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Autore: Aven90    08/06/2017    2 recensioni
Breve one shot ispirata da uno dei prompt del Gioco dell'Oca EFPiano indetto dal gruppo facebook "EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni"! Non avevo mai scritto prima del momento in cui Jelas mette gli occhi su Misa, quindi prendete questo come un missing moment!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jealous, Misa Amane, Rem, Ryuuk
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prompt 7:
"A è una divinità /angelo/ demone/ creatura immortale che si innamora di B."

 

 

“Ehi Jealous, è da un po’ che non scrivi nomi sul Quaderno… è successo qualcosa?”

“Oh, ciao Rem.”

Non sono uno che gradisce molto parlare. Di solito me ne sto sulle mie, in cerca di qualcosa che mi… completi, non so se mi spiego. Se dovessi descrivere com’è la vita degli Dei della Morte, non saprei trovarne le parole. Tutti i giorni sono uguali, e molti dei miei si limitano a scrivere un nome ogni tanto e sono contenti così.

E poi c’è Rem, che prova sempre a parlarmi, forse perché dall’esterno si nota qualcosa… il problema è che non mi va di parlare con nessuno. Meno che mai con una semi sconosciuta.

“Allora? Guarda che se non scrivi poi le cose si mettono male… sai cosa succede a chi finisce gli anni umani?”

Annuisco, però Rem non ha ancora capito che non è quello che mi tormenta. “Rem, se ti dicessi che non ho più motivo per scrivere alcunché sul Quaderno della Morte?”

“Come sarebbe? Non voi più vivere?” risponde lei.

“No… è come se un’angoscia che non so descrivere si sia impadronita di tutto quello che sono. Mi manca qualcosa, e so che non posso trovarla finché non la identifico”

“Capisco” dice Rem. “Be’, grazie per esserti confidato”

Sospiro, mentre Rem se ne va. Ed io mi consumo ogni giorno che passa.

“Ehi, Jealous, vieni a giocare con noi a lancio dell’osso!” esclama uno degli dei della morte. Quanto sono idioti, e ci chiamiamo divinità!

Mi dedico allora a dare un’occhiata al mondo degli umani, dove c’è già chi guarda.

“E tu chi sei? C’è posto per entrambi per guardare giù?” chiedo all’altro dio a me sconosciuto.

“Mi chiamo Ryuk, uhuhuh… se vuoi dare un’occhiatina anche tu, prego! A me è venuta una bella idea per rompere la monotonia di questo posto schifoso”

Sibillino, se ne va. Che tipo strano.

Guardando al di sotto, vedo un mondo molto più colorato, tanta gente di tutte le etnie, tante facce… il Giappone.

Mi è sempre piaciuto il Giappone, con i suoi colori, i mandorli in fiore, gli umani sempre con tante idee in testa e il loro lavoro indefesso.

Quasi senza accorgermene, sto seguendo con lo sguardo una ragazza. È notte da lei… dev’essere bello sapere quando è notte e quando è giorno. Il sole che lascia lo spazio alla luna, camminare sotto un manto di stelle oppure sotto un cielo turchese vivo.

Vivo…

E qui è tutto un mortorio.

Misa Amane, così si chiama, lo leggo con i miei occhi. Gli Occhi del dio. Ma… le resta pochissimo da vivere! Come mai?

Va bene, è da sola in questa stradina poco trafficata senza molti lampioni e nessuno di questi funzionanti, ma… non ditemi che…?

Eppure è così bella! Bassina, ma con un bellissimo corpo che non ha paura di sfoggiare.

I capelli biondi le cadono ordinati sia sulle spalle, sia sulla fronte, creando un bell’effetto fra frangia e occhi grandi, tipici del Giappone.

In realtà non cammina, quasi sta ballando, cantando un motivetto che sa di paura, di atmosfere gotiche e di nero.

Nero, come ciò che colora la mia anima.

Nero, come le sue vesti.

Nero, come l’uomo che improvvisamente le compare davanti, puntandole contro una pistola.

“O la borsa o la vita!” esclama furibondo. I suoi occhi sono molto rossi, probabilmente ha fatto uso di sostanze stupefacenti.

“Ciao Jealous! A quanto vedo, hai preso a cuore il mio consiglio! Hai già adocchiato qualche umano a cui rubare ciò che gli resta da vivere?”

Maledizione! Rem, ma il giorno in cui ti farai i fatti tuoi quando arriverà?

“Silenzio, Rem. Questa ragazza rischia di morire. Guarda come trema, è spaventatissima!”

“E allora?” fa spallucce. “Misa Amane morirà fra qualche istante, non vedi?”

Morirà… ciò vuol dire, per gli uomini, che spariranno per sempre da questo mondo e, a parte le fotografie, niente rimarrà del loro passaggio.

Misa Amane, la creatura figlia della Luna, colei che danza cantando vecchie canzoni maledette attirando gli dei della morte, morirà fra pochissimo…

Non posso permetterlo. Non deve succedere.

Misa sta consegnando la borsa al rapinatore. Dentro, c’è tutto ciò che le serve, magari tutta la sua vita: portafogli, denaro, trucchi, lettori musicali e chissà cos’altro.

Io, dotato degli Occhi del dio, so che il rapinatore le sparerà fra pochissimo. Ebbene, il gioco vale la candela.

Tiro fuori il mio quaderno.

“Che cosa fai?” chiede Rem. è una tipa sveglia quanto impiccione, forse ha già capito.

Ma ne vale la pena. Forse Misa deve vivere. Certo, morendo sparirà per sempre da tutti gli universi, e non potrà mai essere mia. Ma anche se vivesse non si innamorerà mai di me, io che sono l’unico per lei. Così simili.

Per questo, io sto per scrivere il nome del maledetto che deve ucciderla, in modo che lei possa vivere.

E magari vivere anche per me.

“Fermo, Jealous!”

Rem deve farsi i fatti suoi.

Ecco, ho scritto. Ancora quaranta secondi e…

Il rapinatore si accascia a terra inerte e ho appena il tempo di vedere un’ultima volta l’incredibile sguardo terrorizzato misto a sollievo della bellissima figlia della Luna… mentre il corpo, il mio corpo, si dissolve.

Per sempre.

   
 
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