Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Segui la storia  |       
Autore: Princesse with Wormmon    13/04/2017    3 recensioni
L'inaspettato e il meraviglioso appartengono a questo mondo.
Questo è un mondo dove finiscono tutti i sogni dispersi, tutte le parole non dette e gli amori mai nati.
E' convogliato tutto qui.
Questo universo trae la sua energia dai desideri umani. Per raggiungere questo mondo occorre solo un elemento: l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sora/Tai
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La vita nuda

4.



Ricordo di tenerezza

era il giaciglio del tuo passato

finchè una vita nuda

ti ha spinta giù

La tua pura percezione di bontà

non è stata sventrata

dalla tua pura essenza.

Concepita da

un'assenza di maschera velata

 

 

Una nuova luna illecita, che silenziava la maschera nera del cielo, come un'aberrazione, offuscava i pezzi di speranze rotti da un illusorio, vacuo arzigogolare lacerato da una languida nostalgia. Poesia, era scritta nelle stelle di quella notte priva di soffi e di lucciole spente. Nella stalla dove un bambino si detergeva gli occhi con i manicotti freddi, c'era solo la parvenza di una ferita ormai lenita. La verità ingannevole era che non era mai stata soppressa. La natura ancora beffarda non lasciava la vita ai suoi piccoli insetti.

Piangeva. I suoi occhi neri profondi erano stanchi, di una stanchezza talmente veemente che non riusciva a dormire, forse non riusciva a placare un desiderio, una fantasia mascherata dai suoi eloquenti rimbombi dati dalle sue pulsazioni irrefrenabili. E poi un desiderio di assenza di solitudine gli pervase il petto, lasciandolo privo di ogni più piccola luce incandescente. Era solo nella stalla, mentre pensava con una lama nel cuore alla principessa dai boccoli color castano dorato. Un chiarore capace di rischiarare anche l'ombra più tenebrosa della sua notte priva di lucciole. Li dove il sole era morto un tempo, non c'era più spazio per lui, né per il suo patetico, insulso sogno che purtroppo aveva fatto un milione di volte. Aveva sognato lei su un prato smeraldino, con addosso il suo vestito color porpora. Gli sorrideva, di un sorriso benevolo come non l'aveva mai vista, così solare e così raggiante, era l'analogia perfetta del sole. Un sole che avrebbe potuto rincuorare la sua vita, e farli incamminare insieme verso uno spazio di Paradiso personale. La principessa lo strinse a sé mentre gli sussurrava all'orecchio parole ricamate di somma dolcezza, come miele che sgorgava dalle sue labbra rosse come le ciliegie del campo. Poi audacemente le loro labbra si erano magicamente sfiorate in un fulmineo, paradisiaco istante che forse mai sarebbe divenuto reale. Si era svegliato di scatto da questo desiderabile sogno e solo l'umido dei suoi occhi restava ancorato alle sue mani sporche, come ogni volta che nasceva il giovane cielo, novellino studente birichino che non si curava affatto del dolore degli altri.

Non c'era scampo. Numero 95 riprese le sue mansioni quotidiane con fare robotico e assente dal suo stesso corpo. Desiderava, poiché desiderare era l'unica cosa che non gli era stata negata. Agli schiavi all'epoca era negato tutto: di avere un'identità, un nome, un vestito, a volte anche un pasto caldo, ma.. non poteva essere negato loro di pensare, né di desiderare e lui, desiderava lei, la principessa dai capelli color dell'oro cotogno, che era più bella dello stesso sole, ma più crudele di un mare in tempesta. Nella sala da ballo del grande castello che lui sempre tirava a lucido, una volta settimana c'era un grande ballo in maschera, dove la principessa ballava sempre con tutti, poiché.. indossando una maschera non avrebbe potuto riconoscerli. In uno dei meandri più nascosti del suo cuore Izzy avrebbe voluto indossare una maschera, andare al ballo e ballare con lei. Ma anche questo era del tutto impossibile per uno schiavo.

 

*

Tai aveva portato tra le sue braccia Sora per un lungo tratto di sentiero, casto come il respiro di lei, stringendola strettamente contro il suo petto, con la speranza che il rimbalzante rumore forte dei suoi battiti la risvegliasse.

Era giunto nei pressi di un ruscello dove c'era una baita abbandonata ancora agibile. Aveva acceso un fuoco e vi aveva adagiato Sora vicino, il suo unico amore, su un giaciglio di paglia spesso, che aveva costruito lui stesso. Tutta la notte senza lasciarsi catturare dal sonno aveva vegliato su di lei. Negli occhi stanchi si leggeva la paura, anche se le pulsazioni di lei erano regolari, aveva paura che.. mai più avrebbe sentito il tenero suono della sua voce. Quella mattina stessa doveva andare alla ricerca di un dottore, dato che in quel periodo temporale non esistevano gli ospedali. Le strinse ancora la pallida mano, senza avere la forza nelle sue esili dita di abbandonarla, le accarezzò le unghie bianchissime, baciandole in un secondo istante.

' Ti prego amore mio.. ti scongiuro resisti. Starai di nuovo bene, te lo prometto. '

Le baciò nuovamente la fronte, accarezzandole dolcemente la guancia ancora scolorita.

 

*

 

Due bambini facevano capriole sul prato innocente ricoperto da esili fili verdi di erba bagnata, squarciandoli, giocavano con irruenza, con la magnificenza aurea di una splendida, spensierata infanzia. La bambina corse verso l'altalena che il fratello maggiore del bambino col quale giocava aveva costruito con molto impegno e premura.

Si sedette sopra felice della sua conquista.

' Mi spingi? ' disse rivolta la bambino biondo con gli occhi color del mare, con la sua voce molto tenera.

' Si certo ' disse il bambino biondo.

La spinse, facendola volare in quel cielo terso. Lei sorrideva felice.

' Ti piace molto andare sull'altalena? '

' Si tantissimo '

' A me.. invece.. piace un'altra cosa.. ' disse il bambino arrossendo.

' Si? E cosa? ' chiese ingenuamente la bimba.

' Tu.. ' disse sottovoce

La bimba rimase curiosamente perplessa.

' Lo sai.. tu.. mi piaci tantissimo ' disse il bambino biondo sempre più in imbarazzo.

' Eh?.. dici davvero? ' disse la bimba ingenuamente.

' Si.. mi piaci tanto, davvero tanto ' ripetè.

La bambina fece fermare l'altalena dando un spinta con le gambe verso il basso e toccando il terreno umidiccio con le scarpette rosa. Lo guardò incredula, essendo molto piccola forse non comprendeva l'intensità di quella dichiarazione, ma percepì nel suo cuore che era qualcosa di forte. Guardò il bimbo dai capelli color del grano negli occhi.

' Dici davvero? '

' Si.. possiamo prometterci che.. quando saremo più grandi ci sposeremo? '

' Ma.. ne sei davvero sicuro? '

' Si.. promettimelo, qualunque cosa accada, quando saremo grandi, ci sposeremo '

' Te lo prometto ' sussurrò la bambina con i capelli a caschetto, che il vento forte giocherellando, aveva scompigliato.

I bambini sorrisero e come segno indissolubile della loro promessa si scambiarono i mignolini, scherzando con le dita, sicuri entrambi dei loro sentimenti.

Poi all'improvviso, un anelito di morte olezzò nell'aria. Ed un fumo nero apparve davanti a loro. Questa scia di morte afferrò la bambina per la vita, la quale si divincolava urlando di lasciarla andare, e il piccolo che era con lei piangeva disperato supplicando di lasciarla. Prese delle pietre e cominciò a lanciarle veloce contro quell'entità buia, ma nessuna di esse lo scalfiva minimamente.

' Lasciami! Cosa vuoi da me? ' Urlò la piccola. L'entità rise.

' Certo che hai fegato mocciosa. Tu sei la digiprescelta della luce, quindi mi servirai per un po' di tempo. Ti porterò nel mio mondo ' e rise ancora di una risata crudele, mortale.

' Nooo non portarla via.. ti supplico.. non portarla via.. noo.. il mio fratellone te la farà pagare ' disse piangendo il bambino. Il crudele fumo nero rise ancora.

' Finchè il tuo fratellone non butterà giù la maschera che gli pesa sul cuore non sarà libero e non potrà aiutarti ' disse.

' Cosa?! Che vuoi dire? '

' Che finchè non avrà il coraggio di togliere la maschera, così come tutti gli altri, non potrà mai far guarire le sue ferite. La maschera è come un pugnale conficcato nella pelle, se non lo togli e lasci sgorgare il sangue, la ferita non potrà mai rimarginarsi. Molti non tolgono la maschera perchè hanno paura del sangue e del dolore che scaturirà inevitabilmente dalla ferita, ma così facendo la ferità non si cicatrizzerà mai. È necessario togliere il pugnale, far cadere il sangue e lasciar respirare la ferita, solo così potrà guarire senza fare più alcun male. Finchè non avrete il coraggio di togliere la maschera voi sarete mie burattini, prigionieri dei vostri stessi stati d'animo contraddittori '

' Non capisco.. che vuoi dire? '

' Quando sarai più grande capirai meglio piccolo moccioso '

L'entità mostruosa scomparve portando via la bambina, forse.. per sempre.

Le urla disperate del bambino dai capelli d'oro rimasero nel vento, senza che nessuno potesse mai placare il suo incessabile tormento.

 

*

Aveva fissato la morte negli occhi, come una foglia sfuggita ad un tornado di vento, ne era uscita illesa. Ma adesso il suo cuore era in procinto di fermarsi. Tai corse veloce come un canguro alla ricerca di un dottore stringendo la bambina dai capelli ramati fortemente contro il suo petto. Giunse ad un castello enorme costeggiato da innumerevoli sentinelle che come dei pilastri facevano da scudo alla costruzione disumanamente maestosa. Tentò di entrare ma un uomo barbuto lo bloccò.

' Tu! Fermo dove sei! Sei un ladro e vuoi rubare al castello della principessa, non è vero? ' intimò l'uomo.

' No! Non sono un ladro! Sono qui per chiedere aiuto, la mia amica Sora è in pericolo, ha perso i sensi, ha bisogno di un dottore! '

' Cosa? Sora? Vorrai dire Soraya? La figlia del professor Takenouci?! ' ripetè l'uomo.

Tai ricordò che in questo mondo i nomi erano leggermente diversi.

' Si è proprio lei, vi supplico, è molto grave, ha bisogno di un dottore! '

' D'accordo ragazzo, puoi entrare, il professor Takenouci dovrebbe essere dentro, starà dando lezioni alla principessa '

Tai si catapultò di colpo nel castello. A chi rivolgersi? All'improvviso, una bambina dall'incantevole viso e corporatura apparve dinanzi a lui. Aveva il volto serafico di un angelo, uno sguardo così casto e così puro, che anelava di luce, senza sapere che dentro era fatta di tenebre. Il suo sguardo era altèro.

' Tu.. chi sei? Come osi irrompere così nel mio castello? ' disse la principessa.

Tai la riconobbe ed ebbe un sussulto, anche lei era lì.. allora c'erano veramente tutti. Ma Kari? dov'era la sua Kari? erano ore e ore che pensava disperatamente a lei. Però non era morta in lui la speranza di rivederla a breve.

' Mimi! ' sussultò Tai, incredulo, non credeva ai suoi occhi, allora era veramente lei la crudele principessa che maltrattava Izzy? Lei che era sempre stata la creatura più pura e buona dell'universo? No. Impossibile.

' Mimi? Che vuoi dire? Il mio nome è Pureness e sono la principessa di questo castello, e tu straniero, cosa vuoi? Perchè sei entrato di soppiatto qui? '

' Per Sora.. cioè Soraya, è svenuta e non vuole più risvegliarsi ' disse Tai con la voce carica di disperazione. La principessa cambiò improvvisamente espressione di fronte a quel nome, i suoi occhi divennero enormi e disperati. Poi guardò la piccola creatura tra le braccia di Tai che prima non aveva notato. La riconobbe. Emise un gemito di terrore. Era proprio lei.. la sua migliore amica.

' Oh no.. Soraya! Cosa le è successo? ' chiese in preda al panico.

' Non lo so, credo sia caduta da un albero, l'abbiamo sentita urlare e quando l'abbiamo trovata era priva di sensi. '

' Oh no.. davvero? '

' Ti prego! dobbiamo aiutare Soraya! ' disse Tai col panico nella voce.

' Lo so! Lei è una cara amica per me ed io non la abbandonerò! Guardie! Portate qui un medico fate presto! E avvisate il professor Takenouci che sua figlia ha perso i sensi ' ordinò. Mimi si allontanò, per chiedere aiuto, in preda alla disperazione per le condizioni della sua migliore amica. Sora appoggiava delicatamente la piccola fronte contro il petto di Tai, che aveva posto il suo esile braccio intorno al suo collo. La stava abbracciando, per davvero. Quello che Tai aveva sempre desiderato, era avere un abbraccio da lei. Il suo pallore era disumano e angosciante. Tai la strinse ancora più forte tra le sue braccia, cercando di infonderle un calore capace di risvegliarla, sperando che il tamburo impazzito che aveva nella cavità toracica la ridestasse.

' Coraggio piccolina, resisti.. resisti.. ti prego.. non mollare Sora.. io.. ti amo.. ' disse Tai mentre le sue lacrime si perdevano precipitanto nell'immensità di quel tetro castello.

 

Allora in questo capitolo ho introdotto anche T.K e Kari. Tai ha portato Sora al castello, dove sarà aiutata. Izzy nel frattempo vorrebbe tanto imbucarsi alla festa in maschera di Mimi ( mah spero di riuscire a farlo imbucare.. ci provo ) cmq perdonate la mia eccessiva lentezza, inizierò a scrivere il prossimo capitolo stasera stessa, lo so forse sono un po' noiosi perchè non succede un granchè in questi capitolini ( li sto facendo leggermente più brevi per ruscire ad aggiornare in tempi più decenti, ci provo, perdonatemi ancora )

Grazie di cuore per le vostre recensioni! :)

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: Princesse with Wormmon