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Autore: adelhait13    29/03/2017    1 recensioni
Il passato, anche se cerchi in tutti i modi di dimenticarlo, esso torna sempre sull'uscio della tua vita.
Un essere senza pace tornerà a tormentarti.
Questo avverrà alla povera Rin. Come anche il conoscere colui che fece cadere colei che divenne spirito...
Seguito di una mia vecchia fanfiction postata tempo fa con il mio vecchio nick. Troverete il link nel primo capitolo
Genere: Drammatico, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lie






Aprii la porta, mentre il mio cuore batteva forte. Lo avrei rivisto dopo due giorni di lontananza.
Uscii e voltai il capo verso destra. Lo vidi. Era voltato di spalle e parlava con Izayoi.
Restai qualche secondo a fissare le sue grandi spalle, mentre sentivo un nodo alla gola.
“Sesshoumaru”.
Sussurrai. Lui si voltò e mi guardò. Una fitta. I suoi occhi ambrati mi scrutavano nell’anima. Cominciai a tremare leggermente, mentre lui si avvicinava.
Avevo paura. Timore di una sua reazione.
M’irrigidii nel vederlo avvicinarsi a me. Trattenni il respiro, mentre lui mi osservava interrogativo.
Abbozzai un timido sorriso, mentre lo guardavo negli occhi.
“Come ti senti?”.
Mi domandò.
“Ora bene”.
Risposi. Istintivamente abbassai il viso, intanto sentivo gli occhi pizzicare. Stavo per piangere di gioia, oppure di paura?
Non seppi mai capire ciò che provai in quel momento. Troppe emozioni mescolate insieme.
Ricordo solo che gli chiesi scusa per ciò che feci. Lo sentii sospirare, mentre mi diceva.
“Non farlo mai più”.
Annuii, mentre tirai su con il naso. Rialzai il viso e gli sorrisi.
“Portami a casa”.
Lui annuì. Era tempo di tornare nella nostra dimora, anche se, dentro di me mi sentivo sudicia. Sentivo lo sporco del tradimento.
Un tradimento rubato.
Uscimmo dall’ospedale, quando d’un tratto sentii una strana sensazione, come di qualcuno che mi osservava.
Mi voltai di colpo e vidi sul balcone, della sera prima, lui. Naraku. Che mi osservava.
Sorrideva.
Un brivido mi percorse lungo la schiena. Quell’uomo mi metteva in soggezione.
“Qualcosa non va?”.
Sobbalzai. Era Sesshoumaru. Mi voltai e scossi il capo.
“No, nulla. Non ti preoccupare”.
No, non volevo farlo preoccupare.
“Andiamo”.
Dissi mentre mi avvicinavo a lui che, intanto mi guardava interrogativo. Che cosa pensava? Forse aveva intuito il mio tradimento? No, non era un tradimento, ma un furto.
Entrai in macchina seguita da Sesshoumaru e partimmo. Ricordo ancora il silenzio che aleggiava nell’abitacolo.
Opprimente.
Voltai il capo e guardai fuori. Mi sentivo a disaggio. Lo sentivo freddo e distaccato. Oh beh, in fin dei conti lo è sempre stato, ma in quel frangente mi faceva male.
Arrivammo a casa. Parcheggiò nel vialetto e scese, mentre io lo guardavo, ma poi mi decisi a seguirlo.
Sospirai, mentre lo vedevo aprire la porta.
“Sesshoumaru…”.
Lo chiamai. Lui si fermò di botto e mi guardò.
“…sei ancora arrabbiato con me?”.
Lui si avvicinò a me, mentre le lacrime rigavano il mio viso. Era furioso. Deluso. Ma d’un tratto poggiò le sue labbra sulle mie. Chiusi gli occhi e mi lanciai su quel bacio che desideravo.
Mi sentivo leggera. Rinata.
Si staccò da me.
“Ero deluso. Arrabbiato, non devi più fare una sciocchezza del genere…ho temuto di perderti. Di perdere entrambe”.
Mi abbracciò con forza. Sentire quella frase mi fece comprendere la forza del suo amore. Lui teneva a me più di quanto potessi immaginare.
Sorrisi tra le lacrime e annuii. No, non avrei mai più trasgredito…ma questo fu solo una promessa nel vento.
Ciò che sarebbe avvenuto di lì a poco fu causato del mio atteggiamento infantile…e immaturo.
Non pensai mai che le mie azioni avrebbero ferito ciò che amavo.
Ci staccammo e ci dirigemmo in casa dove, qualcuno già ci aspettava. Infatti, quando entrai, trovai mia madre che con il suo fare iper-protettivo mi obbligò a coricarmi a letto.
In fin dei conti non sbagliava, dovevo stare in riposo se no la piccola sarebbe nata prematura.
Sospirai e sottostai alle premure di mia madre. Ricordo che dissi un po’ sibilando a Sesshoumaru.
“Questa è la mia punizione vero? Me la paghi”.
Lo vidi sorridere e vicinarsi al mio orecchio.
“Sì, lo è…così sono sicuro che non ti muova più”.
Aveva ragione ma mia madre non avrebbe potuto fermare il mio fiume in piena.
Mi coricai e mi lasciai accudire da mia madre, che da brava chioccia opprimente mi accudì in tutto e per tutto.
A dire il vero la cosa non mi dispiaceva per niente, anzi un po’ essere servita e riverita mi piaceva…ma alcune volte s’intrometteva nei momenti un po’ intimi tra me e Sesshoumaru. In quei momenti avrei voluto ucciderla, ma pazienza, alla fine tutto sarebbe finito.
I giorni passavano tra la noia e il continuo opprimente non devi fare o toccare nulla, perché ci sono io. Ma un giorno qualcuno venne a trovarmi. Fu un lampo a ciel sereno. Rimasi senza parole, quando lo vidi sulla soglia della mia camera.
“Rin il dottor Naraku Marwoleath è venuto per visitarti al posto di Izayoi, lei purtroppo non poteva per impegni urgenti all’ospedale”.
Guardai stranita mia madre mi diceva queste parole, mentre Naraku mi guardava sorridendo.
Ricordo il brivido lungo la schiena. Quell’uomo mi faceva paura.
Strinsi il libro tra le mani, mentre lo guardavo.
“Perché lui è qui? Che cosa vuole da me?”.
Pensai, mentre stringevo di più il libro.
“Naraku…”.
Sussurrai, mentre lui si avvicinava a me.
“Sì, signora Rin. Sono venuto per visitarla”.
Quel visitarla lo marcò. Il suo sorriso era beffardo, quando si avvicinò. Godeva nel vedermi nel panico.
Poggiò a terra la sua borsa e chiese gentilmente a mia madre di uscire. Doveva visitarmi…ma non era così, ahimè.
Mia madre ci lasciò soli e chiuse la porta.
Ricordo ancora la sua frase.
“Denoto che il mio bacio ha avuto un bel effetto su lei”.
“Che…che cosa è venuto a fare? Che cosa vuole da me?”.
Domandai con voce tremula. Lui sedette accanto a me sul letto. Rammento il suo profumo dolce, la sua voce sensuale, mentre mi diceva.
“Nulla mia cara…solo vedere come sta”.
Ma non era così. Lui voleva qualcosa da me.
Che cosa?
Presto lo avrei scoperto…


Continua…


___________________
Ops! Dopo mesi sono tornata. Beh, ho avuto problemi tecnici, di salute e per finire lavorativi.
Il lavoro mi assorbe come una spugna, ma in fin dei conti lo amo.
Il capitolo è un po’ corto, ma c’è un piccolo perché. Perché mi piace lasciare a metà il mio lettore.
Pazza masochista. Un bacio e non temete tornerò ad aggiornare…sempre se non picchio qualche cliente, oppure distruggo un terminale lotto XD.

   
 
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