i cumuli s'innalzassero metro dopo metro sotto la potenza distruttiva della bufera incessante. Eppure, quanto poco era bastato per disciogliere i blocchi massicci: un istante d'intesa, uno sguardo imbarazzato, uno sfiorarsi di dita, e infine le labbra frementi di Teddy Lupin premute contro le sue.
L'imperfezione aveva un sapore delizioso.
 
Gli alberi sono in fiore, la terra regala i suoi frutti.
Non può piovere per sempre.
 
Teddy era caldo torrido contro il suo corpo vecchio e fiacco, allacciato a lui in quel torpore di membra giovani, pronto a ridare forza e vigore ai suoi nervi gelati. Teddy ammorbidiva la neve con le mani, levigava la superficie con le labbra e lentamente lasciava a ricordo di quei blocchi portentosi solo un'ampia pozzanghera. Teddy era estasi, tormenta, brivido, lucida fantasia e folle realtà, tempesta estiva di brutale bellezza, imperfezione pura sotto le sue mani di rude pagano, perfezione assoluta nel breve spazio fra le loro labbra. Teddy era alunno e maestro in mezzo alle sue braccia, le mani dolcemente immerse tra i capelli cangianti (rossi) e i loro corpi incastrati insieme in un unico ansito, un unico essere, un'unica vita.
Le ore divenivano giornate, in sua compagnia, le giornate settimane, le settimane mesi. 
Bill gli tappava la bocca con un bacio, ogni volta che nei suoi occhi leggeva la fatidica domanda. 
"Quanto durerà l'estate?"
 
L'estate si sta allontanando, l'inverno incombe.
Non può piovere per sempre.
 
Teddy gli era passato sulla pelle con la fretta e l'inafferrabilità di un fiotto d'acqua piovana, lasciando al suo corpo null'altro se non un'eco lontana di brividi e gemiti trattenuti in un labile silenzio. 
La sua estate era terminata una fredda sera d'inverno, stretto tra le braccia sottili, il capo (nero) poggiato sul suo petto.
La sua codardia gli avrebbe sempre impedito di chiedere il divorzio e lasciare che l'estate si prolungasse eternamente, e Teddy lo sapeva benissimo. 
L'indifferenza di Fleur, d'altro canto, le avrebbe impedito di chiedere: era ormai finito il tempo in cui a sua moglie interessava porre domande e ricevere risposte.
La questione si era risolta più in fretta di quanto previsto: la vita era ripresa, nella sua monotona e ripetitiva liturgia, lasciando che la coltre di gelo si ispessisse maggiormente e che i cumoli si riformassero, uno dopo l'altro.
Di quella dolce estate restava soltanto, nel freddo dell'apatia, il tiepido ricordo di un lampo repentino. 
 
Non può piovere per sempre. 
Ma può nevicare.
 
 
"Penso agli uri e agli angeli, al segreto dei pigmenti duraturi, ai sonetti profetici, al rifugio dell'arte. E questa è la sola immortalità che tu ed io possiamo condividere..."
– Vladimir Vladimirovič Nabokov
  
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