Anime & Manga > Yuri on Ice
Ricorda la storia  |      
Autore: Sarck    17/04/2017    3 recensioni
Victor vorrebbe dirgli tante cose, vorrebbe sussurrargli sul petto che non è solo, non lo è mai stato e ora che c’è lui ancora meno. Rimane in silenzio però e pensa – tra un sollevarsi e un abbassarsi del suo petto – che alla fine, tra i due, forse è lui quello ad avere più paura della solitudine.
[Victor x Yuuri]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Casa




 
 
I capelli argentati gli finiscono negli occhi. Mentre con le ciglia cerca di farsi spazio tra di essi e vincere su quella folata molesta senza dover sfilare le mani dal cappotto, inspira il vento frizzante dell'oceano. Lo trattiene dentro ai polmoni più a lungo possibile, poi, con gli occhi acquosi più brillanti del solito, lo lascia andare – il respiro, il vento, il pensiero – soffiandolo fuori dalle labbra sottili, con grazia.
Il cellulare riprende a squillare e questa volta, solo per questa volta, Victor si premura di rispondere. La voce alta proveniente dall’altro capo disturba le chiacchiere allegre dei gabbiani, cosa che gli fa corrugare le sopracciglia, un leggero velo di fastidio sul suo volto fine.
“No”. Parla senza neanche aspettare che l’altro finisca, ma con voce lieve, tanto ha perfettamente chiara la natura di quella telefonata. Si lecca le labbra, ricorda di aver lasciato a casa il burrocacao, e aspetta con pazienza che l’altro si fermi un secondo e lo ascolti. Sorride quando sente l’uomo zittirsi.
“Non torno, io resto qui”.
Mette giù, senza neanche ascoltare il resto.
 
Davanti alla porta di camera di Yuuri tentenna solo un paio di secondi. Sono le sei e mezza di mattina e sa che lui non si alzerà prima delle sette. Poggia la mano sulla maniglia e l’abbassa piano, aprendo la porta giusto quel poco che basta per sgusciarci dentro.
Con i piedi nudi sul pavimento in legno e un sorriso fin troppo trattenuto – del tutto inutilmente – da denti che affondano sul labbro inferiore, danza leggero verso il letto, assottigliando gli occhi per sfruttare al meglio la poca luce filtrata con testardaggine nella stanza. Come se, in ogni caso, non ricordasse a memoria quanti passi ci vogliano per poter alzare la gamba e affondare il ginocchio nel materasso morbido, esattamente  a lato del fianco sinistro di Yuuri.
Si stende accanto a lui, posando il viso sul suo petto e intrecciando una gamba tra le sue, il braccio a circondargli il torace. I capelli di Yuuri sono spettinati, le ciglia lunghe e nere sembra accarezzino gli zigomi su cui sono poggiate. Ha le labbra dischiuse e respira tranquillo nel sonno. Ha voglia di leccare quella pelliccina che disturba il suo labbro superiore, ma trattiene il desiderio abbassando di più la testa e accoccolandosi meglio sotto al suo collo. Nelle narici, l'odore familiare che lo scalda ogni volta che si abbracciano prima di una performance sul ghiaccio. Lo ama tanto quanto quello salmastro dell'oceano, se non di più.
Victor vorrebbe dirgli tante cose, vorrebbe sussurrargli sul petto che non è solo, non lo è mai stato e ora che c’è lui ancora meno. Rimane in silenzio però e pensa – tra un sollevarsi e un abbassarsi del suo petto – che alla fine, tra i due, forse è lui quello ad avere più paura della solitudine. In ogni modo, sono solo preoccupazioni passate quelle, perché ora anche lui ce l’ha; anche Victor ha una casa.
Rimane accanto a lui ancora un po’, perché alle sette sguscerà fuori da quel nido accogliente e Yuuri si sveglierà pensando di aver solo sognato di sentire il peso della testa di Victor sul proprio cuore. Oppure opterà per addormentarsi lì ed essere svegliato dalle urla sorprese del suo allievo - “V-Victor, cosa ci fai nel mio letto?” – e le guance rossissime, adorabili.


Victor si è recato lì, mesi prima, spinto dal ricordo di un uno Yuuri ubriaco – mezzo nudo e bellissimo – che avvinghiato al suo collo gli chiedeva di diventare suo coach. Negli occhi di acqua, per tutto il viaggio in aereo, aveva avuto le immagini di quel video dalla scarsa definizione trovato su Youtube. A quel tempo forse una mezza cotta ce l’aveva già, ma nulla di più che un tiepido interesse. Non avrebbe mai pensato di trovare molto, molto di più di quel che cercava, in quella città, su quella pista di pattinaggio e in quel ragazzo goffo.

 
***
I flash delle macchine fotografiche lo destabilizzano solo per poco. Sorride con eleganza, scostandosi con una mano il ciuffo troppo lungo che gli copre gli occhi.
"Victor Nikiforov, che tema porterà quest'anno in gara, per inaugurare il suo ritorno sulla pista di pattinaggio?"
Guarda dritto dritto nella telecamera, ma in realtà sta solo scavando dentro agli occhi di Yuuri, sicuramente incollati davanti allo schermo a guardarlo, con il suo cane tra le gambe e la famiglia tutta intorno.
"Casa" dice, tra le labbra stirate e i denti esposti. Le ciglia gli tremano solo un attimo, perché non lo aveva ancora mai detto ad alta voce e l'intensità del calore che lo avvolge è così forte da fargli girare la testa per un momento.
È totalmente certo che dall'altra parte dello schermo, l'altro stia piangendo.
Con le orecchie piene di applausi si domanda distrattamente come mai finiscano sempre a farsi dichiarazioni d'amore - velate, ma pur sempre tali - davanti a tutto il mondo.



 
 
 
 
 
 
*Spazio autrice. Nya!*
Dopo aver passato un’intera notte a guardare Yuri on Ice, non potevo non scrivere qualcosa su di loro. Victor è la perfezione assoluta, Yuuri un maialino sbadato e insicuro, totalmente adorabile. In spiccioli: sono perfetti insieme, non c’è mai stata OTP migliore! Quindi ecco una breve storia in tributo a questi due pattinatori, in cui ho cercato di mantenere la dolcezza e il sentimento che, a mio parare, caratterizzano tutto l’anime. Spero di essere riuscita a far trapelare abbastanza sentimento e rendere chiaro il desiderio di rifugio, calore e accettazione che rappresenta la “casa” per Victor. Mi piaceva immaginarmi anche lui un po’ insicuro e con dei vuoti da colmare. Dopotutto è evidente nella storia che lui stesse cercando qualcosa, con il suo allontanamento dalle gare di pattinaggio.
Quindi ecco qui la mia prima storia in questo fandom, piena di sano fluff! Siate clementi (ma neanche troppo) e fatemi sapere, con qualche recensione, che ne pensate e quali consigli avete per migliorarmi, sarò felicissima di leggerli!
Un bacio,
Sarck xx
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yuri on Ice / Vai alla pagina dell'autore: Sarck