Ciao a tutti. Eccomi con un nuovo capitolo di “Calendar Boy”. Spero che vi piaccia :)
 
3.
 
Stiles entrò nella camera di Derek come una furia. Aprì la porta di colpo facendola sbattere nel chiudersi. Era fuori di sé dalla rabbia.
«Come hai potuto?»
«Stiles? Che succede?»
«Credevo che per te ero qualcosa di più!»
«Ed è così»
«A quanto pare i soldi sul mio conto non dicono la stessa cosa. Pensavi che non controllassi il mio conto? Ti avevo detto che quei soldi non li volevo.»
«Stiles, fammi spiegare ti prego»
Il giovane Stilinski rimase in silenzio, e lo guardò in un modo come per dire “avanti, spiega! Ti ascolto” e Derek fece proprio quello che Stiles si stava aspettando, gli spiegò il motivo di quei soldi addebitati sul conto.
«Non ti ho dato quei soldi perché ti vedo come una prostituta, ma perché non mi hai permesso di pagare il debito di tuo padre. Volevo solo aiutarti e darti quei soldi mi sembrava il modo migliore.»
«Derek, ti avevo detto di starne fuori» gridò il ragazzo
«Hai ragione e mi dispiace»
Stiles vide che Derek era davvero pentito, tirò un sospirò per calmarsi «Non fa niente, hai voluto solo aiutarmi»
«Vieni qui, piccolo» Derek prese Stiles tra le sue braccia «Domani dovrai partire e voglio godermi il resto della serata con te» e lo baciò. I due si trascinarono nel letto, spogliandosi a vicenda e facendo l’amore.
Stiles fece sdraiare Derek sul letto e lo baciò prima sul collo e pian piano scese verso il suo membro prendendolo poi il bocca.
«Ah! Stiles… non voglio… venire così» gemette Derek
Il giovane esaudì il desiderio del suo amante e prese dal comodino un preservativo e il gel lubrificante. Derek, con una mossa repentina, prese dalle mani il profilattico. Dopo averlo messo mise il gel sulla punta del suo membro e entrò dentro a Stiles molto lentamente.
«Ti voglio» ansimò Stiles mentre Derek si spingeva sempre più forte dentro e fuori a lui.
 
Stiles e Derek erano nel letto insieme, accoccolati l’uno all’altro, quando lo Stilinski si svegliò di soprassalto, erano le cinque del mattino.
Senza svegliare Derek, Stiles andò in camera sua. Prese un foglio e una penna e si mise a scrivere una lettera di arrivederci. Non voleva salutare Derek di persona, o farsi accompagnare all’aeroporto. Lui odiava gli addii, ma soprattutto, odiava andarsene via delle persone che amava.
“Caro Derek. Ciao Derek.
Queste settimane con te sono state fantastiche. Il nostro rapporto all’inizio è stato faticoso, ma conoscendoti meglio, sotto quel tuo carattere duro (e non solo quello era…duro ;-D), freddo e insensibile, ho scoperto quanto tu sia una persona meravigliosa, gentile. Fai di tutto per aiutare gli altri, anche quando gli altri ti dicono che non vogliono il tuo aiuto, e questo ti rende davvero speciale.
Ci tenevo anche a dirti che mi dispiace di non essere lì quando ti sveglierai, ma salutarti di persona sarebbe troppo difficile, e io odio gli addii, anche se questo, teoricamente, non è un addio, vero? Questo è solo un arrivederci, vero? Ti ricordi che ti ho detto di essere logorroico? Beh, lo sono anche quando scrivo e sono agitato. Ok! Ora la smetto! È che non voglio dirti addio, perché mi piaci, mi piaci davvero tanto, Derek! Il mio numero lo hai, quando avrai voglia di sentirmi chiamami.
Ci vediamo Mr sopracciglia sexy Hale
P.s Salutami Boyd e la tua famiglia. Dì loro che mi mancheranno molto, e che sono felice di averli conosciuti.
P.s 2 Ti piace il tuo soprannome? Mi è venuto in mente adesso, sono settimane che penso ad un soprannome per te e adesso che me ne vado l’ho trovato!
Ciao Mr sopracciglia sexy Hale”
 
Terminò di scrivere la lettera, e la mise ripiegata sulla scrivania nella stanza di Derek che non si sarebbe svegliato prima delle otto del mattino. Prese la sua valigia, le chiavi della jeep e partì alla volta di Los Angeles.
La prima cosa che fece Stiles quando arrivò a casa, fu andare da suo padre in ospedale a chiedere notizie all’infermiera che lo seguiva, che non a caso era la madre di Scott, e di conseguenza, per tutto il soggiorno a casa Hale, Stiles aveva ricevuto sue notizie da Scott.
Stiles si sedette sulla sedia e iniziò a raccontare a suo padre tutto quello che era successo in quel mese, e, nonostante suo padre non poteva parlargli, il ragazzo era sicuro che riuscisse a sentirlo.
«…Derek è fantastico, papà! Pensa che voleva aiutarmi a saldare il debito con Blaine. Sono sicuro che ti piacerà quando lo conoscerai. Ora devo andare, papà, devo portare i soldi a Blaine, poi passo da Scott e Lydia. Ci vediamo domani!»
 
Il giovane Stilinski arrivò al locale di Blaine e senza soffermarsi negli inconvenevoli, posizionò l’assegno sulla scrivania.
«Centomila dollari, come promesso. A fine del mese prossimo avrai gli altri.»
«Vedo che il tuo “affare” è andato bene»
«Non sono affari tuoi! Ci vediamo il mese prossimo Blaine» detto questo Stiles uscì sbattendo la porta e si diresse all’appartamento di Scott.
 
Stiles arrivò da Scott. Non gli aveva detto che sarebbe tornato, voleva fargli una sorpresa. Suonò il citofono e aspetto che il suo migliore amico gli aprisse.
«Stiles! Sei tornato!» lo abbracciò così forte da non farlo respirare
«Scott! Mi sei mancato anche tu!»
I due passarono ore a parlare del mese che avevano passato separati. Terminati i discorsi decisero di ordinare la pizza e di guardare “Star Wars” con grande piacere di Stiles.
Proprio nel bel mezzo del film, il citofono suonò e senza aspettare che qualcuno andasse ad aprire, entrò nell’appartamento una Lydia abbastanza irritata che prese a borsettate il povero Stiles, e a sgridarlo per non averla avvisata del suo ritorno.
«Mi dispiace di non avertelo detto, ma non ho detto a nessuno di essere tornato! Tu come lo hai scoperto?»
«Sono passata al locale per prendere la mia busta paga e Blaine mi ha detto che eri tornato! Allora come è andata con Derek Hale?»
 
 
Stiles passò la settimana di libertà con i suoi amici e all’ospedale da suo padre. Per tutta quella settimana si chiese come mai Derek non lo avesse mai chiamato, o quantomeno mandato un messaggio; certo che nemmeno lui si era sforzato di chiamarlo o inviargli un messaggio, così, mentre era seduto all’aeroporto in attesa del volo, si fece coraggio e scrisse a Derek.
 
Sms da Stiles a Derek: Ehi! Tutto bene? Sono all’aeroporto, sto per andare a New York dal mio nuovo cliente
                                               Ehi, tutto bene?
 
Il giovane non perse di vista il cellulare per più di un’ora, ma non ricevette risposta, così con l’umore sotto i piedi salì sull’aereo che l’avrebbe portato dal suo nuovo cliente, Sebastian Valet.
 
Giunto all’aeroporto di New York, vide un uomo ad attenderlo con un foglio con scritto sopra il suo nome.
«Salve, io sono Stiles»
«Ciao, sono Sebastian» rispose l’uomo con tipico accento francese
«Quindi lei è il mio cliente?»
«Esattamente, però dammi del tu!»
«Ok, andiamo?»
Sebastian portò Stiles a casa sua. Era una palazzina su tre piani. Al piano terra c’era un appartamento in disuso, al primo piano c’era lo studio di Sebastian e al secondo piano c’era l’appartamento dove viveva.
La prima cosa che notò entrando fu la semplicità con il quale era arredato l’appartamento. Non c’era molto. Era spoglio ma le poche cose che c’erano lo rendevano confortevole.
«Allora, esiste una stanza per me o dormirò sul divano?» chiese sorridendo Stiles
«Seguimi, è da questa parte.» e lo accompagnò «Oggi sei libero di fare quello che vuoi, da domani iniziamo a lavorare. Miss Milan ti ha detto che dovrai posare per me e ti fotograferò?»
«Si»
«Ti ha anche detto che dovresti posare nudo?»
«Nudo? Intendi senza vestiti? Completamente nudo? Senza niente addosso?»
«A meno che non sai un significato diverso di nudo…»
«Non credo di esserne capace, in primo luogo non ho mai posato né vestito né nudo, e poi non ne sono all’altezza. Non posso posare nudo.»
«Ti vergogni del tuo fisico?»
«Vai dritto al sodo, Sebastian! Per rispondere alla tua domanda, sì! Me ne vergogno»
«Capisco! Domani vedremo come risolvere questo problema. Ora ti lascio sistemare»
 
Quando Sebastian uscì dalla camera, Stiles si sdraiò sul letto e accese il telefono. Gli arrivarono tanto messaggi e chiamate perse di Scott, Lydia e della zia Millie, ma di Derek nessuna risposta. Così decise di rispondere a tutti con degli sms e poi provò a chiamare Derek ma il telefono squillò a vuoto fino a che non partì la segreteria telefonica
 
“Ciao Der, sono Stiles, ma che te lo dico a fare, lo sai che sono Stiles! Mi manchi, mi manchi davvero tanto. Sono a New York… te lo dico nel caso ti interessasse! Quando senti il messaggio chiamami”
 
Stiles rimase sdraiato su quel letto con il telefono in mano a fissare il soffitto, e una serie di pensieri iniziarono a scorrergli nella mente, primo fra tutti c’era Derek, poi c’era il problema del farsi fotografare nudo, e, ovviamente, la preoccupazione ricorrente per suo padre. Pensò così tanto che finì per addormentarsi.
Riaprì gli occhi che erano le cinque del pomeriggio. Sbloccò il cellulare per controllare eventuali messaggi e si trovò una chiamata persa di Derek, colse subito l’occasione e gli telefonò di nuovo ma ancora una volta partì la segreteria telefonica. Provò per altre tre volte ma fu tutto inutile, così decise di lasciar perdere e andare a farsi una doccia.
Terminata la doccia, Stiles sentì lo stomaco brontolare e decise di prepararsi uno spuntino prima di cena. Cercò Sebastian per chiedergli se e dove poteva trovare qualcosa da sgranocchiare ma nell’appartamento era completamente vuoto, così decise di servirsi da solo.
«Vedo che avevi fame, mon chérie»
«Già, non eri qui e così ho deciso di servirmi da solo, spero che non ti dispiaccia»
«Mon chérie, questa per un mese è casa tua, puoi fare tutto ciò che vuoi»
«Allora… esattamente cosa devo fare domani?»
«Segui quello che ti dirò di fare, e visto che non sei a tuo agio con la tua nudità, inizieremo con i vestiti e man mano ti spoglierai; se avrai qualche problema basta che mi fermi»
«Grazie, Sebastian»
«Grazie a te, mon chérie»
La compagnia di Sebastian riuscì a fare dimenticare a Stiles i suoi problemi, soprattutto, quelli con Derek per qualche ora.
Sebastian mostrò a Stiles le sue fotografie, e il ragazzo non poté evitare di dare il suo parere. Erano delle fotografie stupende, alcune in bianco e nero, altre a colori e tutte rappresentavano le varie emozioni che scandagliavano la vita delle persone.
«Sono tutte stupende, ma in queste fotografie manca l’amore. Insomma, ci sono persone che ridono e si divertono, altre che hanno uno sguardo perso nel vuoto, altre che sono arrabbiate… c’è di tutto qui, ma non c’è l’amore»
«È per questo che mi servi tu. Mi serve l’amore» e senza rendersene conto le labbra di Sebastian si appoggiarono alle sue, in un bacio casto e puro che Stiles ricambiò.
 
Intanto, poco più in là sul divano, il telefono di Stiles prese a suonare e sullo schermo apparve il nome “Mr sopracciglia sexy Hale”. E, nonostante la suoneria fosse una di quelle a volume assordante, Stiles e Sebastian erano talmente presi a baciarsi che nemmeno se ne resero conto.
 
Solo quando, poco dopo che il telefono smise di squillare, i due si staccarono dalle labbra dell’altro, Stiles andò a vedere chi aveva telefonato.  Quando il ragazzo vide che era stato Derek a telefonare, iniziò a sentirsi in colpa per quanto accaduto e, senza pensarci due volte, lo richiamò.
«Stiles!»
«Ciao Derek»
 
Ed eccoci alla fine del capitolo. Come prima cosa, ringrazio tutti coloro che seguono la storia, sia i lettori silenziosi che quelli che hanno recensito la storia e quelli che l’hanno messa tra le preferite/seguite! Grazie davvero  :-*
Allora, questo capitolo è leggermente più breve rispetto all’altro, ma spero vi sia piaciuto comunque. Come promesso, il mese con Derek è terminato e Stiles, si è trasferito a New York da Sebastian Valet. E, come avete visto, ho provato a mettere una scena hot, cosa che non ho mai fatto negli altri capitoli, che ne dite?
Nel prossimo capitolo vedremo come si evolverà (?) il rapporto tra Stiles e Sebastian, e cosa vedremo come andrà la telefonata tanto attesa per tutto il capitolo con Derek.
Alla prossima, un bacio :-*
Misshoech95