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Autore: danyazzurra    18/06/2017    8 recensioni
Lily è nei guai!! Lily non sa come uscirne!! Lily sa che deve fare la cosa giusta, ma quando si tratta di Scorpius Malfoy tutto diventa complicato... ennesima Lily/ Scorpius leggera e semplice che mi è saltata in mente! spero che le darete una possibilità e mi farete sapere!! un bacione!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Lily sentì il respiro farsi affannato. Era in pieno attacco di panico.
Le girava la testa e non riusciva a moderare il respiro che continuava ad entrarle nei polmoni a blocchi.
Sapeva che se non si fosse calmata sarebbe sicuramente svenuta. Vedeva già dei piccoli pallini neri arrivarle ai margini del campo visivo.
Si sedette sul water e cominciò a fissare un punto davanti a lei respirando a fondo.
Inspira. Espira. Inspira. Espira.
Quando il suo respiro riassunse un’andatura normale si azzardò a tornare a guardare quello che aveva tra le mani e le lacrime le salirono di nuovo agli occhi.
Come aveva fatto?
O meglio come aveva fatto lo poteva immaginare, anzi, a dirla tutta ne aveva dei ricordi piuttosto ampi, ma come aveva potuto mettersi in quella situazione?
Eppure quella fiala non mentiva. Il suo liquido era diventato verde: lei era incinta.
Incinta.
La potenza di quella parola era devastante.
Aveva ventotto anni non era certo una ragazzina, ma era comunque nei guai.
Guai davvero grossi.
 
“Sei venuta a festeggiare i miei trent’anni?”
Il braccio di Scorpius le circondò la vita solleticandole il lembo di pelle nuda tra la maglia e i pantaloni.
“Sei ubriaco” lo rimproverò lei togliendosi la mano dalla vita.
“Chi non lo è?” protestò Scorpius guardandosi intorno ed in effetti, dovette ammettere Lily, sembravano tutti molto alticci.
“Io” ribatté Lily “io non lo sono” continuò e lo vide alzare gli occhi al cielo “Lily Potter bacchettona…chi l’avrebbe mai detto” disse e la sua voce era talmente strascicata che non lasciava dubbi su quanto avesse bevuto.
“Una bacchettona bellissima però” aggiunse e la sua mano corse di nuovo al suo fianco.
“Scorpius, sei proprio ubriaco” rise Lily. Per dirle che era bellissima non poteva essere altrimenti.
L’aveva sempre presa in giro per il naso a patata e le labbra grandi.
“E tu no” ripeté lui e Lily scosse la testa “forse è meglio se vado a fare un giro” commentò ridendo, ma Scorpius la trattenne per un polso “balla con me” le disse e premendo la mano sulla sua schiena l’avvicinò a sé. Lily si sentì invadere dal suo profumo. Il suo seno premuto contro il suo petto e la sua mano su quello spazio di pelle che ormai sembrava andarle a fuoco.
 
Ricordava tutto di quella sera. Le sue labbra sul suo collo. Le sue mani su di sé.
Sapeva che avrebbe dovuto fermarlo, ma lo amava da così tanto tempo e lui era lì e voleva lei.
Finalmente voleva lei.
Per lei era stato tutto fantastico, bellissimo, ricordava tutte le sensazioni che lui era riuscito a darle, ricordava di come l’aveva fatta sentire.
Come se tra le mani avesse un bene prezioso, come se volesse solo farla stare bene.
Quello almeno era stato per lei. Per lui non era stato niente.
Lo aveva completamente rimosso.
 
Entrò nel negozio di Albus sapendo benissimo che ce lo avrebbe trovato come tutte le sere dopo che staccava dal turno in ospedale.
“Ciao” disse sentendo le guance avvamparle.
“Ehi” le rispose al saluto voltandosi a malapena e poi tornando a parlare con Albus.
Lily si morse le labbra non riuscendo a capire.
La sera prima era stata meravigliosa solo per lei? Era solo lei che non vedeva l’ora di replicare?
Stava per andarsene delusa quando entrò una cliente ed Albus si allontanò lasciandole la possibilità di affrontare il discorso.
“Posso… posso parlarti?”
Che le prendeva? Perché era così agitata? Eppure aveva una pessima sensazione che continuava a premerle incessantemente sul petto.
“Certo” le disse guardandola stupito e Lily prese un respiro. Perché doveva guardarla in quel modo? Perché doveva avere il potere di scandagliarle l’anima?
Si sentiva una ragazzina invece che una donna di ventott’anni e la pessima sensazione non accennava a lasciala.
“Riguardo alla festa…”
“Già” la interruppe lui “ma poi perché non sei venuta?” le chiese.
 
Il suo cuore si ruppe lì in quel momento, quando capì che lui non ricordava niente.
Non ricordava neanche di averla vista figuriamoci di aver fatto sesso con lei.
E adesso si ritrovava anche incinta.
E come faceva a dirglielo?
Si alzò da seduta sul water, sapeva che doveva uscire dal bagno, non era un nascondiglio che avrebbe potuto usare per molto.
Sarebbe voluta scomparire.
Poteva tornare indietro nel tempo e non essere andata a letto con lui? Perché le Giratempo erano tutte custodite attentamente?
Merlino! Che rabbia.
Non solo si sentiva quasi come se avesse approfittato di lui e del fatto che fosse ubriaco, ma adesso era anche incinta.
Becca e bastonata come diceva suo padre.
“Merda! Merda! Merda!” imprecò e si lisciò il camice. Come se poi fosse stato semplice non vedere Scorpius.
Erano anche colleghi e nonostante l’ospedale non fosse piccolo le capitava spesso di dover lavorare con lui.
Si guardò allo specchio: le guance arrossate e gli occhi leggermente infossati, per l’attacco di nausea che aveva appena avuto, potevano anche passargli inosservati, ma quando la pancia fosse cresciuta sarebbe stato un problema.
Cosa avrebbe risposto a chi le avrebbe chiesto chi era il padre? Di farsi i fatti propri? Poteva essere un’idea e avrebbe retto con amici e conoscenti, ma i suoi genitori? Albus e James? Per non parlare di Alice, non si sarebbero mai accontentati di una risposta del genere.
Doveva trovare il coraggio di dirglielo. Alla fine era anche la cosa più onesta da fare. In fondo non era colpa sua se non si ricordava niente.
Anche se immaginava già le parole che gli avrebbe detto: ho approfittato di te e sono rimasta incinta che deficiente, vero?
Di interrompere la gravidanza non se ne parlava, l’idea di avere un fagottino dentro di sé era troppo bella per lasciarlo andare e poi era sempre stata dell’idea che ognuno deve prendersi le proprie responsabilità e non scappare.
Uscì finalmente dal bagno sperando di non incontrarlo e appellò la sua cartellina per andare a visitare i pazienti che le mancavano.
 
***
La sera arrivò a casa e non aveva ancora deciso come agire.
Si sedette sul divano e appoggiò la testa contro lo schienale chiudendo gli occhi. Il problema era che non sapeva da che parte iniziare.
Quando Alice arrivò la trovò ancora in quella posizione e aggrottò le sopracciglia.
“Che succede?” le chiese prima ancora di essersi chiusa la porta alle spalle.
Lily scosse la testa senza sollevarla e Alice accese la luce.
“Sei al buio e immobile. Nessuna delle due cose è da te per cui sta sicuramente succedendo qualcosa” le disse raggiungendola sul divano e togliendosi le scarpe per potersi mettere comodamente a gambe incrociate.
Lily si arrese, quando Alice si metteva in quella posizione non c’era possibilità di distrarla e poi sicuramente aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno.
“Sono incinta” confessò e Alice spalancò gli occhi talmente tanto che Lily temette gli potessero uscire dalle orbite.
“Sei incinta?” chiese in un incredulo sussurro.
Lily annuì “nove settimane più o meno… domani mi faccio visitare e saprò essere più precisa”.
Alice sciolse le gambe e si sedette sui talloni per stare più diritta. “No, no, aspetta. Torna indietro” le ordinò.
“Sei incinta?” chiese ancora e Lily alzò gli occhi al cielo "Sì, Alice, sono incinta” rispose Lily scocciata “sai che vuol dire?” la prese in giro “Tra circa sette mesi un esserino uscirà dalla mia…”
“Sì, Lily, so cosa vuol dire” la interruppe guardandola storto, ma si riprese subito e scosse la testa.
“Quindi… quindi vuol dire che sei stata a letto con un uomo”.
“Wow, Ali, che fantastico intuito” la prese di nuovo in giro.
Alice sospirò “stupida” le disse picchiandola leggermente su una spalla “intendo dire che non mi hai detto di essere andata a letto con qualcuno… ma quindi vi vedete da almeno due mesi”.
Lily avrebbe riso dell’espressione concentrata dell’amica se non fosse stata troppo preoccupata.
“E’ quello il problema” disse e Alice si zittì tornando a guardarla. “Non state insieme?” chiese e Lily si morse il labbro inferiore più volte prima di riuscire a parlare. “Lui non sa di aver fatto sesso con me” confessò.
Se avesse avuto una macchina fotografica a portata di mano avrebbe immortalato Alice e avrebbe lasciato l’immagine ai posteri. Era qualcosa che valeva la pena di vedere.
Alice era rimasta talmente allibita che la bocca era aperta e gli occhi sgranati, ma vacui, come se intanto stessero cercando di capire cosa Lily avesse appena detto.
Dopo pochi secondi però parve valutare che non fosse possibile perché scoppiò a ridere.
“E’ impossibile, Lily” disse tra le risate “davvero, mi prendi in giro” continuò, ma quando vide che Lily non si univa a lei, ma anzi diventava sempre più cupa, smise.
“Dici davvero?” chiese e Lily annuì.
“Ti ricordi la festa di compleanno di Scorpius? Quando tutti erano ubriachi fradici?” Alice si limitò ad annuire.
“Ecco, quella sera ho fatto sesso con un uomo… un gran sesso a dirla tutta, ma lui non si ricorda minimamente di cosa abbiamo fatto”.
“Bè, un promemoria tra sette mesi potrebbe averlo” scherzò Alice “scusa, scusa” aggiunse subito vedendo gli occhi di Lily offuscati di lacrime.
“E’ che mi sembra incredibile…” si interruppe “ma quindi è successo una volta sola?” Lily annuì e Alice sospirò “che sfiga, amica mia” le disse e Lily ributtò la testa all’indietro poggiandola sullo schienale “decisamente” affermò.
Restarono per qualche minuto in silenzio, ognuna sembrava persa nei suoi pensieri.
“Non so come fare. La mia onestà mi direbbe che lui ha il diritto di saperlo, ma lui non ricorda niente…” prese un respiro “mi fa sentire una stupratrice” si lamentò con la voce spezzata.
Alice si sistemò accanto a lei e a sua volta poggiò la testa all’indietro “non credo si possa violentare un uomo, sai?” le disse e Lily scosse le spalle “mi sono approfittata di lui, sapevo che era ubriaco, ma non credevo lo fosse a tal punto da dimenticare ogni cosa… in quel momento era incapace di intendere e volere… sono stata come quegli uomini che si approfittano delle donne svenute…”
“Non ti sembra di esagerare?” la interruppe nel suo sproloquio e Lily scosse di nuovo la testa “se fosse successo a me non avresti pensato che qualcuno si fosse approfittato di me?”
Alice alzò la testa “ok, hai ragione, ma c’è una differenza sostanziale. Lui non poteva essere completamente collassato o il suo…” s’interruppe diventando tutta rossa e Lily non riuscì a non sorridere “pene, Ali, si chiama pene ed hai ventott’anni, Merlino!” la rimproverò.
“Vabbè, avevi comunque capito” s’impuntò “quello non funziona se fosse collassato o svenuto e poi hai detto che è stato un ottimo sesso per cui doveva essere un po’ connesso. Gli uomini che fanno queste cose si approfittano delle donne svenute e collassate… non è la stessa cosa”.
Lily guardò l’amica. In effetti aveva ragione.
“Potrebbe pensare che voglia fregarlo. Che sia stato con chissà quanti uomini…”
“La saggia Lily Potter? Mi stupisco già che tu abbia fatto una cosa del genere. Doveva piacerti molto…” s’interruppe e la guardò come se dentro al cervello le si fosse appena accesa una lampadina.
“E’ Scorpius?”
Lily non era sicura che fosse una domanda, dal tono pareva, ma la maniera sicura con cui la guardava la faceva sembrare più un’affermazione.
“Allora? E’ lui il padre?”
Lily sospirò “sì, è lui” ammise e Alice batté le mani con un’espressione talmente felice negli occhi che Lily si chiese se avesse capito la gravità della cosa.
“Allora non ci sono problemi. Lui ti piace, tu gli piaci, direi che è fatta” disse entusiasta.
Lily scosse la testa rassegnata.
“A parte il fatto che hai deciso tu che mi piaccia…” Alice la interruppe guardandola come se fosse una bambina che vuol ribattere sull’ovvio “… o che a lui piaccia io” continuò Lily, fingendo di non aver visto lo sguardo dell’amica “ma, anche sorvolando su ciò, dimentichi che non posso andare da lui e dirgli che aspetto un bambino…”
“Il suo bambino” la corresse Alice.
“Il suo bambino, sì” confermò Lily “ma non posso comunque dirglielo. Lui non sa neanche di aver fatto sesso con me…”
Alice si strusciò le mani “questo in effetti potrebbe essere un problema…”
“Finalmente!” la interruppe Lily esasperata e Alice la guardò con un sorriso “un problema molto piccolo però… un problemino, quasi più un fastidio…”
“Godric, Alice, non sai che voglia di strozzarti ho in questo momento”.
Alice alzò le mani ridendo “non puoi” disse immediatamente “non vorrai mica partorire ad Azkaban” la provocò e Lily alzò gli occhi al cielo “tornando a noi?” chiese.
“Tornando a noi. Esiste l’incantesimo di identità, e lo puoi fare anche al feto. Quindi il problema non sussiste. Scorpius avrà le prove di essere il padre”.
“Avrà le prove di essere stato incastrato” la corresse Lily “magari lui non lo vuole un figlio tra i piedi, soprattutto mio figlio…”
“Non pensarla così nera” la consolò Alice e Lily si portò una mano alla fronte piegandosi verso le ginocchia “e come devo pensarla?” domandò “di solito ci si conosce e si fa sesso… oltretutto un figlio si programma…”
“A volte capitano” la interruppe Alice e Lily sospirò “già, a volte, ma anche quando capita, entrambi si ricordano l’attimo”.
Alice avrebbe voluto dirle di nuovo che non doveva essere così severa con sé stessa, ma ad essere sincera anche lei si stava chiedendo come Scorpius avrebbe accolto la notizia. Dato che non ricordava l’atto, Alice era piuttosto sicura che si sarebbero trovati a fare incantesimi di identità.
“Maledizione” si voltò verso Lily sentendola imprecare e la vide con il volto pieno di lacrime “è da stamani che non riesco a fermarle” si lamentò cominciando a tirare su con il naso.
“Lily, sono gli ormoni” la consolò Alice “non li voglio gli ormoni” disse tra le lacrime “e non voglio parlare con Scorpius” aggiunse.
“Devi farlo” le disse Alice e Lily singhiozzò. Sapeva che doveva farlo, ma non sapeva come farlo.

COMMENTO: OK, LO AMMETTO, QUESTA IDEA IDEA E’ PARTORITA DA UN’ASTEMIA, PER CUI NON HO LA PIU’ PALLIDA IDEA SE DAVVERO CI SI POSSA UBRIACARE FINO A DIMENTICARSI TOTALMENTE DI COSA SI è FATTO, MA MI PIACEVA L’IDEA CHE PER UNA VOLTA FOSSE LUI AD AVER DIMENTICATO COSA HA FATTO E DATO CHE COMUNQUE SI TRATTA PURE SEMPRE DI FANTASIA MI SONO DETTA PERCHE’ NO? FATEMI SAPERE SE L’IDEA VI PIACE E SE VALE LA PENA CONTINUARE QUESTA STORIA!! GRAZIE A CHIUNQUE LEGGERA’ E SOPRATTUTTO A CHI SPENDERA’ QUALCHE MINUTO DEL SUO TEMPO PER FARMI SAPERE!! UN BACIONE A TUTTI!!
   
 
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