UNA SOLA DONNA
Jarod
non sapeva il perché, ma qualcosa lo aveva spinto ad andare a Londra. Lui aveva
visto quella città solo nelle fotografie, mai di persona. Trovarsi lì era
un’esperienza incredibile e voleva viverla appieno.
S’infilò in un bar
vicino al London Eye e si sedette al bancone, chiamò il barman e si fece
servire una birra. Lui non era solito bere alcolici, ma in quel periodo
preferiva una buona birra al solito succo di frutta.
Quando gli fu portata la bevanda ne bevve un sorso e iniziò a ripensare all’anno appena trascorso, i suoi pensieri andarono in particolare ad una certa donna, una donna che gli aveva rubato il cuore con la sua semplicità e la sua dolcezza, una donna i cui occhi brillavano quando l’amore risplendeva in lei.
In quell’istante un
uomo si sedette accanto a lui. Jarod si accorse della sua presenza quando il
tipo ordinò una soda con ghiaccio. Jarod guardò l’uomo accanto a sé e lo
studiò. Lo sconosciuto era alto circa quanto lui, capelli castani molto
probabilmente sistemati con del gel, emanava un’aria di antichità e di rispetto
con una manciata di terrore. In tutta la sua vita Jarod non aveva mai
incontrato un uomo del genere, la curiosità prese nuovamente il sopravvento in
lui e così agì di conseguenza.
“Londra è davvero
bellissima, è meglio di come viene mostrata nelle foto.” – disse Jarod.
“Già lo è” – confermò
lo sconosciuto.
“Mi chiamo Jarod.” –
disse Jarod porgendo la mano all’uomo.
“Io sono il Dottore.”
– rispose l’uomo stringendo la mano dell’altro.
“Sei un medico??” –
chiese curioso J.
“Non sono UN Dottore,
sono IL Dottore. Articolo determinativo.” – rispose lo strano tipo in completo
gessato e converse.
“Strano nome, ma è
bello. Ti si addice molto. Hai proprio l’aria da Dottore, con l’articolo
determinativo.” – disse Jarod con un sorriso.
“E tu hai la faccia
di un Jarod.” – ribatté il Dottore sorridendo – “Sei americano, giusto??” – gli
chiese.
“Esatto. Tu invece
sei inglese. Sei di queste parti??” – rispose Jarod.
“Non proprio. Diciamo
che ho passato così tanto tempo qui a Londra che è come se fossi vissuto qui da
sempre.” – disse il Dottore.
“Hai l’aria di uno
che viaggia molto.” – evidenziò Jarod, bevendo un altro po’ di birra.
“Già. A quanto pare
anche tu viaggi molto, hai la faccia di un viaggiatore. – ribatté il Dottore
bevendo la sua soda.
“Io ho la faccia di
uno che fugge dai propri demoni e dal proprio passato..un po’ come te Dottore.”
– replicò Jarod.
“Non per farmi gli
affari tuoi, ma sei qui a Londra perché ti stai nascondendo o perché ti sei
preso una vacanza??” – chiese il Dottore.
Il Dottore era
rimasto affascinato dall’uomo seduto accanto a lui. Gli ricordava una versione
umana ma comunque tormentata di se stesso.
“Una persona mi ha
convinto a venire qui, quando sono sparito dagli Stati Uniti speravo di
rivedere quella persona qui a Londra.” – disse Jarod.
“Quella persona è
forse una donna??” – disse il Dottore.
“Già, è una donna. La più bella e fantastica donna che abbia mai
incontrato in tutta la
mia vita.” – commentò
Jarod.
“Le donne. Riescono
sempre a farti fare le cose più folli e impossibili che esistono, innamorarsi è
la più grande fregatura che esista.” – replicò il Dottore.
“Ma è anche la più
bella. Vale la pena amare, anche se a volte questo significa farsi spezzare il
cuore.” – ribatté Jarod.
“Parole sante amico,
parole sante.” – disse il Dottore.
Finirono la loro
bibita in silenzio, persi entrambi nei loro pensieri.
“Non pensavo che Luna mi mancasse così
tanto.” – disse Jarod sovrapensiero.
“Hai detto Luna??” –
chiese il Dottore sorpreso.
“Sì perché??forse la
conosci?? – domandò confuso Jarod.
“Lei è
piccolina,capelli castani,occhi castani,molto dolce e sempre disponibile ad
aiutare gli altri??per caso conosci il suo cognome??” – aggiunse il Dottore.
“Dalla descrizione
che hai fatto sembra proprio lei. La Luna che conosco di cognome fa
Sagitter..Luna di Sagitter.” – rispose Jarod.
“È proprio lei.” –
disse il Dottore.
“La conosci??” –
chiese Jarod guardando attentamente l’uomo.
“Conosco lei molto
meglio di quanto conosco me stesso.” – rispose il Dottore, poi continuò – “È
grazie a te se lei diventerà la fantastica donna che io conosco.”
“Non capisco, ma
grazie per il complimento.” – disse Jarod.
“Lo capirai il giorno
che ci rivedremo. Ti chiedo solo una cosa.” – disse il Dottore.
“Cosa??” – chiese
Jarod.
“Quando mi rivedrai,
fingi di non avermi mai visto prima.” – rispose il Dottore.
“Perché??” – disse Jarod.
“Io non saprò chi
sei, perché non ti ho mai visto prima se non in un paio di foto. Saprò solo che
tu e Luna eravate molto legati l’uno all’altro e poco altro. Lo so che è
difficile da capire, ma ci sono cose che non devono essere cambiate. Se tieni
davvero a lei, ti prego fai come ti ho detto. ” – spiegò il Dottore.
“Lo farò, hai la mia
parola.” – disse Jarod.
“Grazie Jarod.” –
disse il Dottore alzandosi, gli strinse la mano e poi si allontanò verso
l’uscita.
“La ami??” – chiese
Jarod prima che l’altro uscisse dalla porta.
“Non puoi neanche
immaginare quanto.” – gli rispose il Dottore poi chiese – “Anche tu la
ami,vero??”
“Sì la amo molto.” –
rispose Jarod.
“E lei ama te, una parte di lei ti amerà sempre non dimenticarlo mai.” – disse il Dottore.
“Non lo farò,
grazie.” – disse Jarod.
“Prego. E abbi cura
di lei.” – rispose il Dottore con un lieve sorriso per poi andarsene.
“Lo farò.” – sussurrò
Jarod con un lieve sorriso tornando poi a bere la sua bevanda.
….
Il Dottore sapeva che
tra i due c’era qualcosa, un legame profondo e indissolubile. Aveva capito che
se lui avesse dovuto lasciare Luna nelle mani di qualcuno, quella persona era
proprio Jarod. L’unico che capiva e conosceva lei tanto quanto lui. Lui amava
Luna, lei era sua moglie, l’amore di questa sua decima vita, lui si fidava
ciecamente di lei. Lei aveva legato tantissimo con Jarod e lei si fidava
ciecamente di lui. Quando il suo tempo sarebbe finito Luna sarebbe stata in
ottime mani, le mani dell’unica persona che sarebbe riuscita ad aiutarla a
superare il dolore e la perdita. Ora guardando quell’uomo aveva finalmente
capito..Luna sarebbe riuscita ad andare avanti e non sarebbe stata mai sola,
lei avrebbe comunque avuto un po’ di gioia e felicità nella sua vita.
Jarod aveva capito
che quell’uomo, quel Dottore, avrebbe avuto un ruolo importante nella vita di Luna.
Ma fino ad allora lui avrebbe amato Luna con tutto se stesso e l’avrebbe resa
il più felice possibile, perché lui ci teneva davvero tanto a lei e non avrebbe
permesso a niente e a nessuno di farla soffrire o farle del male. Jarod
mantenne la sua promessa fino alla fine dei suoi giorni. Lui e Luna rimasero
migliori amici per il resto delle loro vite, l’uno accanto all’altro nei
momenti belli e brutti delle loro vite. Sempre felici e uniti, come era scritto
nelle stelle e nella canzone che raccontava di loro due e che avrebbe suonato
fino alla fine del tempo stesso. Così accadde perché era il loro destino.
FINE