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Autore: namory superfigo    11/04/2017    2 recensioni
ATTENZIONE: Questa storia con il consenso degli autori prende libera ispirazione dalle cronache del nord di Water_Wolf e di AxXx.
Salve! Se avete letto le loro storie, saprete chi è Alex Dahl, questa storia parlerà della sua infanzia, se siete incuriositi leggete e capirete, vi consiglio prima di leggere le storie dei miei beniamini che ho nominato qui sopra, recensite in molti, anche se non voglio assolutamente che siate pietosi, ma non voglio neanche che siate troppo spietati, vi basta dirmi quello che sbaglio e magari darmi dei consigli. PS: questa storia non è una parte di quella serie, è solo la mia versione dei fatti.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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1)      PROLOGO, UCCIDO UN GIGANTE IN MODO ASSOLUTAMENTE DISGUSTOSO

 

Che palle, non si può neanche mangiare delle patatine senza che un mostro ti attacchi? Giusto, non mi sono presentato, sono Alex Dahl, un ragazzo normale, se normale si intende uno che ha come padre un dio ed è sempre tallonato da mostri maledetti che cercano di mangiarmi. Però, il demonio che mi trovai davanti non era quello che mi aspettavo. Solitamente venivo attaccato da goblin o altre creature più piccole, ma quello era un gigante del ghiaccio e anche piuttosto grosso, che brandiva una gigantesca clava. I mortali scappavano terrorizzati, probabilmente vedevano un carro armato che se la prendeva con un bambino di nove anni. Afferrai il tavolo più vicino e lo lanciai al mostro, che fu colpito in pieno. Approfittando della sua momentanea distrazione, corsi fuori alla ricerca dei miei amici, Lars e Sain. Ci eravamo incontrati il mese scorso, mentre scappavamo da un grande gigante di ghiaccio che aveva avuto la malsana idea di provare ad ucciderci, lo avevamo seminato grazie a Sain che con la sua forza bruta era riuscito ad aprirci un varco e da allora eravamo diventati amici, e ci nascondevamo dai mostri. Un paio di giorni fa però la nostra vita era cambiata, avevamo incontrato un elfo, di nome Ishir, mentre scappavamo da un goblin, e lui ci aveva rivelato la nostra vera natura: eravamo semidei, precisamente discendenti dagli antichi vichinghi. Io lo sapevo gia, Odino era venuto a casa mia anni fa, ma il fatto che eravamo discendenti dai più potenti e sanguinari barbari che avevano contribuito alla fine del grande impero romano mi aveva lasciato di stucco. Comunque, lui ci aveva detto che ci avrebbe accompagnati al campo nord, ma ci eravamo fermati a mangiare un boccone. Quando li vidi correre verso di me, provai un sollievo incommensurabile, finchè non udii distintamente un ruggito, seguito da un boato assordante. Il MC donalds era stato distrutto da un violento colpo di clava del mostro, che ora ci guardava in cagnesco. Ishir sgranò gli occhi, poi mi corse incontro e mi afferrò trascinandomi dietro di lui con i miei amici:”merda, correte, se quello ci prende siamo spacciati!” Le successive due ore furono un inferno, correvamo come diavoli tentando di evitare le macchine che il gigante ci lanciava contro. Alla fine giungemmo ai piedi di una collina, ma prima che potessimo salire un’ombra ci passò sopra, non so come ma immaginai fosse il piede del mostro, così afferrai gli altri tre e li gettai più lontano che potevo, per poi rotolare disperatamente per terra. Il piede si piantò a pochi centimetri dalla mia faccia, causando un’onda durto che mi fece volare contro un albero. Mugugnai un’imprecazione mentre mi alzavo, per poi spostarmi un secondo prima che la clava demolisse l’albero che avevo usato come riparo. Ishir sapeva che non si sarebbero mai salvati se qualcuno non li avesse fermati, così non ebbe altra scelta:”Ragazzi, andate, se superate la cresta della collina sarete al sicuro, io lo trattengo!”. Poi si rivolse a me:”Prendi questo, nel malaugurato caso in cui non dovessi farcela questo ti aiuterà ad ucciderlo” disse, consegnandomi un coltello d’acciaio asgardiano, si chiamava così il metallo per distruggere i mostri. “No, ti ucciderà!” protestai, ma Lars, che era quello con il sangue più freddo dei tre mi afferrò con la mano destra, prese Sain e ci trascinò via dopo aver fatto un inchino di ringraziamento all’elfo che estrasse arco e frecce pronto a combattere. Raggiunta la cresta ci fermammo e ci voltammo per assistere inorriditi alla scena, la paura ci invase. Ishir aveva tentato di colpire il gigante con una freccia, ma quest’ultimo l’aveva deviata con la clava, che ora si accingeva ad abbattere sulla testa dell’elfo che correva come un pazzo evitando i potenti attacchi del mostro. Quando lo vidi con le spalle al muro contro una roccia, la mia rabbia esplose e presi una decisione. “Fermo!” fece Lars tentando di trattenermi, ma lo allontanai con forza per poi dirigermi verso il mostro. Quando gli fui alle spalle estrassi il coltello, studiai il gigante e quando stava per colpire saltai, sferrando un affondo con tutta la mia forza. rinsaldai la presa psl pugnale, ero spaventato a morte e non potevo negarlo, a stento riuscivo a non mettermi a piangere o a fuggire in preda alla pazzia, dubitavo fortemente di riuscire ad eliminare un mostro con una mole simile, e se mi avesse preso?-Non devi neanche pensarlo, datti una mossa o Ishir morirà!- mi dissi, riuscendo a scacciare per qualche secondo la paura. Sperai ardentemente di centrarlo sul braccio, purtroppo la lama si andò ad infilare in una certa cavità puzzolente e indesiderata(quanto ci sarebbe voluto per pulire quello schifo?), ma ebbe lo stesso effetto, se non peggio: il mostro si infuriò, si voltò come una furia e tentò di colpirmi, costringendomi a scappare. Il coltello era rimasto incastrato nel fondoschiena del gigante che tentò di levarselo, ma in questo modo Ishir era riuscito ad incoccare una freccia che lanciò con precisione nell’occhio del bestione, che cadde all’indietro sbattendo contro un albero, in questo modo però la lama del coltello sprofondò ancora di più, finchè il mostro non si disintegrò in una nuvola di polvere. Ishir, dopo aver ripreso fiato, andò nel cumulo di neve ed estrasse il pugnale:”che schifo!” fece disgustato pulendo la lama del coltello sul mucchio di neve. “La prossima volta mettilo da qualche altra parte il coltello!”. Poi mi sorrise grato:”Grazie.”. Io però non mi sentivo più le gambe e svenni.

 

Spazio autore:

 

Salve, cari lettori! Come avrete capito, questa storia prende liberamente ispirazione dalla saga Cronache del nord, spero che l'abbiate letta! Se volete consultare i loro profili Water_wolf:

http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=283022

e AxXx:

http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=218778

Sono autori straordinari, andate a leggere le loro storie, altrimenti. . . Comunque, devo loro questa storia! Be, ditemi voi, se vi piace commentate o recensite, vi prego, ma non vi chiedo di essere troppo pietosi, se ci sono cose che non va ditemelo, o mandatemi anche un piccolo commentino, almeno fatevi sentire!

PS: per gli aggiornamenti non saranno molto veloci, dato che ho un'altra storia in corso, vedrò cosa posso fare!
   
 
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