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Autore: Never_alone20206    25/06/2017    1 recensioni
Rin Yoshida, ragazza ventenne, orfana e sorella di due fratelli pasticcioni, passa la sua vita a lavorare come cameriera per arrivare a fine mese. Cosa succederà quando un giorno, nel ristorante in cui lavora, si presenta Sesshomaru Taisho, uno degli uomini più ricchi del Giappone, che durante un'appuntamento con Kagura Yamamoto, organizzato dalla madre, dichiara di essere già impegnato con lei e la bacia ?
Rin si ritroverà costretta ad accettare la proposta di Izayoi Taisho, madre di Sesshomaru, di ammagliare e sposare il figlio in cambio di denaro per suo fratello maggiore, il quale rischia di essere ucciso a causa dei debiti.
Tratto dal prologo:
Ho la sensazione di aver preso un palo in pieno e che questo sia uno dei miei tanti sogni che riguardano Taisho, senza, ovviamente, la parte erotica.
Aspettate, da quando ci frequentavamo? E perché si stava alzando? E perché si sta avvicinando? E perché mi stava prendendo il viso fra le sue fantastiche mani? E perché il suo volto privo di imperfezioni era così vicino al mio? E perché l'uomo più desiderato di tutto il Giappone mi stava baciando?
Cosa diavolo stava succedendo?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO IN REVISIONE 


"I suoi capelli argentati ricadevano lungo il cuscino color panna. Il suo viso sembrava rilassato, le sue labbra erano chiuse in una linea perfettamente dritta e infine c'erano i suoi occhi color miele, chiusi. 

Le lenzuola lo coprivano fino a metà addome, lasciando intravedere il fisico scolpito e le grosse spalle. Nonostante l'aria fresca proveniente dalla finestra spalancata, sulla sua pelle diafana si potevano notare varie goccioline di sudore. Era bellissimo. Eppure c'era qualcosa che non andava. 

-Rin -

La sua voce, così dolce e contemporaneamente così bizzarra,così estranea. I suoi movimenti così eleganti erano capaci di affascinare qualsiasi donna. E infine il suo sguardo felino, così freddo e inespressivo, in grado di crearti brividi.
Con un solo movimento riesce ad attirare tutta la tua attenzione, nonostante non lo faccia apposta. La cosa non sembra infastidirlo minimamente, anzi, si sente a suo agio, probabilmente abituato sin da piccolo a queste situazioni simili.

-Buongiorno -

Accenna mentre scosta le coperte scoprendosi completamente. La vista lascia spazio a molte fantasie poco caste. Avvampare diventa inevitabile. Con un leggero spostamento di sporge verso le mie labbra, stampandomi un bacio.

-Perché...perché mi hai, insomma hai capito-

La mia risposta alla sua azione non tarda ad arrivare. Ho una sensazione di déjà vu. Il suo sorriso derisorio che adesso ha in faccia mi sembra di averlo già visto. Così come l'evidente indifferenza che posso facilmente scorgere nelle sue due gemme dorate.

-Semplicemente perché mi andava - "



-Rin, alza il culo che farai tardi -

Santa Nocciola! Quel ragazzino non dorme mai? Ogni mattina la stessa storia. Io alla sue età ero decisamente meno cheta, inoltre non ho mai terrorizzato Haru come questa piccola peste di Tomoe fa con me !
Mi porto istintivamente le mani verso il viso cercando di occultare i miei occhi alla luce invadente e abbagliante del sole. Ho la fronte imperlata di sudore, mentre il cuore sembra squarciarsi nella gabbia toracica. Cavolo! Cavolo ! Cavolo!  E' stato uno dei sogni più ambigui che io abbia mia fatto in tutta la mia vita. 

-Sorellona, una strana signora ha chiamato per dirti di non fare ritardi- mi avvisa mio fratello sulla soglia con una voce impastata dal sonno.

Aspettate! Strana signora? 
Per tutti i Kami! E' oggi! Oggi dovrò dare l'inizio al gioco di seduzione di Izayoi Taisho. 

-Che ore sono? -domando Tomoe ancora insonnolita.
-Sono le sette del mattino Rin- risponde il marmocchio con un possibile sorriso sghembo.

Stronzo! Scatto dal letto come scottata rischiando, ovviamente, di cadere almeno tre volte e, ovviamente, anche di sbattere contro il muro piuttosto che uscire dalla porta. Il pavimento freddo e levigato colpisce atrocemente in pieno i miei piedi cagionandomi un piccolo brivido lungo tutto il corpo. Una volta arrivata in bagno mi fiondo a guardare il riflesso del mio volto allo specchio. I miei bellissimi capelli lunghi e color della pece, adesso, mi arrivano poco sotto le spalle. Le guance sono leggermente scavate e ceree, gli occhi sono stanchi e ho anche delle piccole borse. 

"-Quindi accetti? -mi chiede la donna ancora con lo sguardo puntato sulla mia figura.

Per un momento nella mia mente si crea il vuoto che diventa, un'istante dopo, una confusione totale. La risposta è una sola, eppure vorrei semplicemente zittirmi per sempre. Corro così tanti rischi...oh Haru.

-Certo- affermo poco convinta senza darlo a vedere.

-Bene- dice fermandosi per qualche secondo per poi proseguire allegra- Dovremmo fare dei piccolo cambiamenti - conclude battendo le mani come scossa da un fulmine.

-Cambiamenti? -le chiedo chinando la testa di lato non cogliendo il significato delle sue parole.

-Semplice. Cambierai modo di vestire, capelli, modo di truccarti, qualsiasi cosa-"


Tre giorni. In tre giorni la mia vita è cambiata interamente. Tutto per merito di Sesshomaru Taisho, l'uomo che fino a qualche minuto fa stavo sognando. Dopo la conversazione, la donna strana ha deciso di andare a fare "shopping" e di rinnovare il mio guardaroba, inoltre mi ha obbligata a rinunciare alla mia folta chioma perché troppo all'antica per lei. 

-Rin tesoro, hai decisamente dei bei capelli...ma-dice Izayoi facendo una smorfia di disapprovazione mentre si guarda attorno alla ricerca di altri vestiti da farmi provare-Sono troppo lunghi e fuori moda- afferma con falsa gentilezza.

-E lei cosa propone, di tagliarli corti?- domando incredula e quasi sull'orlo di una crisi nervosa per l'ennesima volta.

-Esattamente cosi- ribatte con uno sguardo malizioso. 


Dovrei smettere di pensare e magari iniziare a lavarmi almeno i denti dal momento che sono già in ritardo, prima o poi brucerò l'unico neurone rimasto vivo. 

-Rin, esci dal bagno- grida Tomoe dall'altra parte della porta bussando con insistenza.

Dopo essermi truccata in modo "decente" decido di lasciare la stanza per recarmi in camera e scegliere qualche vestito per creare un "look" molto fashion. 
Kami sono così tanti! Partiamo da qualcosa di comodo, quindi niente abiti. Dunque, io direi: un paio di pantaloni neri a vita alta decisamente a zampa per camminare senza cadere, e una camicia bianca con scollo a barca per non sudare. La parte difficile consiste nella scelta delle scarpe dato che io non so usufruire dei tacchi.
E adesso? Nono posso recarmi in Compagnia e presentarmi con le adidas, tra l'altro conciata in questo modo.E va bene, vada per un sandalo nero e alto con dei listini incrociati, almeno sono sicura di mantenere il naso e i denti intatti.Guardandomi allo specchio posso dire che mi aspettavo di peggiore. 

-Rin, guarda che se non ti sbrighi farai tardi! -

Ma quella pulce non tace mai?

***********

Dopo aver afferrato la borsa a volo e dopo essere riuscita a prendere il pullman in tempo senza precipitare a terra, sono finalmente arrivata a destinazione: Taisho Company, la rinomata e maestosa azienda della famiglia Taisho. L'edificio è enorme e anche molto, anzi estremamente moderno, dotato di decine di piani. La colossale scritta ha un colore dorato con qualche sfumatura marmorea, mentre le vetrate risultano ai miei occhi infinite.
Sono un po' in ansia, quasi terrorizzata. Faccio un lungo respiro, che i miei polmoni accolgono con difficoltà e quasi con dolore. Le tempie pulsano e sono superficialmente sudate, ho la sensazione che stiano andando a fuoco. Le mie gambe procedono da sole verso la porta, tremolanti. A primo impatto rimango a bocca aperta, incredula, davanti all'evidente lusso. I volti di innumerevoli persone mi colpiscono in pieno, così come l'aria fredda ogni mattina. 

-La posso aiutare? -

Vengo risvegliata da una voce femminile alquanto irritante. Mi ricompongo tentando di apparire il meno alterata possibile e cercando di tenere a bada il mio quotidiano tic al sopracciglio.

-Ehm...buongiorno, avrei un incontro con Sesshoamaru Taisho- affermo con leggero imbarazzo notando finalmente il viso grazioso della donna.

-Lei è Rin Yoshida ? -domanda ottenendo come risposta un semplice movimento di testa.

-Io sono Sakura Ishikawa, mi segua- 

*****

"Quando arrivi mi raccomando, tenta di sembrare un po' meno goffa" 
Giuro Izayoi che ci sto provando con tutta me stessa ma è praticamente impossibile. Tutti sono così raffinati e delicati ! Mentre percorriamo i corridoi i miei occhi squadrano diversi uffici. Sono tutti forniti di una porta di vetro trasparente, che lascia intravedere tutti gli impiegati della Compagnia. Prima che possa cambiare direzione, colgo Kagura Yamamoto discutere animamene con un suo collega. Oh Kami! Mi ero fatta sfuggire questo rilevante particolare. Spero Izayoi che tu abbia una soluzione anche per questa nuova complicazione.
Automaticamente mi fisso sul colore beige delle mura finché non arriviamo alla nostra meta: l'ufficio di Sesshomaru. Questa volta l'ingresso si compone di una porta di legno nero opaco con scritto sopra il nome dell'erede dei Taisho. Sto per perdere la vita! Crollo rovinosamente nell'angoscia, mentre Sakura picchietta precisamente due volte prima di udire un gelido "Avanti" come risposta. La donna preme la maniglia per poi, in seguito, scostarsi per lasciarmi libero il passaggio.
 
-Signor Taisho è arrivata Rin Yoshida- avvisa quest'ultima per poi letteralmente abbandonarmi con la serpe.

E' giunto il momento! Varco l'uscio dirigendomi con convinzione verso la poltrona di fronte alla scrivania. Rin calmati! 
Sesshomaru dal canto suo mantiene lo sguardo rivolto verso una sfilza di documenti senza badare alla mia figura. Tossisco discretamente tentando di ottenere la sua considerazione o almeno di ricavare qualche sua reazione.

-Buongiorno signor Taisho- proferisco infine con un'ombra di rammarico.

Finalmente, con un movimento indolente, alza gli occhi accorgendosi della mia esistenza. Rimango sconvolta dall'indifferenza che spicca in quest'ultimi, sembrano vedermi per la prima volta. E' quasi impossibile dimenticare l'accaduto di tre giorni fa, vero ?

-Prego, si sieda- mi comunica indicandomi il mobile dinanzi a me. Senza tante esitazioni, eseguo il suo ordine.

-Signorina Yoshida lei ha mai svolto un lavoro simile ?- domanda eccessivamente calmo, scandendo bene le parole.

-No, è la prima volta- affermo con sincerità e con un pizzico di eccitazione. Lo vedo mettersi ulteriormente ancora più composto, mentre inizia a giocare annoiato con una penna. Mi sta osservando con falso interesse, dettaglio che non cerca di nascondere.

-Quindi lei mi sta chiedendo di assumere una persona priva di esperienza per svolgere uno dei lavori più sostanziosi in tutto il Giappone? -

Il suo sguardo felino per un breve attimo scende lungo il mio collo per poi fermarsi in seguito sulle spalle scoperte. Il tono derisorio e altezzoso mi travolge come un treno, in pieno. L'indifferenza sul suo volto è ancora più snervante, mentre il vuoto nelle due gemme dorate quasi mi rattrista. Come ci si aspettava, niente sentimenti.
E' quasi impossibile non ammirare, però, la sua bellezza spettrale. I capelli sono legati in una lunga coda, i pantaloni bianchi e semplici si abbinano perfettamente al maglioncino nero che gli calza a pennello e che mette in risalto il fisico allenato. Anche da seduto la sua risulta intimidatorio, mi sento sovrastata da questa imponenza.
 
-Esattamente così- affermo convinta accennando un sorriso sincero- Esiste sempre un inizio. Per imparare questo lavoro sono disposta a passare le notti e i giorni in questo edificio. Rappresenta l'unica opportunità che adesso ho. Se sarà necessario svolgerò le cose per conto mio, finché non saranno perfette. Cercherò sempre di dare il meglio e di essere presente. Tratterò tutto con cura e senza superficialità. Farò qualsiasi cosa sia necessario per ottenere il posto da segretaria, in fondo mi hanno raccomandata per un motivo- concludo rilassata.

Il silenzio cala. Sesshomaru Taisho sembra rifletterci, mentre la penna viene finalmente posata. Adesso sul suo viso si riesce a scorgere un piccolo ghigno, oh Kami è cosi dannamente bello!  

-Sakura provvederà a spiegarle il regolamento e i suoi vari compiti in quanto segretaria. Inizia domani - mi comunica ritornando gelido come in precedenza.

Tanto di tenere a freno le mie urla per non spaventarlo. Non ci posso credere! Sta andando meglio di quanto abbia pensato. 

-Può andare -

******

Dopo aver passato le seguenti ore a prestare attenzione a ogni parola di Sakura mi sono concessa un momento di riposo. Tutti hanno ormai abbandonato i propri uffici mentre dal mio canto ho deciso di restare a ordinare dei documenti vecchi ma alquanto importanti. Mi alzo dalla sedia con movimento brusco, è ora di andare a casa. I corridoi sono rischiarati dai vasti candelabri argentei, a quanto pare non sono ancora del tutto sola. Mentre mi avvicino alla porta del mio nuovo capo percepisco delle voci soffuse che, avanzando, diventano man mano sempre più uniformi.

-Sai amico, hai rischiato tanto con Kagura- sento improvvisamente accostandomi alla superficie di legno leggermente dischiusa.

Sbircio con precauzione ritrovandomi a squadrare Naraku Yamamoto, cugino di Kagura, che potrei presentarvelo come una figura molto importante in campo politico. A sua volta è, diciamo, un perenne donnaiolo. Al contrario di Sesshomaru è meno riservato, insomma, viene sempre avvistato in compagnia di belle donne e non tende mai ad occultare questo dettaglio "insignificante".
Non posso negare il suo fascino, sarei una bugiarda. Metto a fuoco meglio il suo aspetto: lunghi capelli neri mossi, corporatura massiccia, alto quanto Taisho e dei dannati occhi cremisi che richiamano l'inferno. Ha uno stile molto differente dal "mio futuro marito", sono abbastanza discordi fisicamente. 

-Tra l'altro non mi aspettavo che la tua nuova segretaria sia quella ragazzina- prosegue con ironia e con una punta di drammaticità- Certo, te la sei cavata direi, Kagura non ha rivelato nulla ai giornalisti e non ha fatto più domande. Credo che però non la scamperai così facilmente- afferma mantenendo il suo tono burlesco e sfoggiando un sorriso beffardo.

-Ovvero? -

Il mio cuore perde un battito. La sua voce atona cagiona una strana sensazione in me.Dannata attrazione! Intravedo il suo volto rilassato che osserva il soffitto color panna.

-Mia cugina non è stupida. Tenterà di scoprire più informazioni possibili, dal momento che non hai mai dichiarato apertamente di frequentarti con qualcuno-proferisce Naraku facendo una pausa in seguito- Perché proprio Rin Yoshida?- domanda curioso infine al suo migliore amico.

Inizio a sudare per il nervosismo, la camicia non è proprio servita. Già, vorrei sentirlo anche io.

-Per pura coincidenza e divertimento- afferma sincero e senza esitazioni.

Divertimento? Divertimento per cosa? Sento Naraku scoppiare in una fragorosa risata che colma l'intera stanza.

-Beh direi che io debba andare, alla tua nuova segretaria saranno venuti i crampi al fine di stare nascosta- sbuffa quest'ultimo con falso dispiacere.


...
...
...
...
SONO MORTA, OH KAMI, VERRO' UCCISA SENZA PIETA' ! COME PUO' ESSERE POSSIBILE? 

La porta viene spalancata interamente rivelando così ai due la mia figura minuta. Yamamoto mi esamina con attenzione liberando un sorriso malizioso, un sorriso che suscita in me preoccupazione piuttosto che il classico imbarazzo.
Non mi convince, c'è qualcosa che lo rende dubbioso. Istintivamente indietreggio scettica di due passi precisi.

-I-io ...non era mia intenzione- balbetto iniziando ad arrossire leggermente.

-Oh ma cherie, non oserei diffidare delle vostre intenzioni. Mi permetta di presentarmi, Naraku Yamamoto- afferma agguantandomi la mano sinistra per poi baciarla.

Il mio unico neurone non puo' che gridare pericolo! Questa persona non mi piace affatto.

-Rin Yoshida -sussurro deglutendo il groppo che ho in gola, mentre il mio respiro si fa più pesante. Decido poi di ritirare lentamente il mio arto, liberandomi dalla sua presa. 

-Purtroppo devo privarmi della sua presenza, spero di rivederla a breve- conclude sorpassandomi di lato e lasciandomi completamente sola con Sesshomaru il quale, sfortunatamente, mi fa segno di sedermi.

-Dunque non solo mi ritrovo con una segretaria inetta nel realizzare il suo lavoro, ma è pure indiscreta, invadente e sfacciata- mi accusa mentre incrocia le gambe e le braccia al petto per poi puntare le sue due gemme dorate sul mio volto.

Rin respira ! Ricordati di respirare !

-Perché hanno raccomandato proprio te? -mi chiede senza far trasparire alcuna emozione o pensiero. Il suo viso è completamente neutro. 

Perché ti devo sedurre per poi infilarmi fra le tue lenzuola quando io non conosco neanche il significato di "rapporto sessuale", ecco.

-Semplicemente perché sono una persona che si impegna 

Okay, forse un po' sfacciata lo sono. Le sue labbra vanno ad inarcarsi in un sogghigno crudele e arguto per quello che ho appena osato dire. Non posso fare a meno che passarmi la lingua sul labbro inferiore per l'agitazione, gesto che non passa inosservato. Lo vedo alzarsi dalla sua sedia e poggiare i pugni sulla scrivania per poi avvicinarsi lentamente al mio orecchio.

-Non mi dica signorina Yoshida, l'evento accaduto nei giorni precedenti non le è bastato- sussurra derisorio mentre un brivido mi sale lungo la spina dorsale cagionandomi una sensazione estranea.Vorrei indietreggiare con la poltrona, ma non ci riesco.


E adesso cosa farai, Rin ?



Angolo autore: Ed eccomi qua! Allora, inizio col scusarmi per la mia assenza, ma purtroppo non ho avuto né il computer né le idee chiare su come proseguire questa storia. Infatti questo capitolo non è proprio come lo desideravo io, ma sicuramente è meglio di niente.
Come potete vedere Rin si ritrova faccia a faccia con Sesshomaru e inoltre abbiamo visto Naraku, un personaggio che penso di utilizzare tanto. Che posso dire? Cercherò di impegnarmi al massimo per fare i capitoli più lunghi e cercherò anche di rendere questa storia bella.

Un bacio e alla prossima.


 
   
 
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