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Autore: Ritalyyz    28/06/2017    1 recensioni
"Si ritorna sempre dove si è stati bene". È cio che si ripete Piper quando decide di tornare da Alex. È passato molto tempo e qualcosa si è incrinato. Soltanto l'amore iniettato in ogni gesto, azione, parola può sanare fratture insanabili e tornare, li dove si è stati bene.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Alex Vause, Larry Bloom, Piper Chapman
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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4 MESI PRIMA

Quella mattina faceva caldo. Il sole, alto nel cielo, batteva sulla sabbia cocente e sui bagnanti in cerca di refrigerio. I bambini correvano sulla spiaggia e si tuffavano nell’acqua, alcuni si accoccolavano a riva, sulla sabbia bagnata, altri facevano capriole cercando consensi con lo sguardo malizioso e gli occhi vispi, altri ancora si fingevano pionieri del mare e catturavano sassolini che poi spacciavano per gemme.
 Piper era sdraiata all’ombra, con gli occhi chiusi e la salsedine sulla pelle. Il mare le faceva bene. L’odore salmastro penetrava nelle narici e arrivava al cervello, ostruendo pensieri e preoccupazioni. Larry l’aveva convinta ad andare in spiaggia dopo una lunga, pedante richiesta che anziché convincerla, l’aveva sfinita. Era stanca della loro relazione. Piper lo sapeva, si stancava facilmente e aveva costantemente bisogno di una via di fuga, di una seconda opzione, un modo per tagliare la corda quando si sentiva soffocare. Quella volta, però , Piper non aveva porte aperte e quelle poche che ancora rimanevano socchiuse conducevano all’estraniamento e alla solitudine perenne. E allora Piper si era adeguata a una vita tranquilla e stabile, senza emozioni forti e con poche finite certezze.
 Sulla spiaggia i rumori della gente cominciavano ad amplificarsi e ad urtarle i timpani. Si alzò piano, come se non le restasse niente da fare, come se fosse in cerca di qualcosa da ordinare, da sbrigare, da finire senza risultati fruttuosi.

-Tatuaggio?-

-Come scusi?-

Una donna grossa dal fisico da massaia e sudaticcia trascinava un vecchio telo pieno di arabeschi, disegnando solchi sulla sabbia. Si era fermata davanti a una donna bionda e magra.
Dall’espressione contorta e interrogativa di lei aveva ipotizzato che fosse straniera e che non capisse la sua lingua.

-Vuole un tatuaggio? Potrei farglielo se vuole-

Stavolta la massaia scandì bene le parole, con calma, gesticolando e mostrando il telo consunto.
Piper che si sentiva frastornata e confusa si ritirò nel silenzio, con lo sguardo assente, la testa vuota, i timpani ancora pieni di brusio. Aveva il volto contrito in una morsa di afflizione come se quella donna anziché proporle un tatuaggio le avesse serbato una tortura.
 Per Piper i tatuaggi erano affascinanti: non cambiavano mai, venivano assorbiti dalla pelle e restavano eterni, sfidando tempo e paure.
Instancabili, non potevano mai essere raschiati, più duraturi dei sentimenti e più indelebili dei ricordi.

-Posso tatuarle una rosa con tanto di stelo, che ne pensa?-

La donna insisteva e Piper ancora distante, si sforzò di focalizzare la sua attenzione su quelle parole che avevano l’intento di accattivarla.
Una rosa con tanto di stelo. Aveva detto la donna –omone.
Le bruciavano gli occhi. Forse era il sale o la sabbia. O forse era un ricordo. La rosa di Alex sull’avambraccio destro e sulla coscia sinistra, enorme. Rossa come il rossetto sbavato per un bacio frenetico. Indelebile come Alex, sempre dentro di lei, incapace di andare via del tutto, con lo stelo ancorato all’animo, impossibile da sradicare.
L’espressione che Piper assunse nei minuti dopo e nelle ore successive fu tutta di smarrimento. Solo pensare ad Alex le faceva male. Chissà, forse il dolore era davvero proiezione dell’inconscio.
 Il suo inconscio, come i suoi occhi, bruciava, ardeva di desiderio.
E sommessamente, Piper desiderò di voler di nuovo sbavare quel rossetto rosso ma fu un desiderio stroncato sul nascere, soffocato veloce.
Quando arrivò Larry, la tatuatrice era già lì per andarsene, convinta che quella straniera bionda non si sarebbe mai fatta tatuare niente perché forse aveva paura degli aghi. Mai avrebbe pensato che invece aveva paura dell’amore e che non era capace di ammetterlo.
Bastava solo fare qualche passo indietro e seguire i solchi sulla sabbia per tornare lì, dove si è sempre stati bene. 
  
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