Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Nell    20/04/2017    2 recensioni
Dal testo: [...] "La luce del tardo mattino le illuminò il volto ancora mezzo frastornato dal sonno e dalla sbornia della sera prima. [...]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Petra Ral, Sorpresa
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Con il naso premuto contro il cuscino, Petra si svegliò, soffocando un grosso respiro seccato.
 
La luce del tardo mattino le illuminò il volto ancora mezzo frastornato dal sonno e dalla sbornia della sera prima.
 
Cosciente di aver dormito troppo, si chiese con una smorfia perché la sveglia del telefono non avesse suonato quella mattina. Si era forse dimenticata a impostarla la scorsa notte?
Si ricordò di aver bevuto la sera prima: sicuramente non così tanto da farla star male e certamente non abbastanza da farle dimenticare una cosa così consueta e banale.
Meditando sull’oscura causa, provò a girarsi a pancia in su, ma i suoi gomiti colpirono qualcosa di caldo e duro.
Petra di colpo si paralizzò.
 
Oh, Dio.
 
I suoi occhi si aprirono di botto. C’era qualcun altro nel letto con lei; qualcuno che le rivolgeva le spalle.
Una schiena maschile, ben tonica e impostata, non poteva negarlo, come molto probabilmente tutto il resto del bel corpo nascosto alla sua vista dalle coperte che lo coprivano dalla vita in giù.
Il suo sguardo si mosse dalla pelle nuda di lui ai capelli scuri: lunghi in alto, ma corti verso la nuca.
I suoi pensieri si bloccarono. 
Non poteva sbagliarsi, e anche se lei, con il cuore in gola, lo sperava vivamente che lo fosse, aveva appena passato la notte con –
 
“Ti sei svegliata. Ce ne hai messo di tempo.” Sospirò lui.
 
Petra chiuse gli occhi e contò fino a dieci, perché quello era senza ombra di dubbio la voce che desiderava non sentire. Quando li riaprì il viso di lui era di fronte al suo. Vide che teneva il suo telefono in una mano e un lieve sorriso arrogante sul volto.
 
“Umh.” disse lei molto intelligentemente.
“Ho scritto a Isabel che ti sei svegliata tardi, stai calma.”
 Affermò lui avvicinandosi a lei per posare il cellulare sul piccolo comodino posto di fianco alla donna.
Petra improvvisamente si rese consapevole di cosa non stava indossando, solo quando la pelle del petto nudo di lui sfiorò quella del suo.
Si tirò a se le coperte per coprirsi, ormai al culmine dell’imbarazzo.
 
“E’ tutto okey…” disse lui, tornando a sdraiarsi al suo fianco con nonchalance; aveva ancora quel mezzo sorrisetto curvato nell’angolo della sua bocca.
 
“Ho già visto tutto.” Concluse.
 
Vi prego, ditemi che non è successo.  
 
Il telefono vibrò e Petra lo afferrò immediatamente dal comodino per leggere il nuovo messaggio di Isabel.
 
“E’ tutto apposto, non preoccuparti! Mi sono svegliata tardi anch’io. ;)
Ad ogni modo, hai la più pallida idea di dove sia Levi?”
 
Petra sussultò e lasciò cadere il telefono sul materasso. Cosa avrebbe dovuto rispondere all’amica?
 
Magari con un:
“Oh certo Isabel, lui è qui con me. Penso di aver dormito con lui la scorsa notte.
Peccato solo che non ricordo niente di niente. Ma ti giuro, non era in programma andare a letto con il fratello d
ella sposa!"
 
S’irrigidì di colpo, percependo lo sguardo di Levi fisso su di lei.
Si sforzò con tutta la buona volontà di guardarlo ancora, provando ad evitare l’imminente rossore sulle sue guance non appena incrociò i suoi freddi occhi annoiati.
L’imbarazzo era palese, ma allo stesso tempo anche la rabbia per l’insensata situazione.
“L’abbiamo fatto?” Sbottò lei seria, mordendosi forte il labbro inferiore.
“Non ti ricordi nulla?” Il tono di Levi fu calmo e neutrale.
“Io ricordo di aver bevuto…” ammise mesta. “Ma non ho mai bevuto tanto e…” Petra spostò il suo sguardo dal volto di lui al suo collo, e le sue guance bruciarono di nuovo non appena vide un segno rosso marchiare la chiara clavicola dell’uomo.  
“Te l’ho fatto io quel coso?”
Levi nella più totale indifferenza si strinse nelle spalle.
“Uno. Tra le altre cose del resto.”
Petra girò il volto e fissò il soffitto: pregò che un buco si aprisse sotto il letto e la risucchiasse per intero. Ma alle sue richieste non ci furono risposte.
“Così, noi…”
 
Sapeva che non era necessaria quella domanda, ne era perfettamente cosciente: si sentiva le gambe irrigidite e punti dolenti in posti molto accattivanti.
Aveva una chiara idea di cosa avevano fatto la scorsa notte, peccato soltanto che non se ne ricordava nemmeno un momento. Tuttavia si sentiva il diritto di chiedere.
 
“Davvero non ti ricordi un cazzo?” chiese di nuovo lui, questa volta più deciso.
 
Doveva esserselo immaginato, ma per un attimo, dal tono di quella domanda, sembrava deluso. Scosse il capo scacciando quell’altro pensiero. Non poteva avere ragione.
 
Levi buttò fuori un respiro profondo, ma non disse più niente e per un momento nella stanza regnò il silenzio.
 
Petra si alzò leggermente per dare un’occhiata intorno: a giudicare dal quadro astratto appeso al muro e i particolari oggetti che decoravano la stanza, capì che entrambi erano nell’albergo in cui si era tenuto il ricevimento del matrimonio. Nello stesso hotel in cui Levi soggiornava da quando arrivò dall’Europa la settimana precedente per assistere allo sposalizio della sorella minore.
Lo aveva notato negli ultimi giorni, in giro a parlare o mentre aiutava per i preparativi.
Non appena lo vide per la prima volta, il suo iniziale pensiero fu consueto, come d’altronde succede ad ogni colpo di fulmine, ma sapeva comunque che sarebbe stato qualcosa di impossibile.
Tuttavia, non si sarebbe mai immaginata che –
 
“Vuoi qualcosa?” chiese lui improvvisamente destandola dal suo flusso di pensieri.
“Huh?” squittì Petra.
“Acqua per la sbronza? I tuoi vestiti? Ho visto che qualcosa è rimasto vicino alla porta.”
 
Petra s’immaginò la scena: lui che la bloccava e la premeva contro la superficie della porta, mentre sue abili mani smanettare con i bottoni della sua camicia e poi scivolare ai lati della gonna. Improvvisamente sentì un formicolio in quelle parti fino a poco fa dolenti.
 
“Dannazione!” ringhiò lei.
“Cosa?” Levi alzò un sopracciglio.
“Non ricordo niente!” La sua voce esplose, invadendo per un attimo la quiete della quiete della stanza.
"Vuoi... ricordare quel che è successo?"
Chiese Levi dopo qualche secondo di silenzio, perplesso e anche con parecchia cautela.
“Certo che voglio ricordare.” Scattò lei a quella domanda.
“Non faccio sesso da anni e ora che l’ho fatto, e con te per giunta...” Petra fece una piccola pausa prima di riprendere “E’ solo che... non riesco a ricordarmi nessuna dannatissima cosa!”
S’interruppe sorpresa quando Levi tornò verso di lei. Si avvicinò con un solo movimento, veloce e inatteso, arrivando quasi a sfiorale il di naso con il suo.
Lui era comunque così vicino che la donna poté notare ogni sfumatura delle sue iridi grigie.
Petra deglutì mentre sentiva il respiro caldo di Levi solleticarle le labbra.
“Hai bisogno di un ricordo allora?” lui le sussurrò suadente.
“Ho bisogno di…” incominciò, ma non fece in tempo a completare la frase che Levi la zittì con le sue labbra.
 
E Petra dimenticò anche il resto della frase.



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Angolo della tizia che ha cercato di tradurre!

"Una Rivetra? Dopo tutto questo tempo?" "Always."
No, vabbe, torno seria. Inizio col dire che questa Fanfiction è di nonsense-shit (http://suirenshi.tumblr.com/post/93929994089/rivetra-pls). tranne lo sketch , che è mio.
Ho cercato di tradurre questa one-shot, ma, essendo la prima volta che traduco qualcosa che non sia il mio dialetto, non so cosa ho combinato.
Tuttavia sono consapevole del fatto di aver modificato/ cambiato/ eliminato/ ampliato, l'ordine delle parole rispetto a una comune frase in inglese. La trama comunque sia è sempre quella!
Spero di non aver combinato disastri, perchè, a causa della stanchezza universitaria, sono certa di essere stata capace di creare pasticci.
*sospira stanca con le occhiaie a mo' di Levi*
Perciò, accettasi volentieri pareri, critiche e tutto quello che può essere a scopo formativo (sia per l'inglese che per l'italiano).

Visto che la mia fantasia se n'è andata in ferie a causa di progetti/video/compiti/libri accademici, credo che, se tornerò ad essere visibile in questo fandom, lo farò attraverso traduzioni, almeno finchè non torno a respirare.
Ehnulla. Un bacione e un grazie a chi mi filerà. S-ciao :)


   
 
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