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Autore: Little_Rock_Angel5    05/06/2017    5 recensioni
Sono la paladina del silenzio-in-biblioteca. Ron è intento a rovinare questo mio titolo.
[Questa storia partecipa al contest "Sette colori - II edizione" indetto da erzsi sul forum di Efp]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un lamento familiare mi giunse alle orecchie, nonostante fossi particolarmente intenta nella rilettura del libro di Pozioni.
Alzai lo sguardo senza farmi notare, fingendo di non aver sentito nulla, rimanendo china sul volume e sistemando la lampada sulla scrivania: non le davano mai attenzioni, così quando la spostai si alzò una nuvola di sporcizia che mi fece quasi starnutire.

In ogni caso, non avevo voglia di far saltare il mio spionaggio per via di minutissime particelle incoerenti: dall’altro lato della stanza c’era Ron che, pretendendo di potercela fare, stava trasportando cinque libri davvero spessi, che gli coprivano la visuale, facendolo andare a sbattere contro lo scaffale.
All’ennesimo verso di frustrazione, non potei fare a meno di scoppiare a ridere. Lui sobbalzò, tutti i libri caddero sul pavimento facendo un gran fracasso; risi ancora più forte.

Sono la paladina del silenzio-in-biblioteca, ma l’espressione di Ron, mista tra la sorpresa e l’imbarazzo, era così buffa che fu impossibile per me trattenermi.
Lui si scusò mortificato con tutte le teste accusatorie che si erano girate nella nostra direzione, e io feci scemare la mia risata arrossendo un po’.

- Andiamo, Hermione! - sussurrò lui, cercando di sistemare il disordine che aveva causato.
Lo aiutai, prendendo due o tre libri: non erano eccessivamente pesanti, ma sapete com’è Ron.
- Magari potresti evitare di raccontare questo incidente a Harry? – disse lui, una volta usciti dall’edificio: era inverno, c’era la neve ma il freddo era secco, quasi piacevole.
- E credi che non lo verrà a sapere, secondo te, da um… tutte le persone che c’erano in biblioteca? – chiesi, con un sorrisetto divertito.
Aprì la bocca come per ribattere, ma poi arreso la richiuse. Inspirai e decisi che ne avevo abbastanza, stavo già iniziando a tremare.

Lo invitai a seguirmi e ci ritrovammo sul divanetto della sala comune, davanti al caminetto acceso.
Appoggiai la testa sulla sua spalle e lui immediatamente lasciò perdere i libri. Mi abbracciò e mi baciò.
Negli ultimi tempi era diventato così disinvolto che ogni volta che faceva qualcosa del genere mi sbalordiva. Il momento però durò poco poiché urtò uno dei libri, facendo nuovamente disordine.
Sospirai mentre mi alzavo per riordinare, cercando stavolta di trattenere le risate.
- Scusa. – mormorò lui, di nuovo rosso per l’imbarazzo.
- Questo – dissi, alzando il librone – un giorno potrebbe essere nostro figlio, Ron! Ogni volta che mi baci, il tuo gomito molesto rovescerà la culla, oppure lo colpirà in fronte! – affermai, il più seria possibile.
Lui prese a balbettare parole incomprensibili, credendo che stessi davvero dicendo sul serio.
Mi avvicinai e lo zittii premendoli un dito sulla bocca.
– Stavo scherzando, Ron. –
Mi ributtai fra le sue braccia e stavolta lo baciai io.
– Cioè, stavo scherzando riguardo il tuo gomito… riguardo al bambino no. – mormorai, fissandolo.
Lui mi guardò con gli occhi spalancati, ma prima che potesse rispondere una voce ci riportò alla realtà.
- Ehi, di che si parla? – Harry era sullo stipite della porta.
- Niente! – gridammo all’unisono, balzando imbarazzati ognuno ai lati opposti del divanetto.
   
 
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