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Autore: Always_Books    18/04/2017    1 recensioni
|Voldemort/Hermione| La Battaglia di Hogwarts non si è conclusa come tutti si aspettavano.
Voldemort e il suo esercito hanno il controllo di tutta l'Inghilterra e il dominio del Signore Oscuro
si sta espandendo anche all'estero. Nel frattempo l'Ordine della Fenice continua a combattere.
Harry, Ron ed Hermione hanno ormai ventun'anni e sono considerati dei membri a tutti gli effetti.
Hanno portato a termine numerose missioni e sono i tre giovani più esperti e istruiti nell'arte della guerra.
Non si sono mai separati e non hanno intenzione di farlo, ma, quando una notte la loro postazione viene
attaccata dai Mangiamorte, Hermione viene catturata ed imprigionata a Riddle Manor,
nell'attesa di sapere quale sarà il suo atroce destino.
cercando di mantenere un briciolo di dignità di fronte al suo nemico, rifiutandosi di cedere al suo volere,
attira involontariamente l'interesse di Lord Voldemort. L'uomo, dopo aver chiesto ai Mangiamorte chi
la volesse per sè, decide di tenerla lui stesso: Hermione diventa la sua schiava.
E mentre fuori da quelle mura il mondo ancora combatte, lei dovrà fare i conti non solo con
Lord Voldemort, che la vuole al suo fianco, ma anche con sè stessa.
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton, Un po' tutti, Voldemort
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
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Paura

Per una volta nella mia vita, avevo paura.
Ma non quella paura che provi quando qualcuno ti fa uno scherzo, 
o quando vedi un tuo compagno farsi male. Quella paura che provi quando sei piccolo 
piccolo se rimani al buio. Quella paura di quando guardi il nero di fronte a te 
e ti senti impotente, indifeso. E hai solo paura. Hai paura perché non sai cosa si nasconde 
sotto quella fitta oscurità. Potrebbe esserci la tua ancora di salvezza o un macigno che ti
fa affondare. Hai paura semplicemente perché hai di fronte l'ignoto. Avevo paura perché era quello 
che avevo di fronte: l'ignoto. Non sapevo cosa mi aspettava, mentre correvo per quei sentieri 
rocciosi di montagna. Ma, come per un bambino che sta al buio, mi bastò sapere di avere accanto 
i miei migliori amici per far passare la paura. Poteva succedermi qualsiasi cosa, ma se ero con
 loro, allora stavo bene. Se loro erano con me, andava tutto bene. 

Ormai erano la mia famiglia. Non avevo mai fatto nulla senza di loro da quando mi salvarono
 da quel Troll di montagna. E così sarebbe sempre stato. Mi bastava vedere la zazzera nera 
dei capelli di Harry e il suo sguardo deciso puntato in avanti, per capire che lo avrei 
seguito dappertutto. Sarei saltata anche giù da un precipizio, se lui fosse stato con me. E 
in effetti era proprio quello che stavo facendo. Mi sforzai di far muovere più velocemente le 
mie gambe, come pensai stessero facendo anche Ron e Harry. Non mi voltai a guardare i nostri 
inseguitori, mi limitai ad ascoltare i loro passi dietro di noi. Intuii che erano fin troppo
 vicini. Sgranai gli occhi quando un lampo di luce mi sfiorò l'orecchio sinistro, mandandomi 
un brivido per tutto il corpo. Spinsi maggiormente con le gambe, che piano piano si 
acevano più deboli. Non potevo mollare. Ormai mancava poco. Poco prima del precipizio, 
vidi un lampo di incertezza balenare negli occhi verdi del mio migliore amico, ma passò subito, 
perché  dopo si buttò a capofitto nel vuoto, a braccia aperte, come stesse per spiccare 
il volo. Io e Ron lo seguimmo 
a ruota. Non sapevamo cosa aveva in mente Harry, ma ci fidavamo. Mi voltai a guardarlo e
 capii che aveva progettato qualcosa dal sorrisetto che aleggiava sulle sue labbra, all'
udire quegli idioti dei Mangiamorte che se la ridevano, pensando che ci fossimo uccisi. 

Si porto due dita alla bocca e fischiò. Il rumore risuonò chiaro e forte tra la pietra dalla 
quale eravamo circondati. Guardai con gli occhi sgranati il suolo che si avvicinava sempre 
di più. Ormai dovevo essere a circa centro metri dal suolo, ma ecco che in pochissimo mi 
ritrovai almeno quindici metri più sotto. Il respiro mi si fece affannoso quando vidi la 
dura pietra di fronte a me a meno di venti metri di distanza dal mio corpo e chiusi 
istintivamente gli occhi. Pronta al peggio, mi sorpresi non poco quando sentii sotto i 
polpastrelli qualcosa di morbido. 

Non erano peli, erano...piume. Piume? Piume! Aprii gli occhi di scatto quando capii di 
non essere morta. Che la mia vita non sarebbe finita di lì a pochi secondi. Guardai 
Fierobecco sbattere le ali e puntare verso l'alto, verso l'uscita da quella che sembrava 
una gabbia di roccia naturale, a causa delle montagne che una accanto all'altra creavano
 una specie di baratro. Sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla e sorrisi vedendo gli
 occhi azzurri di Ron che mi guardavano sollevati. Molto probabilmente aveva avuto anche 
lui paura. Subito dopo di noi vedemmo Harry, che quasi cadeva giù dal dorso di Fierobecco. 
Ordinò all'animale di fermarsi e quello ubbidì senza esitazione, reggendosi sospeso in aria. 
Avevo ancora paura dell'altezza, ma se evitavo di guardare giù forse potevo resistere. Infondo 
quel volatile mi stava salvando la vita, non strappargli le penne a morsi pur di scendere mi 
sembrava il minimo. 

Sentii nuovamente fischiare il mio amico, stavolta due fischi di fila, e, non molto dopo, altri 
due Ippogrifi arrivarono verso di noi volando. Guardai sollevata Cenere, uno dei miei Ippogrifi 
preferiti, volare verso di noi accompagnato da Chimera, un 'altro Ippogrifo che però era femmina.
 Appena il primo di questi due si avvicinò a noi, mi alzai con molta cautela e salii su di esso, 
ammirando il piumaggio completamente nero e lucente. Mi girai e vidi Ron intento a salire sull'altro
 Ippogrifo. Gli scivolò un piede e lanciai un urlo fin troppo acuto, credendo stesse per cadere.
 Mi guardò e ridacchiò. Lo fissai male e subito dopo che Harry si fu posizionato bene su Fierobecco,
iniziammo a salire di quota. Usciti da quel baratro senza fine, respirai una boccata d'aria pulita
 e gelida. I Mangiamorte stavano tornando indietro da dove erano venuti, ridendo fra loro. 

“Ragazzi, facciamogli una bella sorpresina. Ok?” propose Ronald e io annuii. Non mi girai a 
guardare se Harry era d'accordo, già sapevo che lo era. Ci lanciammo, in sella agli Ippogrifi,
 in picchiata verso il gruppetto composto da sei Mangiamorte. Io presi di mira quelli sul lato 
destro del gruppo, Ron quelli sulla parte sinistra e Harry quelli al centro. Ci avvicinammo sempre
 di più, volando molto velocemente, fino a quando non fummo abbastanza vicini. 

Nessuno di noi tre ordinò al proprio Ippogrifo di fermarsi, neanche quando i Mangiamorte si
 girarono all'erta, insospettiti dal rumore alle loro spalle. Ma per loro fu troppo tardi: 
Cenere colpì con gli zoccoli anteriori il petto di Avery, il Mangiamorte che mi stava di fronte,
 mentre con un piede tirai un calcio al Mangiamorte sulla mia destra, Rabastan Lestrange, facendolo
 crollare per terra e annaspare in cerca d'aria, a causa del colpo sullo sterno. A quel punto
 feci volare il mio Ippogrifo un po' più in alto e lontano dal gruppo di Maghi Oscuri, che si
 stavano rialzando infuriati. Mi voltai a guardarli, mentre si rialzavano, e scoppiai a ridere
 quando uno di loro inciampò sul mantello e cadde nuovamente a terra come un sacco di patate.
 Avvertii la risata divertita e beffarda dei miei amici accanto a me e mi girai a guardarli,
 loro fecero lo stesso. Proposi di andarcene e loro acconsentirono. Schivammo alcuni incantesimi
 senza difficoltà e ce ne andammo, dirigendoci verso la nostra postazione, per così dire. 

Tutto questo è successo appena ieri. Dopo essere tornati al Quartier Generale della Resistenza, 
mi allenai come ogni giorno. Arrivata sera cenammo e poi ci fu una breve riunione dei membri più
 esperti e anziani, mentre quelli più giovani erano già a dormire nei loro letti. Tuttavia la
 discussione non fu delle più ottimali, quindi la situazione rimase stabile come al solito.
 Andai a dormire poco dopo la fine della riunione, pensando di fare sonni tranquilli, nel caso 
gli incubi non venissero a farmi visita. 

Ma, naturalmente, quando mai Hermione Jean Granger, migliore amica di Harry Potter, ricercata e 
uno dei perni fondamentali della Resistenza, può avere una nottata tranquilla? 
Mi alzo di scatto dal letto, mentre gli allarmi suonano all'impazzata, avvertendo tutti di essere 
sotto attacco. Afferro la mia bacchetta dal comodino e con un colpo di bacchetta sono pronta. 
“Luna! Ginny! Svegliatevi!” urlo alle due, che aprono di scatto gli occhi. Si alzano e anche loro 
si vestono con un colpo di bacchetta. Senza dire una parola, ci dirigiamo tutte e tre al piano di
 sotto e poi fuori dall'edificio, dove la battaglia già infuria. Incantesimi e maledizioni volano
 dappertutto, mentre Resistenza e Mangiamorte combattono gli uni contro gli altri. 

Cerco con lo sguardo i miei due amici, ma non li vedo. Un Mangiamorte mia lancia una Maledizione 
Senza Perdono che schivo per un soffio. Lo guardo infuriata, mentre un ghigno si allarga su 
quell'orrenda faccia che si ritrova.
“Che peccato. Sfigurare un così bel visino.” mi dice malevolo. Io gli sorrido glaciale.
“Io ti sfigurerei volentieri, ma la natura è già stata abbastanza malevola con te. Non potrei
 renderti peggio di così neanche volendo.” mi faccio beffe di lui e a quel punto il suo sguardo
 si fa furente, i lineamenti si induriscono e le nocche sbiancano mentre stringe la bacchetta. 
Iniziamo il duello. 

Sono nettamente più brava, ma non voglio sprecare troppe energie con lui. Non sarà l'unico
 Mangiamorte che dovrò affrontare. Infatti poco dopo lo affiancano altri due che si mettono
 a duellare contro di me. Reggo il ritmo estenuante, ma è un po' faticoso. Colpisco uno dei 
tre con uno Schiantesimo e subito dopo riprendo il duello contro i due rimanenti. Non capisco
 perché, ma un ghigno si apre sui volti di entrambi. Comprendo poco dopo: sento due braccia
 bloccare le mie, portandole dietro la schiena, e subito mi viene tolta la bacchetta. Tento di
 urlare, ma il Mangiamorte di prima mi Silenzia prontamente. Mi dibatto mentre mi trascinano 
via dalla battaglia. Non so se qualcuno mi ha vista, spero di si. Mi ritrovo sul retro della 
struttura, fuori dalle barriere Anti-Smaterializzazione. 

No. Ho capito cosa vogliono fare. Mi vogliono portare al loro Quartier Generale, ad Azkaban o, 
ancora peggio, da Lui. Mi si ferma il cuore quando sento una voce fin troppo familiare raggiungermi 
le orecchie.
“Lasciatela. Ora.” ordina con tono secco Ron. Il Mangiamorte mi punta la sua bacchetta alla gola, 
per poi voltarsi. Ride sguaiatamente, mentre io guardo Ronald: ha il viso e le braccia sporchi
 entrambi di terra, sul polpaccio ha quella che sembra essere una brutta bruciatura e ha un taglio
 sul viso, più precisamente sullo zigomo destro. Il suo sguardo è determinato mentre stringe la
 bacchetta fra le dita, ma sembra vacillare quando nota quella del Mangiamorte puntata contro di me.
 I due Mangiamorte che stavano precedentemente lottando contro di me si sono già Smaterializzati,
 quindi siamo in tre.
“Oh oh! Il rosso Weasley! Ma che coraggioso!” lo sbeffeggia. Ron non fa una piega.
“Lasciala, adesso.” scandisce bene ogni lettera, lo sguardo del Mangiamorte si fa serio.
“Spiacente di non poterti accontentare. Però, se fai il bravo e abbassi la bacchetta, non la ucciderò.”
 gli dice calmo, come se ha appena deciso di comprarsi un nuovo animaletto da compagnia.
Sgrano gli occhi e li fisso in quelli azzurri di Ron. “No” gli dico, tuttavia senza aprire bocca.
 Lui sembra capirmi, e il suo sguardo si addolcisce, ma poi scuote impercettibilmente la testa e
 capisco che non mi ascolterà.
Contrariamente a quel che gli ho chiesto di fare, abbassa la bacchetta, molto lentamente, mentre
 l'uomo che mi mantiene sorride soddisfatto. Non dice niente, semplicemente si Smaterializza, e 
io con lui. Sento l'urlo disumano di Ron.


Non fatico molto a capire dove mi trovo: le pareti dell'edificio sono di un giallo crema, c'è un 
immenso giardino, il palazzo è semplicemente enorme, si affaccia su un tetro cimitero e si sente
 la Magia Oscura anche a metri di distanza. Riddle Manor. Un brivido mi percorre. Il Mangiamorte
 dietro di me mi lascia le braccia e mi spinge in avanti, sollecitandomi a camminare verso l'enorme 
cancello. Arrivati di fronte a quest'ultimo, l'uomo alza il braccio sinistro e il cancello si apre
 da solo. Entriamo e bussiamo, cioè lui bussa, alla porta d'entrata. Ci apre...mi si accappona
 la pelle a vedere quegli occhi neri, quei ricci scuri scompigliati, quegli zigomi alti, quel
 sorriso crudele e quell'espressione da pazza. Come potrei non riconoscerla: Bellatrix Lestrange. 
Non è la prima volta che la vedo, anche se speravo che l'ultima volta che l'ho vista sarebbe stata,
 appunto, l'ultima. La sua espressione diventa euforica quando mi vede, anche se riesco a percepire
il disgusto.

“La Sangue Sporco. Entrate. Portala di sotto.” dice con il tono di una bimba innocente, cosa ancora
 più inquietante. Vengo spinta, con la bacchetta del Mangiamorte puntata sulla schiena, all'interno
 dell'abitazione. Scendiamo una rampa di scale e veniamo accolti da un luogo buio e polveroso, dove
 si sentono gemiti e urla. Dio, sembra di essere entrati al Purgatorio. 

Vengo portata di fronte ad una stanza, l'uomo apre la porta e mi getta dentro, facendomi cadere a terra.
 Se ne va e rimango sola in quella...no, non si può definire stanza, affatto. È una cella, solo che al 
posto delle sbarre a imprigionarmi ci sono delle semplici e grigie pareti, mentre la porta sembra essere
 di metallo, ma sinceramente non importa: mi hanno chiusa dentro con un incantesimo. 
Controllo ogni angolo, ogni crepa, ogni centimetro, ma non c'è una via d'uscita: sono prigioniera dei 
Mangiamorte e non posso fuggire. Ho sentito di persone che riescono a produrre magie senza l'ausilio 
della bacchetta, ma non credo di essere abbastanza potente, non è una cosa comune. Mi siedo in un
 angolo e ripenso ai miei amici, a quello che potrebbe essere successo. E d'improvviso una possibilità
 mi fa spalancare gli occhi: se li hanno uccisi tutti? Se riescono a catturare anche loro? No, è 
impossibile; i membri della Resistenza non si sarebbero lasciati sopraffare da qualche Mangiamorte.
 Giusto? 

Dopo diverse ore di tormento assoluto, con il perenne e atroce dubbio che i miei amici potrebbero
 star morendo uno alla volta in questo stesso momento, mi appoggio con la schiena contro il muro
 alle mie spalle e scivolo a terra. Cerco di trovare la posizione più comoda e chiudo gli occhi.
Non ci metto molto ad addormentarmi, ma non trovo sollievo nemmeno nel mondo dei sogni.
Anche lì la paura e l'incertezza regnano incontrastate.

Mi sveglio diverse ore più tardi, al cigolio della porta che si apre.
   
 
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