Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
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Autore: jarmione    25/05/2017    1 recensioni
Cosa accadrebbe se Peabody gratificasse i detenuti con un gemellaggio?
E se il suddetto gemellaggio venisse fatto con il penitenziario femminile?
Riuscirà Evelyn a tenere buoni i fratelli e a tener nascosto il suo lato competitivo?
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
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Ed ecco finalmente l'ultimo addio (ho dovuto rivedere tre volte la puntata in cui Averell va a Parigi)

Come dice Evelyn80, ho messo un bel po di tristezza ma mi farò perdonare giuro (ho rasentato la depressione XD)

Buona lettura!

 

 

Il cuore di Evelyn era ormai in frantumi.

Sentiva di aver perso ogni possibilità di essere amata da qualcuno.

Almeno Jack aveva avuto la decenza di essere dispiaciuto, al contrario di William che non aveva dato peso alle sue parole.

Le donne avevano un bel potere sugli uomini, specialmente se erano detenute.

Nel camminare fra i corridoi, con aria triste e pensierosa, non si accorse di essere osservata e, senza volerlo, andò a sbattere contro qualcosa o meglio...qualcuno.

Cadde a terra con un sonoro tonfo.

"Guardate ragazze" era una voce femminile "il passerotto ha abbandonato il suo nido"

Evelyn alzò lo sguardo e vide Fantine, la capa, osservarla con uno strano sorriso stampato in volto ed altre tre detenute dietro di lei.

Deglutì e si rialzò, lanciando uno sguardo di sfida, che di terrificante non aveva niente.

"Che cosa volete?"

"Da te nulla" disse "ma dai tuoi fratelli si"

"Lasciateli in pace!"

Fantine rise ancora.

"Tranquilla, nessuna di noi intende fare qualcosa, vogliamo solo evadere"

Evelyn alzò un sopracciglio

"Cosa pensavi? Che solo perché siamo donne non possiamo sognare di evadere?"

"E i miei fratelli a che vi servono?"

"Loro?" Ci fu ancora qualche risata da parte delle altre tre detenute "saranno il nostro diversivo" e si voltò verso la finestra sbarrata, come ad incitare Evelyn a guardare.

Nel cortile, più precisamente nel loro angolo, Joe era inginocchiato a terra a disegnare qualcosa, forse un piano, assieme a William ed Averell.

-Averell!- Evelyn rimase senza parole.

Alla fine anche lui era stato edotto ad aiutare Joe.

Era davvero ingenuo.

"Lasciate stare i miei fratelli..."

"Te l'ho detto, nessuno li toccherà"

"Gli dirò tutto e...e voi la pagherete cara!"

Le detenute risero di gusto, come se avesse appena raccontato una barzelletta, avviandosi  verso l'uscita "ciao ciao passerotto"

Evelyn ci mise qualche secondo per riprendersi ed poi corse fuori anche lei, raggiungendo Joe nel loro angolo.

Il maggiore tentava di spiegare, per l'appunto, il piano di evasione.

"....ed infine salteremo fuori! Tutto chiaro?"

"Joe!" Lo chiamò lei "Joe!"

"Alla buon ora pulce! Sono stufo di spiegare cento volte, ma che fine avevi fatto?"

Evelyn aveva il fiatone e sembrava non aver minimamente ascoltato la domanda.

"Ti...ti stavo cercando"

"E mi hai trovato, su vieni qui e ascolta"

Evelyn scosse la testa

"Joe aspetta devo parlarti io..."

"Sentì un po' signorina, hai già fatto abbastanza tardi e mi tocca rispiegarti tutto" disse rimproverandola "e adesso pretendi anche di parlare?"

Non l'avesse mai detto.

Evelyn iniziò ad infervorarsi.

"Joe Dalton ti ordino di ascoltarmi!!" Esclamò con quanto fiato aveva in gola, tanto da far voltare tutti i detenuti e le guardie, comprese le ragazze.

Persino William e Joe erano rimasti senza parole.

Jack era ancora alle docce, per sua fortuna.

La ragazza cercò di non perdersi d'animo.

Sapeva che con Joe ci sarebbe stato da litigare

"E adesso seguimi!"

E si avviò verso la loro cella.

Joe la seguiva, misto fra lo sbalordito e l'infuriato.

Una volta in cella, Evelyn chiuse la porta e vi si appoggiò, pronta per un eventuale fuga in caso di sfuriata di Joe.

"Ebbene?" Chiese lui, incrociando le braccia e battendo il piede a terra "si può sapere cosa c'è di così importante da farti fare certe uscite?"

"Mi stupisco della tua stupidità!"

Joe, per l'appunto, iniziò a cambiare colore ed a fumare dalla rabbia

"Io sarei stupido?"

"Si lo sei!"

Joe divenne ancora più furioso

"Stupida sarai tu che non segui mai i miei piani!"

"I tuoi piani falliscono sempre!"

Quella frase fu la goccia di troppo.

Joe l'afferró per la maglietta e la trascinò alla sua altezza.

"Razza di ingrata, porta rispetto a chi si prende cura di te!" Esclamò Joe "tu sei sotto la nostra tutela specialmente la mia ed esigo rispetto chiaro?!"

Evelyn non si lasciò intimorire 

"Non hai rispetto neanche per te stesso!" Ribattè lei "e il tuo piano fallirà ancora!"

"E tu come fai a dirlo?"

"Perché le ragazze vi useranno!"

"Oh certo, perché tu non lo faresti vero?"

"No non lo farei!"

Joe Dalton rise "Sembri tanto innocente ma in fondo sei una Dalton e i Dalton sono bravi ad usare le cose e le persone"

"Specie quando sono alti come mani da giardino"

"Non sono un nano! Sono solo...diversamente alto!"

Evelyn scosse la testa e lanciò a Joe della biancheria intima e una parrucca.

Joe osservó gli indumenti con aria curiosa.

"E questi?"

"Non volevi evadere?"

Joe rimase senza parole.

E quando aveva ascoltato il suo piano?

"Io non seguo mai i tuoi piani vero?"

"Beh...in effetti mi sbagliavo.." e guardò bene i vestiti, sorridendo soddisfatto 

Evelyn sospiró.

"Beh? C'è qualche problema"

"Ti facevo più furbo Joe Dalton"

"Cosa intendi dire?"

"Sei sempre stato determinato e vederti cedere per delle donne facili come quelle non mi sta bene"

Joe incroció le braccia e distolse lo sguardo

"Non prendo ordini da una marmocchia che non sa nemmeno scassinare una cassaforte"

Evelyn ebbe una morsa allo stomaco

"Io sono quella che ti ha baciato!"

"È vero ma non sentendo nulla non vedo perché devo trattarti diversamente dagli altri"

"Perché io ti voglio bene!"

"Non vedo cosa centra"

"Ma...?"

"Niente ma signorina"

Evelyn non sapeva cosa fare "Sei insensibile Joe!"

Lui alzò le spalle, come a scrollarsi di dosso tutt'a la conversazione.

Se la metteva così...

"...Ho...ho rotto con Jack"

Joe tornó a guardarla, aveva finalmente attirato la sua curiosità.

"E comunque non verrò con voi"

"No no aspetta un attimo" la fermò lui scuotendo la testa confuso "Mi hai appena detto che hai chiuso con Jack e poi mi dici che non evadi!?"

Evelyn annuì.

"Con jack è finita e fare cose strane con te non mi sembra il modo giusto per concludere" anche se a Jack gliel'avrebbe fatta pagare alla prima occasione.

Un vero fidanzato non si sarebbe arreso senza aver provato a combattere per stare con la sua donna.

Si era solo limitato ad assecondarla.

"William sembra non far caso a ciò che dico ed Averell ti segue allo stesso modo che Rantanplan segue le farfalle"

"Sei sotto la mia tutela!"

"Sono sotto la tua tutela ma sono anche sotto la responsabilità di Peabody e della signorina Betty, perciò decido io con chi restare e se voglio posso anche dire a Peabody le tue intenzioni"

Joe sorrise sfidandola "Avanti fallo" le disse "voglio proprio vedere se riuscirai a fermarci senza prove"

"Non mi starai sfidando?"

Joe annuì

"Molto bene" fece per uscire ma Joe la bloccò per il braccio

"Denunceresti i tuoi fratelli in questo modo?"

"E tu saresti capace di abbandonarmi?"

Joe rimase in silenzio.

"Stai diventando impossibile, pulce"

"E tu insopportabile, nanetto"

"La smetti di chiamarmi nano!?"

Evelyn sorrise appena

"Mi mancheranno le tue sfuriate"

Joe si ricompose "Hai davvero intenzione di lasciarci?...di lasciarmi?"

L'ultima parola colpì profondamente Evelyn, che per qualche istante ebbe intenzione di cambiare idea.

"Pensavo di avere una possibilità"

"È meglio così" rispose "dopotutto lo hai detto anche tu, sono solo una marmocchia incapace di scassinare una cassaforte"

Joe non sapeva cosa dire.

Non poteva lasciarla lì ma allo stesso tempo non poteva costringerla.

Sentiva che poteva avere una possibilità adesso che si era lasciata con Jack, ma non aveva la certezza che fosse vero e che ricambiasse.

"Se...se evadiamo voglio che tu venga"

"Te l'ho detto Joe...non hai bisogno di me" si inginocchiò e gli diede un dolce bacio sulle guance "io non sono una Dalton"

E senza aggiungere altro, Evelyn uscì dalla cella.

"Beh allora fa come ti pare!" Gli urlò lui, con un tono di voce misto tra il furioso e il deluso, prima che la porta della cella venisse sbattuta.

Almeno Joe aveva provato a fermarla, ma lei aveva un piano in mente e a breve sarebbe scattato.

Mentre tornava in cortile, incroció le detenute e lanciò loro uno sguardo di sfida, per poi raggiungere la signorina Betty, che stava nell'aula di scuola.

"Signorina Betty?"

"Oh Evelyn, vieni cara"

"Ho..." tirò su con il naso, trattenendo le lacrime "devo dirle una cosa" si sarebbe pentita amaramente di quello che stava per fare.

"Oh cielo che è successo?" Accorse subito "siediti cara, ti faccio una bella camomilla e ne parliamo con calma"

E poco dopo, chiuse la porta dell'aula.

  
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