Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Jamin_a    01/05/2017    0 recensioni
"Tranquilla zucchero" Si alzò dalla poltrona e, avvicinandosi a lei, la sovrastò con la sua altezza.
"Non sarò di certo io a infrangere i tuoi sogni di gloria da stupida capitolina"
Disse aspramente, fissandola negli occhi e facendosi serio.
[...]
"Ma tu ..." Continuò l'uomo sfiorandole le dita con cui lei teneva ancora stretto il collo della bottiglia.
".. Devi tenere giù le mani dal mio alcol" concluse secco, rubandole l'oggetto dalle mani.
Haymitch fece un passo indietro, sorridendo soddisfatto.
Effie rimase immobile a guardarlo andar via.
................................................................................................
piccola raccolta di momenti Hayffie
....................................................................................................
“Ho sentito dire che dopo più di vent’anni nel ruolo di mentore finalmente Haymitch Abernathy ci degna della sua presenza” Disse sarcastica, chiedendosi anche lei cosa avesse spinto il mentore ad essere presente quella sera. Forse era riuscito a capire quanto fosse da maleducati non presentarsi mai a quella festa, ma non sembrava molto da Haymitch fare una cosa del genere, anzi, era molto più probabile che fosse talmente ubriaco da aver preso il treno ed essersi trovato a Capitol City per sbaglio.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Siiiii chi non muore si rivede! 
questa storia, come già vi avevo accennato, ogni tanto ritornerà
chiedo davvero davvero scusa se sono così scostante, ma il mondo è contro di me! e l'ispirazione va e viene come cavolacci glie pare
Detto ciò, spero di non deludervi con questo aggiornamento, fatemi sapere cosa ne pensate (: intanto vi anticipo già che ho già pronto il prossimo capitolo, quindi ci rivedremo prestissimo, sempre che mi vogliate hahaha

buona lettura



Haymitch era seduto per terra assopito, appoggiato al bancone del bar, con gli occhi chiusi e una bottiglia in mano, stranamente piena. Probabilmente non l’aveva svuotata solo perchè si stava ancora riprendendo dalla sbornia di quella mattina.  Non era nemmeno riuscito a finire di darsi una ripulita, non aveva finito di vestirsi e aveva il colletto mezzo staccato dalla camicia e il gilet chiuso a metà. “Hai dato spettacolo oggi mh?” Disse la ragazza, dritta davanti a lui, in tono severo. “Ah sì?” Chiese lui aprendo gli occhi. Aveva bevuto talmente tanto da non essersi nemmeno accorto di essere svenuto sul palco. “Dai alzati” Disse l’accompagnatrice cercando di non arrabbiarsi. “Lasciami il tempo di svegliarmi” Replicò lui infastidito, strofinandosi una mano sul viso.  “I ragazzi, devi andare a conoscere i ragazzi” Gli ordinò in fine, preoccupata per i suoi tributi. In risposta lui sospirò. “Si? Devo conoscerli? E per cosa?” Effie alzò gli occhi al cielo, quando Haymitch aveva una giornata più no del solito non c’era niente da fare. “Ti prego, fai uno sforzo” Disse cercando di mantenere la calma. Haymitch sbuffò, poi decise di dagliela vinta “Come sono?” Chiese quindi, riferendosi ai tributi.
Lei lo guardò scioccata “Eri talmente ubriaco che nemmeno ti sei accorto…” Lui sbuffò nuovamente “Risparmiami la ramanzina Zucchero, come sono i tributi?” Chiese ancora. A quel punto Effie abbassò lo sguardo “Volontaria” Sussurrò, ancora sconvolta dal fatto. Haymitch spalancò gli occhi incredulo. “Come prego?” La ragazza scosse la testa come a voler scacciare un brutto ricordo. “La ragazza…” Sospirò “… Katniss, si è offerta volontaria” Haymitch rise sguaiatamente “Scherzi vero?” Disse incredulo, come se la ragazza lo stesse prendendo in giro. L’accompagnatrice lo guardò seria “No Haymitch, non c’è nulla da ridere” Il mentore a quel punto assunse un’aria schifata “Nessuno è talmente stupido da fare una cosa del genere” Sbiascicò lui. Gli risultava inconcepibile che qualcuno potesse fare una cosa del genere nel suo distretto. Effie scocciata gli puntò il dito contro “E dire che ti sei pure congratulato con lei” Poi spalancò le braccia in segno di resa “Ma evidentemente questo non te lo ricordi perché…” Haymitch scosse la testa e la interruppe “No no scusa Zucchero, perché mi sarei congratulato?” Effie a quel punto abbassò lo sguardo “Avevo estratto sua sorella” Disse, come se stesse confessando un crimine. Haymitch si incupì. Si passò una mano tra i capelli sospirando. “Mi sarei offerto anche io” sussurrò. Si alzò in piedi a fatica e barcollò pericolosamente. Si avvicinò alla ragazza e le mise una mano sulla spalla, come a volerle ricordare che non era colpa sua “Se tu me lo chiedi Io ci vado” Disse “Ma non posso fare niente per aiutarli e lo sai pure tu” Concluse poi, barcollando fino alla porta e dirigendosi verso il vagone dove lo aspettavano i suoi tributi.
Effie si sentì esausta, decise di versarsi un drink, solo uno, e leggero, perché già Haymitch era intrattabile, almeno lei doveva essere totalmente lucida per quei poveri ragazzi, poi si sedette sul divanetto accanto al bancone. Ripensò alle ultime parole del mentore, loro non potevano aiutarli, e lei doveva rassegnarsi anche quell’anno. Penso a quella bambina, Primrose, che aveva estratto, a come dovesse sentirsi in quel momento, che peso si stesse portando. Avvicinò il bicchiere alle labbra e si scoprì piacevolmente sorpresa nel riconoscere in quel liquido il sapore di Haymitch. Sorrise pensando a lui. Quella giornata non era stata certo una delle migliori, ma Haymitch aveva i suoi alti e bassi, e Effie ne era consapevole, sapeva di dover accettare il pacchetto completo con lui, e non voleva assolutamente fare diversamente.
Rimase seduta nei suoi pensieri fino a quando, stanca della giornata pesante, si assopì.
 
 Effie sussultò quando qualcuno si sedette accanto a lei. “Scusa, non volevo spaventarti” La ragazza si strofinò il viso, poi sbuffò forte quando si rese conto di aver sbavato tutto il trucco. Alzò gli occhi verso il mentore “Hai parlato coi ragazzi?” Haymitch si lascò cadere sul divanetto, prendendo poco sgraziatamente posto accanto a lei. “Non lo so zucchero ...” Effie alzò un sopracciglio confusa “Non so cosa succederà…” disse lui alzando le spalle. “il biondino mi è corso dietro, ma non mi ha implorato di aiutarlo, come avrebbero fatto tutti, di farlo vincere. Mi ha chiesto di aiutarli, entrambi…” Si voltò verso di lei “Sembra… sembra quasi rassegnato” aggiunse poi, quasi con aria confusa “In fondo non lo sono tutti?” Chiese lei “No Effie, non hai capito” L’uomo si fece serio. “Sembra rassegnato al fatto che vincerà lei, la ragazza!” L’accompagnatrice alzò lo sguardo stupita “La ... la ragazza? Katniss? Te lo ha detto lui?” Haymitch lasciò cadere la schiena sullo schienale “Non chiaramente, ma da come parlava …” poi alzò gli occhi al cielo “Però probabilmente non si rende conto di quello che dice…” aggiunse rassegnato.
Effie si voltò di tre quarti, per guardarlo meglio e sorrise “Però c’è una cosa che mi ha colpito” Lui si tirò su dritto per avvicinarsi a lei “Una cosa che ho notato sta mattina” Lo sguardo interrogativo di lui la incitò a continuare. “Non prendermi per una stupida…” disse lei sorridendo, quasi come se la sua fosse un’idea ridicola, ma lui le appoggiò dolcemente una mano sulla sua, come a volerle dire che no, non l’avrebbe mai presa per una stupida. “Però c’era qualcosa nel suo sguardo, qualcosa nei suoi occhi… come una determinazione strana… come un fuoco particolare … una cosa insomma che mi ha fatto pensare che fosse diversa…” Haymitch le accarezzò il viso “Una cosa che, in qualche modo, mi ha ricordato te” Ammise in fine.
Lui rimase in silenzio, per qualche istante, ammirando la bellezza e la forza della donna, che nonostante tutto Capitol City non era riuscita a distruggere. Non ebbe il coraggio di ammetterle che quella strana determinazione, quel fuoco che lei vedeva in lui, i suoi occhi grigi non sarebbero mai stati all’altezza di quelli di lei. Pensò che nemmeno lo strato di trucco più pesante e le ciglia finte più lunghe e strane di Panem sarebbero mai riusciti a nascondere la bellezza dei suoi occhi.
D’istinto l’abbracciò. “Ci proverò Effie, farò tutti il possibile ...” Lei si strinse ancora di più nelle sue braccia “Lo so Haymitch, lo so.” 
Haymitch sciolse l'abbraccio e lei subito si gettò sulle sue labbra per rubargli un bacio prima che si allontanasse troppo. Lui rispose, felice dell'iniziativa della ragazza. "Ti sono mancato eh?" rise lui, tra un bacio e l'altro. "Ti capisco zucchero" disse senza mai interrompere sul serio il contatto "Anche io mi sarei mancato" In risposta sentì un morso sulle labbra " Hei non diventare violenta!" Scattò in piedi lui. Effie scherzosamente lo guardò con aria infuraiata e si alzò dritta davanti a lui " Anche io mi sarei mancato?" disse lei imitando la sua voce. "Dai zucchero, sono solo sincero.." continuò lui ammiccando, allungando una mano per cingerle i fianchi. L'accompagnatrice però di scatto girò i tacchi e si avviò verso l'uscita "Te ne vai così?" rimase immobile lui, sopreso, mentre lei varcava la soglia per uscire dal vagone. "Bu onanotte Hayimitch!" urlò lei dal corridoio, fingendo un tono offeso, sforzandosi di non sorridere. Lui si affacciò alla porta del vagone "Ok anche tu mi sei mancata contenta?" urlò lui. "Buonanotte!" rispose lei, sempre senza voltarsi, lasciandosi scappare una risata, mentre entrava nella sua stanza, in fondo al corridoio. Haymitch sorrise. "Buonanotte anche a te zucchero" disse tra se e se sorridendo, avviandosi a sua volta verso la propria camera da letto.
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Jamin_a