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Autore: Claudia    06/06/2009    5 recensioni
Quando vestire i panni di una donna diventa un vero e proprio melodramma.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"I want to stand with you on a mountain, I want to bathe with you in the sea."

(Truly Madly Deeply – Savage Garden)

 

«Adesso, basta. Non tollero oltre questa situazione!» Scorpius Malfoy afferrò con veemenza la trina che adornava i suoi fianchi esili, svelse il sottile tessuto color rosa pastello, senza attendere ― che qualcun'altro per lui ― lo aiutasse con la cerniera, che minacciava di soffocargli il costato. Se suo padre lo avesse visto, in quel momento, avrebbe perso tutto il patrimonio dei Malfoy nell'arco di una manciata di secondi. Lasciò cadere il vestito attorno ai piedi e con un gesto di stizza lo calciò lontano.

«Malfoy, non sei certo nella posizione per protestare.» Lily Potter si accovacciò per raccogliere la stoffa così malamente rifiutata, arrotolandola attorno al proprio avambraccio. Ripose da una parte il manicotto sul quale stavano appuntati un centinaio di spilli e tornò ad osservare Malfoy con uno sguardo torvo.

«Si tratta solo di un ruolo da recitare. Inoltre, non posso prendere le misure se ti ostini a muoverti ovunque!»

Scorpius saltò giù dalla piccola pedana messa a disposizione, afferrando la sacca che aveva adagiato per terra. Con un movimento secco del braccio la portò sulle spalle. «Non ce ne sarà bisogno perché non ho alcuna intenzione di partecipare a questa stupida farsa!»

La stupida farsa di cui Scorpius Malfoy andava parlando altro non era che una rappresentazione indetta da Hogwarts in occasione della serata di beneficienza di cui sua nonna, Narcissa Malfoy, era presidentessa. Si trattava di un'opera sconosciuta a molti, appartenente ad un mago squattrinato che aveva puntato tutto ciò che aveva sul teatro. Ciò che tuttavia l'aveva costretto ad indossare i panni del gentil sesso era un'idea geniale del comitato organizzativo, riassumibile in tre nomi: Albus Potter, James Potter ed Hugo Weasley. Prima ancora di comprendere come potessero, tali nomi, assumere un ruolo di cotale responsabilità si era ritrovato sorteggiato nel ruolo di una donna, Margareth Nevski, terza di quattro sorelle orfane di padre. Difatti, lo scopo del comitato organizzativo era quello di sorteggiare sia maschi che femmine indipendentemente dal ruolo che avrebbero assunto.

«E non solo,» Aveva aggiunto l'odiosa voce di James Potter. «Per consentire a tutti di immedesimarsi meglio nei ruoli, la preside McGranitt ha acconsentito che vestiate i panni del vostro personaggio nell'arco dei tre giorni antecedenti alla rappresentazione.»

«Anche mio fratello Albus vestirà i panni di una donna.» La voce di Lily lo destò nuovamente dai propri pensieri. «E non va protestando come stai facendo te.»

«Semplicemente perché é stupido. Nessun uomo che si definisca tale può vestire i panni di una donna!» Sbottò Scorpius, livido di rabbia.

«E' solo una recita, Malfoy. E poi verrai truccato, nessuno ti riconoscerà.» Lily tentò l'arma della persuasione.

«Inoltre, spettano duecento punti in meno alla Casa di colui che abbandonerà il proprio ruolo.» Scorpius e Lily si voltarono entrambi verso la direzione della porta, dove Albus Potter aveva fatto il proprio ingresso. «Peccato, i Serpeverde non avranno modo di vincere il titolo a fine anno scolastico.»

Il giovane Malfoy strinse i pugni lungo i fianchi. «Non cedo a simili ricatti.» Sbottò a denti stretti.

Albus fece spallucce.

[...]

Alla fine il ricatto risultò essere più persuasivo del normale, o meglio, questa era la scusa a cui Scorpius Malfoy tentò di aggrapparsi con tutto se stesso. Il volto arrossato ed imbarazzato di Lily Potter di fronte al suo torace nudo sembrò rinfrancare un poco il suo spirito, ma quella sensazione fu di breve durata.

«Cos'è quell'oscenità?» Domandò, osservando della stoffa imbottita tra le mani della ragazza.

«E' un seno finto.» Rispose lei con naturalezza.

«Un COSA?»

Notando la figura tremante del ragazzo, Lily sorrise. «Senza di questo non sembrerai una donna.»

«Infatti, non voglio esserlo!» Protestò Scorpius, allontanando con le mani la stoffa incriminata. Lily sbuffò con veemenza, decidendo di sorvolare il problema. Con un gesto fluido del polso fece oscillare la propria bacchetta, mentre luci colorate e scintillanti lasciarono il posto ad una parrucca.

«Oh, non se ne parla proprio!» Esclamò Malfoy, scuotendo la testa per enfatizzare il proprio dissenso.

 

[...]

Se non fosse stato per lo specchio di fronte a sé, Scorpius avrebbe pensato di trovarsi in compagnia di una ragazza molto carina, che in realtà non era affatto una ragazza, bensì un ragazzo. Dedusse che l'occhio era facilmente ingannabile e deglutì al pensiero di tutte quelle ragazze che aveva baciato, di cui non aveva mai dubitato il sesso. Scosse la testa con veemenza, mentre i riccioli biondi della parrucca sventolarono per aria fino a ricadergli sulle spalle. Arricciò il naso nell'osservare la divisa femminile che Lily Potter gli aveva fatto indossare, minacciandolo con la bacchetta ed accusò un prurito insopportabile alla base del collo dove l'attaccatura della parrucca stava iniziando a dare i suoi frutti. Si tastò i seni, dove il reggiseno abilmente imbottito lo andava stringendo con forza, e si domandò in che modo il genere femmile potesse sopportare un'agonia quotidiana di quel genere. Con un gesto di stizza si sollevò la gonna, notando con sollievo che Lily Potter gli aveva risparmiato la tortura delle mutandine col pizzo: accartocciati sotto ad un paio di calze color carne, un paio di boxer neri stavano rigidamente costipati contro la sua pelle. Senza la propria bacchetta era stato in balia di Lily Potter e della sua arte creativa.

«Maledizione! Come si leva tutta questa roba?» Sbottò, tentando invano di abbassare la gonna. Provò con la parrucca, ma un dolore lancinante alla nuca lo costrinse ad arrendersi. Lily Potter lo aveva incollato vivo.

«Oh, scusa, credevo non ci fosse nessuno!» Rose Weasley apparve sulla porta con una grande borsa a tracolla. «Per caso hai visto Lily Potter?»

Preso in contropiede, Scorpius fece cenno di no con il capo. Rose posò la borsa a terra, portando le mani ai fianchi. «Chissà dove si è cacciata!» Disse, guardandosi attorno, esaminando ogni singolo punto di quell'aula adibita a sartoria.

«Dove ti sei cambiata?» Domandò ad uno Scorpius sempre più allibito. Il fatto che Rose Weasley, la sua antitesi al femminile, si trovasse in quella stanza con lui, da sola e per di più convinta che fosse una donna era un evento incredibile, se non addirittura apocalittico.

Avendo timore della propria voce, Scorpius sollevò le mani, indicando un punto a caso dell'aula. Rose l'osservò, sorpresa. «E' molto strano che non abbiano allestito un camerino. Oh, fa lo stesso. Tanto siamo tra donne, anzi, potresti restare finché non mi sono cambiata? Sai, nel caso entrasse qualche ragazzo! Oh, non mi sono nemmeno presentata! Il mio nome è Rose Weasley, piacere.»

Scorpius sgranò lo sguardo, interdetto. «Sco―Scarlett Malfayette.» Disse, gracchiando. «Soffro di abbassamenti di voce.» Aggiunse, notando lo sguardo sorpreso della ragazza. Rose parve totalmente convinta, tanto che elargì un grande sorriso al Serpeverde ed iniziò ad allentare il nodo della propria cravatta. Combattè contro l'istinto maschile di sbirciare la giovane donna, l'educazione da gentiluomo inculcatagli fin da bambino servì all'occasione, portando Scorpius a guardare altrove.

«Malfayette è un cognome che non ho mai sentito. Sei nuova di Hogwarts? Di che anno sei?» Domandò Rose, sfilandosi la gonna.

«Sesto.» Chiocciò Scorpius, tentando di nascondere il vero tono della propria voce. Guardò frustrato la porta, desiderando di poter uscire e nascondersi nella propria stanza.

«Ma, sul serio?» Domandò Rose, ripiegando la gonna e riponendola sullo schienale di una sedia. «Malfayette... Ti spiace se ti chiamo Scarlett? Malfayette mi rievoca Malfoy. Sai, non vado molto d'accordo con quel ragazzo. Se posso lo evito.»

Punto al fianco, Scorpius aggrottò la fronte. «No, figurati.» Disse in falsetto. E si trovò a pensare che la cosa era reciproca. «Malfoy mi sembra un ragazzo intelligente e bello!» Si sforzò di dire Scorpius, resistendo alla tentazione di voltarsi.

«Chi, Malfoy?» Domandò Rose con un mezzo sorriso. «Oh, non credo proprio. E' solo un pavone con la coda perennemente alzata.»

«Non sono un pav―Non gli ho mai visto una coda.» Concluse Scorpius, scioccamente.

«Lasciamo stare Malfoy, Scarlett. Cosa ne pensi?»

Scorpius si voltò lentamente, incrociando con lo sguardo la figura di Rose in vesti maschili. Il giovane Malfoy fece un passo indietro, sorpreso.

«Questi pantaloni sono troppo attillati,» Disse Rose, osservandosi i fianchi. «Un uomo davvero si veste così?» Rose fece una giravolta su se stessa, osservandosi allo specchio con aria civettuola.

«Non riesco ancora a crederci che debba interpretare la parte di un uomo.»

Scorpius annuì. «Già, io devo interpretare una donna, invece.»

Rose rise divertita. «Ma tu sei una ragazza!»

Scorpius si gettò una ciocca di capelli fittizzi dietro ad una spalla. «Intendevo, la parte di Margareth Nevski.»

Rose lo guardò sorpresa. «Non mi dire, tu sarai Margareth! Io sarò Josh!»

«Josh?» Scorpius sollevò un sopracciglio, non aveva letto il copione e sapeva solo dell'esistenza di quattro sorelle orfane.

«Sì.» Asserì Rose, arrossendo un poco. «Margareth e Josh sono destinati a stare insieme!»

La mandibola di Scorpius cedette. «In che senso?»

«Non hai ancora letto il copione?» Domandò Rose con tono di rimprovero. «E' la prima cosa che ho fatto, per entrare nel personaggio. Solo, non so come farò a baciare―»

«Baciare?!» Gridò Scorpius, meravigliato.

«Oh, non lo sai? C'è una scena dove dobbiamo baciarci.»

«Baciarci?!»

«Sì, però il fatto che tu sia una donna mi rende il tutto più semplice.» Disse Rose, scrollando le spalle.

«Vuoi dire che le donne riescono a baciare altre donne?!»

Rose osservò divertita, avvicinandosi a Scorpius. Quest'ultimo la superava di dieci centimetri abbondanti, tanto che la ragazza gonfiò le labbra indispettita. «Sei davvero alta! Il ruolo di Josh dovevano darlo a te.»

Scorpius abbassò lo sguardo, deglutendo a fatica di fronte al petto seminudo della ragazza. Rose, per quanto odiosa, era pur sempre una donna. E lui, benché le circostanze sembrassero affermare il contrario, un uomo. Pregò che la gonna non si alzasse di punto in bianco.

Rose sfiorò il petto fittizzio di Scorpius, afferrando con delicatezza una ciocca stopposa di capelli. Senza chiedere il permesso del ragazzo, Rose portò le braccia attorno al collo di Scorpius, costringendo il ragazzo a piegarsi leggermente in avanti. Sentì le guance diventare improvvisamente accaldate e la bocca inaridirsi. Osservò con il cuore in gola il volto della ragazza, le ciglia nere e lunghe che facevano da contorno ai suoi occhi e la bocca stranamente rossa ed invitante. Sentì il respiro caldo di Rose contro la pelle del mento, strinse i pugni contro ai fianchi e sentì tutto il corpo irrigidirsi.

«Calcolando la distanza della prima fila dal palcoscenico e tenendo conto della distanza tra le file di poltrone, questa vicinanza tra le nostre labbra dovrebbe essere sufficiente per far credere che ci stiamo seriamente baciando.» Disse Rose, ritraendosi.

Scorpius sbattè le palpebre, osservando il volto della ragazza allontanarsi. Non lo avrebbe ammesso a se stesso, ma si sentì improvvisamente deluso.

«Dobbiamo sembrare naturali,» Disse Rose. «La differenza d'altezza potrebbe rovinare l'effetto.» Concluse, tornando allo specchio. Quando si voltò si accorse di essere sola, di Scarlett Malfayette nemmeno l'ombra.

[...]

 

Quel giorno si sentì così male che andò a letto vestito con parrucca, gonna e tutto il resto. Solo per una strana coincidenza non incrociò nessun compagno; non avrebbe saputo spiegare il motivo di quell'abbigliamento e confessare di essere Margareth Nevski nella rappresentazione gli risultava troppo umiliante. Grazie all'aiuto della propria bacchetta riuscì a prender nuovamente le sembianze di se stesso, accantonando la parrucca e la divisa nel baule in fondo al letto e facendone uso unicamente durante le prove che si tenevano nel pomeriggio.

Quando si convinse a prendere tra le mani il copione, impiegò tre ore per leggere la scena del bacio tra Josh e Margareth. Quest'ultima, terza di quattro sorelle, viveva nella compagna inglese assieme alla madre ed alle sorelle, in attesa del mago che l'avrebbe chiesta in sposa. La trama, una delle più banali e sdolcinate, si dipanava così tra amori, fughe e contrasti familiari dove unicamente l'amore tra i due faceva da cornice ad una storia di per sé insulsa.

Tuttavia, non tutto girò al contrario.

Per un motivo che lo stesso Scorpius non si seppe spiegare, l'equivoco che ad interpretare Margareth fosse la misteriosa Scarlett Malfayette si propagò in tutta Hogwarts. A sua insaputa, si crearono club a suo sostegno, ammiratori che ne lodavano la bellezza e ragazze che ne invidiavano stupidamente i capelli di stoppa. Durante le prove, Scorpius si dovette discricare in toni di voce minuti e delicati, nascondendo con un abile incantesimo ciò che gli ormoni eran destinati a fare.

Lily ed Albus Potter, gli unici che sapevano chi celasse la bellezza di Scarlett, sembravano non interessati al clamore attorno a Scorpius e non smentirono né confermarono alcuna voce.

Scorpius, suo malgrado, dovette fronteggiare nuovamente Rose Weasley, parlare scioccamente con lei e ridere delle sue battute. Si era ripromesso di non darle l'importanza che in realtà voleva darle, costringendosi a vederla unicamente come la propria antitesi e nient'altro. Inoltre, Rose sembrava essersi realmente affezionata alla sua versione al femminile, fatto che la portava spesso ad avvicinarlo durante le prove. Nessuno sembrava spiegarsi ― o quanto meno interessarsi ― al fatto che Scarlett compariva unicamente sul palcoscenico e, raramente, si vedeva aggirare nei corridoi. L'alone di mistero che l'avvolgeva era parte integrante del suo fascino, così andavano dicendo.

Fino a quando non giunse il giorno della prima.

[...]

«E' impressionante come nessuno abbia compreso chi sei realmente,» Disse Lily Potter, facendo passare il filo nella cruna di un ago. «Dovrei esserne compiaciuta dal momento che Scarlett Malfayette è una mia creazione.» Concluse, con una punta di orgoglio.

«Nemmeno io lo avrei mai immaginato.» Albus Potter scostò un poco i pesanti tendaggi del palcoscenico, osservando la platea che andava pian piano riempiendosi di studenti, professori e persone esterne venute in occasione della beneficienza.

«Però devo ammettere che travestirsi da donna è una scocciatura.» Concluse, spostando la frangetta che, odiosa, gli pungolava la fronte.

Scorpius emise uno sbuffo in tutta risposta. Per sua fortuna il nome degli attori era rimasto nell'anonimato.

[...]

 

«Oh, Margareth! Fuggiamo assieme!» Rose nei panni di Josh Stanfield tese una mano a Scorpius, in quel momento Margareth e Scarlett assieme. Si trattava della scena più importante di tutta la storia, quella in cui Margareth, adagiando la propria mano in quella di Josh, avrebbe deciso di dare una svolta alla propria vita, seguendo il suo amore. Il palcoscenico era avvolto dal silenzio, mentre migliaia di paia d'occhi osservavano la scena deliziati.

«Oh, Josh! Come posso fuggire? Abbandonando mia madre e le mie sorelle? Non posso!» Esclamò Scorpius, rabbrividendo di nascosto a quelle parole. Tra i due personaggi cadde il silenzio, mentre dalla platea esalavano timidi cori di Vai con lui, forza! , il russare di qualche marito annoiato e lo squittire di qualche anziana zittella.

«Margareth.» Disse Rose, senza abbassare il proprio braccio teso. «Io ti amo, non potrei vivere senza di te. Morirei, piuttosto che andarmene sapendo di lasciarti in questo posto!»

Scorpius si accasciò a terra tra i pizzi e le trine del proprio vestito, fingendo di singhiozzare nel modo più femminile possibile. Aveva memorizzato il copione alla perfezione, la scena del bacio non sarebbe tardata ad arrivare.

«Vorrei stare con te ovunque, in montagna, in campagna, cosa importa?.» Sospirò Rose. «Vorrei veder le acque del mare lambire la tua pelle. Fuggi con me, Margareth!»

Scorpius si voltò, contando fino a tre per creare la suspance necessaria e voluta dalla sceneggiatura. Si portò in piedi con estrema lentezza, sollevando con una mano il lembo della veste. Rose, fasciata nei suoi abiti maschili, era rimasta in silenzio con il braccio parzialmente sollevato.

Lo slancio con il quale Scorpius si gettò tra le braccia di Rose fu improvviso e talmente melodrammatico da strappare un suono di meraviglia alla platea. Sì sentì talmente imbarazzato che ringraziò l'esistenza dell'anonimato. Se Narcissa Malfoy, in prima fila, avesse riconosciuto il nipote nelle vesti di Margareth sarebbe stato diseredato.

Dimenticandosi del proprio ruolo, Scorpius cinse Rose tra le braccia, sollevandola un poco da terra.

«Verrò con te.» Singhiozzò Scorpius in tono teatrale. «Insieme per sempre.»

«Per sempre.» Sussurrò Rose goffamente, avvicinando le labbra a quelle di lui.

[...]

Al termine della rappresentazione molti furono gli applausi della platea che accolsero gli attori sul palcoscenico. Nessuno aveva pensato a quanto banale fosse l'opera, bastava un lieto fine per far contenti tutti. In seguito, molte furono anche le lacrime versate dagli ammiratori di Scarlett, scomparsa al termine della serata. Nessuno indagò sulla reale identità della ragazza, tanto che alcuni la credettero un fantasma, assillando Mirtilla Malcontenta per ogni minima informazione. Dal suo punto di vista, Scorpius era felice che tutto fosse finito. Assumere le sembianze di Scarlett er diventato un fardello troppo grande per le proprie spalle; erano bastati pochi giorni per trasformarlo in una donna anomala con i nervi a fior di pelle.

«Avresti fatto più successo se fossi diventato Scarlett per sempre.» Disse Albus, affiancando Scorpius nel corridoio al termine di una lezione di Incantesimi.

«Piantala, Potter.» Rispose secco il ragazzo.

Albus sorrise. «E pensare che nella locandina compariva il tuo nome sotto a Margareth Nevski.»

Scorpius si bloccò, voltandosi verso il compagno. «Cosa? E' impossibile! Avevi detto che i nomi sarebbero rimasti anonimi!»

Albus scrollò le spalle. «Certo, ma intendo la locandina che fa da copertina al copione, Malfoy.»

Scorpius sgranò lo sguardo. «Stai scherzando, spero.»

«Mai stato più serio.» Disse Albus, piegando le labbra in un sorriso consapevole.

Scorpius rimase immobile nel corridoio gremito di studenti, fissando un punto imprecisato del pavimento. Si portò una mano all'altezza delle labbra, ricordando il bacio che Rose aveva dato a Scarlett durante la prima. Un contatto tra labbra, non l'angolo della bocca, non il mento.

Aveva baciato lui.

«Ah, nel qual caso dubitassi, Malfoy» Disse Albus, prima di salutare il compagno. «Nella nostra famiglia nessuno ha strane tendenze.»

Scorpius affondò le mani nelle tasche dei pantaloni, sorridendo al ragazzo. «Cercherò di tenerlo a mente.» Disse, seguendo con lo sguardo la figura di spalle di Albus.

E così, Rose Weasley, la sua antitesi al femminile, l'aveva baciato con cognizione di causa.

«Ottimo lavoro, Malfayette.» Sussurrò tra sé e sé, voltandosi verso la lezione successiva.

 

Fine

 

Note a fondo pagina: cough, cough. Questa storia è stata originariamente ideata per l'iniziativa estemporanea di Criticoni @ Stereotipo, al quale, purtroppo, non sono riuscita a partecipare. Tuttavia, è stata anche in scritta per il challenge Temporal-mente, sempre indetto da Criticoni, quindi non è andata totalmente persa. Purtroppo, non è esattamente ciò che avrei desiderato scrivere. Esistono parti che avrei voluto ampliare o su cui soffermarmi, quindi, potreste avere un'idea di fretta leggendola (il che è imputabile al fatto che stavo facendo le corse per pubblicarla in tempo, invano XD). Alla fine, ho optato per lasciare il tutto così come era in origine.

  
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