Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: Evola Who    29/06/2017    2 recensioni
Il Dottore è nella sua 11° rigenerazione e questa volta ha con sé una nuova companion, Denny, una ragazza 18enne sveglia, intelligente, sensibile e molto determinata (con qualche problema di sbalzi d'umore)
Ma che succede se il Tardis li porta in una galassia lontana lontana, in un universo popolato da bizzarri personaggi e dominato da malvage forze del male? Come affronteranno i nostri amici questa strana avventura?
(Versione AU di episodio sei)
Genere: Avventura, Comico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 18
Il gesto di Raoul.
 
 

“No!” disse Denny, avvicinandosi a lui “Non puoi farlo, Raoul!” lo guardò con occhi tristi, cercando comunque di mantenere uno sguardo serio. 
 
“Non poi sacrificarti così per tutti noi! Pensa a tutto quello che hai: la tua famiglia, la tua casa, la ribellione e tutto quello che puoi fare! Non voglio che tu perda tutto! Non voglio...” una lacrima le rigò una guancia “Non voglio perderti, Raoul, ho già visto troppe persone coraggiose, fantastiche e straordinarie morire per salvarci. Non voglio vederla un’altra” scese un’altra lacrima.
 
Raoul si sentì in colpa, ma sapeva che il suo sacrificio era l'unica possibilità di salvare tutti.
 
“Denny, ascoltami. Sono l'unico che può fermare tutto questo, il segnale non è ancora stato inviato e non ho tempo di concentrami e disattivare l'autodistruzione, quindi devo farlo” le disse.
 
“Ma perché tu?!” chiese Denny, disperata.
 
“Perché sì!”.
 
Si guardarono negli occhi per diversi istanti, poi Raoul spiegò che la ribellione aveva bisogno della sua squadra, che l'universo aveva bisogno del Dottore e che il Dottore aveva bisogno di lei.  
 
“E poi, se non fermo questo segnale, arrivando dei TIE per attaccare la base. Sarà una battaglia che nessuno può vincere. Tu hai fatto tutto questo per evitare un inutile scontro e salvare delle vite, ecco perché lo voglio fare” sorrise.
 
Denny lo guardò ammirata, ma con gli occhi lucidi, quindi abbassò lo guardo.
 
Raoul andò davanti alla squadra per salutare i suoi compagni un’ultima volta:
“Senatrice Organa” disse serio, guardando Leia “Lavorare per l'alleanza è stato davvero un grande onore. Ma il mio sacrificio non lo faccio per loro. Lo faccio per il bene di tutto l'universo e, prima di andarmene, vorrei essere perdonato per il mio tradimento”.
 
“Non devi essere perdonato per nulla, Raoul” rispose Leia, convinta “Hai fatto solo ciò che per te era giusto. Per noi non sei un traditore”.
 
“Probabilmente ha ragione, ma io mi sento di aver tradito tutti. Vorrei essere perdonato prima di morire”.
 
La senatrice lo guardò con aria triste: “Allora, nel il nome di tutti, dell’alleanza e della nuova repubblica, ti perdoniamo, Raoul Sedivitax” fece un sorso amaro.
 
Raoul lo ricambiò, dicendo: “La ringrazio, senatrice Organa” guardò i due uomini e il Wookie, aggiungendo: “Generale Solo, Signor Skywalker, Chewbecca, è stato un onore combattere insieme a voi”.
 
“Anche per noi, Raoul” rispose Luke e Chewbe fece un verso triste, mentre Han guardò in basso.
 
“Dottore” disse il pilota, mentre il Signore del Tempo lo guardava con aria inespressiva.
 
“È stato bello conoscerla e scoprire che lei esistite per davvero. Mi dispiace per tutto quello che è successo” continuò il pilota.
 
“Non ti preoccupare, Raoul. Ti ho già perdonato” ripose lui.
 
“Vorrei che sia lei a dire alla mia famiglia come sono morto. Meglio lei che un soldato” sorrise e l’alieno lo ricambiò.
 
“E Denny...” disse, andando davanti a lei e mettendole una mano sulla guancia. 
 
Lei alzò lo sguardo con gli occhi ludici e un’espressione malinconica.  
 
“Posso chiederti un favore?” domandò Raoul.
 
“Sarei un mostro se ti dicessi di no” rispose convinta.
 
Raoul fece una piccola risata e disse: “Vorresti essere il mio primo e unico bacio?”.
 
“Non hai mia baciato nessuno?” chiese Denny, sorpresa.
 
“Diciamo che non ho mia avuto l'occasione” rispose Raoul, sorridendo.
 
La ragazza rise e rispose, imbarazzata: “Nemmeno io”.
 
Si guardarono e si baciarono: fu un bacio dolce, innocente e delicato, che durò solo qualche secondo. Quando si staccarono, si guardarono negli occhi e si abbracciarono, poi lei disse con i singhiozzi: “Avrei voluto conoscerti meglio, Roaul! Scusa per quel pugno!”.
 
“Avrei voluto davvero viaggiare insieme a te e al Dottore. E ti ho già perdonato per quel bugno. Grazie per avermi baciato”.
 
Si staccarono dall’abbraccio e Raoul disse, con un sorriso sincero: “Grazie per aver trascorso questa giornata insieme a me. È stato uno dei giorni più belli della mia vita e me lo ricorderò fino all'ultimo istante” e la baciò sulla fronte.
 
Aprì la porta per tornare indietro, si girò e disse: “E che la forza sia con voi”.
 
“Anche con te” rispose Luke. I suoi compagni lo videro andare via.
 
Tutti rimasero ammirati per il suo gesto, mentre Denny era distrutta.
 
“Andiamo!” disse il Dottore, correndo, e tutti lo seguirono.
 
Si diressero verso gli spogliatoi dove si trovava il Tarids e, proprio mentre stavano entrare videro altri due stormtrooper armati, che senza pensare iniziarono a sparare. 
 
Denny afferrò la spada laser che aveva preso da terra, lo accese e riuscì a parare tutti i colpi degli stormtrooper. Gli altri rimasero decisamente sorpresi dalla sua velocità.
 
I due soldati rimasero stupiti e lei disse loro, con tono pieno di rabbia: “Andatevene prima che vi faccia diventare degli spiedini!”.
 
Così i due solatati scapparono via.
 
Denny spense la spada, la restituì a Luke e gli disse: “Andiamo!” e corse via.
I suoi compagni erano increduli per il suo gesto e la sua reazione, ma continuarono a correre.
 
Entrarono dentro al Tarids dove C3-PO inizò a fare domande, chiedendo cosa fosse successo, cosa fosse quell’allarme e, soprattutto, dove fosse il pilota.
 
“Non ora!” rispose Han con tono aggressivo.
 
Il Dottore azionò il Tardis, che partì con il suo suono e la sua turbolenza.
 
“Bene!” disse il Dottore, andando vedere il monitor “Siamo fuori dalla astronave”.
 
“Ne sei sicuro?” domandò Han.
 
In quel preciso momento si sentì una grande suono, come quello di una esplosione. Luke si precipitò verso le porte per vedere quello che era successo.
 
Le aprì e guardò fuori: vide lo spazio e l’astronave Star Destroyer che stava esplodendo con un enorme boato, ma fortunatamente lui ed i compagni erano lontani.
 
Arrivarono anche gli altri e videro la stessa scena, rimanendo a bocca aperta per ciò che avevano appena visto. Dopo qualche istante videro esplodere anche la seconda Morte Nera, fu un’esplosione rapida e veloce, ma piuttosto violenta.
 
“Questa è la fine dell’Impero” disse Leia.
 
“E di Raoul Sedivitax” aggiunse Denny, triste, e se ne andò.
 
Camminò verso le scale che portavano sotto al Tarids, si sedette sul primo grandino, si tolse gli occhiali e li posò a terra, poco sotto di lei; dopodiché, con la testa sulle ginocchia, iniziò a piangere.
 
Tutti capirono il perché ed erano veramente dispiaciuti per ciò che Denny stava passando. Anche i due droidi iniziarono a capire la situazione. Avevano gli occhi bassi e non sapevano che cosa fare o dire. Tranne il Dottore: lui sapeva che cosa fare, non era la prima volta che vedeva Denny piangere così.
 
Chiuse la porta, andò da lei, le si sedette accanto, mettendole il braccio intorno alle spalle, dicendo con tono dolce: “Ehi…”.
 
Lei si gettò nel suo abbraccio e continuò a piangere. Era il suo modo per sfogarsi e buttare fuori tutte le emozioni che stava provando in quel momento.
 
Il Dottore lo sapeva benissimo, così la abbracciò e le carezzò i capelli per farla sentire al sciuro.
 
I ribelli rimasero sorpresi da quel gesto, non immaginavano che una ragazza come Denny, forte, coraggiosa, testarda e decisa, potesse piangere così.
 
Non aveva pianto per la scomparsa del Dottore, non aveva pianto quando la senatrice non credeva alle sue parole, non aveva pianto e aveva fatto di tutto per andare avanti. Anche quando cercava aiuto, lo faceva sempre con un carattere deciso e forte.
 
Ma, in quel momento, erano testimoni del lato più faglie di Denny. Come tutti quanti, anche lei ne aveva uno.
 
“Perché?” alzò lo sguardo verso il suo amico “Perché persone innocenti ed indifese continuano a morire per noi o a causa nostra?” lo guardò in faccia, con gli occhi lucidi e le guance bagnate dalle lacrime.
 
Il Dottore non sapeva cosa risponderle, in tutta la sua vita aveva visto molti innocenti morire per causa sua, oltre a moltissime persone che si erano sacrificate per lui.      
 
“Perché Raoul ha voluto sacrificarsi per tutti, non per la ribellione, ma per tutto lo spazio. Era l’unico modo per fermare quella situazione” rispose il Dottore.
 
Denny posò di nuovo la testa sul suo petto e si asciugò le lacrime, tirando su con il naso, così il Dottore le porse un fazzoletto.
 
“Gli ho anche mentito” continuò Denny, con tono triste “Mi ha detto che non aveva mai baciato nessuno, ed io gli ho risposto che per me era lo stesso, ma non è vero!” rintronò a singhiozzare “Ho già dato il mio primo bacio!” e pianse.
 
Raccontò che durante la loro prima avventura nella Scozia del diciottesimo secolo aveva baciato Jamie, il ragazzo contadino che aveva conosciuto per primo e che l’aveva portata al suo villaggio. Mentre il Dottore stava parlando con il capo del villaggio – che era un mutaforma e che stava scoprendo il suo piano – lei e Jamie si trovavano in un campo e lui le stava insegnando ad andare al cavallo.  Dopo la lezione Jaime l’aveva aiutata a scendere e l’aveva baciata a tradimento.
 
“Gli ho mentito! Che razza di persona mentirebbe a qualcuno che sta per sacrificarsi giusto qualche attimo prima di morire?!” continuò a singhiozzare.
 
“Una persona talmente buona che ha deciso di lasciargli questa soddisfazione” spiegò il Dottore, sorridendo dolcemente.
 
Denny guardò quel sorriso, cercò di smettere di piangere e si asciugò le lacrime. 
 
Il Dottore, per farla distrarre, le chiese come mai trovava Raoul così carino, per farle ricordare solo i bei momenti trascorsi insieme a lui.
 
Denny raccontò che era simpatico, gentile, divertente e che lui la trovava carina, quindi sorrise felicemente.
 
Anche i ribelli, che erano appoggianti alla console ascoltarono tutto, ammiranti ancora di più dall’affetto che Denny provava per Raoul. Sorrisero anche loro per il racconto di Denny, per la prima volta sembrava veramente una normale diciottenne che stava per prendersi una cotta.
 
“Gli avevo chiesto anche se volesse venire con noi, a viaggiare sul Tarids” disse, continuando a sorridere “Mi ero già fatta diversi film mentali con noi tre: mentre tu ci portavi dai vichinghi, mi sono immaginata la sua espressione stupita o stranita” rise “Sarebbe stato bello” il suo sorriso si spense e guardò in basso “Voleva essere libero, più spensierato, come me…” un’atra lacrima le scese lungo il viso.
 
Il Dottore capì e cercò di rassicurata, continuando a carezzare i suoi capelli, e disse con tono rassicurante: “Lo so che sei triste, ma pensa a questa cosa: gli hai dato un grande regalo”.
 
Denny lo guardò con aria stranita.
“Pensa, ha trascorso l’ultimo giorno con spensieratezza, insieme ad una persona che ha avuto il piacere di conoscere e che, a quanto pare, gli piaceva non poco” e sorrise.
 
L’amica rimase colpita.
 
“Se ha detto che avrebbe pensato a questa giornata fino all’ultimo secondo, dicendo che è stato uno dei ricordi più belli della sua vita e andandosene via con il sorriso, allora significa che sei stata molto importante per lui. Anche se per solo una mattina” continuò il Dottore.
 
Denny fece un piccolo sorriso, asciugandosi le lacrime, alla fine arrivarono anche i ribelli per consolarla e farla distrarre un po’, raccontandole le situazioni più assurde delle loro avventure. Denny fece una piccola risata, i ribelli erano felici di vederla ridere, come una bambina che ha assistito ad una cosa brutta e che volevano far distrarre e divertire.
 
5 minuti dopo…
 
Denny, con gli occhiali addosso, era seduta a gambe accavallate, con la testa appoggiata sul bordo della porta del Tarids aperta, con le cuffie nelle orecchie, ascoltava “Across The Univers” dei Beatles sul cellulare, guardando lo spazio con aria inespressiva.
 
Tutti gli altri la guardavano da lontano, vicini alla console.
 
“È giusto lasciarla da sola così?” domandò Leia.
 
“Non dovremmo parlare ancora un po’?” chiese Luke, preoccupato.
 
“No” rispose l’alieno “Denny si è sfogata piangendo, l’abbiamo fatta distrarre e ora vuole solo pensare e starsene un po’ da sola”.
 
“Pensare a cosa?” domandò Han.
 
“Probabilmente a tutto quel che è successo per convincersi che il sacrificio di Raoul era l’unica soluzione” spiegò il Dottore e guardò in basso.
 
 “La prima volta lo ha fatto per convincersi che la sua prima avventura era reale” fece un sorriso per il ricordo “Una volta le ho chiesto perché facesse così, e mi ha detto che da piccola le piaceva vedere le nuvole nel cielo e pensare a tutto o niente. Poi ha scoperto che guardare il cielo con la musica nelle orecchie e avere la mente libera era meglio, ma crescendo non ha più avuto il tempo di farlo. Ora, però, ha decisamente più tempo e può vedere le stelle da vicino” il Dottore continuò a sorridere “Lo faceva quando voleva pensare a tutte le cose positive che avevamo fatto durante la giornata. Ma… questa vostra è diverso. Deve accettare la realtà e basta” la guardò con occhi tristi.
 
Han, Luke, Leia e il wookie la guardarono a loro volta, con aria dispiaciuta.
I due gemelli si ricordarono del brutto periodo che Denny aveva passato, quando aveva anche parlato dei suoi brutti pensieri.
 
“Non dovremo farla allontanare da lì prima che possa pensare a qualcosa di brutto?” domandò Leia, preoccupata.  
 
“No” rispose il Dottore, sicuro “Ormai non ha più quei pensieri. Li ha superati. Vuole solo stare un po’ da sola”.
 
“Dottore?” domandò Luke.
 
“Sì?”.
 
“Anakin Skywalker è il vero nome di mio padre?” Luke e Leia lo guardarono.
 
“Sì” rispose il Signore del Tempo, con lo sguardo sul pavimento.
 
 “L’ho conosciuto molto tempo fa, prima di conoscere Denny e prima di aver questa faccia. Ci ho parlato per poco, non sapevo che era uno Jedi e tutto il resto. Ma lui, insieme al suo maestro, ha salvato me e la mia amica. Lo dovrei ringraziare per questo” fece un sorriso malinconico.
 
“E come sapevi che Darth Vader e Anakin fossero la stessa persona?” domandò Leia.
 
“L’ho dedotto” rispose lui, quindi guardò il dischetto e lo ripose dentro alla tasca.
 
“E… com’era? Com’era prima di diventare Darth Vader?”.
 
Il Dottore raccontò che era molto giovane e sicuro, ma talvolta un po’ incerto su quello che stava facendo. Ricordava di aver pensato che, se era passato al lato oscuro e si era fatto manipolare così, lo aveva fatto perché poteva essere l’unica soluzione ad un problema più grande di lui.
 
Leia e Luke rimasero sopresi, si erano promessi che un giorno avrebbero raccolto più informazioni possibili riguardo ai loro veri genitori. Cadde il silenzio.
 
“E ora?” chiese Han “Che cosa succederà?”.
 
“Vi ripoterò alla base e spiegheremo tutto alla senatrice Mothma” Rispose il Dottore.
 
“E se non dovesse crederci?” domandò ironica la principessa. 
 
“Dovrà crederci” rispose il Signore del Tempo, indifferente. 
 
Andò da Denny, si inginocchiò vicino a lei, le mise la mano sulla spalla, così lei tolse le cuffie e l’amico le disse: “Ehi” si guardarono negli occhi “Come ti senti?”. 
 
Lei sopirò e rispose: “Bene”.
 
“Davvero?”.
 
“Beh, devo stare bene” fece un piccolo sorriso “Non posso passare il resto della mia vita a piangere per lui, nemmeno Raoul lo vorrebbe. Capisco il suo gesto, lo ha fatto per andare avanti e per farmi restare con te. Perché ha ragione, l’universo ha bisogno te e tu hai bisogno di me”.
 
Il Dottore sorrise, appoggiò la fronte su quella di Denny e le disse: “Denny, fantastica Denny”.
 
“Pensi che sia in un posto migliore?” domandò Denny, speranzosa.
 
Il Dottore non sapeva cosa rispondere, ma data la situazione decise di illuderla, per il suo bene: “Sì, credo di sì” si sorrisero.  
 
Così si alzarono, il Dottore chiuse la porta, e insieme a Denny raggiuse gli altri, dopodiché partirono.

-----------------------
Note:
Lo so, lo so.
Questo è il capitolo più angst che io abbia
mai scritto. E più lo scrivevo, più ero
triste per Raoul e mi sentivo in colpa.
Ma era un sacrifico che doveva fare.
Spero che vi piaccia.
ci vediamo per il perultimo 
capirolo
Evola

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Evola Who