Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
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Autore: jarmione    11/05/2017    1 recensioni
Cosa accadrebbe se Peabody gratificasse i detenuti con un gemellaggio?
E se il suddetto gemellaggio venisse fatto con il penitenziario femminile?
Riuscirà Evelyn a tenere buoni i fratelli e a tener nascosto il suo lato competitivo?
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
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Eccomi qua! Essendo che il capitolo doveva essere bello lungo all'inizio, ho preferito dividerlo in tre parti e, come potrete dedurre dal titolo, ho iniziato con William e proseguirò con gli altri due (Jack e Joe) spero che il capitolo non risulti troppo sdolcinato e stessa cosa gli altri che seguiranno.

Grazie come sempre ad Evelyn80, che ama la mia perfidia verso i personaggi.

 

 

Quando tutti i detenuti furono in cortile a spaccare le pietre, incitati dalle ragazze, Averell ed Evelyn si intrufolarono negli alloggi della signorina Betty.

Aveva tentato di farsi spiegare dal fratello se Joe aveva un piano o meno e tutto ciò che aveva ottenuto è stato che si voleva intrufolare nel carro delle ragazze quando uscivano.

Sapeva che metà del piano mancava, Averell non era così ferrato in queste cose, lui si lasciava coinvolgere e basta.

Non per niente finiva sempre male.

Comunque, decise di dare una mano.

Il suo piano era semplice.

Joe voleva evadere? E lei gli avrebbe fornito la giusta attrezzatura.

Voleva vedere fino a che punto sarebbe arrivato, sia lui che gli altri.

Li avrebbe presi da parte uno per uno.

Ovviamente aveva già messo in conto che Joe si sarebbe infuriato ma non le importava.

Non era contraria alle evasioni, anzi, lei era la prima che aveva cercato di farlo evaderebbe pochi mesi prima.

Ma evadere per correre dietro a delle ragazze proprio no.

Poteva risultare un gesto egoistico e forse lo era, ma aveva un sentore che quelle ragazze lo stessero fregando.

Degli altri detenuti non le importava, lei voleva solo salvare Joe, Jack e William.

Per quanto le detenute fossero belle e persuasive, credeva ciecamente che i suoi fratelli si meritassero di meglio.

Delle donne oneste e che li accettavano per quello che erano.

Anche Jack si meritava di meglio.

Sospiró ed iniziò a frugare in uno dei bauli della signorina Betty, mentre Averell cerava nell'armadio.

La ricerca del necessario stava prendendo una piega a dir poco ridicola.

Evelyn teneva in mano alcuni corpetti della signorina Betty ed emetteva suoni disgustati.

Chi avrebbe avuto il coraggio di mettere tutta quella roba di pizzo e merletti addosso?

Erano orribili e avrebbe scommesso che persino Mamma Dalton si sarebbe rifiutata di indossarli, visto che per le rapine ai negozi sarebbero stati fastidiosi.

Averell, invece, sembrava a proprio agio e si era persino messo un vestito e un cappello da donna, sorridendo come un imbecille.

Ad Evelyn vennero dei dubbi ma scacció ogni tipo di pensiero, altrimenti non avrebbe concluso nulla.

Suo fratello era abbastanza eccentrico da far credere alle persone di essere ciò che non era.

Dopo aver recuperato ciò che le serviva, si avvicinò all'armadio.

Sopra di esso vi era una scatola che, Evelyn sapeva, conteneva delle parrucche, a detta della signorina Betty per gli spettacoli fra detenuti, ma anche lì tutti avevano dei dubbi.

"Averell tirami su"

Come se niente fosse, il fratello la tirò su

"Vuoi giocare al cavallino?" Iniziò a trottare per la stanza, facendo roteare Evelyn.

"Averell, testa di rapa, fermo!" 

Averell si fermò di colpo, facendo quasi cadere la ragazza "Non ti piace?" Disse con gli occhi lucidi 

"Si mi piace ma non adesso!"

L'uomo sospiró sconsolato e si avvicinò nuovamente all'armadio.

Evelyn prese la scatola e si fece rimettere giù.

Recuperò anche il resto ed uscì di corsa seguita da Averell, che si fermò sul ciglio della porta "Posso portarmi via un vestito?"

"No!"

E con il broncio uscì anche lui.

 

*******

 

William si stava dirigendo tranquillamente verso il capanno adibito ad aula scolastica.

Sorrideva e fischiettava allegramente.

Un allegria che Evelyn non aveva mai visto.

Aveva ricevuto ordine dalla signorina Betty di prendere alcuni libri e lui aveva obbedito.

Era l'unico di cui potersi fidare per certe cose, quando si parlava di libri e conoscenza si rivolgevano tutti a lui.

Una volta entrato in aula, iniziò a cercare i libri richiesti negli scaffali ed ogni volta che li prendeva, li sfogliava avidamente.

"Ah l'odore della conoscenza" sospiró, proseguendo il suo compito.

Poco dopo, si udì la porta del capanno chiudersi.

William sobbalzò, credendo subito che ci fossero i fantasmi, mettendosi contro il mobile.

"Chi è la?"

"Ciao William" la voce di Evelyn, proveniente da uno dei banchi, gli fece fare un altro sobbalzo, anche se si calmò subito quando vide che era lei.

"Mi hai spaventato"

"Davvero?" Chiese con tono sarcastico "pensavo che uno come te fosse difficile da spaventare"

"Tutti si spaventano, anche quelli che non sembrano" affermò, assumendo un aria da saputello.

"Ah..." aveva voglia di ribattere ma non era il momento "e pensare che credevo il contrario" spiegó "immaginavo che le persone colte fossero senza macchia e senza paura e che notassero ogni cosa"

William riflettè qualche istante "A parte la macchia e la paura il resto è così" rispose William "le persone colte notano sempre tutto o quasi"

"Anche le persone che cercano di fregarle?"

"Si anche quelle"

Possibile che William non si accorgeva delle domande trabocchetto di Evelyn?

Lei aveva sempre considerato William il più intelligente...ma in quel momento lo credeva solo il più stupido.

Scosse la testa "Tu non te ne rendi conto vero?"

William la guardò curioso.

Di cosa non si rendeva conto?

"Hai mai pensato che queste detenute vi stiano usando?"

L'uomo si mise a riflettere ma non riusciva a trovare la fregatura.

Pensó che, essendo donne e per di più detenute, cercavano solo un modo per sentirsi come donne libere e provare i piaceri della vita assieme ad altri uomini.

Ovviamente sia le ragazze che i ragazzi non vedevano persone dell'altro sesso da parecchio, esclusi il direttore del penitenziario femminile e la signorina Betty di quello maschile.

Evelyn capì che era inutile proseguire.

Aprì il banco e tirò fuori della biancheria.

"Tieni" e gliela lanciò.

William la prese al volo e, appena vide cosa aveva in mano, arrossì come un peperone.

"E queste?" Domandó cercando di non pensare ai pozzi e i merletti...dal profumo che aveva la biancheria intima.

William sapeva che apparteneva alla signorina Betty.

"So del vostro piano, vi serviranno per confondervi fra le detenute" si avvicinò a William e lo guardò dritto negli occhi "forse è uno dei piani più geniali di Joe" disse

"Ma...Joe ci ha detto che era il tuo!"

"Il mio?" Chiese curiosa "ma se a malapena sono riuscita a farvi evadere appena arrivata, figuriamoci intrufolarmi fra le ragazze del penitenziario" fece roteare gli occhi "anche se non h subito condanne, sono sorvegliata a vista ricordi?"

William sospiró.

"Se il piano funziona, spero che riuscirai a raggiungere il Messico...addio William" gli diede un bacio sulla guancia e se ne andò, lasciandolo solo nell'aula e con la biancheria in mano.

Si sentiva in colpa ma era giusto così.

Per di più lei non aveva intenzione di evadere, dopotutto non era neanche una vera Dalton, e vedere William che non la fermava, nonostante avesse capito che lei non sarebbe andata con loro, le fece capire che era inutile tentare di persuaderli.

Forse non sarebbe nemmeno riuscita a convincerli.

William non aveva detto nulla, Joe sarebbe stato contrario a portarla a dietro mentre Jack...con Jack non lo sapeva.

Forse avrebbe provato a dire qualcosa o forse niente.

Decise che era meglio occuparsi di lui prima.

Se preferiva andare con le detenute allora sarebbe finita anche la loro storia.

Come si suol dire, breve ma intensa.

Si asciugò una lacrima ed iniziò a pedinarlo, in attesa del momento giusto per parlare.

 
  
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