Ti scatterò una foto
Il link
della foto:
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Non è la mera fotografia che mi interessa.
Quel che voglio è catturare quel minuto, parte della
realtà. (Henri
Cartier-Bresson)
{And you'll be here in my arms, just sleeping.}
Annie Lennox, Into the West
Vaffanculo Ino.
Shikamaru non riusciva a pensare altro mentre camminava con lei in braccio, un sorriso stanco
sulle labbra.
Vaffanculo,
Ino, che mi invento questa volta?
La ragazza rispose con un gemito beato mentre si accoccolava più comodamente sul suo petto.
Shikamaru non poté fare a meno di sfiorarle la fronte con un bacio celato,
mentre sentiva i passi di Choji echeggiare alle sue
spalle, in un ritmo confortante. Erano ormai alle porte di Konoha quando una voce lo
richiamò: “Shikamaru!”.
Il ragazzo si impietrì.
“Kurenai-sensei…”
acconsentì, chinando piano la testa.
“Shikamaru, lascia che la prenda Kiba” disse gentile Kurenai
facendo cenno verso Ino, notando quanto il ragazzo fosse
stremato. Erano fuori da una settimana, e anche l’Akimichi, dietro di lui, sembrava allo strenuo delle forze.
“No, faccio…faccio io”
sussurrò Shikamaru, piano ma con determinazione.
“Avanti Nara, sei devastato. La prendo e la porto
a casa sua, so dove abita” si fece avanti Kiba
cercando di prendere il corpo di Ino, che giaceva tra
le braccia di Shikamaru.
“Fai piano, la svegli” sussurrò Shikamaru,
stringendo la ragazza a sé.
“Siete fuori da un sacco
di tempo, tutto bene?” domandò allora Kurenai, mentre
Shikamaru annuiva: “Abbiamo avuto un contrattempo, ma siamo riusciti a
risolvere”. La donna assentì con un “Bene”, e fece cenno a Kiba di accompagnare i tre.
L’Inuzuka lasciò
passare Shikamaru, e prese a camminare al fianco di Choji:
“Vi aspettavamo due giorni fa, è successo qualcosa?” domandò.
“Siamo stati stazionari per tre giorni, poi Ino
ha voluto fare di testa sua e ha usato il capovolgimento, ma le è servita una
quantità impressionante di chakra…” sussurrò Choji, piano.
Kiba annuì, poi si rivolse
a Shikamaru: “Nara, sei sicuro che non vuoi il cambio?”
“Ce la faccio” rispose quello in un grugnito. Poi
si voltò: “Cho, passi tu a far rapporto all’Hokage? Io la porto a casa.”
Il ragazzo paffutello fece un cenno d’assenso col
capo, appoggiò una mano sulla spalla di Shikamaru e la strinse, poi fece una
carezza a Ino. “Ci vediamo domani, Shikamaru”. Quello
annuì, poi sospirò, guardando Ino che dormiva ancora tra le sue braccia.
“Cazzo, sei andato forte Nara!” esclamò Kiba,
ancora al suo fianco. Shikamaru gli concesse uno sguardo irritato, ma Kiba non mollò la presa: si avvicinò al corpo rilassato
della Yamanaka e sbirciò sotto il suo top.
“Che diavolo fai,
imbecille?” inveì Shikamaru, tirandogli un calcio dal momento che le braccia
erano occupate a sostenere la compagna.
“Ehi, ehi stai calmo…”
si giustificò l’Inuzuka “Caspita…non dirmi che non
l’hai mai fatto, dai” fece poi con un ghigno.
“No, Kiba, non l’ho mai
fatto” rispose Shikamaru, esausto.
“E non hai neanche
mai…?”
“Nara” una voce profonda interruppe i divagamenti di Kiba.
Inoichi Yamanaka.
“Signor Yamanaka, buona
sera…” sussurrò piano Shikamaru, guardando in basso. Aveva sempre avuto un
rapporto particolare con il padre di Ino: pur
trattandolo come uno di famiglia riusciva a farlo sentire inadatto più di
chiunque altro con quei suoi occhi azzurri e penetranti, proprio come quelli di
Ino. E ora i suoi occhi sembravano accusarlo di quella
ragazza abbandonata tra le sue braccia, accusarlo del suo stato, della sua
stanchezza, di chissà quante altre cose.
L’uomo si sporse per guardare in faccia la figlia,
senza salutare l’Inuzuka, uno sguardo apprensivo sul
volto: “Non è ferita, vero?” si preoccupò prendendo a scrutare minuziosamente
il corpo che Shikamaru teneva tra le braccia.
“No” disse piano Shikamaru, anche lui esausto.
“Bene” assentì Inoichi,
con un cenno del capo. Poi accadde qualcosa che non aveva calcolato.
“Grazie, Shikamaru.” L’uomo posò una mano sul
capo del ragazzo, come non faceva da quando aveva otto
anni, e gli scompigliò i capelli, già disordinati in quella lunga camminata
“Vuoi portarla di sopra?” aggiunse poi senza aspettarselo, nemmeno lui.
Shikamaru sorrise e assentì.
“Ciao Kiba” sussurrò
prima di voltarsi “Grazie per avermi accompagnato”. E
sparì sulla soglia insieme al signor Yamanaka.
“Sei tu, Inoichi?” la
voce della signora Yamanaka riecheggiò nel salotto,
mentre la luce azzurrina della televisione rischiarava il buio della stanza.
“Sono tornati” annunciò l’uomo piano, ma con
emozione. Era così Inoichi Yamanaka,
un duro dal cuore morbido, soprattutto con sua figlia. La moglie si alzò in
piedi, mormorando il nome della figlia e fermandosi nel vedere Shikamaru.
“Shika...” sussurrò poi mentre carezzava la testa di Ino “Sta bene?”
sussurrò piano, per non svegliarla.
Shikamaru annuì, e la signora carezzò anche il
suo capo, facendogli scorrere una mano sulla guancia e dandogli un bacio: “Sei
sempre così premuroso con Ino…”.
“Lascia che la porti di sopra, è esausto” la
invitò allora Inoichi, toccando un braccio della
moglie. La donna annuì mentre Shikamaru si congedava
con un cenno del capo e saliva le scale che portavano in camera di Ino. Erano ventitré gradini, lo sapeva benissimo. Quando fu sulla
soglia del ventiduesimo sospirò, aprendo poi la porta
della camera di Ino con un gomito, e poggiandola delicatamente sul letto.
Poi le passò una mano sul volto e sospirò, mentre
la sua mano involontariamente scendeva più in basso.
Dannato
Kiba e le sue insinuazioni maliziose! Certo che
forse…
Ritirò la mano come se la pelle di Ino scottasse, poi prese il lenzuolo e la coprì,
appoggiandosi per un attimo al cuscino, per riprendere le forze prima di andare
a casa.
***
“Va bene tesoro, ha portato a
casa Ino e l’ho lasciato andare di sopra, ma sono di sopra da un’ora e quello
ancora non è sceso…” borbottava Inoichi mentre la moglie sogghignava.
“È Shikamaru, Inoichi, non ti fidi di Shikamaru?” mormorò lei, dandogli
affettuosamente un bacio sulla guancia.
“Gradirei ricordati, amore,
che Shikamaru è un ragazzo” puntualizzò il marito.
“E
Ino una ragazza” annuì lei.
“Appunto” convenne Inoichi. “E sai cosa possono fare
un ragazzo e una ragazza soli in una camera?” domandò.
“Ino!” rise la donna,
ricordando la loro esperienza.
Inoichi si
portò una mano al capo: già si sentiva male.
La moglie rise,
prendendogli e la mano e baciandola: “E va bene, andiamo a vedere, mister gelosone!” fece intrecciando le sue dita con le
proprie e salendo al piano superiore.
Quando
stava per bussare, il marito la fermò: “Se bussi non li becchiamo!” notò.
“Inoichi
Yaman…” la moglie stava protestando
quando Inoichi aprì la porta con gesto
trionfale: davanti a loro c’erano Shikamaru e Ino sul letto, che dormivano
beatamente: lei sotto le coperte e lui sopra, appoggiato al cuscino, la mano ad
assicurare il lenzuolo sulla spalla di lei, che proprio in quel momento si
accoccolava al suo petto.
In quel momento l’espressione
di Inoichi era illeggibile.
“Vado a chiamare i Nara, dico che Shikamaru questa notte dorme qui” dichiarò
la donna, con tono definitivo “Tu vai a letto, vecchio malpensante!” rise.
Inoichi la
guardò con aria dimessa: “Va bene, ma mi punto la sveglia, che a metà notte
vengo a controllare!” fece mentre lei lo trascinava
via, verso la loro camera da letto.
Author’s Notes:
Giornata ispirata, sì. Che
ne dite? Intanto mi prendo questo angolo per rispondere
alle recensioni:
hachi92: Eccola l’onnipresente!
Grazie mille, inizio a pensare che tu sia ubiqua!
Questa è la foto in cui lui la tiene tra le braccia, ed è tanto tenera che non
poteva non uscirne qualcosa di fluff! Spero che anche questa scena ti abbia
gustato, perché mi sono data al fluff, ma la prossima sarà piena di UST! Alla prossima dunque!
Mimi18: Il
seguito di Birthdays arriverà, prima
o poi, promesso. È quell’ “o poi” che dovrebbe spaventarti XD. Sono proprio contenta
che la prima flash ti sia piaciuta, ora non so perché
ma mi viene da espandere la cosa, ma sì, tanto sono shot!
Come vedi ho intermezzato con una
mezza fluff, lasciando da parte per un attimo lo Shika-
maniaco (ma tornerà! Parola mia!)…però spero ti sia piaciuta anche questa, topaH caraH.
Ino indifesa, dato che t’era piaciuta, l’ho
riproposta, anche se qui non fa proprio niente! Temari
in fondo (molto in fondo) mi piace, onestamente, sempre che se ne stia a distanza di sicurezza dal nostro Ananas preferito. E sì, Shika e Ino sono lemon, ma anche fluff e anche…oh, insomma, tutto! A
prestissimo, tua cinghialaH.
Sakurina: Lullina…anche
a me pare proprio che si amino! Devo dire che la foto dell’ascensore era una
delle mie preferite in assoluto, ma anche questa è bellissima! Dolce dolce, così da frenare un attimo le aspirazioni mondiali al
lemon, e Shika pare così
protettivo! …così protettivo da dare un calcio a Kiba,
ecco ù.ù E scusa, te lo
maltratto sempre! Devo ammettere che
questa fic guarda di più al lato-Shika
della vicenda, ma mi piace ogni tanto vedere quanto lui sia
protettivo nei confronti di lei, quanto voglia portarla lui a casa, nonostante
sia sfinito, come la ami in modo casto e perverso a un tempo. E se lo vede e lo concede anche Inoichi,
siamo a posto. Poi certo, rimarrà sempre il padre geloso che è…ma
infine lo sa anche lui che non può chiedere di meglio per la sua principessa!
Alla prossima Pumpkin, dato che il merito di questa raccolta è tutto tuo!
<3
celiane4ever: La Vale!
Concordo, la foto nell’ascensore è bellissima, ma anche questa è tanto tenera! E
dovresti provare a scrivere prima o poi Vale, sul
serio. Il mondo biancoH
necessita di sempre nuovi adepti! Spero che anche questa shot
ti sia piaciuta e…come hai potuto lasciar fare tante foto a Luly
e Paccy al Naruto Day? Ora ho da scrivere fino al mio
ottantesimo compleanno! XD Alla prossima!