Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Alphisia    19/06/2017    2 recensioni
"Gli occhi rossi di Shenron si illuminano. Un dolore lancinante al petto mi fa cadere a terra. Vegeta si avvicina, ma è costretto anche lui a inginocchiarsi: la mano sul cuore è il segno che prova la stessa potente sensazione. Poi un vuoto allo stomaco e tutto diventa nero."
Bulma vuole studiare la tecnologia saiyan per cercare di produrla. Le armature trovate su Namec solleticano da molto tempo la sua fantasia. Ma come fare se il pianeta è stato distrutto insieme a tutto il suo popolo tempo fa? Con una dritta di Vegeta, riescono a sviare le rigide leggi delle divinità. Riusciranno questi due a rimanere lontano dai guai?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Nuovo personaggio, Re Vegeta, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non riesco ad aprire gli occhi. O forse sono aperti, ma non riesco a vedere niente. Tutto è scuro.
Mi sento leggera, come se galleggiassi nell’acqua, nuda. Non riesco a muovere nient’altro all’infuori del petto per respirare.
Cosa mi sta succedendo?
L’ultimo ricordo che ho è il viso spaventato del piccolo Vegeta che ci guarda. Faccio fatica a immaginare quello stesso sguardo nell’adulto. A proposito, chissà che fine ha fatto.
Ma perché mi sento così? È questo ciò da cui ci aveva messo in guarda Shenron? Di non interferire in alcun modo con ciò che vedevamo perché saremmo rimasti nei corpi degli yoruba?
Per saperlo dovrei aprire gli occhi, ma non ce la faccio. Sento i miei capelli che si muovono lenti, sospinti dalle onde di qualche liquido. Dev’essere così che si sentono i piccoli saiyan in quelle vasche in cui li ho visti nel laboratorio. In fondo è una sensazione piacevole. Tutto attorno a me è caldo e avvolgente.
Dal fondo di questo abisso, sento un rombo che entra prima basso poi sempre più potente nelle mie orecchie.
Cosa cavolo succede?
Mi sento impotente, sono paralizzata. Non riesco ancora a vedere niente.
-Bulma.
Una voce profonda mi chiama. Inconfondibile.
-Shenron? Sei tu?
-Siete stati due irresponsabili.
Porca vacca, l’abbiamo fatta grossa.
-Ma io non volevo vedere il piccolo…
-Dovevi fermare il tuo compagno. Sei stata tu a esprimere il desiderio.
-Come facevo? Non so se sai chi è quello!
-Certo che lo so. Giovane donna, so molte cose riguardo a lui e al suo cuore.
Come se io non capissi tutti i problemi che ha.
-Ma sono venuto per annunciarti che la vostra visita non ha avuto effetti collaterali sulla storia, neanche con questo maldestro tentativo di soddisfare una futile curiosità.
Sapevo pure io che era un rischio inutile da correre.
-Le parole che l’uomo ha detto al bambino non hanno influenzato gli eventi né l’alleanza tra i due popoli.
Fiu.
-L’abbiamo scampata allora.
-Ciò non toglie che avete corso un rischio enorme. Tuttavia, avrete indietro i vostri corpi e il pianeta Vegeta verrà distrutto insieme a tutto il suo popolo.
Bene.
Anzi no: pensare che tutte quelle persone, che tanto male non sembravano, sono state sterminate da quel tiranno mi fa sentire un po’ in colpa. Se non fosse successo, Vegeta forse non sarebbe diventato la persona triste e rancorosa che è adesso. Forse non ci saremmo neanche incontrati.
-Non dolerti di questo. La storia non è giusta e tu non puoi fare nulla per cambiarla. Ti suggerisco piuttosto di cambiare il futuro della Terra e di quell’uomo. Ne hai la possibilità.
Finalmente. Con poco sforzo riesco a aprire gli occhi.
La voce di Shenron è sparita, il calore avvolgente anche. Sono nella mia stanza, la finestra fa entrare la luce calda del pomeriggio.
-Bulma! Ti sei svegliata! Vado a chiamare la mamma…
Abbraccio papà, ma lo fermo prima di alzarsi.
-Dov’è Vegeta?
-Lo abbiamo portato subito nella sua camera, come abbiamo fatto con te. Eravate entrambi svenuti sul prato davanti alla camera di gravità. Ora dorme. Cosa vi è successo?
-Non ora papà!
Alzo le lenzuola e vedo che qualcuno mi ha messo la mia camicia da notte. Sulla poltrona poco distante dal mio letto, i jeans che avevo addosso.
-Ma non è consigliabile…
-Dopo ti racconterò tutto, promesso.
Gli do un bacio sulla guancia.
-Vai a dire alla mamma che sto bene.
Frugo nella tasca dei miei pantaloni e trovo quello per cui avevo espresso quel desiderio tanto rischioso.
 
***
 
Senza annunciarmi, spalanco la porta della camera in cui non ero mai entrata.
-Vegeta! Ce l’abbiamo…
Tengo in alto i fogli spiegazzati che ho riportato dal suo pianeta, ma non li vede. In questa stanza arriva solo l’ombra del pomeriggio, è tutto più scuro. Dorme rannicchiato, dà le spalle alla poca luce che entra.
Nessuno è al suo fianco.
Rimarrò io qui ad aspettare. Appena si sveglia devo fargli vedere che la nostra missione, per quanto pericolosa, non è stata affatto vana.
Sposto piano la sedia della scrivania vicino al suo letto e mi siedo.
Tutto è in ordine qui dentro. Sarà anche merito dei miei robot, ma immagino che Vegeta sia un precisino. Comincio a dare uno sguardo ai fogli e attendo di dargli la bella notizia.
 
***
 
Apro gli occhi e sussulto.
Le lenzuola scostate. Vegeta non c’è.
Mi alzo e guardo nella stanza, ormai buia per la sera.
Lo vedo seduto per terra, vicino ai piedi del letto. Le gambe piegate gli servono da leggio per gli appunti che avevo in mano.
Tiro un sospiro di sollievo, ma lo rimprovero.
-Non potevi svegliarmi? Volevo darti io la notizia.
Non mi degna di uno sguardo.
Pazienza.
Neanche con il suo freddo comportamento riuscirà a smorzare il mio entusiasmo.
-Hai visto?! Ce l’abbiamo fatta! Ti devo ringraziare.
Gira una pagina per proseguire nella lettura. Sembra non abbia orecchie neanche per chi lo ringrazia.
-Mi dovrai aiutare a tradurli, le figure non mi bastano per capire.
Grugnisce. Penso sia d’accordo visto che andrà anche a suo vantaggio.
-Ti va di farlo adesso?
Non sto nella pelle.
-No, vorrei riposare.
Strano, riposare non mi sembra una richiesta che possa uscire dalla sua bocca. Mi passa i fogli che mi aveva rubato.
-Va bene. Se hai bisogno di qualcosa, chiamami.
Sono già sulla porta quando mi ferma con la voce.
-Bulma.
Bulma?
-Non dire mai a nessuno quello che hai visto in questi giorni.
-Ma se riuscirò a fare le armature…
-Mi riferivo ai saiyan che hai conosciuto.
La poca luce mostra la sua figura in piedi, con le mani lungo i fianchi, il petto nudo: devono averlo spogliato per visitarlo. Il suo tono non è imperioso come al solito, è fioco, rauco. Più che un ordine sembra una preghiera.
Annuisco.
-Anzi, dimenticalo proprio.
-Questo non posso garantirlo. È stata una visita importante anche per me.
Oltre all’obiettivo per cui avevo chiesto a Shenron di portarci sul pianeta dei saiyan, ho avuto modo di toccare con mano la società in cui Vegeta è nato e cresciuto e che un giorno avrebbe dovuto governare. Sarebbe bello poter condividere questo con gli altri, potrebbe aiutare a far capire chi si nasconde dietro quel suo guscio duro e impenetrabile.
-Anzi, sarei curiosa di saperne di più della tua famiglia, del tuo...
Scuote la testa.
-Dimentica tutto.
E perché dovrei?
Questa sarebbe l’occasione di un abbraccio, di un gesto di affetto, almeno di vicinanza!, verso di lui. È così solo, abbattuto e triste dopo aver rivisto per un attimo la sua famiglia, il suo popolo e tutti i suoi sogni di bambino.
Ma come faccio? È pur sempre Vegeta, che non spiccica parola se non strettamente necessario e non ha una buona disposizione neanche verso di me che l’ho accolto.
Almeno così dà a vedere.
Meglio lasciare perdere e limitarsi a un bel sorriso, non ricambiato.
Mi volto e mi fiondo nei laboratori per impostare tutto il mio nuovo progetto. Se mi chiederà aiuto, io glielo darò.
 




Appunto della scrittrice
Eccoci alla fine del racconto. Tutto è bene ciò che finisce bene, ma non potevo mettere un happy ending totale. Sì, sono tornati, ma Vegeta non è molto allegro, soprattutto dopo quello che ha visto. Bulma ha capito molte cose della sua società e di lui. All'ultima scena però tengo particolarmente: non ci sono grandi gesti di affett, ma spero di aver trasmesso molto con le poche parole e pochi gesti dei due protagonisti. 
E ora la soluzione ai nomi saiyan che ci sono nella storia. Vi avevo detto che derivavano veramente da nomi di verdure, come da copione: 
- Spargel: dal tedesco Spargel, asparago
- Fennel: dal tedesco Fenchel, finocchio
- Raube: quando mi tornerà in mente, ve lo scriverò :P
- Umber: dall'inglese cucumber, cetriolo. 
- Sibel: dal tedesco Zwibel, cipolla
- Supe: dal tedesco Suppe, zuppa. Come Vegeta padre e figlio hanno nomi generali che raccolgono l'interezza di tutti gli altri nomi, ho pensato che la regina non sarebbe dovuta essere da meno. 
- Echalotte: dall'inglese shallot, scalogno, ma non è farina del mio sacco ;) 

Ho voluto aprire una piccola porta sulla società dei saiyan tramite gli occhi della terrestre Bulma. Spero vi sia piaciuta quanto per me è stato scriverla :) 
Alphisia
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Alphisia