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Autore: L u x    14/06/2017    3 recensioni
Dal testo:
Quel pensiero lo fece leggermente arrossire: Magnus era al centro di tutti i suoi pensieri, qualsiasi cosa gli ricordava lui.
[Malec]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un cielo scuro e nuvoloso che non si lasciava attraversare dai raggi lunari copriva la città di Brooklyn e Magnus era al riparo nel suo loft dal vento pungente dell'inverno che fuori incombeva e guardava dall'ampia finestra la frenetica città in movimento, ma ciò che a lui interessava era veder arrivare il suo ragazzo che immaginava indossare la solita tenuta nera da cacciatore e una sciarpa azzurra (la sua sciarpa) che spezzava un po' i colori e risaltava i suoi due diamanti azzurri incastonati negli occhi che lo facevano impazzire ogni volta che si perdeva nel suo sguardo. 
Quando finalmente lo vide arrivare, non poté fare a meno di sorridere.
Trillò il campanello e come uno dei tanti fulmini che fuori si diramavano nel cielo nero, fu già alla porta ad accoglierlo con un dolce bacio sulle labbra.
Alec appoggiò una mano sul suo fianco e si fece più vicino per sentire finalmente il calore di cui aveva bisogno e che ogni volta lo faceva sentire più protetto e meno solo al mondo. 
Magnus decise di interrompere il bacio appena avvertì sotto i propri polpastrelli un brivido di freddo attraversare il corpo di Alec, ma soltanto perché aveva in mente un modo più efficace e veloce per farlo riscaldare.
Fece schioccare le dita da cui uscì una scoppiettante luce blu come fuochi d'artificio e con la mano opposta intrecciò le dita del ragazzo e lo tirò delicatamente verso la porta del bagno. 
La aprì e subito si percepì l'odore forte del sandalo che Alec adorava sentire sulla pelle del suo stregone.
Quel pensiero lo fece leggermente arrossire: Magnus era al centro di tutti i suoi pensieri, qualsiasi cosa gli ricordava lui.
Si girò leggermente verso di lui e sorrise timidamente, abbassando per un millesimo di secondo lo sguardo a terra.
Magnus portò l'indice sotto il suo mento e automaticamente Alec alzò gli occhi incrociandoli con quelli a mandorla dello stregone, poi spostò il palmo della mano sulla sua guancia per scansare con le altre dita i capelli corvini che ricadevano sui suoi due zaffiri e si avvicinò per imprigionare le sue labbra tra le proprie. 
Anche questo bacio durò poco, ma stavolta fu Alec a spostarsi, ricevendo un'occhiata contrariata che lo fece ridere.
- Ti va o no di fare il bagno?- chiese ridendo, iniziando a far scendere la zip della giacca.
Magnus fece un ghigno e se ne uscì con una delle sue solite risposte maliziose.
- Mh sì, ovvio! Ma ogni tanto mi dimentico di essere una distrazione per te, fiorellino!- 
Alec strozzò una risata e gli diede una spinta che fece indietreggiare uno sconcertato Magnus, che si sedette sul bordo della vasca fumante e già riempita fino all'orlo di schiuma e petali di rose.
- Stai zitto e spogliati.- rispose senza riflettere, mentre toglieva anche il pantalone nero che gli avvolgeva le gambe muscolose e definite e subito si sentì addosso gli occhi felini dello stregone che aveva incrociato le gambe come se stesse aspettando qualcosa da Alec.
E Alec capì già cosa era.
Si avvicinò a Magnus, ancora in boxer, e iniziò a sbottonargli la camicia viola di velluto depositandogli qualche bacio tra la mascella e l'incavo del collo, facendolo sospirare e socchiudere gli occhi. 
Proseguì con una scia di baci umidi sul collo e sul petto ad ogni bottone che usciva lentamente dalla rispettiva asola. 
La lasciò scivolare dalle spalle all'avambraccio quasi come in una carezza ed infine cadde sul pavimento. 
Fece lo stesso con il pantalone nero di pelle che fasciavano le sue gambe esili e che coprivano la sua pelle ambrata e liscia.
Notò che non indossava i boxer e sorrise nel ricordare una delle prime volte che iniziarono a conoscersi, quando Magnus gli insegnò che sotto i pantaloni di pelle non andava mai la biancheria intima.
Gli accarezzò le gambe sentendolo sospirare ancora e a quel punto Magnus entrò in acqua tirando Alec per la collana che portava legata al collo, fregandosene che non fosse completamente nudo.
Il ragazzo sentì i suoi boxer bagnarsi, diventare più aderenti e sospirò di piacere sulle labbra del suo ragazzo che sorrise e gli morse leggermente il labbro inferiore.
Quello fu solo l'inizio di una lunga successione di baci dolci alternati a quelli più profondi e umidi, di carezze che facevano accapponare la pelle per il piacere, di movimenti che facevano fuoriuscire l'acqua  dai bordi della vasca.
Magnus colpì la schiena contro lo schienale della vasca ed emise un gemito sulle labbra del suo fidanzato che aprì gli occhi azzurri lucidi e liquidi come oro fuso per assicurarsi che stesse bene, senza smettere di imprimergli dei baci sulla bocca e sul viso ovale senza tracce di trucco. 
Magnus portò le braccia dietro il suo collo, stringendosi tra le nocche delle dita i capelli corvini e bagnati che si attaccavano alla pelle nivea e ricoperta di rune e cicatrici.
Alec si avvicinò fino a far sfregare i due bacini provocando una serie di scariche elettriche lungo la pelle bronzea di Magnus che tirò indietro la testa e fece uscire dalle dita faville blu.
- Alexander...- disse in un sospiro e Alec lo guardò all'istante, notando i suoi occhi essere diventati gialli, le pupille allungate in verticale come gli occhi di un gatto, osservando le sue labbra schiuse e gonfie per riprendere il fiato che quei baci gli avevano rubato.
Il suo sguardo si spostò sul collo da cui scorrevano delle piccole gocce di acqua e sudore che si rincorrevano e che arrivavano velocemente fino al torace che si alzava e abbassava frenetico.
Alec sorrise e gli accarezzò il viso, poi si appoggiò allo schienale opposto della vasca in modo da stare di fronte al suo Magnus e chiuse gli occhi per rilassarsi e godersi il dolce tepore.
Rimasero in silenzio, un silenzio che non era per niente imbarazzante o rumoso e non faceva paura.
Il cacciatore sentì soltanto il rumore dell'acqua che si spostava e il calore di un corpo vicino al proprio; Magnus si era appoggiato con la schiena al petto di Alec che aderivano perfettamente e posò la testa sulla spalla del ragazzo, inalando il suo profumo di muschio bianco.
I loro corpi combaciavano alla perfezione; ogni curva e ogni angolo del loro corpo sembrava fossero fatti per essere riempiti.
Alec lo strinse a sé e gli accarezzò dolcemente il petto, mentre Magnus schioccò le dita facendo disperdere nella stanza bolle di sapone.
   
 
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