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Autore: k_Gio_    01/06/2017    3 recensioni
Verità e bugie sono alla base di tutto. Tutti camminano in sentieri semi oscuri ma qualcuno vuole far sapere la verità.
Sarà l'inizio di qualcosa di bello o l'inizio di un doloroso epilogo, starà a loro capirlo e scoprirlo.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 31
 

«Stavi dormendo prima e non volevo svegliarti ma ho pensato che poi avresti avuto fame, quindi ecco qui. Non è granchè ma è il meglio che sono riuscita a trovare a quest'ora». Stava cercando di essere gentile per caso? Non si sarebbe fatto abbindolare così da quella estranea.
Il sorriso della ragazza non scomparve alla vista del grugno che Henry le stava mostrando. «Avanti, intanto mangia questo, non è cattivo. Stasera cercherò di preparare una buona cena. I tuoi genitori arriveranno presto, non ti preoccupare».
Un barlume di speranza illuminò il volto di Henry. I suoi genitori stavano andando a prenderlo?! Allora cosa era successo? Cosa era accaduto mentre non era cosciente?!
Vedendo un accenno di sorriso sul volto del bambino, Belle riprese a parlare «Allora, io finisco il mio lavoro e poi andiamo ok? Intanto mangia quel panino se vuoi.» fece per uscire ma il bambino frenò la sua uscita.
«Perché mi avete chiuso qui dentro?»
«Non era mia intenzione Henry, glielo ho detto che era una cosa sciocca. Perché dovresti scappare?» fece una risatina lei «Non sei mica un ricercato, no?!» Henry sorrise a quella battuta che poi non faceva nemmeno tanto ridere.
«A tra poco». Chiuse la porta ed Henry rimase di nuovo da solo. Decise che forse avrebbe potuto assaggiare quel panino, il suo stomaco era d'accordo con lui dopotutto. Poi un dubbio. Come faceva quella ragazza a sapere il suo nome? Chi glielo aveva detto?! E perchè lo avevano affidato a lei?
Dopo aver mangiato si mise a guardare fuori dalla vetrata. Si stava facendo buio velocemente e sotto di lui le luci creavano un'atmosfera che gli ricordava il Natale. Chissà tra quanto sarebbero arrivati.
Non sapeva quanto fosse passato ma ad un certo punto  Belle tornò da lui con la borsa e le chiavi alla mano «Andiamo»
Sebbene non si sentisse sicuro in quel luogo non se la sentiva di scappare e correre non si sa dove. Quel posto era deserto, a parte loro due e qualche inserviente che pulivano i corridoi e le stanze. Belle camminava sicura per quei corridoi salutando amabilemente le persone che incontravano. Scesero con l'ascensore e proseguirono il percorso in macchina. Henry cercava di capire dove fosse, forse sarebbe stato meglio chiedere direttamente a lei ma ancora non si fidava. Avrebbe potuto mentirgli.
Dopo aver canticchiato per un po' Belle gli rivolse di nuovo la parola «Allora, sei stanco?  Deve essere stato un viaggio faticoso per arrivare fino a qui».
Henry non capiva di cosa stesse parlando, viaggio? Di che viaggio stava parlando. Non ci stava capendo nulla. Disse ciò che sapeva «Ho dormito, non lo so» si voltò per guardare fuori ma i volti dei suoi genitori tornarono prepotenti davanti ai suoi occhi. Con il buio la mancanza faceva più male.

Non era una casa grande ma era accogliente, non faceva pensare che la giovane fosse una dei cattivi. Mangiarono qualcosa di non troppo elaborato e fortuna volle che ad Henry piacque tutto, aveva una fame che non si era aspettato d'avere.
«Sono contenta che ti sia piaciuto. Mi hanno chiesto di ospitarti solo all'ultimo quindi ho dovuto improvvisare» era cordiale nei modi e sempre sorridente, iniziò a sparecchiare. Henry si alzò per aiutarla.
«Oh no, non ti preoccupare. Faccio io. Anzi ti mostro la tua camera così puoi sistemarti» si asciugò velocemente le mani e poi lo indirizzò verso una porta ancora chiusa. «Ok, qui dormirai tu.»E dicendolo la aprì mostrando una camera in ombra dove si intravedeva un letto matrimoniale e un grosso armadio «Io invece sono proprio qui di fronte, quindi se hai bisogno di qualcosa basta che bussi, d'accordo?! Ah e il bagno è l'ultima porta sul corridoio.» Lo vide annuire «Un'ultima cosa, ho solo una televisione quindi se vuoi vederla è in salotto. In compenso se ti piace leggere o guardare le figure sono piena di libri, come avrai notato» rise lei. E inaspettatamente lui la seguì. Belle ne fu felice, non doveva essere facile per un bamino star lontano, anche se per poco, dai propri genitori. «Ok, torno di là a lavare i piatti. Fai come se fossi a casa tua» e gli accarezzò una guancia.
«Grazie» fece Henry una volta che la ragazza si fu voltata.
Dormì bene nonostante gli mancasse la sua famiglia. Non sapeva dove fosse, se lo stessero cercando o se stessero per andarlo a prendere. Non sapeva nulla. Ma non pensava di essere in pericolo con Belle. Questo finchè non si svegliò.
Si infilò le scarpe, nonostante Belle gli avesse dato una maglia pulita per dormire lui non aveva voluto cambiarsi. Si diresse in cucina dove sentì la giovane parlare al telefono.
«No, sta ancora dormendo. Si, è stato tranquillo. Abbiamo mangiato e poi gli ho fatto vedere dei libri. Si sì non c'è problema, può restare per tutto il tempo necessario. Ok, va bene. Ci sentiamo dopo» ad Henry sembrò che parlasse con il fidanzato , era tutta dolce e sdolcinata che gli si sarebbero potuti cariare i denti.
Appena riattacò lo notò sulla porta che la fissava «Oh Henry ti sei svegliato! La colazione è sul tavolo, la facciamo insieme.»
«Chi era?» fece curioso mentre si avvicinava al tavolo.
«Il mio capo, mi ha detto che i tuoi genitori fanno un po' di ritardo, l'aereo ha avuto qualche problema e quindi hanno ritardato la partenza. Ma è tutto a posto non preoccuparti. Gold ha detto che puoi rimanere qui se ti trovi bene altrimenti può trovarti una nuova sistemazione.». A quelle ultime parole Henry sbiancò. Aereo? Gold?
«Ma...ma cosa stai dicendo?»  balbettò incapace di comprendere appieno cosa stesse accadendo. Lei faceva parte dei cattivi, lo aveva ingannato.
«Tu!» iniziò a colpirla, accecato da una rabbia cieca «Tu sei una di loro! Mi hai mentito!». Belle non capiva il  perchè di quel cambiamento improvviso. Nella stanza rimbombavano i singhiozzi di Henry che non accennava a fermarsi. Belle gli prese i pugni e si abassò in modo da creare un contatto visivo. Era davvero turbata da quel risvolto inatteso.
«Henry ma di cosa stai parlando?  Perchè fai così? Ti ho appena detto che i tuoi genitori stanno per arrivare! Devi stare tranquillo». Henry si divincolò e arretrò di qualche passo. Lo sguardo infuriato.
«Sono solo un sacco di bugie! I miei genitori non stanno arrivando, non stanno su nessun aereo! Non sanno nemmeno dove mi trovo perchè voi mi avete rapito!» gli urlò tutto in faccia e dallo sguardo attonito di Belle intuì che lei non sapesse proprio niente.
«Henry...non è vero...Gold mi ha detto»
«E' stato proprio Gold a farmi rapire! Se ti fidi di lui sei proprio una scema!» e scappò nella stanza dove aveva passato la notte. L'eco della porta che veniva sbattuta riecheggiò per l'intera abitazione.
Ancora incredula Belle fissò il vuoto.
«Lui...lui non mi mentirebbe mai...» mormorò con le lacrime che le salivano agli occhi.

Graham era andato a parlargli appena Emma fu tornata a casa.  Lo fecero accomodare in salotto. Elsa e Anna  che non se la sentivano  di lasciarla da sola in quel momento avevo deciso di rimanere mentre Mary Margaret e David, dopo avergli fatto una visita, se ne erano andati sicuri che fossero in buone mani.
«Allora?! Lo hai trovato? Dimmi che lo hai trovato» Emma non aspettò nemmeno che si mettesse comodo per iniziare una raffica di domande a tappeto. Humbert sospirò, avrebbe sorriso per il modo irruento di fare di Emma. Ma non era assolutamente una visita di cortesia quella.
«No, Emma non lo abbiamo ancora trovato. Ma» disse prima che lei potesse dire qualcos'altro «ma siamo sicuri che Henry stia bene. Killian mi ha chiamato appena è successo tutto e abbiamo subito  fatto controllare tutte le telecamere della città. Anche se sembrano spariti nel nulla, per il momento, siamo certi che non faranno del male al bambino. Non ne ricaverebbe nulla. E lo so che è orribile parlarne in questi termini ma è la realtà dei fatti. Gold andrà dritto per la sua strada. E».
Si interruppero tutti quando sentirono il campanello che trillò per ben tre volte. Emma guardò Killian non sapendo cosa provare effettivamente. Elsa e Anna sedute al loro posto sul divanetto ad aspettare una loro mossa. Graham fece segno di aprire spostando un poco la giacca e facendo intravedere la pistola . Emma e Killian si alzarono entrambi, lui andò per primo mentre lei si teneva al suo braccio e si manteneva dietro. Con la mano un po' malferma serrò la stretta sulla maniglia. Si scambiarono un'ultima occhiata.
«Chi è?» il cuore che martella nelle orecchie.
«Sono Ingrid»
«Mamma?!» Emma si volse verso Anna ed Elsa, soprese anche loro di udire quel nome e quella voce. Killian capendo che non si trattava di un pericolo aprì la porta.
La donna bionda che si parò davanti ai loro occhi rimase un momento interdetta nel trovarsi davanti Killian, ma scansò i suoi pensieri per andare ad abbracciare la sua bambina.
«Oh tesoro! Stai bene?! Le tue sorelle mi hanno avverita e sono corsa qui» le prese la testa tra le mani per guardarla negli occhi «Emma. Oh Emma vieni qui» nel vedere gli occhi riempirsi di lacrime di quella che aveva cresciuto come se fosse sua, tornò a stringerla. «Andrà tutto bene tesoro. Troveremo Henry.» poi si voltò verso Graham. «Lei deve essere l'agente che sta cercando mio nipote, mi aggiorni.» e senza ulteriori preamboli si mi seduta di fronte all'uomo in ascolto di tutto ciò che avrebbe detto.

Due ore dopo aver parlato abbondantemente con Graham ed essere stati rassicurati sul fatto che avrebbero risolto ogni cosa, gli animi si erano concessi di rilassarsi almeno un po'. Anna , Elsa e Emma iniziarono a parlare con la loro madre e parlare della gravidanza, di Kristoff e del potenziale fidanzato di Elsa che, quest'ultima si ostinava a nascondere o evitare di parlarne.
I due uomini, per conto loro in cucina avevano continuato a parlare di Henry e di Bae e su come avrebbero messo dentro Gold. Killian voleva sapere se Graham avesse taciuto su qualcosa per non far agitare Emma.
«Ho controllato quei documenti facendomi aiutare da chi ne sa più di me. E non ci si può fare granchè, è come se lo avesse scritto lei di suo pugno, è la sua parola contro quella di Gold. Emma potrebbe aver deciso di cedere i diritti su suo figlio volendolo dare in adozione a lui.»
«Ma non è assolutamente vero!»
«Lo so, e infatti lei non ha firmato quindi di per sé è inutile. Fidati Killian, lo incastreremo, stiamo facendo pressione sui tasti giusti. Ora stiamo cercando anche di vedere se dalle telecamere si possa risalire a lui. Te lo ripeto, è questione di poco tempo e tutta questa storia finirà. Tu nel frattempo stai vicino ad Emma e non farle commettere pazzie. Sappiamo che potrebbe e non è davvero il caso»
«Lo so» si voltò verso il salotto per osservarla mentre un po' più serena coversava con la sua famiglia. Poi si accorse che la nuova arrivata stava osservando lui. E iniziò ad agitarsi. Si iniziava a sentire sotto giudizio. Quegli occhi limpidi lo scrutavano ma senza aggressività o pregiudizio. Lo stava guardando e basta.
«Ora vado. Per ogni cosa chiamatemi. Io farò lo stesso nel caso sopraggiungessero novità.» strinse la mano di Killian e andò a salutare le donne nell'altra stanza. Elsa ed Anna chiesero ad Ingrid se volesse andare da loro ma lei chiese se era possibile e se non fosse un problema per Emma ospitarla lì. Non voleva lasciarla da sola. Emma non poté che esserne contenta, Ingrid era la sua famiglia ed era sua madre, avere un po' di quel calore che  solo una madre può trasmetterti non poteva che farle bene. E ne aveva davvero bisogno. 
Dopo che le due se ne furono andate si creò un po' di imbarazzo. Era la prima volta che Ingrid incotrava Killian, e di sicuro non era così che voleva avvenisse il loro primo incontro. Ma non ci si poteva far nulla.
«Allora,» iniziò Emma per rompere il ghiaccio «Ingrid questo è Killian, Killian questa è mia madre. Puoi dormire nella stanza di Henry per il momento. Vado a cambiare le lenzuola»
Killian la cercò con lo sguardo, non poteva credere che lo avrebbe lasciato da solo con un sicuro interrogatorio da parte della donna.
«Ti do una mano Emma. Meno ti affatichi meglio è» disse Ingrid cogliendo quello sguardo pieno di timore che l'uomo aveva lanciato ad Emma. Non gli avrebbe certo reso le cose difficili proprio in un momento del genere. Per quello ci sarebbe stato tempo. E poi ora voleva parlare con Emma. Entrambe si avviarono al piano superiore mentre Killian cercava di preparare qualcosa per la cena.
«Mi dispiace averti fatta preoccupare. Non volevo darti altri problemi» mentre stendevano le lenzuola pulite la voce di Emma si incrinò. «Non volevo che succedesse tutto questo» finalmente tutto il tormento che serbava dentro di lei  trovò lo sbocco per uscire e manifestarsi.
«Tesoro» Ingrid si avvicinò prendendola tra le braccia. Non riusciva nemmeno ad immaginare la frustrazione che provava nel non sapere dove fosse Henry, se stesse bene.
Emma non sapeva di aver trattenuto tutte quelle lacrime fino a quel momento. Ora lì con sua madre, era come se ogni problema potesse essere risolto. Si sentiva  un po' più leggera ora che le lacrime scendevano copiose ad inzuppare la maglia dell'altra donna, che in silenzio la stringeva e la consolava.
Ingrid temeva che non sarebbe stata all'altezza di sua sorella, che non fosse abbastanza per Emma. Sperò in cuor suo che sua sorella, la madre di Emma, potesse essere fiera di lei. Fiera di entrambe. Le aveva promesso che avrebbe fatto di tutto per farla stare bene, e anche in quell'occasione ci sarebbe stata per lei, le avrebbe dato tutto il sostegno possibile.
Dopo che le lacrime furono versate e i respiri di entrambe riportati alla normalità, si concessero un sorriso, uno di quelli che fa sperare in un domani più gioioso e sereno. Ripresero a fare il letto come se nulla fosse appena accaduto. E poi arrivò l'ennesimo colpo di scena.
«Ho una teoria Emma. Ma sarà convalidata solo quando vedrò Bae. Killian è il padre di Henry, vero?». Emma strabuzzò gli occhi. Ok, era il colmo. Tutti se ne erano accorti subito tranne il diretto interessato, il quale aveva passato mesi senza accorgersene. Ormai erano lì, rimandare le spiegazioni era inutile.
«Si»
«E lui lo sa spero»
«Ora si. All'inizio non lo aveva capito» la guardò lei divertita.
«E io che speravo fosse più sveglio di Neal»
«Mamma!» fece Emma sorpesa di quell'uscita.
«Avanti, anche se mi piaceva all'inizio, dopo quello che ti ha fatto non puoi chiedermi di essere carina nei suoi confronti. A proposito lui si è fatto risentire?» le chiese mentre metteva la federa al cuscino. E notò che la ragazza si era irrigidita.
«Più o meno. Ma non sa niente ancora...e non so se glielo dirò»
Ingrid si fermò cercando i suoi occhi, Emma sapeva cosa significava quello sguardo «Emma lo so che ti ha fatto molto male, ma lui è pur sempre il padre. Non ti dirò cosa fare perchè so che alla fine faresti quello che vuoi in ogni caso ma pensaci bene prima di estrometterlo completamente»
«Già lo ha fatto da solo» mormorò piccata lei «E comunque prima voglio che tutto si sistemi, che Henry e Bae tornino a casa»

Ingrid lo trovò la mattina seguente intento a preparare la colazione. Voleva farlo lei in modo da rendersi utile ma lui l'aveva preceduta.
«Buongiorno Killian»
Lui sobbalzò all'udire la voce di lei, non l'aveva proprio sentita arrivare...l'abilità ninja dei suoi figli l'avevano presa da quella donna proabilmente, chi per DNA e chi per vita vissuta.
«Buongiorno Ingrid,  stavo preparando la colazione. Hai qualche preferenza?»
«Va bene qualunque cosa, grazie» le sorrise in quel modo che solo una madre riesce a fare. Lui si sentì in imbarazzo ma si finse tranquillo in attesa che lei dicesse qualcosa. Nel mentre riprese a preparare. Ingrid lo guardava, mille cose le vorticavano nella mente.
«Quindi tu hai cresciuto mio nipote. Raccontami qualcosa di lui» e facendogli quella richiesta si mise comoda sulla sedia, in attesa che lui le raccontasse qualcosa di quella giovane vita che era vissuta altrove da lei.
Killian si voltò con la padella in mano, l'aria un po' sorpresa. Posò i pancake nel piatto, si grattò dietro l'orecchio.
«Allora, da dove comincio»



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Buon primo Giugno gente!
Orbene, ci sono new entry! Oltre Belle anche Ingrid! Contente? Io all'inizio lo ero poi ho finito Lost e non sapete cosa provo ogni volta che devo scrivere di Ingrid. Quindi per evitare di piangere ogni volta nello scrivere il capitolo devo vedere se farla tornare a casa o meno >.< non so se qui c'è qualcuno che ha visto Lost ma io l'ho finito l'altro ieri e ancora non mi sono ripresa. Troppe domande nella testa e una malinconia addosso che non potete immaginare T.T ma si  va avanti xD
Tornando a noi, Henry ha capito che Belle è una tonta che si fida di ciò che le dice Gold. Ora vediamo se collaborerà a salvarlo o meno. 
Ingrid vuole stare con Emma e sostenerla in questo momento e cerca di non fare pressioni su Killian che è già provato di suo xD Non so a voi,  ma a me Ingrid mi ha sempre fatto una tenerezza tremenda, è vero che ha dato del filo da torcere a tutti ma era voleva solo amare ed essere amata. Porca paletta ora la smetto che già sento di nuovo le lacrime. Ok, uff, che faticaccia. 
Come sempre a me fa piacere se qualcuna si fa sentire, ringrazio chi lo fa già ovviamente u.u Anche se non lo avete mai fatto fatevi avanti che non vi morde nessuno! E' per avere uno scambio e parlare un po'. Poi se leggete solo perchè non avete nient'altro da fare va bene lo stesso ahahahah Va beh, basta che se no appesantisco e basta...so come sono fatta x'D
Quindosss se volete ci sentiamo nelle recensione e sennò la prossima settimana ;)
Alla prossima!!!
Gio


P.S.
Ma avete letto la notizia su Vanessa Hudgens!?!?! Ancora non so se mi fa piacere o meno ahhahah ma va tutto beeeene xD
P.P.S.

Ho appena notato che  il capitolo 24 e 25 sono invertiti. Ho provato a spostarli con le freccette ma si prendono giuoco di me! Tornano sempre così alla fine!  Non so se vi è mai capitato e se si ditemi come posso risolvere! Grazie in anticipo!!!!

 

 

  
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