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Autore: Princesse with Wormmon    06/06/2017    2 recensioni
L'inaspettato e il meraviglioso appartengono a questo mondo.
Questo è un mondo dove finiscono tutti i sogni dispersi, tutte le parole non dette e gli amori mai nati.
E' convogliato tutto qui.
Questo universo trae la sua energia dai desideri umani. Per raggiungere questo mondo occorre solo un elemento: l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sora/Tai
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Raccogliere il glicine

6.

 

 

Un cuore, non è l'estate.

Come glicine negli occhi.

Quando i tuoi pensieri

si inerpicano tra gli

antichi eucalipto, e svaniscono

nella scia del tramonto,

nell'ultimo fuoco del giorno,

e la notte spegne in desiderio

una lacrima nascosta per te,

quando le campane suoneranno

a festa e piangeranno i glicini,

Ricordami.

 

 

 

Loro erano come il mare e la luna. La luna, che brillava di una luce propria e faceva capolino tra gli scogli del mare era, in quelle notti così burrascose, irraggiungibile, quasi dispettosa, troppo in alto per essere raggiunta da quel mare così delicato, dai movimenti miti e tenui. Il mare fu scosso, ammaliato dalla lucentezza intrinseca di lei che, appariva sempre più in alto in quel cielo distante.

Il ragazzo alzò gli occhi scuri verso di lei. La guardò, lei era più bella di tutto ciò che lui avesse mai visto. Se ne innamorò perdutamente. Lei che, non aveva sguardi per lui, non poteva immaginare quello che provava per lei, forse non lo aveva mai capito, e bella com'era, gli avrebbe saputo infliggere solo altro male. Lui era schiavo della sua indifferenza, ma era accarezzato da una trappola ampia di speranza. Lo stesso mare in lui, era infelice, poiché prigioniero di scogli e di rive, presenti nella sua esistenza. Neppure la tempesta potè placarlo, poiché capì che, neppure con onde più forti, l'avrebbe mai sfiorata. Non si arrese e corse verso l'orizzonte, che era più vicino al cielo, ma non servì per raggiungere la bellissima luna. Pure con la marea più alta, non l'avrebbe raggiunta. Per loro due era impossibile perfino sfiorarsi.

Chiuse gli occhi ancora una volta e la tristezza, senza pietà, si impossessò, come un fulmine, del suo sguardo. Aveva nostalgia. Nostalgia di quel cielo che lo vide all'alba della vita, che lo sentì sbocciare senza emettere sospiri, e lo vide correre all'indietro verso i riflessi di un muro di vetro scheggiato.

Aveva bisogno di parlare con qualcuno. Sentiva tutto il peso del cielo, dei giorni, degli autunni, sulle sue esili spalle, come dei macigni, troppo duri da sopportare. L'aria gli appariva greve. Le mansioni da sbrigare erano infinite, non gli davano tregua, e il suo cuore, in particolare, chiedeva una tregua da quel dolore troppo pungente. Calava la notte, sui suoi occhi, strappati alla terra, che lo aveva visto, in un grembo, che la stessa vita aveva rifiutato. Aveva rifiutato ancora una volta le giornate di sole, e la sua esistenza, così priva di radici. Il peso del mondo era così opprimente, che non riusciva più a sopportarlo. Stava imparando a scrivere, grazie al vecchio che lo aspettava sempre al ruscello. Ma tutto ciò che scriveva erano pensieri e frasi scoordinate, dedicate a lei, la bellissima fanciulla dai lineamenti teneri e dal cuore di pietra.

Si diresse verso il castello della principessa con ancora la tinozza sulle sue esili braccia. Non poteva fare a meno di ripensare ai suoi boccoli ramati, che volavano ondeggiando nell'aria soffocante dei suoi tristi giorni. Si fermò un istante, inspirò, supplichevole verso il cielo, desideroso di aria. Poi si fermò, vide una margherita, l'unica in quel viottolo così grigio e privo di colore. La colse senza pensarci. Assomigliava a lei, pensò, alla sua principessa. Lei era proprio come quella margherita, sola e bellissima, in uno squarcio di mondo avvelenato. Non aveva spine, solo petali delicati e puri. L'unica cosa che poteva ostentare era la sua corolla, bellissima, ma che non le avrebbe permesso di difendersi da predatori senza scrupoli.

Quello che numero 95 provava per Pureness, non lo sapeva spiegare a parole, era un qualcosa che andava oltre i sentimenti e la purezza dei petali delle margherite.

In un tempo, non troppo lontano, quando Soraya poteva ancora godere della luce del sole, c'erano due fanciulle che discutevano animatamente, in una delle innumerevoli grandi sale del castello.

 

Flashback

 

' Ti prego Pureness.. smettila.. devi smetterla di essere così crudele! Ma non lo capisci?! Stai sbagliando tutto! ' il timbro di voce era alto, quasi acuto. Poi si attenuò.

' Tu sei una bravissima ragazza io lo so, l'ho sempre saputo, e sei la mia migliore amica. Non puoi trattare così delle persone innocenti, te ne rendi conto?! ' disse Soraya, la sua voce era una supplica.

' Adesso basta Soraya! Smettila tu! Non posso più ascoltarti! Smettila di inveirmi contro in questo modo o farò rinchiudere nelle prigioni sotterranee anche te! Non riesci a capire?! Non capisci quello che ho passato? E quello con cui devo continuare a convivere? Non c'è tregua per me! E non ci sarà mai! ' la principessa scoppiò in lacrime. Non poteva più trattenerle. Soraya abbassò lo sguardo. Pureness continuò.

' Non passa giorno, che io non pensi a quello che è successo quella notte. L'orrore ce l'ho ancora stampato negli occhi. L'odore di morte terribile, il terrore, il disgusto. Non ho mai provato tanta paura in vita mia. Ho visto la morte sul viso.. e.. ne sono uscita viva. Possibile che tu non riesca a capirlo? Eppure tu eri con me quella notte! Soraya.. Tu eri con me! Mi sei stata accanto e mi hai aiutata.. hai visto tutto! e hai portato i segni di quel trauma per mesi! Io invece porterò il segno tangibile sul mio corpo per il resto dei miei giorni e anche nella mia anima. Niente potrà mai cancellare quell'orrore. Niente. ' pianse ancora, non poteva trattenere il dolore, che straripava, impossibile da sedare, era incontenibile. Soraya pianse a sua volta e la abbracciò.

' Lo so.. niente potrà mai cancellare quell'orrore.. mi dispiace da morire Pureness. ' si staccò un secondo.

' Ma non posso giustificare il male che tu stai arrecando a tante persone innocenti. E non capisco neppure il perchè.. anche se credo che.. tu non mi abbia detto tutto. La verità è che dev'essere accaduto qualcos'altro dopo quella notte.. qualcosa che.. tu ancora non mi hai detto.. me lo sento.. '

Pureness trasalì, gli occhi sgranati, lucidi. Soraya continuò.

' Ti prego Pureness.. spiegami, raccontami cos'è successo. Ho capito che.. c'è qualcosa che mi tieni nascosto.. qualcosa che va oltre tutto quello che è accaduto. Ma io e te siamo come sorelle, siamo legate, e il mio sangue scorre nelle tue vene, come i miei capelli, che sono i tuoi ora. Non c'è nulla che tu non possa dirmi. Qualunque cosa mi dirai io ti capirò e ti aiuterò in ogni modo possibile.. non immagini neppure quanto io tenga a te. Ogni tuo dolore è un mio dolore.. Pureness.. ti prego, raccontami cosa è successo dopo quella notte. '

La principessa non riusciva a riprendersi. Riprese a singhiozzare. Avrebbe voluto togliersi quel fardello dal petto, confessandolo a qualcuno, ma non poteva svelare quel segreto mostruoso, che come un macigno opprimente, le premeva sul cuore.

' Soraya.. ' la sua voce era un singhiozzo, tanto che dovette fermarsi. ' Soraya.. quando.. quando ' non riusciva a parlare, tanto copiose erano le lacrime che andavano a morire nei suoi zigomi e poi nelle sue labbra.

' Soraya.. quando non sai qualcosa.. sei fortunata perchè.. puoi scegliere di non saperla.. Mentre io.. che la so.. vorrei tanto non saperla.. ma purtroppo la so! E non posso fare nulla per cambiare questo, né per dimenticare. Se esistesse una pozione magica, che potesse far in modo di farmi dimenticare quella notte, io la troverei e.. sarei disposta a dare anche tutto il mio regno in cambio. Ma questa pozione non esiste e non c'è modo per me di dimenticare ' pianse ancora. Il dolore era implacabile. Soraya piangeva a sua volta, la strinse forte a sé, ancora una volta, capì che Pureness non era pronta a parlare. Non era il momento.

' Io ci sarò sempre per te Pureness.. quando riuscirai a parlarne, o quando il tuo dolore diventerà più tenue io sarò qui per ascoltarti. Ci sarò tutti i giorni. Ascolterò anche ciò che tu non vorrai dirmi e sarò con te anche quando tu non mi vorrai, perchè.. tu sei.. mia sorella ' disse tra le lacrime.

' Ti ringrazio.. Soraya.. voglio che.. getti quel vestito e quel bracciale nel ruscello, affinchè, nessuno sappia mai.. cosa è successo quella notte. ' disse, le sue parole erano ancora spezzate a causa dei singhiozzi.

Pianse ancora, Soraya la strinse forte nuovamente. Quella ferita ancora sanguinante, letale, era impossibile da cicatrizzare.

' Lo farò oggi stesso Pureness, te lo prometto, puoi contare su di me ' le accarezzò i boccoli ramati, che un tempo erano i suoi.

' Grazie Soraya.. ' tirò su col naso.

' Ma c'è una cosa Pureness.. che io devo chiederti.. ' esitò un istante, dato il suo stato d'animo.

' Dimmi ' tirò su col naso ancora una volta.

' So che non puoi svelarmi il tuo segreto ma.. '

' Ma? ' I suoi occhi avevano iniziato a placarsi.

' Ma.. numero 95.. ecco lui.. lui non centra! Perchè continui ad essere così crudele con lui? Avresti potuto lasciarlo con la gente del popolo.. invece.. lo hai voluto qui ad ogni costo, al tuo servizio e gli fai svolgere le mansioni più riprovevoli.. perchè.. perchè non liberi almeno lui? ' chiese Soraya supplichevole.

' Ecco io.. non posso.. mi dispiace.. cercherò di essere più gentile con lui, se è quello che vuoi.. '

' Pureness.. '

' Si? '

' Tu sei.. innamorata di 95 non è vero? '

Pureness sgranò gli occhi. I suoi occhi erano come due pietre preziose di un marroncino dorato. Non si aspettava una domanda del genere.

' Non puoi lasciarlo andare perchè.. sei innamorata di lui non è vero? Ecco io.. ho notato il modo in cui lo guardavi.. ti sei persa quando lo hai visto la prima volta, ne sei rimasta folgorata.. dimmi la verità ti prego.. so riconoscere i sentimenti.. e conosco te Pureness, ti conosco bene.. '

' Ma cosa stai dicendo?! Sei impazzita del tutto?! ' il tono di Pureness era divenuto improvvisamente più marcato.

' Lui è solo uno schiavo ed io sono la principessa! ' disse irritata.

' Perchè.. non eri una schiava anche tu prima di diventare principessa? Cosa centra questo? Ogni essere umano è prezioso ed è unico al mondo. Ogni vita è preziosa. Siamo tutti uguali Pureness, non esistono schiavi o principi, esistono solo persone che soffrono e fanno del loro meglio per sopravvivere.. persone che hanno un cuore, dei sentimenti e una vita da vivere. Tutti meritano di essere amati e di essere felici, indipendentemente dalla loro condizione o dal loro stato sociale. Siamo tutti principi e principesse, perchè le nostre vite sono così preziose ed inestimabili Pureness e.. non possono essere in alcun modo equiparate. Pensaci Pureness.. non basterebbe l'intero tuo regno, per comprare, un solo battito del tuo cuore o del cuore di qualcun altro. E da quella notte tu lo sai bene. Perchè un battito non ha prezzo e non può essere acquistato. E tutto l'oro del mondo non può comprare nemmeno un giorno della tua vita '

' Basta Soraya! Io non voglio più parlare di quella notte! Se vuoi davvero darmi una mano, aiutami a non pensare, altrimenti, c'è il rischio che io impazzisca del tutto. '

' D'accordo.. perdonami.. ma ti prego.. libera numero 95 '

' Non posso.. ' adesso la voce di Pureness era un sussurro disperato. Scoppiò in lacrime di nuovo.

' Non posso Soraya.. credimi.. non potrei neanche se lo volessi.. ' disse tra le lacrime.

Soraya percepì che qualcosa non quadrava, forse c'era qualche impedimento esterno.

' C'è qualcuno che ti sta ricattando Pureness.. non è vero? ' disse con somma preoccupazione nella voce. Pureness pianse più forte.

' Non posso parlare Soraya.. mi dispiace.. non posso.. '

' Ti prego Pureness.. se c'è qualcuno che ti sta ricattando devi dirmelo! Forse posso fare qualcosa per aiutarti! Non tenerti tutto dentro, ti prego, puoi fidarti di me e lo sai ' supplicò in apprensione.

' No.. non preoccuparti, nessuno mi sta ricattando e, mi fido di te ciecamente. '

' Ne sei sicura? '

' Si.. non preoccuparti per me Soraya '

' Se c'è qualcosa che non va, tu devi dirmelo! Io forse posso essere d'aiuto! So che forse ora non riesci a parlare.. ma.. quando sarai pronta.. io sarò qui. '

' Grazie.. ' sussurrò asciugandosi una lacrima che cadeva.

' Non hai risposto alla mia domanda precedente, sei innamorata di numero 95.. non è vero? Ho visto nei tuoi occhi una scintilla, quando ho detto il suo nome e la vedo ogni volta che lo guardi. '

' Ma cosa stai dicendo?! Sei impazzita? Io sono innamorata di Matkuno.. io amo solo il mio Matkuno.. ' la sua voce era un sospiro angoscioso.

' No Pureness.. la tua euforia e la tua tachicardia, quando lo vedi, sono troppo forti, per essere amore. Quello che tu provi per lui, io credo, sia una semplice infatuazione.. perchè l'amore, quello vero, va oltre la tachicardia e la bellezza esteriore e la sua autenticità può essere rivelata solo dal tempo. Tu sei rimasta ammaliata dai suoi capelli e dai suoi occhi di diamante, dal suo carattere fiero e ritroso.. ma questo.. non è amore! E' semplice attrazione. L'amore, quello vero, va oltre tutto questo, oltre la bellezza e le pulsioni infantili. '

' Ti sbagli! Cosa ne vuoi sapere tu?! Io amo Matkuno, e lotterò, affinchè lui smetta di disprezzarmi per le mie azioni '

' Non so cosa dirti Pureness.. io sono qui.. qualunque cosa tu deciderai di fare per il bene.. avrai sempre il mio appoggio, ma non posso tollerare il male o la crudeltà che infliggi gratuitamente. Sai Pureness, si dice che.. colui che riceve il male, di notte, riuscirà a dormire.. ma chi invece commette il male, non ci riuscirà.. e tu.. hai smesso di dormire da troppo tempo, a partire da quella notte. '

Pureness rimase spiazzata, gli occhi sgranati, come al solito Soraya aveva centrato il punto nella sua infinita saggezza. Soraya continuò.

' Vedi Pureness.. noi dobbiamo indignarci di fronte al male e combattere per annientarlo. E' questo il nostro vero compito.. ma so anche che.. non possiamo assolutamente giudicare chi lo commette. L'unica cosa che dobbiamo fare è aiutare quella persona a non cadere nel baratro che gli fa commettere il male.. e se lo commette.. aiutarla a venirne fuori e a non commetterlo più.. per questo io non posso lasciarti sola in tutto questo, perchè so, che il tuo dolore è troppo grande per poterlo sostenere da sola.. Ma ti prego.. libera 95.. almeno lui, merita la libertà. Ha la tua stessa età, merita un po' di spensieratezza e di pace. '

' Mi dispiace ' la sua voce divenne un singulto ' Non posso ' e pianse, tutte le lacrime che poteva avere, nelle sue ghiandole lacrimali.

Fine Flashback

 

Bramaglia, 1802, tempo presente,

Numero 95 stava tornando al castello. Quando entrò, la vide, accanto alla staccionata, col viso pensieroso e i bellissimi boccoli ramati che fluttuavano sparsi dal venticello leggero. I suoi occhi si illuminarono e il suo cuore iniziò a battere forte. La principessa era lì a pochi metri da lui, aveva gli occhi lucidi, come chi aveva da poco smesso di piangere. Stringeva ancora in mano la margherita meravigliosa che aveva colto pensando a lei. Gli provocava un forte tuffo al cuore vederla così pensierosa, e così sofferente, chissà quale tormento o quali dolori stava vivendo. Immaginò che.. doveva essere in pensiero per Soraya, che da sempre era la sua migliore amica. Si avvicinò a lei, in apprensione, in soggezione estrema. Lei era così bella, vestita d'oro e pietre preziose ed il suo profumo era così aulente, che neppure un immenso campo di fiori profumatissimi avrebbe potuto equipararla.

' Vostra altezza.. ' sussurrò 95. La principessa sollevò lo sguardo e si accorse della sua presenza. Aveva ancora gli occhi lucidi.

' Cosa vuoi? ' disse con tono rude.

' Ecco io.. vi vedo pensierosa.. siete preoccupata per la signorina Soraya non è vero? '

' Non sono affari tuoi! ' disse crudelmente.

' Perdonatemi maestà se.. vi ho importunata.. ecco.. ho trovato la prima margherita del campo, la prima nata in questa stagione ed ho pensato di donarvela.. perdonate la mia insolenza '

Pureness spalancò gli occhi stupita. La guardò bene, i suoi petali erano così perfetti e così eleganti che.. era più bella di un gioiello regale e non sarebbero bastati vagoni d'oro per riprodurre una simile meraviglia, con una perfezione così sublime. Si sciolse completamente.. di fronte a quel bellissimo fiore. Il suo cuore tremò, e i suoi pensieri rimasero turbati. Non sapeva cosa dire, non sapeva cosa rispondere e.. numero 95 era davvero così bello.. uno strano fremito le assalì il petto, poi lo stomaco e infine i visceri. Non aveva mai provato una sensazione del genere. Il suo respiro si fece più leggero, si sentì per un istante come cullata dalle onde, o come quando sua madre la stringeva forte, cantandole quella nenia triste, di cui ancora, rammentava le note, quando era ancora solo una schiava. Le sue falangi eccessivamente esili raccolsero il fiore. Lo avvicinò alle labbra rosee e lo pose a stretto contatto con le sue narici. Profumava di vita, una vita che.. forse era stata interrotta troppo prematuramente. Ma poi.. senza neppure pensarci, raccolse tutta la rabbia e il dolore che aveva dentro, ed iniziò a torturarla, strappando con furia e crudeltà estrema i petali, uno dopo l'altro, che andavano, precipitando, ad accarezzare il pavimento lucido. La furia in quelle falangi così esili era incontenibile, impossibile da placare. Numero 95 rimase spiazzato, non si aspettava una reazione del genere. Si intristì profondamente.

' Principessa.. ma.. ma cosa state facendo?! ' la sua voce era carica di un dolore tagliente.

All'improvviso lacrime, rabbia e dolore repressi a lungo, apparvero sul viso emaciato di lei. Lacrime copiose, poi singhiozzi. Non riusciva più a trattenersi, come una diga, i suoi occhi avevano ceduto al dolore. La principessa non potè più sostenere quel dolore incontenibile e cadde sulle ginocchia, mentre i singhiozzi ancora incessanti non davano adito di voler cessare. Numero 95 si preoccupò molto. La chiamò ripetutamente, cercando in qualche modo di farla smettere di piangere.

' Principessa.. cosa vi prende? Vi prego principessa, non fate così.. vi supplico.. vedervi piangere mi fa morire dentro.. vi scongiuro.. '

*

Bramaglia, 1802, tempo presente

Tai si svegliò di soprassalto. La fronte madida di sudore. Un anziano signore con addosso un abito sterile e asettico era entrato in camera, seguito da un ragazzo che avrebbe avuto, più o meno, la sua età.

' Dobbiamo visitare la ragazza.. ' disse il medico. Tu Josè prepara subito delle garze con del disinfettante. '

Tai pianse ' Vi supplico dottore.. salvate Soraya '

' Faremo il possibile.. piuttosto da quanto tempo ha perso i sensi? '

' E' quasi un giorno.. ' disse tra le lacrime.

' Capisco.. ' il medico appariva pensieroso.

' Sai per caso, come ha perso i sensi? '

' Ecco.. non lo so con esattezza ma credo che.. sia caduta da un albero, perchè quando l'abbiamo ritrovata era proprio nei pressi di un albero.. e ha riportato una ferita alla testa ' spiegò Tai.

' Molto bene, ci hai fornito informazioni utili ragazzo ' Tai si aggrappò all'abito del medico.

' Vi supplico.. dottore.. lei.. lei significa tutto per me.. salvatela.. salvatela.. ' ripetè con la più acuta disperazione nella voce.

' Faremo il possibile ' disse il medico atonico.

Tai tirò su col naso ed abbassò lo sguardo.

' Stupido Josè! ma quanto ci metti a preparare delle garze?! Sei davvero un buono a nulla! ' urlò il medico rivolto a suo figlio, che faceva da apprendista.

' Arrivano subito! ' rispose Josè.

Il ragazzo porse le garze a suo padre, che aveva imbevuto con un liquido stranissimo, che tutto era, tranne che disinfettante.

' Razza di idiota! Questo non è disinfettante! Sei davvero un buono a nulla! ' gridò.

' Mi dispiace molto padre.. ' disse Josè abbassando lo sguardo.

' D'accordo, me ne occuperò io ' disse affrettandosi verso la valigetta che conteneva tutto l'occorrente.

' Non ne posso più ' sussurrò Josè ' Il lavoro di mio padre proprio non fa per me '.

*

La principessa si alzò dal pavimento lucido, divenuto umido, a causa delle sue stesse lacrime. Per terra c'erano sparsi, i petali bianchi, come i miliardi di schegge in cui, si era frantumato il suo cuore, ormai impossibili da rimettere insieme. Aveva tirato su col naso, mentre 95 si era lasciato andare, non sopportando di vedere lei piangere, ed era scoppiato in lacrime anche lui.

' Vattene ' sussurrò la principessa, asciugando le ultime lacrime. Adesso stava massacrando lui, proprio come pochi minuti prima, aveva massacrato la margherita, da lui donatagli.

' Vostra altezza.. perchè.. perchè.. stavate piangendo in quel modo? '

' Vattene ' ripetè ancora, questa volta in un gridolino.

' Vi supplico principessa, io non sopporto di vedervi soffrire in questo modo.. vi prego non piangete mai più.. ma perchè stavate piangendo? Vi prego di dirmelo ' Era la prima volta che 95 prendeva coraggio e si rivolgeva in maniera così audace a lei.

' Lasciami in pace! Anche se te lo spiegassi, tu non lo capiresti! Adesso vattene via! ' disse più irritata e più risoluta.

' D'accordo vostra altezza.. come desiderate.. ' disse mentre si allontava, tra le lacrime. Poi si voltò a guardare il suo viso cereo ancora una volta. Era così bella, ma allo stesso tempo, così letale. Lei arrossì, distogliendo lo sguardo, quando vide i suoi occhi lucidi, nerissimi, da sembrare quasi irreali, puntati su di lei, mentre la scrutavano. Poi lo guardò a sua volta, mentre si allontanava, e realizzò la sua straordinaria bellezza. Quello schiavo era stupendo pensò, i suoi capelli rossissimi le rammentavano i tramonti estivi di quando era bambina, di quando il cielo si colorava di sfumature calorose, che le addolcivano e riscaldavano le gote ed il cuore. E i suoi occhi nerissimi, le ricordavano le rondini del cielo, di quando ancora in quel firmamento non c'era il buio. Pianse ancora una volta e come una scheggia affilata i ricordi dispersi, soffusi, di quando era con Matkuno, si fecero spazio nella sua anima, come un coltello distruttore. Erano così dolci quelle memorie, ma così taglienti, che erano pericolose più di un pugnale, più pesanti di mille grevi macigni. Poichè ancora, lei pensava a lui, a quella giornata in particolare.. l'ultima, prima che, la sua purezza fosse strappata via per sempre. Lo amava ancora?

Quando era più piccola raccoglieva il glicine, che secondo un'antica leggenda era il fiore dell'amore. Ma il glicine adesso si era fatto greve e non riusciva più nemmeno a vederlo.

 

Continua

 

<3 Angolino rosa <3

Salve a tutti.. sono riuscita ad aggiornare, non ci posso credere neppure io! Allora, in questo capitolo, non succede granchè, è solo un capitolo di passaggio per spiegare gli eventi successivi. Perdonatemi se è troppo deprimente . La metafora iniziale sul mare e la luna è riferita a Izzy ( il mare tenue ) e a Mimi ( la luna irragiungibile ) diciamo che questo è come Izzy percepisce la situazione, lui sente di essere solo uno schiavo che lei maltratta, e quindi pur essendo innamorato di lei crede di non avere speranze, e la vede, come la luna irragiungibile, e nonostante il mare si alzi con onde più alte pur di toccarla, non ci riesce, ma questa sensazione è filtrata secondo il suo punto di vista. Cosa che devo cambiare assolutamente.

Nel prossimo capitolo, ci saranno tantissime scene Taiora e Mimato, insomma la narrazione sarà più veloce, come già detto, questo è solo un capitolo esplicativo, per spiegare un po' gli stati d'animo dei personaggi. Josè è Joe ovviamente e il medico suo padre ( lo so i nomi non sono dei migliori, non ho molta fantasia >.< anzi sono negata ) mi scuso se il capitolo è troppo deprimente, e per i numerosi errori ortografici e di punteggiatura che sicuramente troverete. Ho pensato di usare il glicine come fiore, che secondo una leggenda giapponese, è il fiore dell'amore. Tra pochi capitoli entreranno in scena anche i digimon e l'avventura.

Ringrazio col cuore tutti voi che leggete e mi seguite! <3

Il prossimo capitolo a breve, un abbraccio forte <3

 
   
 
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