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Autore: Alphisia    28/06/2017    2 recensioni
Con solo un abbraccio si può esprimere molto: affetto, amore, imbarazzo o perdono. Ma cosa passa per la testa dei personaggi coinvolti? Ecco la raccolta di storie in cui troverete i pensieri di un personaggio mentre stringe tra le braccia la persona amata.
Gli episodi degli abbracci seguono la scansione temporale della serie: si parte quindi con un episodio accaduto alla fine di Dragon Ball. Mano a mano che la raccolta verrà aggiornata, troverete qui le coppie protagoniste.
1. Goku e Chichi
2. Bulma e Yamcha/Bulma e Trunks
3. C18 e Crili
4. Vegeta e Trunks
5. Trunks e Vegeta
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: 18/Crilin, Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trunks e Vegeta
[Alla fine della saga di Majin Bu]
 
-Goten, ricordati di venire che dobbiamo decidere cosa comprare con i soldi del premio!
-Ok! Chiedo alla mamma e ti chiamo.
-Sì, ma ricordati!
Goten prende il volo per tornare a casa mentre mi saluta ancora.
Spero non faccia come l’altra volta: l’ho aspettato due ore per giocare e poi ho scoperto che sua madre non lo aveva lasciato venire.
Sono io che non gli piaccio? Forse è solo una rompipalle, lei e lo studio. Non che mia mamma sia da meno, però… povero Goten! Lo tiene sempre a studiare!
Vado verso l’aircar, la mamma sta ancora parlando con Crili e sua moglie. Non le sta molto simpatica, ma per il suo amico se la fa andare bene.
Che giornata che è stata! E ho pure vinto il torneo! L’anno prossimo voglio gareggiare con gli adulti, quest’anno è stato troppo facile.
Mi appoggio alla macchina gialla quando vedo che arriva papà, imbronciato come al solito.
Sorrido.
È tornato.
Ha tutta la tuta strappata. Lo scontro tra lui, Majin Bu e Goku dev’essere stato forte. Mi sarebbe piaciuto vederlo e magari dare una mano. Sì, non mi sarei tirato indietro. Papà questa volta non sarebbe riuscito a fermarmi.
Mi guarda, in silenzio. Gli vado incontro e lo abbraccio. Affondo la faccia nella sua pancia.
-Sei stato bravo papà.
-Non mi hai neanche visto combattere. Come fai a saperlo?
-Sei stanco, si vede. Hai la tuta strappata e tanti graffi.
-C’è stato qualcuno più bravo di me però, hai sentito quello che ha raccontato Kaaroth.
-Non è vero. Senza di te Majin Bu non sarebbe stato sconfitto.
Se non lo avesse tenuto impegnato per così tanto tempo, Goku non ce l’avrebbe mai fatta a raccogliere l’energia necessaria. Gli ha dato filo da torcere e non è da tutti!
Sospiro e sorrido.
-Sono contento che sei tornato.
Dopo un istante sento che si toglie i guanti e li butta a terra. Mi accarezza i capelli, mi spettina. Non lo aveva mai fatto prima di oggi. Ora non c’è nessuno che ci può vedere, non mi vergogno come ho fatto prima, quando eravamo nel deserto.
E poi chi se ne frega! Io abbraccio il mio papà come e quando voglio!
-Anche io sono contento, Trunks.
Senza che me ne accorga, mi prende in braccio e mi stringe. Mi aggrappo al collo come faccio con la mamma, ma lui è più forte. Mi tiene senza muoversi in continuazione. La mamma sarà anche più morbida, ma sto comodo anche con lui.
Ora sono io che gli spettino i capelli, ma sono così ispidi!
-Ho pianto tanto quando Junior ci ha detto cosa ti era successo.
Lo abbraccio ancora un più stretto.
Prima ero tanto triste. Avevo perso il mio papà. Anche la mamma piangeva, ma prima di cominciare l’allenamento mi ha detto che dovevo essere forte come lui. Ho pensato a questo per tutto il tempo.
-Era necessario per proteggervi. Ho dovuto farlo.
Lo stringo ancora più forte, non voglio che se ne vada mai più. Gli do un bacio sulla guancia e mi stacco.
-È per questo che sei il più forte, che sei un principe.
Sorride, ma non mi guarda più.
La mamma sbuca dall’angolo. La vedo solo io, papà è di spalle. Con il dito sulla bocca mi chiede di fare silenzio.
Da quando ha sentito di nuovo la voce di papà è tornata allegra. Sì, era preoccupata per lo scontro come tutti, ma era tornata a dare energia per non perdere la speranza.
Torno con la testa sulla spalla di papà, le faccio segno di muoversi. Può sentirla in qualsiasi momento, non sa che ha un ki così facile da riconoscere per noi della famiglia? Arriva con un balzo e ci abbraccia insieme.
-I miei due uomini!
Chiudo gli occhi per sentire meglio questo bell’abbraccio.
-Dai, forza. Andiamo.
Sento sparire la presa con cui papà mi teneva su. Mi ritrovo di fianco a lui, con la mano nella sua. La mamma gli dà un bacino sulla guancia e poi sale per andare a guidare. Papà mi tira la mano.
-Mi devi raccontare quello che è successo quando ero via.
Spalanco gli occhi per lo stupore.
-Ma certo papà! Allora, devo cominciare da quando ci siamo svegliati quassù!
Apre lo sportello e, tirandomi su la mano, mi fa salire.
Quante cose che ho da dirgli! Gli farò capire che ce l’ho messa tutta, proprio come mi ha insegnato lui!
Sì, spero di essere alla sua altezza!
 





Dedica della scrittrice
Stavolta niente appunto. Solo una dedica al mio papà <3

Alphisia 
   
 
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