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Autore: slenderguy93    01/04/2017    1 recensioni
Ormai sono passati due mesi da quando la vita di Dante è stata stravolta.
E' stato costretto ad accettare che nascosto dal nostro, esiste un altro mondo, violento e spietato, abitato da creature antiche e potenti oltre l'umana immaginazione.
Tuttavia sembra che sia riuscito a raggiungere un equilibrio... destinato a spezzarsi nuovamente con l'arrivo di vecchie e nuove conoscenze.
Dal testo:
“La promozione si è esaurita, ed anche il mio BB è al limite.
Inizio a planare verso il suolo, lo sguardo fisso verso terra; non riesco ad incrociare quello degli altri. Ero la carta vincente del piano, ma non sono riuscito a compiere il mio dovere…
“…Ho perso il conto dei complimenti che ho fatto stasera, ma questi sono davvero sinceri e soprattutto meritati. Era da un paio di secoli che non subivo un colpo del genere.” Kokabiel è atterrato poco prima di me, e mi concede il primo sorriso privo di follia e derisione che gli abbia mai visto fare.
Peccato che non me ne freghi un cazzo che provi rispetto per me. Avrei dovuto sconfiggerlo ad ogni costo…”
Seconda parte di DxD Tales. E' consigliato di leggere prima Knocking on Hell's Doors.
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory, Yuuto Kiba
Note: Cross-over, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'DxD Tales'
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Un ragazzo sta raccogliendo la spazzatura disseminata per l’appartamento, vagando di stanza in stanza trascinandosi dietro un grosso sacco.
“Uff, e con questa resta solo la camera da letto. Ormai si sarà anche svegliata…” arrivato a destinazione, ovviamente viene accolto da dei respiri profondi e regolari provenienti dal letto a due piazze al centro della stanza.
Al giovane non resta che lasciare il sacco aperto davanti alla porta per poi iniziare la raccolta in modalità stealth, stando attento a non inciampare sui vestiti sparpagliati per la stanza.
Una volta finito, inizia ad osservare attentamente la camera, fino a che, con un sonoro sbadiglio, dalle coperte appallottolate ai piedi del letto fa capolino un grosso cane nero dagli occhi dorati.
Questi sbatte le palpebre, quindi dopo aver notato il suo padrone, abbassa il muso addentando qualcosa, per poi mettersi a caracollare verso di lui.
“Shhh, Jin! Fa piano…” il cane continua a trotterellare fino al ragazzo, facendogli poi cadere sui piedi un piccolo sacchettino viscido ed oblungo di plastica semitrasparente. Raccolto il “tesoro”, lo getta nel sacco e fa per andarsene, ma una voce lo blocca prima che lasci la stanza.
“…Toby, dimentichi questi.” tre oggetti identici a quello appena tirato su volano verso di lui, che li afferra con uno schiocco umidiccio.
“Ah… giusto.”
“Hai già messo su la moka?”
“Sì, quella grande così puoi prenderti il bis, e in frigo abbiamo ancora dei cannoli. Miscela bIlly, giusto?”
“Ahah.” Tobio si ferma ad ammirare la figura distesa su un fianco nel letto: i suoi lunghi capelli biondi le coprono il viso risplendendo sotto il filo di luce che filtra dalle persiane socchiuse, quindi le sue gambe snelle si flettono mentre si gira.
Ora è supina, e può ammirare i suoi seni alzarsi ed abbassarsi al ritmo dei suoi respiri.
“…sta venendo su.”
“Eccome se viene su...” Tobio continua a fissare come ipnotizzato i rosei capezzoli della ragazza.
 “…il caffè dico, non vorrai bruciarlo, vero?” il giovane si riscuote, e si dirige verso la cucina un po’ imbarazzato.
“Dopo colazione magari possiamo fare qualcosa per digerirla…” la voce della bionda lo raggiunge dalla camera, facendogli spuntare un sorrisetto.
Dopo aver lasciato il sacco accanto la porta d’ingresso ed essersi lavato le mani, prepara la colazione, e chiamata la compagna, la consumano insieme.
Appena finito, lascia l’appartamento per buttare la spazzatura.
Mentre ritorna indietro incrocia un giovane alto dai capelli grigi e dal fisico asciutto e muscoloso, che indossa solo una sciarpa, un paio di shorts, e delle infradito, lasciando in bella vista un tatuaggio bianco a forma di drago sulla spalla.
“Ehi. Sembra che il capo abbia qualcosa per il tuo team, è meglio se li avvisi subito. So che Koki ha in mente qualcosa, e sarebbe un peccato far saltare un'altra delle vostre feste…”
“…Ricevuto, Vali. Per il party ti faremo sapere.” L’altro si congeda con un cenno, mentre si riattacca con una mano le cuffiette dell’ Ipod fissato… tra l’elastico dei boxer e il suo bacino, e con l’altra regge una pila di confezioni di ramen in scatola.
 Giunto all’ultimo piano, una voce lo trattiene dal raggiungere il suo appartamento. Una porta alle sue spalle si è aperta, mostrando una ragazza dai capelli pel di carota che indossa una tuta da ginnastica.
“Ciao Tobio-kun. Mattiniero come sempre… già fatto colazione?”
“Ciao Natsume. Certamente, e già che c’ero prima ho sistemato un po’ la casa.”
“Uff, non sai quanto vorrei che anche Koki fosse così diligente… o anche solo la metà. Sta ancora russando come un trattore!” Il moro ridacchia.
“Beh, Koki è Koki. Ah, il capo potrebbe avere una missione per noi. Più tardi vi farò sapere.” I due si salutano, quindi Tobio finalmente raggiunge il suo appartamento per iniziare la sua “ginnastica” mattutina.

 

“Salve, Tobio-kun. Abbiamo una marea di impegni, quindi vado dritto al punto: il gruppetto che hai scoperto e che recluta i detentori è più pericoloso del previsto. Stando alle informazioni di alcune mie conoscenze, i suoi comandanti sono dei possessori di Longinus, e di alto livello oltretutto.” Tobio, appena entrato nella sala riunioni del Palazzo del Consiglio, viene gelato dall’incipit di Azazel.
“…”
“Puoi immaginare che già ora potrebbero rivelarsi un problema, ma se continuassero i reclutamenti… diventerebbero una forza da non sottovalutare persino per i Pantheon maggiori, figurati per una fazione indebolita come la nostra. Considerato poi il fatto che ci stanno facendo concorrenza nella raccolta di potenziali nuovi membri, capirai che dobbiamo prendere le dovute contromisure. Questo è il fascicolo con le nostre attuali informazioni su di loro.” Il ragazzo prende in mano un raccoglitore semivuoto, con appena una decina di pagine stampate.
“Come vedi, a parte chi sia il leader, il nome del gruppo ed alcuni loro movimenti, sappiamo ben poco su di loro: sta a voi creare un rapporto completo ed esaustivo su quelle mine vaganti.” Lo sguardo di Tobio è incollato a un nome, e le sue mani stanno letteralmente artigliando il raccoglitore.
“Qui c’è scritto…True…” il governatore annuisce impassibile.
“Esatto. Questi sono gli ordini ufficiali del Consiglio: il Team Slash/Dog deve indagare e raccogliere tutte le informazioni possibili, con ogni mezzo necessario, sul gruppo noto come “Fazione Eroi”. Farò in modo di procurarvi un po’ di supporto magico, visto che credo che anche quella vecchia volpe preferisca tenere sotto controllo quei giovinastri. È tutto, per ora.” Il leader abbassa lo sguardo sulle pile di documenti che ingombrano la scrivania.
Tobio ha quasi raggiunto l’uscita, quando…
“Ah, e riferisci a Penemue di prepararmi un “Servizio Completo”, che mi sa che una tazzina di caffè non mi basterà….”
 
 
[Dante]
 
 
“…Uno di questi giorni giuro che mi porto il thermos da casa, che quel distributore sputa fuori delle cose imbevibili!” Nathan e Kyoko ridacchiano davanti alla mia faccia disgustata.
“Lo dici ogni volta che lo prendi. Comunque qualcuno potrebbe aver ascoltato le tue preghiere: pare entro il mese prossimo verrà sostituito con un nuovo modello, e si dice anche che le cialde saranno di qualità.” Fa lei. Poso lo sguardo sul suo collo: avvolto attorno al colletto dell’uniforme al posto del solito nastro nero, c’è un fazzoletto argentato dai ricami blu scuro che non avevo mai visto prima.
Pare che la caccia di ieri sia stata fruttuosa…
“E chi sarebbe ad aver avuto quest’idea? Per convincere l’Amministrazione ad approvare qualcosa di così poco didattico…” il nostro amico è davvero sorpreso.
“Sitri-kaichou in persona. Secondo alcune voci tra i suoi colleghi, ha avuto la malaugurata idea di provare una delle bevande di quel catorcio, e dopo quell’esperienza ha iniziato a far pressione per sostituirlo.”
“Ah, questo spiega tutto.” continuo ad osservarla. Non so perché, ma il suo atteggiamento mi pare leggermente diverso da ieri… e di tanto in tanto lo sguardo le cade sul suo nuovo acquisto.
“È davvero bello. Hai buongusto, Kyoko-chan.” lei si irrigidisce, mentre un rossore appena percettibile si forma sulle sue guance. Intanto a Nathan spunta un sorrisetto divertito.
“…Grazie. Ma non l’ho preso io.” Un momento. Vuoi vedere che quel sedicente santerellino ha fatto la sua mossa?!
“Le sta bene, vero? Ho sempre pensato che qualcosa di leggero avrebbe dato al suo look quel tocco in più…”
“E grazie tante, finche indossiamo l’uniforme scolastica mi pare ovvio che qualunque accessorio faccia risaltare. Anche se… eccezionalmente, sono d’accordo con Dante-kun.” Distoglie lo sguardo imbarazzata.
Mentre sono impegnato a ridacchiare sotto i baffi, Nate mi lancia uno sguardo complice.
“Dante, allora per sabato sera è confermato?”
“Confermatissimo, Nate. Niente potrà ostacolare la nostra serata videogame!” la nostra compagna sospira rassegnata.
“Ragazzi… le vostre priorità nella vita sono tutte sballate.”
 
Sala del Club dell’Occulto, dopo la fine delle lezioni.
 
“Allora… vi avevo già detto che stavo valutando delle potenziali aggiunte per il nostro team, giusto? Credo di aver trovato una candidata interessante.” All’annuncio della Buchou, tutti noi ci giriamo verso di lei, interrompendo le nostre attività: sboncellare biscotti per Koneko, e sfida a poker tra me ed Akeno.
Che avrebbe dovuto essere strip-poker, ma fortunatamente (la poker-face di quella ragazza è terrificante) la nostra master l’ha fatta desistere. Kiba invece è irreperibile da ieri sera.
“Il pezzo che pensavo di darle è l’alfiere, vista la sua propensione, ma credo che potrebbe essere un pezzo molto versatile.” Alza la voce.
“Puoi entrare!” la porta dell’aula si apre, e un ombra oscura si proietta all’interno, mentre il mio corpo inizia a tremare inconsciamente.
“…Ha un aura imponente…” Koneko la fissa attentamente, mentre Akeno si mette a ridacchiare, soprattutto dopo aver notato la mia reazione.
“Ara ara, sembra davvero promettente… che ne dici Dante-kun?” il mio respiro è affannato, mentre le mie retine demoniache e draconiche cercano disperatamente di vedere oltre la terribile visione che sta entrando dalla porta, ma purtroppo sembra essere tutto orrendamente reale.
“È un onore per me fare la vostra conoscenza, nyo! Spero che potremo vivere molte emozionanti avventure insieme, soprattutto con te, Dante-san!” …ormai il buio è l’unica cosa che riesco a vedere.

Sento un sapore acre sulla lingua.
Sbatto le palpebre, quindi inizio ad alzarmi lentamente. Per fortuna era solo un sogno, non credo di poter sopravvivere con Mil-tan in squadra…
Faccio per scostare le lenzuola, ma mi rendo conto di non essere nel mio letto, bensì sul divano dell’aula del club. Al mio fianco c’è Koneko, intenta ad osservarmi mentre tiene in mano un bicchiere di plastica con dei residui marroncini e della schiuma sul fondo.
“…ha funzionato davvero…”
Che… COSA?!
“Ben alzato. Abbiamo iniziato a temere il peggio, quando neanche i sali sono riusciti a risvegliarti: ancora un po’ ti avremmo tirato una secchiata d’acqua addosso… sei stato svenuto per oltre mezz’ora. Si può sapere che ti è preso? Mil-tan non è così spaventosa…” non era un sogno… è un INCUBO.
“Buchou… non hai la minima idea di quanta fatica abbia fatto a stare dietro le sue richieste… è vero, sono un nerd, ma fissati di quel livello sono troppo anche per me! E comunque… perché sento sapore di bruciato in bocca?!?”
“Nathan-kun ci ha detto che ti piace il caffè, in particolar modo quello delle nostre macchinette, e sapendo che è un usanza italiana iniziare la giornata bevendone una tazza Koneko-chan è andata a prendertene un po’.”
Quello stronzo! Cerco di calmarmi, quindi mi costringo a sorridere alla mia kouhai*.
“Ti ringrazio per il pensiero Koneko-chan, solo d’ora in poi fai attenzione ai consigli di quell’individuo: il suo comportarsi sempre da santone rende solo più inaspettate e devastanti le sue carognate.” Lei annuisce piano, mentre si allontana per gettare il contenitore infetto.
“…io invece per risvegliare un bello addormentato avrei usato un altro metodo.” sorride maliziosamente Akeno, mentre si lecca le labbra e mi squadra come io farei con una bella braciola.
No grazie, ci tengo alla mia lingua…
“Bene, ora che ti sei ripreso, possiamo riprendere la discussione: attualmente siamo a due voti a favore su quattro. Tu, obbiettivamente, che ne dici Dante-kun? Sarebbe una valida aggiunta alla nostra squadra? I suoi parametri dovresti conoscerli meglio di noi…” cerco di escludere dalla mente i ricordi delle nottate insonni passate a vedere tutte le stagioni di Magica Milky Spiral 7 con lei.
I suoi parametri… dal punto di vista fisico, potrebbe tranquillamente diventare la stella della WWE*, per il potenziale magico… non saprei dire. Sembrerebbe avere un’ottima resistenza alla magia, ma come praticante, non ho proprio idea di quanta affinità abbia.
“Credo ci voglia un esame accurato per capire se è compatibile o no col pezzo, nel dubbio ci converrebbe prenderla come torre…” mentre le altre riflettono sulle mie parole, qualcuno bussa alla porta.
“Avanti!” la porta si apre, facendo entrare Sona e Tsubaki.
“Rias, ragazzi… potremmo avere un problema.”
 
“Delle esorciste, in missione nella nostra città.” Ripete lentamente Rias.
“Esatto. Vogliono un colloquio con te per raggiungere un accordo riguardo la loro permanenza qui. Cosa pensi di fare?” la Kaichou è ancora più rigida del solito, il che è tutto dire.
“…Accettare, ovviamente. Le incontreremo domani dopo la scuola.” Le due si fermano per qualche altro minuto per definire i dettagli, quindi dopo averci salutati se ne vanno.
“Come avete sentito, avremo delle ospiti che faremo meglio non provocare: anche con la tregua, i rapporti tra le fazioni sono fin troppo tesi, e un piccolo scontro potrebbe bastare a riaccendere le ostilità. Akeno, devi rintracciare Kiba e convincerlo a starsene buono e tranquillo; soprattutto assicurati che domani sia a scuola, così potremo tenerlo d’occhio fino all’ora dell’incontro.” La nostra regina annuisce, assumendo un’espressione pensierosa.
“Scusate… so che non sarebbero fatti miei, ma il recente cambio di comportamento di Kiba ha a che fare con la Chiesa? Da quando ha trovato il cadavere di quell’esorcista non sembra più lui.” Rias sospira, ed anche le altre due sembrano intristirsi.
“Sì. Avrei preferito che fosse lui a parlartene, ma vista la situazione, è meglio che ne sia al corrente anche tu.” Apro bene le orecchie, ben sapendo che probabilmente non riceverò altre spiegazioni a riguardo.
“Kiba era uno dei tanti orfani allevati dalla Chiesa, ed essendo dotato di un SG da combattimento venne selezionato per fare parte di un progetto segreto: il “Progetto Spada Sacra". Esso prevedeva la creazione di spadaccini in grado di brandire le sette spade Excaliburs forgiate dai frammenti dell’originale. Purtroppo si riveló essere un fallimento, e decisero di smaltire i partecipanti; lui é l'unico sopravvissuto dei soggetti dei test." Rimango di sasso.
Che la chiesa avesse delle truppe addestrate nel combattere il male ormai l'avevo accettato. Che i loro addestramenti coinvolgessero anche dei ragazzini pure, visto che i guerrieri migliori sono quelli che imparano a combattere fin da giovani.
Ma che mettano su progetti del genere, e possano uscirsene con soluzioni simili, davvero mi sembra assurdo.
“E si è fatto reincarnare per appagare il suo desiderio di vendetta? Che immagino riguardi queste spade sacre…” Rias scuote la testa.
“Ha accettato per salvarsi la vita. Pur essendo sfuggito alle loro camere a gas, ormai suoi polmoni erano lesionati permanentemente, e la reincarnazione era l’unica scelta percorribile oltre la morte. Anche se dopo ha effettivamente manifestato il desiderio di vendicare i compagni morti, speravo che avesse superato tutto questo…” questa diavola è ancora più ingenua di quel che mi aspettassi. Però…
[Non sta mentendo. L’hai capito anche tu, no?]
“…”
“Non è qualcosa di cui parli volentieri, quindi cerca di farti bastare questo.” E va bene.
“Tornando al discorso di prima, mi aspetto calma e sangue freddo anche da voi. Cercate di non farvi contagiare dalla smania del nostro cavallo.” Stavolta pare rivolgersi soprattutto a Koneko. Interessante.
 
Il giorno dopo.
 
La giornata è scorsa in un clima di tensione, e quando finalmente suona la campanella, mi dirigo immediatamente al vecchio edificio scolastico.
Eccetto Kiba che abbiamo ritenuto prudente impegnare con una richiesta dell’ultimo minuto, ci troviamo tutti nell’aula del club. Io e Koneko ci sistemiamo lungo il muro, mentre Akeno si prepara ad accogliere le emissarie alla porta.
Dopo un quarto d’ora d’attesa, finalmente iniziamo a sentire il rumore di passi che si avvicinano dal corridoio, fino a che Akeno non fa il suo ingresso scortando due ragazze con delle cappe bianche.
Una ha dei capelli castani raccolti in due lunghe code e gli occhi violetti, i tratti giapponesi e un aria allegra e spensierata. L’altra……………………………………………………………?!?
 
 
[Xenovia]
 
 
“Emissarie della Chiesa. Io sono Rias Gremory, la diavola responsabile di quest’area.”
“Irina Shidou, dalla Chiesa Protestante Inglese; e Xenovia Quarta, dalla Chiesa Cattolica Romana. Siamo state inviate qui con l’obbiettivo di recuperare, o se non è possibile, almeno distruggere alcune nostre proprietà: dovete sapere che ciascuna delle tre chiese cristiane custodiva due spade sacre Excaliburs, e che ne è stata rubata una in ognuna.” La nostra ospite prende un profondo respiro.
“Capisco. E per quale motivo vi sareste presentate proprio qui?”
“Perché quelli che abbiamo identificato come i ladri, ovvero i Grigori, si sono rifugiati in questa città. Perciò… volevamo assicurarci che i diavoli di quest’area non interferiscano con la nostra missione.” Al mio intervento, gli occhi della Gremory iniziano a rilasciare un bagliore rossastro.
“Stai forse insinuando che il casato Gremory possa collaborare con gli angeli caduti?” stringo le spalle.
“…I piani alti ritengono che possa essercene la possibilità, visto che per voi diavoli le spade sacre sono qualcosa da temere. Ma sono certa che non faresti mai nulla che possa mettere a rischio il “buon” nome del tuo clan e di tuo fratello Lucifer.” Un sorriso glaciale le si disegna sulle labbra.
“Quindi sai chi sono… Dici bene, esorcista. Finché sarete qui, non interverremo in alcun modo nella vostra contesa. Avete identificato anche chi è il mandante?”
“E’ di conforto sentirlo. Comunque, stando alle nostre informazioni dovrebbe essere Kokabiel, uno dei leader dei Grigori.” Un lampo di timore passa nello sguardo dei presenti.
“…allora mi auguro per voi che abbiate portato dei rinforzi adeguati, perché affrontare un essere come quello solo in due…”
“…Abbiamo un agente in attesa, ma è qui solo per riferire gli sviluppi della missione. In caso le cose precipitino, ha ordine di ritirarsi per preservare l’ultima spada.”
“…Capisco. È tutto, o c’è altro di cui dobbiamo discutere?”
“Nient’altro. Direi che possiamo andare, vero Xenovia?”
“D’accordo.” Ci rialziamo, e facciamo per uscire.
…ha finalmente sollevato gli occhi, ed ora mi sta trapanando la nuca con lo sguardo.
“Iniziavo a chiedermi se avresti fatto il soprammobile per tutto il tempo, Dante. Neanche un saluto ad un’amica?”
“…Ciao, Xen…” riesco quasi a percepire le espressioni sconvolte delle diavole dietro di me…
“…Vedo che cambiare ambiente ti ha davvero aiutato a trovare la tua strada… anche se è proprio l’ultima che mi aspettassi. Bene, come abbiamo detto poco fa, ora saremmo un po’ impegnate, perciò… addio.”
“Aspetta! …lascia almeno che ti spieghi…”
“Ci attende una missione molto impegnativa, perciò non abbiamo tempo da perdere per prenderci un tè. Inoltre… davvero ti aspetti che ci mettiamo a fraternizzare con dei diavoli?” Faccio per afferrare il pomello della porta, quando mi rendo conto che oltre di essa si trova un’aura demoniaca carica di odio e rabbia, e che Irina è in stato d’allerta con una mano sul braccio. La porta viene aperta, mostrando ciò che la genera: un ragazzo biondo.
“Kiba, ma cosa…” le parole della Gremory vengono interrotte da una voce fredda come la morte.
“Allora visto che avrete una dura battaglia, potrebbe essere una buona idea sciogliere un po’ i muscoli…”
“E tu saresti?” dallo sguardo sembra proprio volermi fare a pezzi…
“Un vostro Senpai*.”

 

Ci troviamo in un ampio spiazzo nel retro dell’edificio, che la regina ha appena circondato con alcune barriere per impedire qualunque interruzione esterna. Sfodero la mia Excalibur Destruction, e faccio un cenno al cavallo della Gremory.
A qualche metro da noi, Irina e Dante si fronteggiano allo stesso modo, lui evocando il suo Longinus sull’avambraccio sinistro, lei richiamando la sua Excalibur Mimic dal braccio: a prima vista sembrava una fascia di spago, ma ad un suo gesto si trasforma in una katana. È la capacità speciale della sua arma, la metamorfosi: può assumere qualunque forma desideri il suo utilizzatore.
“Come d’accordo, supervisionerò questo duello amichevole e non ufficiale. Mi auguro che non si verifichi alcun incidente…” la rossa lancia uno sguardo significativo a me e al suo spadaccino.
“Mi associo, sarebbe davvero brutto se qualcuno si facesse male sul serio…” …come mi aspettavo da quello pseudo-pacifista.
“Il mio obbiettivo primario è distruggere le Excaliburs, quindi se non attaccherà per uccidere anche io punterò solo a metterla fuori gioco.” Dante continua a fissarci preoccupato.
“Tranquillo, ti tornerò il tuo amichetto tutto intero…” lui tira un sospiro di sollievo, mentre quel Kiba gli lancia un’occhiataccia.
“Ah, e un’altra cosa: Akeno sai fare lavaggi a secco con la magia? Sarebbe sgarbato nei confronti delle nostre ospiti lasciarle andare via senza aver ripulito il casino combinato…” la regina inarca le sopracciglia, ma annuisce.
“Ma che diavolo premuroso! Bene, iniziamo!” Irina balza verso il suo avversario, e altrettanto fa il mio.
I suoi attacchi sono molto rapidi, ma peccano di precisione: è lampante che la sua ossessione gli sta offuscando la capacità di giudizio, e i suoi continui colpi pieni di foga ma ripetitivi lo confermano.
Intanto la mia compagna sta inseguendo Dante, che indietreggia e schiva continuamente i suoi attacchi, rotolando spesso per terra. Strano… non sembra stia caricando il Boosted Gear.
“Brucia! E congela!” il mio avversario ha attivato il suo SG, evocando una dozzina di spade, e ne afferra due che istantaneamente iniziano a generare fiamme ed aura gelida.
Ora mi sta attaccando con entrambe, pensando di potermi sopraffare con una granugola di fendenti alternati. Illuso.
Con una torsione, incrocio le nostre lame, quindi forzo la sua guardia frantumandogliele e sbalzandolo all’indietro. Mentre prepara un altro assalto, porto la mia Excalibur sopra la testa e mi concentro.
Appena dà segno di essere pronto, abbasso di scatto l’arma piantandola nel terreno, nello stesso momento in cui lui si lancia contro di me.
SBRAAANG!
Pochi istanti prima che mi raggiunga, dal punto in cui la mia arma è piantata si genera una forte esplosione, che lo scaraventa via ed apre un grosso cratere nel terreno.
“Non la chiamano Excalibur Destruction per niente.” Lui si rialza tutto barcollante.
“Così potente, ed è solo un frammento dell’originale… e va bene.” Le altre spade spariscono, quindi materializza una singola lama che, secondo dopo secondo, diventa sempre più grande.
“Vediamo qual è il più forte: il mio Sword Birth, o la tua spada sacra!” impugnandola con forza in entrambe le mani, si lancia contro di me.
“…Sono delusa.”  Arrivatomi quasi a contatto fa per colpirmi, ma prima che ci riesca balzo in avanti anticipandolo e tirandoli una violentissima botta allo stomaco con il pomo della mia arma.
“Ti sei perfino dimenticato che il punto di forza di voi cavalli è la velocità, ed hai evocato un’arma che non solo non sai brandire, ma che ti rallenta pure.“  lui si accascia vomitando una boccata di bile.
“Questo duello è concluso, Senpai. La prossima volta cerca di combattere a mente sgombra.”
“E io ne prendo atto. Kiba, vieni qui, così Akeno potrà curarti.” Lui invece scuote la testa, e si trascina fino ad un albero contro cui si appoggia, per poi mettersi ad osservare torvo l’altro duello. Lo imito.
Fino ad ora, lo scontro è stato alquanto noioso: Irina cercava di centrare con la punta della lama Dante, che puntualmente la schivava, tirando di tanto in tanto qualche sferetta di energia stordente a sua volta da lei evitata.
FLASH!
“Accidenti, la vuoi finire?! Non ne posso più di tutte queste luci!” Irina si sta coprendo gli occhi, abbagliata dall’ennesima granata magica.
“In tal caso temo che non potrai mai entrare in una discoteca, li sì che diventeresti cieca…” Questa volta ne carica due: una per mano. Le lancia una dietro l’altra, costringendola ad un doppio balzo laterale che…
BUMF!
“Agh! Che diamine…” mentre atterrava, il terreno su cui appoggiava i piedi è improvvisamente esploso, sollevando un potente getto di terra!
“Ah ah, davvero credevi che avrei consumato inutilmente tempo ed energie rotolandomi per terra come un cretino?!” lei si risolleva, tutta sporca di terriccio.
“…sei davvero diabolico! Trasformare l’area dello scontro in un campo minato… è per questo che avevi chiesto del lavasecco?”
“Esattamente, ed ora…” crea un sigillo magico pulsante di energia. Quelli che però ha piazzato per terra prima erano invisibili, o Irina se ne sarebbe resa conto… 
Lo lancia verso il cielo neanche fosse una pallina, iniziando poi a tempestare la mia partner di altre granate. Stavolta è lei a vedersi costretta a balzare qua e là cercando di evitare di essere centrata, e di non farsi travolgere da altre mine magiche che deflagrano un po’ ovunque sul campo di battaglia.
Dopo una decina di secondi, il sigillo piomba nuovamente a terra ad un paio di metri scarsi da lei, rilasciando una forte scoppio.
“Uff!!!” viene sbalzata a terra stordita.
Dante ne approfitta fiondandosi su di lei, e fa per calciarle via la spada, ma improvvisamente quest’ultima si trasforma in una frusta che, animata di vita propria, inizia a sferzarlo.
Mancandolo, perché appena l’Excalibur ha iniziato a rilasciare aura, lui ha inchiodato ed è battuto in ritirata in tempo di record.
“Ecco qua che fa mostra della sua specialità…”
“E quale sarebbe Xen? Manipolare l’ambiente e gli avversari? Tenersi sempre pronto alla fuga?” sorrido amaramente alla mia amica, che si sta rialzando assumendo finalmente un atteggiamento consono ad uno scontro, per quanto simulato.
“Beh, anche la seconda ma… intendevo più che altro rimediare figure di melma.” Lei scoppia a ridere, quell’altro mugugna seccato.
“Bene, vediamo di concludere: purtroppo non abbiamo tutto il giorno.” L’arma si divide in quattro corpi, che iniziano a piantarsi nel terreno di fronte a Irina mentre questa carica Dante: così facendo, tutte le mine piazzate vengono annullate venendo a contatto con l’aura sacra da essa rilasciata mentre sondano la zona.
“È finita!” ormai gli è arrivata addosso, e fa fischiare tutti e quattro i capi della sua spada-frusta-flagello.
VUMP!
“Non ancora…” una sorta di bozzolo rosso e squamoso si è avvolto intorno a lui.
“Cosa?! Che è questa roba?!”
“Ho scambiato le gracili ali da pipistrello ottenute con la reincarnazione per qualcosa di meglio: ali di drago, cara mia. Perciò se speravi di poter graffiarmi e startene tranquillamente seduta a guardare mentre crollavo causa avvelenamento, mi spiace, ma devo deluderti.” sghignazza Dante.
“Accidenti Xen, ora capisco perché lo definivi dannatamente fastidioso! E va bene, proviamo così.” Per nulla scoraggiata, riprende ad attaccarlo, andando di stoccate.
I fili iniziano a perforare le ali, costringendolo a riprendere il suo balletto di schivate e contrattacchi a distanza.
Stavolta però, i suoi attacchi energetici vengono neutralizzati da Irina a distanza di sicurezza, che ha esteso la lunghezza dei fili a diversi metri ciascuno, permettendole così di intercettare a suon di frustate i dardi in aria.
Ed essendo in grado di lanciarne al massimo due per volta, contro il quadruplo assalto della mia compagna…
In un ultimo tentativo, si lancia contro di lei cercando di afferrarle le braccia mentre spalanca le ali scostando ai lati i fili che le hanno trapassate; ma la mia amica ne genera un quinto che gli punge la spalla, decretando così la sua vittoria.
“Nngh!” lui barcolla all’indietro, per poi crollare a terra.
“Phew! Per essere reincarnato da così poco non sei affatto male!”
“La vittoria è vostra. Akeno…” la regina si fa avanti, e con un incantesimo rimuove la terra che ricopre Irina. Nel frattempo il cavallo si allontana barcollante, incurante dei richiami della sua padrona.
“Perché non hai neanche usato il tuo SG?” Dante abbassa di nuovo lo sguardo.
“…Volevo testare sul campo alcuni nuovi trucchetti, e usando il Boost avrei rischiato di calibrare male la potenza…” annuisco, quindi mi rimetto la cappa.
“Bene, conto sul nostro accordo, Rias Gremory.” Faccio per partire, ma una voce nota torna a farsi sentire.
“…Davvero tieni così poco alla tua vita? Oppure credi sul serio di riuscire a vincere contro un arcangelo caduto?”
“…È questa la differenza tra qualcuno che vive alla giornata facendosi dominare dai propri desideri, e tra colui che ha consacrato la propria vita ad una fede o ad un ideale. Il primo, se va bene, oltre per sé stesso si impegna per chi gli è vicino. Il secondo lotta per tutti i suoi fratelli. A qualunque costo.]” mi rimetto in marcia, lasciandomelo alle spalle.
“Ehi Xen, aspetta!” la mia collega si butta addosso il mantello e si affretta a seguirmi.
“Bene, se un giorno desidererete essere purificati, chiamateci pure! Ciao!”
 
 
[Dante]
 
 
Osservo il display del cellulare. Le 20.30.
Fino a qualche tempo fa, dopo cena o finivo eventuali compiti lasciati in sospeso, o mi tuffavo sui videogames o un film.
Poi ho iniziato a passare le serate ammazzandomi con degli allenamenti sfiancanti, sotto l’occhio vigile di un uomo buono ma disilluso che ha sacrificato la sua vita per salvare la mia.
Poi sono diventato uno degli esseri che l’hanno ucciso, e che…
No.
Non ho tempo per commiserarmi. Mi cade l’occhio sul registro chiamate: è da un bel po’ che non lo apro, ultimamente ho sempre risposto con un messaggio alle chiamate perse… di tutti i miei contatti meno uno, che ho bloccato.
Don Vincent. Io e la mia codardia… mi faccio schifo da solo.
Senza di lui sarei morto, ignorante del mondo celato ai comuni esseri umani. Salvo poi essere forse reincarnato da Sona, ma questo è un altro discorso.
…No, in verità senza di lui a quest’ora sarei ancora in Italia, convinto di essere pazzo a causa della voce che spesso sentivo nel dormiveglia… e a volte anche da perfettamente sveglio.
[Ehi.]
Parli del diavolo…
[Cosa hai intenzione di fare? Lascerai che la tua amica venga uccisa da quel guerrafondaio?]
E che potrei fare Ddraig, senza far saltare la mia copertura? Non ho modo di contattare Azazel, mentre i diavoli non hanno alcun interesse a intervenire…
[Ne sei proprio sicuro?]
Certo che ne-- …ah.
Prima però, dovrò fare una telefonata troppo a lungo rimandata…

 

Il giorno dopo.
 
“…Come mai volevi vedermi?” Koneko mi squadra sospettosa, mentre seduta appena fuori dalla caffetteria della scuola, mangiucchia un cornetto.
“È così strano che una volta tanto abbia voglia di passare un po’ di tempo in più con i miei compagni?”
“Sì.” Nessuna esitazione. Ragazza sveglia.
“Va bene, ho un motivo preciso. Kiba-kun ultimamente è più assenteista di me nei miei periodi peggiori, e cosa stia cercando di fare é ormai chiaro. A te le cose stanno bene così? Sai bene cosa rischia…” lei si ferma, fissando assorta il gelato.
“…che cosa hai in mente di fare?” mi faccio coraggio.
“Da quel che ho capito, la distruzione di quelle armi è il suo motivo di vita, perciò credo sia inutile cercare di farlo desistere. Non ci resta che assecondarlo: potremmo provare a negoziare con quelle due. Hanno detto che vogliono recuperare le Excaliburs, ma hanno detto anche che è preferibile distruggerle piuttosto che lasciarle al nemico; perciò potrebbero accettare di raccogliere i nuclei dalle spade distrutte, per poi riforgiarle come già fatto in passato. Se le convincessimo, anche lui probabilmente finirà per collaborare. Che ne dici?” lei fa per rispondere, ma qualcuno la interrompe bruscamente.
“Che accidenti ti sei fumato, Nandini?!” oh no. Proprio ora, lui no.
È capitato nel momento peggiore…
“…Stavi origliando.” La mano di Koneko saetta dietro un arbusto.
“Ahi ahi ahi!” strattonato per un orecchio, da dietro il cespuglio fa capolino il pedone di Sona: Saji Genshirou.
“No che non origliavo! Mi ero solo fermato a riposarmi un secondo mentre svolgevo le mie faccende. Piuttosto, che razza di piano folle state architettando? Le nostre padrone ci hanno ordinato di non immischiarci con quelli della Chiesa, e voi volete addirittura contrattarci?”
“Dimmi Saji-san, qual è la regola più importante da seguire in un gruppo?”
“Non disobbedire al capo, che domande.” Nessuna esitazione. Molto male, Saji.
“Sbagliato: è sostenersi a vicenda. Se un amico è in difficoltà ed ha bisogno di una mano, lo si deve aiutare. Koneko-chan, sei con me?” lei lascia l’orecchio del biondo.
“…No. Siamo, con te.” Lo afferra invece per il colletto, mentre lui fa una faccia orripilata.
“C-che cosa?! Starai scherzando spero! E va bene, non dirò nulla a Sona-kaichou e Rias-buchou; ma non coinvolgetemi in una simile pazzia…” non mi lascerò impietosire, caro mio.
“Quindi se fossi tu ad essere nei guai, ti andrebbe bene essere abbandonato?” lui scuote la testa.
“Ma che centra, è lui che ha deciso di andarsene!”Koneko lo fissa determinata.
“…Almeno ascolta tutta la storia, prima di dare giudizi…”
 
Parco vicino l’accademia, tardo pomeriggio.
 
“Bwahaa! Povero Kiba-san, ciò che gli è successo è così ingiusto! Va bene, vi aiuterò a salvarlo da se stesso!” oh, è stato facile. Iniziamo a dirigerci verso il centro, sopportando pazientemente il nostro compagno in crisi oftalmica, ed allungandogli di tanto in tanto un fazzoletto asciutto.
“Bene, ora non ci resta che trovare quelle due. E prima che me lo chiedi, Saji-san, no: non ho il numero di Xenovia, visto che i sacerdoti in genere fanno voto di povertà. Dovremo dividerci e…” Koneko mi tira la manica, indicando un punto ad alcune centinaia di metri da noi.
Ma non saranno mica…
“…per favore, date la benedizione a questo agnello smarrito…”
“…per favore, fateci la carità per conto del Padre nel cielo!”
…E invece sono loro.
 “Quindi è questa la generosità dei giapponesi… beh, non che ci si potesse aspettare chissà cosa in un paese in cui il cristianesimo è pressoché assente…” riesco a udire distintamente la sua voce irritata a questa distanza. Beh, non è poi così male essere un demone…
“Non dire così, Xenovia! Noi dobbiamo avere fede nel prossimo, anche negli eretici, perché visto che siamo al verde altrimenti non potremo mangiare…”
“Tutto questo è successo perché hai sperperato il nostro budget per quest’orrido falso.” Xen indica accusatoria una crosta tremenda.
“Ma che dici? Questo è il vero dipinto di un santo! L’espositore l’aveva scritto chiaramente!” un paio di sopracciglia blu aggrottate iniziano a farmi temere per l’incolumità di quell’Irina… meglio raggiungerle.
“Lasciando perdere che avresti dovuto consultarmi, prima dell’acquisto. Almeno sai dirmi di quale santo si tratta?”
“……………………………………..….San Pietro?”
“Beata…Vergine… Immacolata… quello ti sembra san Pietro?!?”
“Beh, un po’ ci somiglia… di sicuro non mi pare la Madonna.” direi che è il caso di intervenire subito, prima che una certa attaccabrighe salti alla gola della sua partner…
 
“Ah, questo sì che è il sapore della mia patria!” Irina e Xenovia si stanno ingozzando ad un ritmo impressionante, e di fianco a loro si è già accumulata una pila di piatti e ciotole.
“…dividiamo il conto in due.” Koneko, sei davvero una cara ragazza…
“Aaaah, che mangiata! Signore, benedici questi diavoli gentili!” fa Irina congiungendo le mani attorno il suo crocifisso.
“Ghhh!”
“…Uhn.”
“Owowow!”
“Oh, scusate! L’ho fatto istintivamente!” io, Koneko e Saji continuiamo a massaggiarci la testa assalita da un’emicrania martellante.
…Mi ero quasi scordato che, oltre a non poter più leggere la Bibbia e gli altri testi sacri, non possiamo più neanche ascoltare messe o ricevere benedizioni. Non senza procurarci un mal di testa da guinnes…
“Allora, perché siete venuti da noi?” ed anche Xen ha spazzolato tutto.
“Perché vogliamo distruggere le Excaliburs trafugate, e non sarebbe un problema per noi farvi avere i loro nuclei una volta concluso il lavoro.” Irina sembra sorpresa, l’altra invece si fa meditabonda.
“…potremmo accettare che vi occupiate di una di esse. Ma vorremmo che vi camuffiate per tutta la durata dell’operazione: sarebbe un bel problema se si scoprisse che abbiamo collaborato.”
“Ehi Xenovia, sei sicura? Anche se era un tuo amico, resta pur sempre un diavolo…” Irina mi pare molto meno pragmatica di Xen…
“Irina. Gli obbiettivi sono recuperare le spade rubate, o almeno distruggerle; la stessa cosa che dovremmo fare con le nostre se venissimo catturate. Ma abbiamo a che fare con il più violento e crudele tra gli arcangeli caduti: le nostre probabilità di successo sono stimate a meno del 30%, anche usando l’ultima risorsa.”
“…questo lo so. Ma anche così pensavamo che le possibilità fossero abbastanza alte per giustificare il nostro rischio.”
“Già, ci hanno detto di portare comunque avanti la missione… ma se si presenta l’opportunità di aumentare le nostre chanche di successo, credo che dovremmo coglierla.” Xenovia sembra decisa ad accettare, Irina invece…
“Alleandoci con i nostri nemici?! Così violeremmo i nostri dogmi! Lo sapevo, la tua fede è fin troppo strana…”
“…Attualmente, credo che la scelta migliore sia fare tutto il possibile per compiere la missione, così da poter tornare a casa e continuare a servire il nostro Dio. Se ti è così difficile accettarlo, considera l’aiuto ricevuto da un drago, invece che da un diavolo: i nostri capi non ci hanno proibito di accettare un supporto di quel tipo.”
“Beh, ecco… in effetti il Sekiryutei…ma é comunque strano.” Irina inizia a tentennare.
“…Per quanto sia stato un colpo per me reincontrarti in questa… situazione, credo sia il volere di Dio: grazie al tuo Longino puoi tranquillamente aumentare il tuo potere fino alla classe ultima, giusto?” inspiro profondamente.
“Potrei riuscirci. Con difficoltà, ma potrei farcela.”
[Dante, non penserai…]
Sì, Ddraig: credo che faremmo meglio ad impegnarci ancora di più sulle formule di manipolazione dell’energia, e durante il nostro prossimo incontro con quel tipo…
[Mi auguro tu sappia quel che fai.]
Koneko mi tira una manica.
“…se abbiamo un accordo, dovremmo chiamare anche Kiba-senpai…” speriamo in bene…
 
“Ahh…Capisco la situazione.” Kiba si sta gustando un caffè. Ci ha messo appena una decina di minuti a raggiungere il ristorante, ma a sorprendermi è più che altro la sua aria serena e rilassata.
“Trovo davvero… soddisfacente, che le portatrici delle Excaliburs ci abbiano dato il loro permesso per distruggerle.” Un paio di pericolosi occhi dorati lo trafiggono.
“Che modo rozzo di parlare… visto il tuo comportamento, se ti abbattessi considerandoti un diavolo deviato nessuno potrebbe dirci nulla.” Lui contraccambia con un ghigno sardonico.
“Ehi, calma! Niente risse in spogliatoio, ci aspetta una partita importante.” le due esorciste si volgono verso di me.
“…Ehm, sport… i prepartita… niente?!” Xenovia distoglie lo sguardo scuotendo la testa.
“Quindi provi rancore verso il progetto Spada Sacra… e considerando il tuo SG, il Sword Birth… devi essere l’unico soggetto ad essere riuscito a fuggire.”
“Esatto.”
“Ma Kiba-kun, grazie a—“ Irina fa per dire qualcosa, ma improvvisamente chiude la bocca facendo una smorfia di dolore. Credo che abbia assaggiato anche lei il piede di Xen…
“Posso capirti: quello è considerato come il peggior incidente della nostra organizzazione in tempi recenti. Pare che anche i piani alti fossero divisi: uno dei due vescovi a capo del progetto ha minacciato di rinunciare alla propria carica, pur di affossare il tutto. Purtroppo non è servito: il Consiglio dei cardinali ha preferito dare fiducia all’altro che ha avuto campo libero, con i risultati che ben sai. Almeno quel folle è stato scomunicato appena il suo lavoro è venuto alla luce…” lo sguardo di Kiba si fa attento.
“…Sai dirmi altro su quell’uomo?”
“Si chiama Balba Galilei, e dopo la scomunica é fuggito unendosi ai Grigori. Ci sono alte probabilità che sia coinvolto in questa missione, quindi potresti avere l’opportunità di ottenere una vendetta completa.”
“…molto bene, sembra che ci sia qualcosa che possa condividere anch’io. Alcune notti fa, ho incontrato un esorcista morente, che presentava ferite intrise di energia sacra; inoltre la sera dopo ho avuto uno scontro con Freed Sellzan. Credo che il suo nome vi sia noto…” le due socchiudono gli occhi.
“Quel tipo… era un esorcista del Vaticano, un genio che ha cominciato a cacciare già a tredici anni, e ha ottenuto ottimi risultati nell’eliminazione delle creature oscure. Ma non ha mai avuto veramente fede: semplicemente sfogava i suoi impulsi omicidi massacrando qualunque bersaglio gli fosse messo di fronte, fino a che qualcuno non è finito sulla linea di fuoco; l’accusa di eresia comunque era inevitabile.” Ma che sorpresa.
“Quindi è così, Sellzan ha usato un Excalibur rubata per uccidere i nostri compagni… e tutto questo perché la squadra di eliminazione se l’è lasciato sfuggire!” ora è decisamente incazzata, più di quanto l’abbia mai vista prima, ed ha una luce d’odio negli occhi.
“…Comunque, passiamo alla cooperazione.” Estrae un telefonino con scheda prepagata, e ci detta un numero.
“Se dovesse esserci qualche sviluppo contattateci a questo numero, ed in ogni caso, raggiungeteci stasera alle 10 per ritirare i travestimenti. È tutto direi: vi ripagherò un'altra volta.” Si alzano dal tavolo, e fanno per lasciare il locale.
“Ah dimenticavo, Dante: l’Hakiryoukou si è risvegliato.” Per un attimo resto calmo e tranquillo.
Pare che Vali si tenga impegnato.
[DANTE!]
Occavolo!
“Ah... ok. …Grazie.” Le due se ne vanno, lasciandoci soli a riflettere.
[Compagno, abbiamo un problema, anzi, più di uno; ma faremmo meglio a discuterne con calma.]
Va bene.
 
Ormai gli altri hanno già imboccato le strade che li portano a casa, o nel caso di quelle due, il campo base; tuttavia c’è qualcuno che ancora mi sta seguendo. Mi volto verso di lei.
“Posso fare qualcosa per te, Koneko?” lei mi guarda, mentre stringe leggermente i suoi piccoli pugni.
“…c’è una cosa che devo dirti…” annuisco in silenzio, aspettando che continui. È chiaramente a disagio, e credo di intuire il perché…
“…Io… se tu dovessi mettere il bene di quella ragazza, o di chiunque altro davanti al nostro, sappi che non ti perdonerò. Nessuno di noi lo farà.” Detto questo, si gira e se ne va.
Dopo che è sparita, mi lascio andare in un profondo sospiro, e mi porto le mani alla faccia.
[Partner…]
Ddraig… ci ho appena uccisi tutti, vero?
[Può darsi, ma almeno sarete insieme sino alla fine.]
 
 
 
1 Kouhai: compagno/a di scuola più giovane.
2 WWE: famosa azienda Americana che si occupa principalmente di show di wrestling.
3 Senpai: compagno/a di scuola più anziano.
 
 
 
NdA
 
 
Salve a tutti!
Positività portami via… pare che Dante questa volta abbia preso l’iniziativa pur non essendo affatto sicuro di quel che sta facendo. Cosa lo avrà spinto ad un comportamento così impulsivo? (Forse qualcuno si sarà già fatto un idea, ma noi diamo importanza alla forma, vero?) E Koneko, quanto avrà intuito dal suo comportamento?
Segnalo che d’ora in poi la narrazione si scomporrà definitivamente in stile “Il trono di spade”, e sebbene per il momento il protagonista rimarrà principalmente Dante, più avanti ci saranno altri personaggi che otterranno quasi altrettanto spazio… come ad esempio Slash/Dog, protagonista dell’altra omonima novel di Ishibumi.
Aggiungo che dopo aver notato che alcuni nomi, dai primi volumi tradotti sono stati modificati, ho deciso di passare a quelli inglesi in modo da evitare future seccature. Per capirci: Zenovia>Xenovia, Zelzan>Sellzan, Shemhaza>Shemhazai.
Inoltre di recente ho scoperto che quest’ultimo è stato associato ad un immagine proveniente dall’anime, nonostante finora nella novel non avesse ricevuto una straccio di descrizione; quindi ho dovuto cambiargli le sembianze (oh, ma l’autore non ne ha mai abbastanza di capelli argentati e occhi viola?!), anche se assolutamente non vestirà in quel modo assurdo, visto che Ana al look ci tiene.
Concludo informandovi che durante la creazione di questo capitolo ho consumato molto più caffè del solito… e questo potrebbe avermi influenzato un po’(forse).
Alla prossima!
 p.s. l'idea di Mil-tan nella scacchiera di Rias mi è stata suggerita da Shenron87... geniale, eh?
 
 
   
 
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