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Autore: Abby_da_Edoras    28/06/2017    4 recensioni
Nella terza stagione siamo arrivati al momento in cui Freya propone di utilizzare Davina per incanalare il potere degli Antenati contro Lucien, cosa che potrebbe provocare la morte della ragazza. Ma, prima di questo, Tristan fa uno dei suoi interventi a sproposito e viene morso da Hayley, infuriata. Le conseguenze di questo morso saranno di grande sofferenza per il Conte De Martel, ma metteranno in moto una serie di avvenimenti che cambieranno praticamente tutto il finale della terza stagione, perché questa è la mia versione e io sono anarchica nei confronti del canon! XD
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni non appartengono a me, bensì a registi, autori e produttori della serie TV "The Originals".
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elijah, Hayley, Tristan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Blanc ou Noir'
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Bad habits (prima parte)

 

Miles and miles beneath the ground

Lies the feeling I have found

Love that pulled me out the door

Love I’ve never felt before

Once it laid down next to me

I saw all that I couldn’t see

Everything they took from me

But I’ll break bad habits.

(“Bad habits” – Elisa)

 

“Io ho accettato di aiutarti, per cui non c’è più motivo di tenermi segregato in questa stanza!” protestava Tristan la mattina di due giorni dopo, in forza dell’accordo che riteneva ormai di avere sottoscritto con Elijah.

“Ti ho già detto che la tua mancanza di gratitudine è insopportabile, vero? Dovresti essere riconoscente per avere la possibilità di restare chiuso nella mia camera piuttosto che in una cella nelle segrete del palazzo” fu la secca risposta di Elijah.

“Me ne hai dette talmente tante che devo aver perso il conto” replicò imbronciato Tristan. “Sto solo dicendo che, se vuoi davvero che collabori con te, è necessario che sia informato dei fatti, che possa muovermi per il palazzo, che…”

Seccato, Elijah lo afferrò per la nuca e lo costrinse a guardarlo in faccia.

“Ho capito che hai i tuoi motivi per vendicarti di Lucien, tuttavia sono i tuoi motivi e io ho imparato a diffidare di qualunque cosa architetti la tua mente subdola e malvagia” gli disse con voce bassa e minacciosa.

Questa volta Tristan non si lasciò intimidire. Ultimamente aveva avuto la sensazione di essersi spinto un passo avanti nella considerazione di Elijah e questo lo rendeva temerario.

“Ti ascolti mai quando parli? Non fai che contraddirti, prima dici che vuoi il mio aiuto, poi che non ti fidi di me, dopo ancora che mi hai salvato perché collabori con i Mikaelson e, per finire, insisti su presunti piani diabolici che starei architettando” lo irrise. “Vuoi prendere una decisione una buona volta? Cercare di starti dietro sta diventando faticoso…”

Innervosito dalla risposta impudente, ma anche stanco di quelle continue schermaglie e consapevole che, alla resa dei conti, la situazione in cui si trovava richiedeva qualsiasi tentativo, anche il più irragionevole, l’Originale allontanò Tristan come se fosse stato un insetto fastidioso, ma capitolò. In quei due giorni erano accadute troppe cose negative: la morte di Camille, l’improvvisa follia di Kol che, soggiogato dagli spiriti di alcuni Antenati, aveva ucciso Davina, la minaccia di Lucien nei confronti di Rebekah… Troppo anche per lui. Se c’era anche una minima speranza che Tristan potesse rendersi davvero utile non era assolutamente il caso di sprecarla.

“E va bene, potrai uscire da questa stanza” concesse, più per farlo tacere che per altro, “ma non credere di potertene andare in giro per il nostro palazzo senza controllo. Uscirai di qui solo sotto la mia sorveglianza e, in ogni caso, non dovrai stare a più di cinque passi da me.”

Tristan sorrise per la nuova, seppur piccola, vittoria ottenuta.

“Sarò la tua ombra” promise, in un tono volutamente ambiguo che Elijah pensò bene di ignorare. Quella mattina non aveva né il tempo né la voglia di tollerare i giochetti del Conte De Martel. Era una triste mattina per molti…

“Allora seguimi” tagliò corto, aprendo la porta della camera. “La situazione si sta rivelando talmente disperata da indurmi a concederti il permesso di partecipare alla riunione di famiglia per pianificare le prossime mosse contro Lucien.”

“Quale onore…” mormorò Tristan, ma lo sguardo gelido di Elijah bastò ad interromperlo.

“Un’altra di queste alzate d’ingegno e te ne farò pentire” gli intimò.

Già, non sia mai che io possa illudermi di essere elevato al rango dei Mikaelson. In questi mille anni devono essersi talmente insuperbiti da dimenticare che l’unico nobile sono io e che loro sono sempre stati soltanto dei barbari usurpatori! Ora vivono nel palazzo e giocano a fare gli aristocratici, ma io li ho conosciuti quando non erano che dei vagabondi fuggiaschi…

Il livore che traspariva chiaro dai pensieri di Tristan, pensieri che lui si sarebbe guardato bene dall’esprimere ad alta voce, non erano però altro che il frutto dell’ennesima delusione. Il giovane aveva sperato di essersi guadagnato un briciolo di attenzione e approvazione da parte di Elijah, ma la sua freddezza e il suo distacco gli dimostravano ancora una volta che mai, mai sarebbe stato considerato un suo pari, un quasi membro della famiglia.

Eppure alla cagnetta mannara era bastato molto meno per essere reputata degna di stare al fianco dei Mikaelson! Ma, in fondo, a lui cosa importava di Hayley? Che motivi aveva per confrontarsi a lei? Quella non meritava nemmeno il suo disprezzo…

In quel preciso momento Klaus, Hayley e Freya si trovavano nella camera dove giaceva il cadavere di Camille mentre, al pian terreno, Vincent, Marcel e Kol avevano portato il cadavere di Davina sperando di poterla resuscitare con l’aiuto di Freya.

Tristan, passando davanti alla stanza dove si trovava la povera Camille, non resistette alla tentazione di sbirciare e, vedendo qualcosa di inaspettato, entrò senza sognarsi nemmeno di chiedere permesso e si mise a fare domande inopportune.

“Cos’è successo? E’ stato Lucien a ucciderla?” chiese. “Ha morso anche lei come ha fatto con Finn? Ma lei non era una Mikaelson…”

“Niente di tutto ciò ti riguarda minimamente” lo raggelò Klaus.

“Certo che mi riguarda” replicò Tristan, per nulla scoraggiato dalla risposta dell’Originale. “Se volete il mio aiuto è necessario che io sia informato su tutto e…”

“Sì, è stato Lucien a infettarla con il suo veleno e io non sono riuscita a trovare un rimedio per salvarla” ribatté, molto infastidita, Freya, sperando così di zittire l’importuno. “Non fingere che te ne importi qualcosa.”

“Ah, ma infatti non me ne importa niente” chiarì Tristan con un’invidiabile faccia tosta, “non la conoscevo quasi. La vendetta nei confronti di Lucien, al contrario, è qualcosa che mi interessa eccome.”

“Beh, potrebbe esserci un sistema per eliminare Lucien una volta per tutte” rivelò Freya, “ma per invertire l’incantesimo e riportarlo alla condizione di semplice vampiro ho bisogno del potere degli Antenati, perché sono stati loro a fornire la magia necessaria per il siero che l’ha reso la Bestia.”

A Tristan sfuggì un risolino beffardo.

“Beh, Klaus, adesso dovrai ammettere che avevo ragione io su Lucien” disse all’Originale. “Se mi avessi lasciato fare, io lo avrei frustato a morte già mille anni fa e adesso non ci darebbe tutti questi problemi. Come vedi, io avevo compreso fin da allora che razza di mostro fosse…”

S’interruppe, vedendo risplendere un lampo di collera negli occhi di Klaus, ma la reazione che lo sorprese non fu la sua, bensì quella di Hayley, che era da sempre una grande amica di Camille.

“Come osi prenderti gioco della morte di Cami e usarla per i tuoi scopi meschini?” gridò, scattando furiosa verso di lui e mordendolo rabbiosamente su una spalla. “Adesso morirai anche tu come lei ed è fin troppo misericordioso per un mostro come te, meriteresti sofferenze molto più atroci!”

Tristan era stato colto totalmente alla sprovvista. Rimase a guardare la ferita con un’espressione incredula e indignata insieme.

“Come hai osato mordermi?” sibilò. I suoi occhi si posarono su Elijah, quasi a cercare una certa qual solidarietà. In fondo era la sua creatura, nessuno poteva permettersi di fargli del male senza il suo permesso… Ma, inspiegabilmente, l’Originale si avvicinò ad Hayley e le circondò le spalle con un braccio, dando così la sua approvazione al gesto che la donna lupo aveva compiuto.

“Ciò che hai detto su Camille dimostra la malvagità del tuo cuore e Hayley ha avuto il pieno diritto di punirti” affermò. “Più tardi Niklaus ti darà il suo sangue per guarirti, ma avrai tutto il tempo per soffrire e meditare sulle cattiverie che hai detto. Ho sbagliato a farti uscire dalla mia stanza, non sei pronto per collaborare con la mia famiglia e, a questo punto, inizio a pensare che non lo sarai mai.”

“E’ un caso disperato, Elijah” rincarò Hayley trionfante, avvicinandosi di più all’Originale. “Ha già avuto fin troppe occasioni per redimersi, ma non c’è speranza per lui. Questa volta dovresti lasciare che il veleno del lupo lo uccida.”

“Sempre che nel frattempo non troviamo un altro modo per servirci di lui, con o senza il suo consenso” aggiunse Freya.

Sconvolto, Tristan si afferrò la spalla morsa, sentendo il cuore che batteva sempre più furiosamente nel suo petto, il sangue che gli andava a fuoco, il veleno che lo corrodeva dall’interno, straziandolo. Eppure non era tanto il dolore fisico, sebbene atrocissimo, a stravolgere il giovane Conte: la lacerazione che sentiva dentro nasceva dall’aver visto Elijah approvare l’atto di Hayley e trattarla come la sua compagna ufficiale. Senza quasi accorgersene, intontito dalla sofferenza e dalla disperazione, Tristan fece due passi indietro, vacillando, e inciampò sul primo gradino dello scalone che conduceva al piano sottostante. Perse l’equilibrio e cadde per le scale senza un grido, giungendo fino in fondo e battendo il capo contro la base del corrimano di ferro tanto violentemente da perdere i sensi.

Vincent, Marcel e Kol si trovavano proprio lì, nel patio, con il corpo di Davina pronto per la consacrazione; dopo di essa, Freya avrebbe potuto tentare di resuscitare la giovane strega.

“Ragazzi, vi è caduto qualcosa” fece Marcel rivolto agli amici al piano di sopra, accennando al corpo esanime di Tristan in fondo alle scale.

“Niente che ci serva in questo momento” ribatté laconico Klaus.

“Invece potrebbe” intervenne Vincent. “Freya, tu avevi bisogno di incanalare i poteri degli Antenati in uno spirito per poterli rubare e fare il tuo incantesimo contro Lucien. Perché devi usare proprio lo spirito di Davina, che così finirebbe per rischiare moltissimo contro gli Antenati? Uccidiamo Tristan e tu porterai il suo spirito nel piano ancestrale per incanalare il potere che ti serve.”

“Almeno per una volta sarebbe utile a qualcosa” commentò sprezzante Kol, molto preoccupato per quell’incantesimo che avrebbe messo a repentaglio non solo la vita, ma la stessa anima di Davina. Tristan, al contrario, era sacrificabilissimo.

“Credo che sarebbe la cosa migliore da fare” concordò Klaus che, nonostante il suo odio per Davina, esitava a sacrificarla. Non poteva dimenticare che era stata una carissima amica di Cami… “Freya, spezza il collo a Tristan e poi compi l’incantesimo su di lui. Se proprio non dovesse funzionare, allora saremo costretti a ripensare alla possibilità di tentare con Davina, ma perlomeno ci darà una seconda possibilità. Io adesso devo recarmi immediatamente nel Bayou, dove ho sepolto il corpo di Rebekah: devo assolutamente recuperarla prima che la trovi Lucien!”

“E io verrò con te” affermò Hayley, seguendolo. “Conosco il Bayou molto meglio di te e ti sarò utile.”

Non c’era tempo per stare a discutere e i due uscirono velocemente dal palazzo. Il tempo stringeva.

Freya iniziò a scendere lentamente le scale, riflettendo sulla proposta di Vincent. Elijah la seguiva, lo sguardo fisso sul Conte De Martel che pareva già morto, pallido e privo di sensi in fondo alla scalinata.

“Cosa ne pensi, Elijah?” domandò Freya al fratello. “Tu non eri d’accordo nel mettere in pericolo Davina; ritieni che dovremmo tentare con Tristan? E’ una tua creatura e io non posso fargli niente se tu non me ne dai il permesso.”

Elijah non aveva detto una parola per tutto quel tempo e aveva seguito con attenzione le proposte e le discussioni degli altri. A quel punto, dopo una lunga riflessione, prese la parola.

“E’ vero, non voglio che Davina venga messa in pericolo” ammise, “ma tentare con lo spirito di Tristan potrebbe essere rischioso. Non dimenticate che gli Antenati si sono serviti di Lucien e poi di Kol per i loro scopi: cosa accadrebbe se decidessero di fare lo stesso con Tristan? No, purtroppo ritengo che dovremo seguire il piano originario, per quanto lo trovi crudele.”

“Non sarà che, invece, non vuoi sacrificare la tua creatura?” lo accusò Kol, rabbioso. “Quel viscido serpente non è mai servito ad altro che a fare del male e adesso è l’unica occasione in cui potrebbe essere utilizzato per una giusta causa. Davina, invece, è sempre stata buona e gentile… come puoi anche solo pensare di rischiare la sua vita invece di quella del mostro?”

“Ogni tanto dovresti prenderti il disturbo di ascoltarmi, Kol” lo rimbeccò gelidamente Elijah. “Ho già detto e ripetuto che il pensiero di mettere a rischio Davina mi disgusta, ma ti rendi conto di che cosa potrebbe succedere se, per caso, gli Antenati che hanno soggiogato te e potenziato Lucien decidessero di fare lo stesso con Tristan? Allora avremmo un'altra Bestia da combattere, invece di ottenere il potere per distruggere Lucien!”

“Purtroppo Elijah ha ragione” ammise Vincent, suo malgrado. “Marcel, tu che cosa ne pensi?”

Il Reggente di New Orleans, legatissimo a Davina, fremeva di rabbia. Se avesse avuto davvero una scelta, avrebbe preferito mille volte sacrificare Tristan piuttosto che mettere a repentaglio la vita della giovane strega, ma non sempre era possibile seguire i sentimenti. Regalare agli Antenati un’arma come Tristan sarebbe stato da idioti, si sarebbe potuto rivelare ancora più letale e terribile dello stesso Lucien. Non esistevano altre vie...

“Provate a fare quello che dovete” cedette, “ma… Freya, ti chiedo di fare il possibile per proteggere Davina.”

La strega annuì e poi si avviò con Elijah in un’altra stanza, dove avrebbe avuto luogo l’incantesimo per incanalare il potere degli Antenati nello spirito di Davina.

Nel patio rimasero Vincent, Marcel e Kol con il corpo della ragazza e Tristan ancora privo di sensi ai piedi della scalinata. Ad un certo punto, però, il Conte De Martel si riprese. Emise un gemito, poi un verso inarticolato, poi sussurrò qualcosa che a Vincent e Marcel parvero parole di senso compiuto. Mentre Vincent e Kol restavano accanto a Davina, Marcel si avvicinò a Tristan e lo sorresse delicatamente per cercare di capire cosa stesse dicendo. Dovette avvicinarsi molto a lui per comprendere le sue parole spezzate e mormorate, ma quando il significato gli fu chiaro si irrigidì e si voltò verso gli altri due.

“Allora, che cosa sta farfugliando? Non abbiamo tempo da perdere con quello” tagliò corto Kol. “Ogni secondo che trascorre presso gli Antenati è un pericolo terribile per l’anima di Davina!”

“E’ proprio quello il problema” disse Marcel, sorreggendo Tristan e mostrando verso di lui una sollecitudine mai dimostrata prima. “Freya non ha nessuna intenzione di proteggere Davina e, anzi, la sacrificherà senza pietà pur di ottenere ciò che le serve.”

“Ma di che stai parlando?” trasalì Vincent.

“Lo ha detto lui” dichiarò Marcel, sollevando con attenzione Tristan e deponendolo lentamente sul divano.

“E tu credi alle bugie di quel manipolatore? Sei impazzito, Marcel? Freya non lo farebbe mai, quella vipera sta solo cercando di…”

Ma questa volta fu Vincent a interrompere le proteste irritate di Kol. Serio in volto, si avvicinò anche lui a Tristan e gli sollevò delicatamente la testa deposta sui cuscini, per guardarlo bene in faccia senza causargli altri danni.

Il giovane aveva gli occhi fissi e velati, enormi nel volto pallidissimo. Muoveva appena le labbra e ciò che diceva sembrava provenire da un’altra dimensione.

“Davina morirà. Freya la lascerà agli Antenati. Freya vuole il potere. Davina morirà. Gli Antenati la prenderanno. Freya non la proteggerà. Davina è perduta…”

Vincent prese la sua decisione in un millesimo di secondo.

“Kol, tu e io andremo a prendere Van Nguyen e lo porteremo qui, con la forza se necessario. Dovrà compiere lui l’incantesimo per salvare Davina perché Freya non lo farà: lei penserà soltanto al potere necessario per salvare la sua famiglia” affermò con decisione.

Kol pareva indeciso tra la preoccupazione per la ragazza amata e la sfiducia nei confronti di Tristan.

“Ma come puoi credere alle parole di…?”

“Tristan è anche lui sul piano ancestrale per via del veleno del lupo che lo sta uccidendo” replicò Vincent in tono grave. “Dal luogo in cui si trova può avere delle visioni del futuro e, purtroppo, io temo proprio che abbia ragione. Del resto io stesso non mi fidavo di Freya e di Elijah. Dobbiamo trovare Van Nguyen il più in fretta possibile, prima che gli Antenati raggiungano Davina!”

 

Fine prima parte

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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