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Autore: Artemide5775    27/03/2017    1 recensioni
Quello di Larcade era un cognome che lo collegava a tante persone forti e che erano un pezzo del puzzle che formava la sua famiglia piuttosto eccentrica.
Proprio per questo, il giorno del suo ventesimo compleanno, stava camminando lentamente, senza far rumore, per scappare, almeno fino a mezzanotte, lontano dal palazzo. O se no, altrimenti, avrebbe dovuto subire una festa di compleanno con tutti i membri della sua famiglia al completo. Non che odiasse le feste di compleanno, solo che trovava un'esagerazione che ogni volta venisse festeggiata la sua nascita come una festa nazionale.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mavis Vermilion, Zeref, Zeref/Mavis
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Ps: se non trovate una spiegazione per la presenza di alcuni personaggi o situazioni capirete tutto alla fine. Questa One-shot è basata sul capitolo 527, soprattutto, perciò, per chi non segue il manga, è spoiler.

Regalo di compleanno per __CHIKA__

Larcade

Zervis


Larcade Dragneel. Il suo cognome era già un impegno sufficiente per il ragazzo. Un marchio a fuoco che lo rendeva conosciuto ovunque.

Il figlio dell'Imperatore del regno di Alvarez.

Il figlio della Master della migliore gilda di tutta Fiore.

Fratello del più potente tra gli Spriggan 12.

Nipote del primo Demon Sleyer, nonché mago fortissimo.

Oh sì, quello di Larcade era un cognome che lo collegava a tante persone forti e che erano un pezzo del puzzle che formava la sua famiglia piuttosto eccentrica.

Proprio per questo, il giorno del suo ventesimo compleanno, stava camminando lentamente, senza far rumore, per scappare, almeno fino a mezzanotte, lontano dal palazzo. O se no, altrimenti, avrebbe dovuto subire una festa di compleanno con tutti i membri della sua famiglia al completo. Non che odiasse le feste di compleanno, solo che trovava un'esagerazione che ogni volta venisse festeggiata la sua nascita come una festa nazionale.

-Larcade!- esclamò una voce dolce e allegra davanti a lui, facendolo così bloccare sul posto. Non l'aveva notata, come al solito. Era davvero un fantasma, eh? -Che ci fai qui il giorno del tuo compleanno?- gli domandò, confusa. -Dovresti star festeggiando di già.-

-Hem... Ciao madre- la salutò, sudando freddo. Oramai non poteva più scappare...

La donna dall'aspetto da ragazzina, lo prese per il braccio, allegra. -Fra poco arriverà tuo zio con la sua amica, Lucy, e Happy. Sono andati un attimo in città per delle compere. Tuo padre non so dove sia. Forse sta sistemando delle faccende per avere il resto del pomeriggio libero. Tuo fratello ti stava cercando, dice che, anche se è il tuo compleanno, non devi sottrarti al tuo dovere di Spriggan, ma sono riuscita a dissuaderlo...- Mavis parlava allegramente, facendosi trasportare.

Larcade non riuscì a dirle che non voleva festeggiare con loro, soprattutto per l'esagerata festa nazionale che i due coniugi Dragneel facevano per lui ogni volta. Sapeva bene quanto sua madre volesse recuperare con lui le feste che, invece, non aveva avuto la possibilità di fare al suo primo figlio, August. Tacque.

-Come sei silenzioso, Larcade- commentò sorridendo. -Vieni, tuo padre ha fatto venire un sarto, da non so dove, ma ha detto che è piuttosto bravo. Ti farà un abito meraviglioso in pochissimo tempo. So che tiene praticamente una squadra di cucito, una cosa così...- la bionda parlava, parlava e Larcade ascoltava ogni sua minima parola.

Quando furono vicino alla stanza di lui, decise di fermarla dal suo sproloquio. -Madre, per quanto vi fermerete?- le domandò con massimo rispetto, come al solito.

La Master di Fairy Tail ci pensò un po'. -Uhm... Solo qualche giorno, direi. Fra poco inizieranno gli esami di classe S e non posso mancare. Ora sono di nuovo la Master attuale della gilda, ho parecchio lavoro da fare.- Sorrise. -Non ti preoccupare, verrò a trovarti qui appena finiamo, come ogni volta.- Gli diede una pacca sulla schiena, visto che era notevolmente bassa.

Larcade annuì e aprì la porta. Una stramba donna gli si avvicinò, seguita da un ragazzo e due donne. Dovevano essere il gruppo di sarti chiamati da Zeref. -Buon compleanno, Sua Altezza,- i quattro si inchinarono -avete qualche preferenza per il vostro abito per la festa di compleanno?- domandò la donna più vicina a lui. Pareva più anziana degli altri tre. Probabilmente era il capo.

Notarono solo allora Mavis. -Vostra Altezza- si inchinarono nuovamente. -Scusateci, non vi abbiamo notato prima...- sembravano tutti a disagio e molto dispiaciuti per quella mancanza.

La bionda scosse la testa e li fermò con un gesto delle mani. -Non è successo nulla...- Anche la ragazza sembrava piuttosto dispiaciuta per l'accaduto. Vista la sua stazza, difficilmente veniva presa per madre, per di più di figli piuttosto grandi, uno dei quali quasi sui cent'anni e passa. Heh, non dimostrava proprio la sua reale età, lei...

Il colmo era stato quando l'avevano presa per la bisnipote di August. Lì davvero si era sentita male.
Tutto questo Larcade lo sapeva bene, infatti quasi uccise con lo sguardo i quattro. -Iniziamo- si limitò a dire con voce dura avviandosi davanti a uno specchio alto, circa, poco più di lui e mettendosi sopra un piccolo rialzo a forma circolare.

-Ooh- Mavis fece un verso di sorpresa mentre vedeva i vari modelli che avevano a disposizione i sarti e, che, erano per dare un'idea di quello che potevano fare. -Larcade, come lo vuoi il tuo abito?- gli domandò mentre, con una faccia da bambina che scopriva qualcosa di stupendo, ammirava le stoffe colorate.

Lo Spriggan accennò un sorriso a quella vista. Sua madre era davvero una persona molto diversa dalle altre. Dopo oltre un secolo, ancora si sorprendeva di piccole cose come quelle. Era piacevole che ci fossero ancora persone così semplici e pure al mondo.

-Scegli pure tu, madre. Io non ho preferenze- le disse ben sapendo quanto questo la potessere rendere felice.

-Sicuro?- domandò lei, dubbiosa.

Il biondo annuì, vedendola saltellare di gioia e cominciare a vedere modelli su modelli. Era piena di vita, seppur fosse un fantasma. Davvero ironico. Passarono almeno tre ore, ma il vestiro fu pronto. Semplice e bianco, sua madre lo conosceva fin troppo bene.

-Andiamo a vedere dove sta tuo zio con i suoi amici?- gli domandò allegramente la madre stando al suo fianco. -La festa inizierà tra un'ora, circa.-

-Vuoi andare a cercarli?-

-Un po'. D'altra parte voglio stare con il mio piccolino che sta crescendo. Ormai hai vent'anni. Il tempo per gli altri passa davvero in fretta- disse sorridendo amaramente lei. Lo abbracciò di scatto, sorprendendolo leggermente. -Per me tu e August sarete sempre piccoli piccoli- gli assicurò.

Prima che potesse dir qualcosa, l'altro figlio di Zeref comparve davanti a loro. -Stavi con la mamma- notò.

-Sì, qualcosa non va, fratellone?- domandò Larcade, sorridendo appena ad August. Sapeva bene quanto questo era legato alla Vermillion.

August lo guardò male. -No. Va tutto bene.-

-August, vieni con noi?- gli domandò Mavis, sorridendogli. Strinse entrambi i ragazzi in un forte abbraccio. -I miei piccoli- mormorò. In verità, loro erato tutto tranne che piccoli. Erano alti quasi il doppio di lei, infatti li strinse per la vita.

-Sì- Anche August si ammorbidì a un tale gesto. Era il potere di Mavis in quella famiglia. 

Così, i tre andarono ad accogliere Natsu, Lucy e Happy. A Larcade non piaceva per nulla suo zio, ma lo sopportava solo per far piacere ai suoi genitori. -Ohi Mavis, Larcade, August!- li salutò Natsu, allegro.

Lo stesso fecero Happy e Lucy.

-Vi siete divertiti in città?- domandò Mavis, sorridente.

-Non tanto. Natsu voleva solo mangiare. Anche se, sa che mangeremo qui- disse, per poi sbuffare, Lucy.

-Oh. Non ci far caso. Sai com'è fatto- disse l'altra bionda, ormai arresa.

-Ora hai vent'anni- disse Natsu a Larcade, mentre August era vicino loro e osservava la scena.

-Esatto- confermò il biondo facendo anche un cenno con la testa.

Il volto di Natsu si illuminò. -Allora ora posso combattere con te! Non sei più un bambino! I tuoi non possono più impedirmelo! Sono tutto un fuoco!-

Larcade sbattè le palpebre. -Non sono un bambino da un bel po'- fece notare.

-Oh... davvero?- Natsu si accigliò.

-La festa inizia tra poco, andiamo a cambiarci- disse Mavis. Gli altri annuirono, tranne Natsu che voleva combattere.

***

Mezz'ora dopo, vestito di tutto punto con l'abito scelto dalla madre, Larcade si strovava nel salone della festa. Molti invitati erano già lì a mangiare gli antipasti e parlare tra loro. Ogni tanto qualcuno gli si avvicinava per fargli gli auguri per poi tornare tra la folla.

Anche quell'anno i suoi genitori avevano esagerato con il numero di invitati. Persone provenienti da Ishagar e Alvarez. Ce ne erano di tutti i tipi. Davvero.  -Ti stai divertendo?- domandò Mavis con un vestito bianco che ricordava vagamente quello del figlio minore.

Larcade sorrise quando si accorse della leggera somiglianza. -Abbastanza, madre- le rispose per nulla sinceramente, per non deluderla.

-Ne sono felice- disse pimpante la bionda cercando qualcuno tra gli ospiti. -Hai visto il tuo papà?- domandò un po' accigliata.

-Nostro padre arriverà presto, mamma- le rispose August avvicinandosi a loro due.

-Oh, capisco- Mavis parve un po' delusa.

L'orchestra cominciò a suonare la prima canzone, animando così la festa. Larcade sorrise alla mamma.  -Mi concederesti l'onore di danzare con me il mio primo ballo da ventenne, madre?- le domandò porgendole la mano.

Mavis sorrise. -Certamente, Larcade.-

Era un ballo abbastanza lento, anche se non troppo. Larcade amava ballare con sua madre. Era stata lei a insegnargli da bambino.

-Mi dispiace che Zeref non sia qui. So che ci tieni- disse la donna, per poi sospirare. -Purtroppo, governare un impero non è facile e certe volte perde pezzi di feste come queste.-

-Madre, non sono un bambino, è tutto apposto. Lo capisco.- Le sorrise. -Mi sto divertendo. Importa questo, no?-

Proprio in quel momento, fu annunciata l'entrata di Zeref Dragneel. Era lì per la festa di compleanno del figlio. Larcade non poté non esserne felice. - Buonasera. Grazie a tutti i presenti per essere qui alla festa di compleanno di mio figlio, Larcade Dragneel. Oggi compie vent'anni. Ormai è un adulto da un po'.- Sorrise guardando il figlio minore. -Che riprendano le danze.- Fece un gesto al coro e la canzone riprese. Mavis e Larcade, però, non continuarono a ballare. Aspettarono che Zeref si avvicinasse a loro.

-Buonasera- Zeref era sorridente mentre si avvicinava e salutava i diversi membri della sua famiglia. Era come essere in un sogno.

-Auguri Larcade- il moro lo strinse in un forte abbraccio paterno. -Sei davvero un bravo figlio.-

Qualcosa non andava.

-Grazie, padre- Larcade aveva le lacrime gli occhi. Guardò i diversi membri della sua famiglia.

Pian piano stavano scomparendo.

-Larcade- qualcuno chiamò il suo nome. Aprì gli occhi.

Cos'era successo?

Oh, quello era solo un sogno. Non era vero.

Suo padre non avrebbe mai scelto lui avendo Natsu vivo nei paraggi.

Lui non aveva una madre. Era solo un esperimento di suo padre. In verità, non aveva neanche un padre, Zeref era solo il suo creatore.

Un fratello...

Lui aveva scoperto anni prima che August era il vero figlio di Zeref, ma non aveva mai detto nulla per paura che il suo creatore preferisse August a lui.

Era davvero disgustoso...

Era ovvio che fosse stato rinnegato dal suo stesso creatore.

Guardò nel vuoto che lo circondava e vide una figura famigliare davanti a lui.

Era August.

-Sono morto. Come fai ad essere qui?- gli domandò. Si era arreso al fatto che potessere essere un altro scherzo della sua immaginazione. Un altro modo per aumentare il dolore di essere stato ucciso dall'unica persona a cui aveva voluto bene.

-Anche io sono perito, Larcade- gli rispose. -So cos'è accaduto per portarti qui. Forse è giusto che io spieghi come sono andate le cose. Nostro padre è accecato da nostro zio. Ma le cose sono leggermente diverse da come le ha raccontate lui.-

August alzò una mano e nel vuoto comparvero delle figure. Un uomo con tra le braccia una donna senza vita. Erano Zeref e Mavis. -Quando Mavis Vermillion morì tra le sue braccia, nostro padre non si mise mai l'anima in pace. Voleva a tutti i costi avere qualcosa che gliela ricordasse.-

L'immagine cambiò. C'era solamente Zeref in un laboratorio e sembrava nervoso, stanco e anche mal curato. -Decise allora di creare una creatura dalla combinazione del suo DNA e quello di Mavis. Ne era ossessionato.-

-Cosa significa?- Larcade era consumato dal dolore, quelle immagini non lo facevano che far stare peggio.

La scena cambiò nuovamente. Quella volta c'era l'imperatore si Alvarez con tra le braccia un bambino dal ciuffo biondo. Sembrava sorridente, anche se un signore, che Larcade riconobbe come August, glielo tolse. -Quello...-

-Quello sei tu il giorno in cui nostro padre ti ha creato. Tu sei il figlio che credeva che non avrebbe mai potuto avere con la donna che amava. Io gli sono stato silenziosamente affianco, ma sei tu quello che, seppur nostro padre ha dovuto reprimere il suo amore a causa della sua maledizione, lo hai resto felice. Zeref non è riuscito ad ammetterlo. Ma tu sei suo figlio quanto me, fratello.-

E fu nella morte che Larcade pianse per la prima volta di gioia. Suo fratello gli aveva dato quello che aveva sempre desiderato: amore e una vera famiglia.

Morire perché desiderio di suo padre, non era più spiacevole.

Intorno a lui tutto divenne dapprima bianco, ma poi si ritrovò circondato da un prato di nuvole gialle e un cielo meravigliosamente azzurro. -Hai trovato la pace, fratello. Ora sei libero da nostro padre- gli disse August prima di sparire.

-Grazie, August-nii- sussurrò, tra le lacrime, sorridendo.

Finalmente, era felice e libero. Gli bastava sapere di essere stato amato. La maledizione del padre gli aveva impedito tanto affetto, ma a lui bastava semplicemente sapere che in cuor di Zeref un piccolo spazio di poca importanza era per lui.

Solo questo e poteva morire in pace. -Addio, padre. Grazie di avermi amato.-

{2292 parole}

_____________

Salve!

Tanti auguri Hika, spero che ti piaccia, come spero che piaccia anche agli altri.

Purtroppo, non è una storia felice... ma volevo lasciare la Zervis con al ce tro Larcade, come mi avevi chiesto. Lo so, è davvero triste per essere una storia fatta per un regalo di compleanno...

Ora torno a dormire. Sto con l'influenza. Solo io posso prendermi l'influenza il giorno del mio compleanno. Assurdo.

Alla prossima Os che, se tutto va bene, dobrebbe uscire il 29 e dovrebbe essere un'altro regalo per una mia amica che shippa la nalu.

   
 
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