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Autore: _Kalika_    11/06/2017    4 recensioni
La piazza ormai gremita di gente tra poco si tingerà di rosso, e nessuno può farci niente.
- Siamo qui oggi riuniti per assistere all'esecuzione dell'attuale Re dei Pirati, Monkey D. Rufy detto Cappello di Paglia.
***
- Vuoi dire un'ultima parola a qualcuno? - Gli domanda la guardia, la lancia già puntata in gola.
***
"What if" oserei dire banale, ma ci tenevo a dare la mia versione dell'esecuzione.
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti fidi di lui?

 

L'intera ciurma assiste sconcertata all'evento che di lì a poco porrà la parola fine a tutto.

Nascosti da quelle che sono le guardie marine incaricate di sorvegliare la piazza, sotto un portico sull'erba che garantisce la visuale sul patibolo, i mugiwara aspettano in silenzio, troppo stretti nelle loro emozioni.

"La storia è destinata a ripetersi.." Il pensiero di Robin, tanto vero quanto straziante.

La piazza ormai gremita di gente tra poco si tingerà di rosso, e nessuno può farci niente.

- Siamo qui oggi riuniti per assistere all'esecuzione dell'attuale Re dei Pirati, Monkey D. Rufy detto Cappello di Paglia. - La voce del capo dei Marine è un colpo al cuore per ogni membro dell'equipaggio.

Chopper, ormai in lacrime, è abbracciato ad Usop, che tenta di tranquillizzarlo ostentando una sicurezza che non ha.   Nessuno ha il coraggio di guardare in volto il proprio Capitano, adesso sopra il patibolo scortato da diverse guardie.  Le manette di amalgatolite marina gli impediscono di reagire, se lo volesse, ma la ciurma sa che non ha intenzione di sfuggire, non questa volta.

- Vuoi dire un'ultima parola a qualcuno? - Gli domanda la guardia, la lancia già puntata in gola ad immobilizzarlo.

 

Le labbra di Sanji stringono la sigaretta con tanta, troppa forza. Gli servirebbe ben più di una singola stecca di tabacco per placare quel nervosismo.  Una mano va a strofinare con vigore gli occhi che si stanno appannando, mentre l'altra rimane come sempre in tasca.

Il cuoco prende una nuova sigaretta per sostituire quella che è appena caduta dai suoi denti, ma per quanto si impegni non riesce ad accenderla a causa delle sue mani tremanti. Ripone l'accendino in tasca con un gesto rabbioso, accostando la stecca spenta fra le labbra, cominciando a mordicchiarla nervosamente. Meglio di niente.

Merda, non doveva finire così.

Espira quasi con rabbia, tentando di scaricare la tensione.

Un braccio dalla carnagione ambrata avvolge il fianco del cuoco, non gli servono che pochi istanti per capire di chi si tratti.  Si strofina di nuovo gli occhi, mantenendo quel poco di contegno che gli rimane, ma va tutto al diavolo quando sente la voce roca - e stranamente tesa - del compagno sussurrargli:- Non piangere, cuocastro.

Sanji è costretto a deglutire più volte per poter rispondere senza quel groppo di lacrime in gola:- Perchè no, stupido marimo? - E quell'assurdo epiteto sembra quasi un dolce vezzeggiativo, in quel frangente, cosa quantomai rara.

Lo spadaccino sospira prima di rispondergli, sembra che si vergogni di ciò che sta per dire, e all'udire le sue parole il cuoco capisce perchè abbia tanto esitato:- Perchè non puoi crollare..Sanji... crollerei anch'io..

Il biondo non può fare altro che abbassare le palpebre concentrato e rilassarsi nell'abbraccio del compagno, adagiando la testa sulla camicia rovinata che veste il petto del Vice Capitano, sospirando nervosamente.

Lo spadaccino, con un'inattesa empatia, scompiglia i capelli biondi del compagno con fare pensieroso, tentando di scacciare il rossore che si è impossessato delle sue gote per quanto precedentemente detto, per poi depositare un bacio senza malizia sulla tempia dell'altro.

 

- Sì, io voglio dire qualcosa! - La voce di Rufy squarcia il silenzio della piazza, frizzante - e terribilmente viva - come lo è sempre stata.

Nami abbassa lo sguardo, deve trattenersi per non coprirsi le orecchie. Le fa male ascoltare ancora la sua voce, vorrebbe non farlo più, ben sapendo che poi la nostalgia non le farà che desiderare di sentirla di nuovo.. porta istintivamente la mano destra al ventre ed accarezza la pancia gonfia, stringendo gli occhi quasi con rabbia.

Gli sarebbe dispiaciuto non vederlo crescere, le aveva detto.

- Voglio dire alla mia ciurma di non dividersi! Dovete continuare ad inseguire i vostri sogni, come ho fatto io! - Se i mugiwara avessero guardato il loro Capitano, invece di tenere gli occhi inchiodati a terra assaliti da quella che sembrava tristezza mista ad un vago senso di colpa, probabilmente avrebbero visto un sorriso infantile dipingersi sul suo volto, sotto lo sguardo impaziente, dei marine,  e stranito, della folla.

 

- Rimarrete uniti in mio onore, resterete per sempre la ciurma di Cappello di Paglia.. – Non riesce a reprimere una risatina. - …non sotto il comando del Re, ma della Regina dei Pirati!

A quel suo dire, Nami abbassa la testa gemendo, il volto oscurato da quel Cappello di Paglia - ultimo regalo del suo Capitano -, la cui tesa è stretta con vigore dalle dita tremanti. Le lacrime dapprima trattenute cominciano a sgorgare dai suoi occhi nocciola, inumidendo la carnagione pallida.

- Ehy, Nami! Non piangere, Nami, un buon Capitano deve essere forte! - Poche volte Rufy era riuscito a consolare qualcuno, e questa non era certo una di quelle volte, a giudicare dai i singhiozzi che stavano iniziando a far sobbalzare le spalle di Nami.

Anche solo il fatto che il ragazzo la stesse guardando le metteva addosso un'agitazione incontrollabile, che la navigatrice tentava inutilmente di calmare con dei lunghi respiri.

- Stupido.. idiota..- Riesce solo a mormorare con voce rotta, mentre si strofina con foga il dorso della mano sugli occhi umidi.

Una guardia punta la sua arma al collo del Re dei Pirati, gridando con rabbia trattenuta:- Hai finito di parlare?

E Rufy, con la tranquillità che solo lui può avere, gli sorride e punta di nuovo lo sguardo brillante sulla sua ciurma:- No, aspetta! Devo dire un'ultimissima cosa! - Gonfia le guance alla visione dell'espressione severa del marine, poi riempie i polmoni ed urla con tutto il fiato, volgendo per un attimo gli occhi al cielo:- ..Nami! Sai perchè devi essere forte?

La folla zittisce ogni mormorio, mentre si alza il sospiro di una voce femminile dal tono terrorizzato:- N-No.. non lo so...

Cappello di Paglia alza la testa e grida, facendo appello a tutta la sua forza di volontà:- Nami, te lo dico io! E' semplice! ..Devi dire ad Ace che gli voglio bene!!

 

Nel silenzio, una ragazza cade per terra, gli occhi inchiodati verso il basso, incapaci di incrociare lo sguardo deciso e sognante del suo capitano.

La mano premuta a coprire il volto, le spalle scosse dai singhiozzi, mentre la gola inizia ad urlare:- No, no, no, no..! Ti prego, no.. Rufy.. - Continua a pronunciare quelle poche parole sconnesse, il cappello testimone di tante avventure stretto con forza fra le dita:- No..
 

-Perfetto! Sarai la nostra navigatrice!

-Perchè dovrei unirmi a voi? Io odio i pirati!

 

- Rufy!.. N-Non farlo.. non.. Ace... - La mano libera va ad accarezzare convulsamente la pancia gonfia, per un istante il pensiero vola a quello che sarà il suo bambino.

Un flash la investe, la spalla torna a bruciare, colpita da quel pugnale che tentava di eliminare le tracce del suo passato.

 
- Ti avevo detto di andartene. Tu non sai niente di me, di cosa sia successo a questo villaggio! Vai via!
- E' vero. Non so niente del tuo passato.
- Vai via! Vai via! Via, VAI VIA! - Un singhiozzo anche nel passato.

 

I marine alzano le lance, iniziano a dirigerle verso il cuore del Capitano.  Le dita della navigatrice sono artigliate a terra, strappano disperate i leggeri fili d'erba.  Una femminile mano olivastra - la mano vera - si posa gentilmente sulla spalla scossa dai singhiozzi, in un muto gesto consolatorio.

 
- Rufy... aiutami...

 

Il ragazzo, nel momento della fine, stringe gli occhi con forza. Un sussurro esce dalla sua bocca:- Ace, fratellone, sto arrivando...

 

L'intera piazza trattiene il fiato mentre il patibolo si impregna del sangue freddo del Re dei Pirati, del Capitano di una ciurma ora distrutta.

 
- Dovete promettermi che non interverrete, qualsiasi cosa accada!

- Che cosa stai dicendo, sei impazzito? Non scherzare, è una cosa seria!

- Infatti, sono serissimo. Dovete fidarvi di me, devi fidarti di me.  O vuoi disobbedire al tuo capitano?

- Non.. non mi importa di disobbedire! Non ti lascerò nelle mani della Marina, non-
- Nami. Io mi fido di Rufy.. tu forse no?
- Zoro, non anche tu..
- Rispondi.

 

 
- Mi fido di te, Rufy... -
 

 

*** Angolo della disperazione dell’Autrice ***

Eccomi qui con un’altra storia triste. Ce l’avevo nel computer da quasi un mese ma non mi convinceva del tutto, oggi invece con qualche modifica mi sono decisa a pubblicarla.

Spero che i personaggi non sembrino troppo OOC: insomma, siamo all’esecuzione di Rufy, qualche lacrima è più che lecita.

Sanji, anche se fa sempre il duro, alla fine è sensibile, e Zoro è stato il primo membro della ciurma: anche se quello che ha detto non è molto da lui, considerate gli stati d’animo dei mugiwara. Inoltre mi serviva per chiarire la ZoSan. Sì, la ZoSan sta ovunque. Sempre.

*Si ricompone*

Anche se magari non ce la vedete Nami a piangere, io ho messo nel testo un'implicita (?) e lunga storia d’amore tra lei e Rufy: in fondo sono legati, e per quanto possa essere coraggiosa e determinata, si vede che ci tiene al suo capitano, quindi la reazione mi sembra giustificata.

E per finire, Ace: il figlio Ace e poi il fratellone da raggiungere. Ho pianto mentre scrivevo pensando a lui, e dire che l’idea mi è venuta in mente proprio dalla frase “Devi dire ad Ace che gli voglio bene.”

Ma basta, che ora mi commuovo da sola.

Spero vi sia piaciuta, e se qualche anima generosa ha voglia di farmi sapere che ne pensate, fate piacere anche a me.

_Kalika_

   
 
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