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Autore: Christine_Heart    21/06/2017    0 recensioni
Acheron lo guardò stranito, come se le parole appena dette non avevano senso.
Sorrise contento e disse:
«Papà icino!» esclamò il bimbo felice, portandosi le manine sul cuore, una sopra l'altra.
Papà! Non mi ha mai chiamato Dottore o Smith o in qualsiasi altro modo. Non ha mai chiesto il mio vero nome, il mio vero essere. Da quando ha iniziato a parlare, non si è mai rivolto a me con quel nome che adotto con tutti, con quel nome che di solito per me significa tanto, per lui sono solo papà, sono il suo papà.
«Empre!!!» disse alla fine formando un piccolo arco con le braccia.
Il Dottore sorrise intenerito mentre dentro sentiva piangere per la commozione.
«Il papà ti starà vicino in ogni momento non temere.» gli sussurrò con gentilezza, accarezzandogli con affetto la guancia.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 1, Doctor - 10, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Sorpresa, TARDIS
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Papà Dottore'
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Capitolo 24: Addio
 
 
Il Dottore non aveva altra possibilità, suo figlio aveva scelto, e sembrava deciso ad andare fino infondo, nulla gli avrebbe fatto cambiare idea. Fece cambiare suo figlio nel Tardis, gli fece indossare una tunica bianca, simile a quella di Styxx, meno vistosa per dare meno nell'occhio, e un paio di sandali comodi.
Il Dottore era rimasto fuori, ad aspettare, mentre cercava di fare fronte alle lacrime.
Sentì le porte del Tardis cigolare appena, si voltò svelto per vedere suo figlio uscire dalla cabina blu.
Deglutì nervoso e avvicinandosi al bambino disse:
«Sei sicuro.» sussurrò con tristezza il Dottore cercando di abbozzare un mezzo sorriso.
Il piccolo annuì senza alzare lo sguardo.
«Posso chiederti una cosa?!?» osò poi il piccolo quasi imbarazzato.
«Qualsiasi cosa!» esclamò il Dottore sincero.
«Non cercarmi.» rispose svelto il bambino con volto innocente.
«Dimenticami se puoi.» aggiunse, mentre i suoi occhi tremavano decisi.
«Ash...» mormorò il Dottore distrutto, scuotendo il capo.
«Ti prego, è meglio così.» rispose il bimbo con occhi tremuli.
Il Dottore rimase immobile di fronte a quella richiesta, non sapeva che dire.
«Me lo prometti?!?» domandò subito Ash, sperando in una conferma.
«Non credo di riuscire a giurartelo.» disse il Dottore con occhi tristi.
Il bimbo annuì abbassando il capo, come se fosse colpevole di qualcosa.
«Quanto tempo ho?!?» chiese poi il bimbo continuando a fissare il nulla.
Il suo papà gli aveva spiegato che avrebbe dovuto cambiare l'arco del suo tempo, per farsi che tutti si ricordassero di lui, senza alterare la storia.
«Fino all'alba di domani, poi si ricorderanno di te.» spiegò calmo.
«Va bene.» annuì Ash tranquillo.
«Vieni qui.» gli sussurrò chinandosi su di lui.
Lo trascinò con affetto vicino a lui, s'inginocchiò e lo strinse forte a sé.
Gli accarezzò più volte la testa per tranquillizzarlo.
«Ho paura papà.» gli disse Ash impaurito.
«Non averne, non se la meritano, tu vali molto di più.» gli confessò con dolcezza.
«Stai facendo un gesto meraviglioso.» gli disse poi orgoglioso.
«Tu sei meraviglioso e lo sarai per sempre.» gli sussurrò infine con affetto, baciandogli la guancia. Poi gli sorrise con fierezza e lo fissò negli occhi, in quelli occhi che erano tutto per lui.
«Tu starai bene?!?» chiese il piccolo preoccupato.
«Sì, come sempre.» gli rispose il Dottore sicuro, come se fosse una cosa ovvia, ma più rispondeva più evitava di lasciar trasparire il dolore che provava dentro.
Si alzò in piedi, e sospirando con forza, guardò lontano per pochi attimi, tirando su col naso. Non aveva il coraggio di mostrare gli occhi lucidi a suo figlio.
«Papà...» chiamò il piccolo.
«Dimmi piccolo mio.» rispose con voce forzata, deglutendo nervoso.
«Non ti devi preoccupare per me, io starò bene.» gli confessò il bimbo con un sorriso timido.
«Lo so, lo so...tu sei bravo.» rispose il Dottore con un sorriso caldo.
Sì passò una mano sotto gli occhi e tirò di nuovo su col naso.
«Vuoi che ti accompagni?!?» chiese garbato, tirando ancora su col naso.
«No, ti ringrazio...preferisco andare da solo.» disse Ash scuotendo il capo.
Il Dottore annuì, mentre sentiva il mondo crollargli addosso.
«Allora...mi raccomando...qualunque cosa accada, non ti lasciare abbattere, continua ad essere te stesso, continua a vivere, come... » gli ricordò con affetto.
«Come mi hai sempre detto di fare.» sorrise Ash con occhi tristi.
«Esatto, e se avrai bisogno di me...» provò a dire, nella speranza di vederlo di nuovo.
«No...» rispose subito Ash, sottolineando la sua certezza con un no del capo.
«Okay.» acconsentì il Dottore con un mezzo sorriso.
Fissò per un istante infinito il bambino che aveva davanti in silenzio.
Sembrava ieri che in quello stesso posto l'aveva raccolto dalla strada, e l'aveva aiutato a crescere, ed ora era lì, sicuro, deciso, coraggioso e pronto.
«Grazie.» aggiunse poi il Dottore con tono lieve, senza spezzare quel bel sorriso di gratitudine che aveva sul volto. Ash sollevò gli occhi sorpreso da ciò che sentiva, e si ritrovò di fronte un volto deciso e raggiante, fiero e orgoglioso.
«E' stato bello, ci siamo divertiti assieme, non è vero?!?» chiese il Dottore.
«Sì, è vero...siamo stati bene.» riuscì a dire alla fine il piccolo.
E in un attimo si ritrovò abbracciato a suo padre, timoroso per la scelta che aveva fatto, triste per la scelta che era stato obbligato a prendere, e distrutto dal pensiero di dover abbandonare quell'uomo tanto buono, che era stato sempre e comunque un padre per lui.
«Ti voglio bene papà.» gli disse tra le lacrime.
Il Dottore provò a rimanere in disparte, distaccato, sarebbe stato più facile, ma non ci riuscì, non era da lui, non era mai stato da lui.
Lui c'era sempre per chi aveva bisogno.
«Ti vorrò sempre bene anch'io.» gli rispose prendendolo in braccio.
Lo strinse forte contro di sé, nascondendo il volto disperato tra i capelli del figlio, e rimasero così, per alcuni minuti, stretti l'uno all'altro, mentre le loro lacrime si confondevano. Il Dottore piangeva in silenzio, stringendo forte quel corpicino che tanto amava. Sperava che quel gesto trattenesse suo figlio per sempre, perchè non voleva lasciarlo andar via. Ma alla fine, malgrado i lamenti del figlio, cedette, non poteva cambiare il destino.
Con dolcezza accarezzò la testa del figlio e l'aiutò a scendere.
Il Dottore sorrise felice, mentre si asciugava le lacrime rimaste sul volto.
Guardò suo figlio, gli portò via le poche gocce rimaste e aggiunse:
«Va tutto bene Ash, tutto bene.» gli disse deglutendo ma senza smettere di sorridere.
«Tutto bene.» gli confermò accarezzandogli una ciocca bionda.
«Ora va, prima che cambi idea.» gli disse sorridendo un'ultima volta.
 
Continua...
  
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