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Autore: Mimesis    28/03/2017    1 recensioni
Hogwarts ai tempi dei Malandrini. Non segue alla lettera gli avvenimenti dei libri.
Lily e James, Sirius e una nuova...conoscenza, malandrinate come se piovessero e visioni che aiuteranno a sconfiggere il Signore Oscuro. O forse no?
"Puoi smettere di guardarmi?"
"Non credo, mi sto annoiando e contare i tuoi brufoli è l'unica cosa da fare..."
"E' così che conquisti le ragazze, Black? O quando dici che ti cadono ai piedi intendi dire che più che altro svengono per il tuo odore?"
Sirius era oltraggiato "stai per caso insinuando che io puzzi?"
Cassandra sorrise, contenta che avesse colto "E' esattamente quello che sto facendo."
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 12: Hogsmeade

 

« Stupida, fastidiosissima neve maledetta… » borbottò Cassandra, di pessimo umore, agitando la bacchetta qua e là lungo il viale per tentare di sciogliere la neve alta quasi mezzo metro; stava camminando da soli cinque minuti e già l’acqua ghiacciata si era insinuata nelle sue scarpe gelandole i piedi. Presto, ne era sicura, le si sarebbero staccate le dita dei piedi ormai diventate cubetti di chiaggio.
La gita ad Hogsmeade si era preannunciata cupa e solitaria -proprio come lei quella mattina- ma la nevicata improvvisa aveva reso la cosa anche meno piacevole; certo, Hogwarts innevata era uno spettacolo ed Hogsmeade imbiancata era pittoresca, ma Cassandra ormai era quasi certa che di quel passo non ci sarebbe mai nemmeno arrivata, al villaggio. 

Margaret e Seville erano state invitate ad uscire rispettivamente da Randy Tomson, un Tassorosso dall’aria simpatica che aveva approfittato della lezione di Antiche Rune in comune con Margaret per invitarla, e Carl Donovan, un Serpeverde alto e arcigno che Seville aveva già notato durante il sesto anno ma con cui aveva parlato di rado.
Ingrid invece era rimasta ad Hogwarts a festeggiare il suo anniversario con Anya, la sua ragazza storica. 

La solitudine non era mai stata un problema per Cassandra. Come poteva, quando la maggior parte della sua vita l’aveva passata da sola?
con Margaret e le altre si trovava bene e nei loro cinque anni di amicizia ormai avevano capito come prenderla: avevano capito che quando era arrabbiata era meglio lasciarla sbollire da sola, che quando non voleva parlare di qualcosa era meglio non forzarla, che quando sembrava tormentata l'unica cosa da fare era metterle una mano sulla spalla, farle capire che sarebbe andato tutto bene, e andare avanti.
Tutto questo aveva fatto sì che si guadagnassero la sua fiducia che loro, nei momenti più ubriachi della loro vita avevano più volte ripetuto quanto fossero fortunate ad avere. Perché sì, Cassandra era lunatica, spesso cupa e fatta al novanta per cento di sarcasmo, ma quando si affezionava a qualcuno faceva loro il dono di aprire e condividere il suo universo.

In più la giovane Savoia era una tipa combattiva e se qualcuno osava ferire una sua amica si occupava personalmente di mettere in chiaro che non avrebbe permesso succedesse di nuovo. Una volta, al terzo anno, Carter Monan aveva tradito Margaret. Quando in Sala Comune lui aveva cercato di parlarle Cassandra gli si era parata davanti e gli aveva intimato di sparire entro nell’arco di dieci secondi o si sarebbe ritrovato un’Acromantula velenosa nei pantaloni.

Quando affondò in una pozzanghera gelata fino al polpaccio la Corvonero fece due cose: prima di tutto imprecò chiamando a raccolta tutti i maghi più famosi degli ultimi secoli, e poi si arrese all’idea di raggiungere Hogsmeade in carrozza, abbandonando l’idea di fare una bella passeggiata.

Fermò un Thestral agitando appena la bacchetta e dopo una breve carezza all’animale si accomodò sul sedile e quando la carrozza si mise in moto estrasse una raccolta di fiabe di Beda il Bardo e si mise a leggere.

O meglio, fece per mettersi a leggere, perché le prese un piccolo infarto.

« Ma hai la Puzzolinfa nel cervello?! » quasi strillò, sconcertata, rivolta a Sirius Black, che si era appena prodigato in una manovra da acrobata per issarsi sulla carrozza in movimento « Avresti potuto farti malissimo! »

Sirius si accomodò accanto a lei in tutta tranquillità, passandosi una mano tra i capelli « Nah, farmi malissimo non è una cosa da me. » 
Lei roteò gli occhi, scuotendo la testa infagottata dal berretto di lana. Ora che ci pensava quella non era esattamente la mise con la quale avrebbe voluto farsi vedere da un ragazzo visto che sembrava un goffo Puzzoverme ancora nel suo bozzolo, ma scacciò quel pensiero perché tanto ormai era troppo tardi per rimediare.

« Potevi aspettare un’altra carrozza invece di fare lo stuntman… » 

Sirius ignorò totalmente il fatto di non sapere cosa fosse uno stuntman « Ma non sarebbe stato divertente. Ti do così fastidio? Non ho fatto in tempo ad aprir bocca! »
Lei alitò sulle sue mani che ormai dovevano essere blu nonostante i guanti « Non prenderla sul personale, mi infastidiscono quasi tutti. »

Lui rispose con un sorrisetto « L'ho notato. Se vuoi salto giu. » offrì guardandola.

« Mi piacerebbe vederti rompere una gamba, in effetti. O magari picchiare il muso contro una roccia. »

Per un istante lo sguardo del ragazzo si fece allarmato, quasi guardingo, ma camuffò in fretta il suo stato d’animo « Tanto il mio bellissimo muso è assicurato. Tutti i Black sono assicurati da qualunque tipo di cosa, in modo da poter spennare chiunque abbia la sfortuna di causarci un qualsivoglia danno. » spiegò in risposta allo sguardo confuso di Cassandra.

« Oh. Giusto. Un Black poco convenzionale ma pur sempre un Black… » osservò un po’ assorta. 

Ad Hogwarts Sirius aveva sempre ridicolizzato la stua nobile e antichissima casata, ironizzando su tutte le loro tradizioni e fissazioni facendo ridere chiunque ascoltasse i suoi racconti, ma lei non ci aveva mai trovato molto di divertente.

« Beh » disse dopo un po’ « mi sembra ragionevole con tutte le volte che ti sei fatto male a scuola… » 

Osservò il ragazzo fare un sorriso un po’ tirato mentre si guardava le scarpe « In effetti credo che mia mamma abbia investito molto su di me, è convinta che morirò giovane. Probabilmente ha intenzione di farmi fuori lei stessa, quella vecchia megera… » e scoppiò a ridere, una risata molto simile ad un latrato.

Cassandra lo guardò per un lungo istante, poi si appoggiò più comodamente allo schienale « Credo che a mio padre non importi un accidente se mi faccio saltare in aria durante Incantesimi. In effetti ci sono andata vicina l’altra volta con l’Incantesimo Scoppiettante… » considerò pensierosa.
Nessuno dei due disse niente per parecchi secondi. Cassandra guardava fuori dalla carrozza il paesaggio innevato; era bellissimo.

« Ah, i genitori… » fece Sirius « Se non ci fossero loro… Sarebbe un mondo migliore. In effetti se non ci fossero i Black saremmo probabilmente invasi dagli Elfi Domestici, ne abbiamo probabilmente decimato la popolazione mondiale. »

« Quindi è vero che li decapitate?! » chiese turbata Cassandra, i suoi occhi scuri erano così sgranati che i bulbi rischiavano di cadere giù nella neve.

« Beh, sì. Mia mamma si diverte un sacco a farlo. Sai, poi ci fa le zuppe. »

Senza pensarci lei gli diede una pacca sul braccio « Che schifo! Smettila! »

Sirius scoppiò a ridere « Va bene, va bene, non ci fa le zuppe ma è vero che li decapita. Ogni tanto. Abbiamo una trentina di teste appese in salotto. Io non l'ho mai fatto, se ti può consolare, ne ho solo calciato qualcuno quando mi davano particolarmente fastidio. »

« Hai proprio un cuore d’oro allora » borbottò lei, ancora allibita.

« Già, decapitare Elfi Domestici non mi diverte, preferisco cucinare i bambini dei Babbani. »

« Ti ci vedo, in effetti. Chef Sirius Black... un giorno sarai su tutti i giornali. »

Ora che l'umore della carrozza si era risollevato i due continuarono a conversare per tutto il viaggio. 

« Che cos'hai in programma oggi? » domandò Sirius quando Hogsmeade fu in vista.

« Un giro da Mielandia, di sicuro. Devo fare scorta di zuccheri, in caso decida di farla finita e andare in overdose di Cioccorane… Poi probabilmente andrò in un bar e leggerò per tutto il giorno. » disse scuotendo la borsa che produsse un frastuono notevole. 

« Posso unirmi a te? »

Cassandra si bloccò con la borsa ancora in mano « Cosa? »

Sirius sorrise con pazienza « Io, venire con te in giro per Hogsmeade. Oggi. » scandì come se parlasse con una bambina. 

Lei sbattè le palpebre « Perché dovresti voler venire con me? »

Il Grifondoro scrollò le spalle « Io sono solo, tu sei sola… possiamo essere soli insieme. »
Quando la carrozza si fermò lui saltò giù con una certa agilità e tese la mano per aiutare Cassandra, ma lei lo ignorò.

« Dimmi la verità, a che ora arriva il tuo appuntamento? »

Lui levò gli occhi al cielo bianco « Non ho nessun appuntamento! Sai che non passo la mia vita a frequentare ragazze? Voglio dire, okay, un buon ottanta per cento del tempo lo passo a fare sesso, ma- »

« Okay, okay, basta. Non ci tengo a sapere i dettagli della tua vita sessuale, anzi, mi ripugna un po’. Sinceramente non mi sembra una grande idea. Non sono una persona con cui è facile passare del tempo, come avrai notato. Adoro il silenzio e credo di aver quasi esaurito la mia dose giornaliera di parole. »

« Benissimo, parlerò solo io. » allo sguardo di traverso della Corvonero continuò in fretta « O staremo in silenzio. Possiamo anche comunicare a gesti se preferisci » e fece qualche movimento sconclusionato.

Alla fine Cassandra sospirò « Fai come vuoi, io ti ho avvisato. »

   
 
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