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Autore: foschi    08/06/2017    5 recensioni
“Sei cresciuto molto, Law”
Law non sapeva se fosse solo un’allucinazione od uno scherzo, non sapeva se fosse sveglio o se stesse sognando, ma la voce di Corazon gli era arrivata nitida alle orecchie, come se fosse lì.
Si voltò lentamente: non voleva pensare che fosse tutto uno scherzo perché così avrebbe finito per annegare ancora di più nel dolore..
“Cora-san?” Il sorriso che i suoi occhi incontrarono gli diede la conferma che cercava: come fosse possibile non lo sapeva, ma Corazon era lì.
“Ciao, Law” gli occhi azzurri dell’uomo si posarono dolci su di lui “Ne è passato di tempo, eh?”
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Corazòn, Trafalgar Law
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Se ti nega tutto questa estrema agonia, se ti nega anche la vita respira la mia

 

 

Titolo: Se ti nega tutto questa estrema agonia, se ti nega anche la vita respira la mia

Rating: Verde

Genere: Sentimentale, Triste

Personaggi: Corazon, Trafalgar Law

Avvertimenti: OOC                                           

Note dell’autore: Amo particolarmente il personaggio di Corazon - che no, non doveva morire - ed il suo legame con Law è davvero qualcosa di toccante. Per questo ho voluto dedicargli questa fiction! Spero sia di vostro gradimento ♥

 

 

 

 

 

 

L'amore dato amore preso amore mai reso
Amore grande come il tempo che non si è arreso
Amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte
Sei tu sei tu sei tu sei tu sei tu
Il regalo mio più grande

 (Tiziano Ferro - Il regalo più grande)

 

 

 

 

 

Trafalgar Law aveva giurato a sé stesso di non piangere più. Dopo la sua morte, aveva giurato di non farlo più: sapeva bene che piangere non l’avrebbe riportato in vita, non l’aveva fatto con i suoi genitori, figurarsi con lui. Però doveva ammettere che sentiva gli occhi pizzicare quando, ogni sera, si addormentava pensando a lui; non poteva non ammettere che gli mancasse!

Un accenno di sorriso si dipinse sul suo volto quando il suo ricordo si affacciò alla mente: eccolo, era lì, sorridente come sempre.

“Mpf. Che penserai di me Corazon?”

Sospirò mentre le unghie si conficcavano nelle braccia, mentre piegava la testa sulle ginocchia, sentendosi improvvisamente fragile, come il bambino per cui lui si era sacrificato. A volte aveva davvero bisogno di averlo lì: incontrare i suoi occhi gentili, il suo sorriso, il suo essere maldestro..

Se solo Doflamingo non l’avesse sparato.. se solo lui non avesse fermato la persona sbagliata.. se solo avessero avuto l’occasione di vivere insieme.. se solo, se solo, se solo..

“Se solo nulla!” esclamò artigliando il cappello.

Non c’era nulla da immaginare, da sognare; lui era lì ed avrebbe voluto parlargli solo un po’. Ma cosa dirgli? Le parole che voleva dirgli si rompevano fra i denti e lui mai le avrebbe sentite. Pesavano e si posavano fra di loro ma non riusciva a dirle, non più; i ricordi di quei giorni felici cadevano come pioggia e tutto quello che voleva era solo riviverli con lui.. invece no, non aveva occasioni per farlo! Poteva solo stare lì a contemplare la sua mancanza; poteva solo annegare in un nostalgico dolore mentre lo ritrovava in un ricordo, mentre lo fermava; solo così si sentiva meglio: fingendo di non essere sempre solo, anche se poi solo lo era davvero..

 

“Sei cresciuto molto, Law”

Law non sapeva se fosse solo un’allucinazione od uno scherzo, non sapeva se fosse sveglio o se stesse sognando, ma la voce di Corazon gli era arrivata nitida alle orecchie, come se fosse lì.

Si voltò lentamente: non voleva pensare che fosse tutto uno scherzo perché così avrebbe finito per annegare ancora di più nel dolore..

“Cora-san?” Il sorriso che i suoi occhi incontrarono gli diede la conferma che cercava: come fosse possibile non lo sapeva, ma Corazon era lì.

“Ciao, Law” gli occhi azzurri dell’uomo si posarono dolci su di lui “Ne è passato di tempo, eh?”

E Law non resistette più: le lacrime gli rigarono il volto, per un momento si riscoprì il bambino che le braccia di Corazon chiudevano in un caloroso abbraccio. Strusciò il naso sulla sua camicia, respirando il suo odore, chiamò più volte il suo nome, come ad accertarsi che non scomparisse. E Corazon lo abbracciava, gli carezzava i folti capelli neri, sorrideva divertito da quella reazione.

“Sei cresciuto, Law. Sei diventato un bel giovane, ne sono contento”

Il ragazzo tirò su col naso, le labbra tremavano. Gli costava dire quelle parole: significava ammettere il dolore della sua assenza  “Cora-san.. mi manchi”

“Lo so e mi dispiace. Mi dispiace di averti mentito, quella volta: sapevo che sarei morto; mi dispiace non averti più potuto seguire, non esserti stato accanto.. mi manchi anche tu, Law ma, sinceramente, non ho rimpianti. Sono contento che il mio sacrificio sia servito per farti vivere”

“Ma che senso ha vivere se tu non ci sei? Volevo solo vivere con te.. eri la mia famiglia”

Corazon sospirò espirando il fumo della sua onnipresente sigaretta: in realtà anche a lui mancava davvero tanto quel breve periodo che avevano passato insieme; in realtà odiava sé stesso per non essere riuscito a rimanere in vita, per averlo abbandonato. Si malediceva per averlo fatto crescere da solo, privato nuovamente di un affetto. Si sentiva così male..

“Mi dispiace davvero. Ero stato troppo ottimista ad immaginare un finale diverso.. ma non cedere, Law! Anche quando la solitudine è troppo dolorosa, quando questa estrema agonia ti nega tutto, se ti nega anche la vita, ricorda che ti ho donato la mia e che, in qualche modo, io ci sono”

Il silenzio calò tra i due: non c’era altro da dire ed andava bene così, godevano l’uno della presenza dell’altro: la mano dell’uomo carezzava i capelli dell’altro, la testa poggiata sulle sue gambe, finalmente sereno.

“Ti voglio bene, Law”  sussurrò Corazon

“Ti voglio bene, Cora-san” mormorò Law mentre chiudeva gli occhi, vinto dalla serenità.

 

E si lasciarono così, finalmente sereni, finalmente vicini. Le lacrime rigavano il volto di Corazon mentre piano si allontanava dal giovane addormentato: era davvero felice che il suo sacrificio fosse servito a farlo vivere. Era felice di averlo rivisto un’altra volta, l’ultima.

Ti  voglio bene..

 

 

 

*****

 

 

 

«Law.. ehi, Law! »

Gli occhi del ragazzo si aprirono lentamente, mettendo a fuoco la figura davanti a lui.

«Cora-san? » sussurrò piano

Due occhi neri lo guardarono perplessi, sbattendo le palpebre «Eh? Io sono Rufy, Law! »

Law sbatté le palpebre perplesso: le lacrime minacciavano di nuovo di uscire. Era stato solo un  sogno? Corazon.. se ne era andato, di nuovo?

«Dai andiamo, ci aspettano tutti » il sorriso si aprì sul volto del pirata: un sorriso allegro, caldo. Come il suo..

Sgranò gli occhi e sorrise piano, afferrando la mano del compagno – lo sguardo ancora lucido. Alla fine, doveva solo ringraziare Corazon per avergli fatto incontrare qualcuno di cui fidarsi, di nuovo.

Ti voglio bene, Cora-san.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

Eccoci qui.

Sinceramente non so che pensare riguardo a questa fiction: ho voluto immaginare un incontro tra i due in cui venisse alla luce tutto ciò che la morte del maggiore avesse scatenato, tutti i sentimenti provati. Non so se sono riuscita a descrivere bene questi sentimenti e soprattutto di aver ben caratterizzato i personaggi – nonostante l’evidente OOC.

Alla fine, quando Rufy sveglia Law, volevo solo evidenziare il dono che Corazon aveva fatto: con quella vita che gli ha donato, sacrificando la sua, gli ha permesso di incontrare altri compagni.

Okay, io chiudo qui. Faccio notare solo che il titolo appartiene alla canzone “Il regalo più grande” di Tiziano Ferro – così come la citazione iniziale.

Bene, vado.

Baci alla prossima,

Olivier_Rei

   
 
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