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Autore: eli_mination    15/07/2017    3 recensioni
Il Barian World è scosso da una minaccia imminente. Una divinità sconfitta millenni fa si sta per risvegliare, portando distruzione e morte. L'unica soluzione? Sette umani, ai quali è stato tramandato un potere particolare, in grado di debellarla. Riusciranno nel loro intento?
[STORIA SOSPESA]
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Sette Imperatori Bariani, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
Capitoli:
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Ciao! Sono ancora viva, stranamente (mi sa che dopo aver pubblicato verrete tutti sotto casa mia con i forconi xD). Non voglio farvi perdere ulteriore tempo, dunque ci vediamo a fine capitolo ^^
 
 
POV: Nick

“Dunque, sei stata tu a uccidere la Mezza-Bariana…” dice Vector. La sua solita espressione da divertito e sadico è sostituita da una faccia seria. Quasi mi sembra assurdo vederlo in quello stato.

“Esattamente!” sostiene la servitrice con tono scocciato. “Ma ora basta parlare di lei. Dopotutto… non ho intenzione di prendermi troppo il merito per un’uccisione così semplice da realizzare…”

“Lei era forte! Mio fratello l’aveva allenata duramente, quindi non osare dire queste cose!” ribatte Merag, furiosa.

“L’aveva allenata duramente, eh? A quanto pare non erano ancora arrivati a quella parte di addestramento dove Nasch le spiegava che se si combatte sul ciglio di una montagna non bisogna spingersi verso il dirupo…”.

È morta… cadendo da un punto molto alto?

“Ne ho abbastanza!” Merag è in lacrime e sta preparando una sfera luminosa che man mano aumenta di volume sulla sua mano destra. “Non ho più intenzione di sentire nemmeno uno di voi infangare il nome di Grecya!”

Io, Juniper e Vector ci allontaniamo per evitare di essere colpiti da quell’attacco, mentre Sam si sposta, quasi nel momento in cui la sfera tocca terra. Ma quest’ultima non si dissolve, anzi, segue la servitrice e cerca di ferirla, causando solo buchi nell’asfalto a furia di tentare di prenderla.

“Merag è davvero furiosa… se va avanti così rischia di colpire anche noi!” commenta Vector.

“Dobbiamo trovare un modo per fermare Sam, così Merag la può fare fuori…” propone Juniper. “Ho un’idea!”

Detto questo, la sorella di Nathan rivolge il palmo delle mani verso l’alto e le solleva lentamente. Ciò che si crea è un muro intorno alla servitrice, la quale, disorientata, si guarda intorno e prova a crearsi un varco con la sua ascia. Merag, fluttuando nell’aria, si dirige verso il centro di quel ring artificiale e scaglia la palla di luce contro la servitrice. Un bagliore molto forte si diffonde in quella zona e parte del muro va in frantumi. Della servitrice non c’è traccia.

“Anf… ce l’ho fatta… Grecya…” sussurra Merag, affannata.

Uhm… eppure sento che c’è qualcosa di strano.

“La sua ascia è ancora lì. Non si è dissolta con lei!” dico, indicando l’arma, poco lontano dal luogo dell’esplosione. Vector, planando, va a raccoglierla.

“Non ci provare!” urla la servitrice, visibilmente ferita in più punti, lanciandosi sul Bariano e andandogli addosso.

Entrambi finiscono a terra, cercando di colpirsi con calci e pugni. Stranamente, Sam riesce a tenere testa alla forza del Baria- Un attimo! L’arma è rimasta lì!

“Vado io!” si propone Merag, prendendo l’ascia. “Eh… eheh… ora… arriva la tua fine…”

C’è qualcosa di strano nel tono di Merag. Sembra più… sadica…

“Vector, tienila ferma!” gli ordina.

“Merag, no! Così rischi di uccidere anche lui!” prova a convincerla Juniper, ma pare non ascoltarla. “Oh, Vector, spostati da lì!”

“Tranquilla! Starò bene!” sostiene Vector, provando a tenere ferma la ragazza.

“Oh, Merag, vuoi davvero vedere un tuo compagno fare la stessa fine di Grecya? Mentre lei è stata sostituita, lui non credo possa essere rimpiazzato. Dopotutto, la leggenda vuole che il re di Barian abbia designato alcuni sostituti Mezzi-Bariani, non Bariani…” provo a convincerla io. Stavolta sembra esitare.

“Perché continuate a perdere tempo?” parla Sam. “Uccidetemi e bast-“

Vector la fa stare zitta stringendo la presa sul suo collo.

“Merag, ascolta… C’è un altro modo per sconfiggerla. Così come ci tenevi… tieni, a questa Grecya, sicuramente provi lo stesso per i tuoi compagni. Magari Vector non è il tuo più grande amico, ma è un tuo compagno e stai collaborando con lui per salvare Barian. Se lo perdi, c’è una possibilità in meno di salvare il luogo dove sei nata e cresciuta. Tu vuoi questo?” tenta nuovamente la sua protetta.

“Esatto. Non lasciare che la perdita di una persona ti abbatta al punto tale da cercare vendetta nei confronti di chi l’ha uccisa. Anche loro combattono per un credo, purtroppo sbagliato, ma sono come noi…” aggiungo io.

“Ma non doveva permettersi di parlare di lei in quel modo…” sussurra Merag.

“Quanto ancora dovrò aspettare?” chiede spazientito Vector. “Questa qui si dimena troppo!”

“Tu taci!” gli ordina Juniper, poi si rivolge nuovamente a Merag. “Ecco, lo fa apposta. Vuole farti innervosire e farti perdere il controllo. Prima eri così arrabbiata che avresti potuto colpire anche noi. Lo ha fatto perché è rimasta sola, quindi voleva facilitarsi il lavoro.”

Merag si ferma, dispiaciuta. Molla la presa sull’ascia, che cade a terra con un rumore metallico.

“Oh, finalmente!” dice piano la servitrice, limitata dalla costrizione che Vector esercita sulle sue vie respiratorie. Tira un forte pugno al viso del bariano che, per il dolore, molla la presa e lascia la servitrice libera di gettarsi sull’ascia per riprenderla. Devo impedirglielo! Getto con forza un anello al suo braccio, tranciandolo.

“AAAAAAARGH!!!” urla Sam dal dolore, mentre sotto di lei inizia ad allargarsi una pozza di sangue e anche i suoi vestiti si macchiano di quel liquido. 

“Non volevo farlo… è stato istintivo…” dico, avvicinandomi a lei e prendendo sia l’ascia che l’anello che avevo scagliato.

“Male… dizione…” dice lei, affannata a causa della grande quantità di sangue perso.

“Beh, tu invece hai saltato la lezione su come evitare di farsi amputare un braccio…” dice Merag, dispettosa.

“Maledetta stronza!” urla la servitrice, alzandosi improvvisamente e scagliandosi sulla Bariana, ma…

“Ops…”

Juniper si para tra le due e infilza la servitrice allo stomaco con una lancia di ghiaccio molto appuntita. Quest’ultima cade a terra, come se privata di qualsiasi forza.

“Beh, è finita… Ma vi avver…to… Ci sono… servitori… più for…ti… di me…”

Detto questo, i suoi occhi si chiudono improvvisamente e il suo corpo si scioglie nell’asfalto, senza lasciare alcuna traccia neppure del liquido rosso.

“Bene…” dice Vector, alzandosi da terra. “I miei complimenti, Nick. Hai dei riflessi pronti!”

“Beh, si, ma non pensavo di tagliarle via il braccio!” ammetto io, mettendo una mano dietro la testa.

“Vi prego di scusarmi… Avevo perso la testa…” si scusa Merag. “La prossima volta cercherò di controllarmi… Ma adesso dobbiamo trovare gli altri. Chissà come stanno mio fratello, Misael, Nathan e Masumi…”

Dopo aver parlato, Merag chiude gli occhi. Oh, sta cercando di captare qualche presenza…

“Accidenti, non riesco a sentire i poteri di Nasch. Probabilmente è troppo distante… In compenso, riesco a percepire quelli di Durbe e Gilag… Da questa parte! Non sono molto distanti da qui.”

 
POV: Ivan

“Ma come è possibile?! Lo avevamo distrutto!” sostiene Gilag.

“HAHAHAHAHA!” ride Bella di gusto. “Non vi libererete facilmente del mio scheletro!”

“Ragazzi, voi due occupatevi di Bella. Io e Gilag distruggiamo quel mostro!” propone Durbe, quando viene colpito da una piccola scossa elettrica che lo fa inginocchiare.

“Ehehe… Avete dimenticato che ci sono anche io?” parla Cale.

Intanto Elise incocca tre frecce e le scaglia velocemente contro Bella, ma solo una di queste riesce a sfiorare la gamba della servitrice, le cui ali sembra che stiano per abbandonarla. Io, con un balzo, cerco di andare addosso alla servitrice per colpirla dall’alto con i miei pugni rocciosi, ma l’unico effetto che riesco ad ottenere è quello di crepare il pavimento, già fragile a causa dei precedenti attacchi, poiché lei si sposta.

“Prendi questo!” dice Gilag, attaccando il mostro alla tibia, facendolo inciampare e cadere. Quest’ultimo, però, nonostante abbia svariate fratture lungo tutte le ossa, si rialza e tenta di schiacciare il bariano con la sua mano.

“Ops!” lo schernisce lui, schivando quel danno, mentre la mano del mostro va in frantumi. “Cosa c’è? Non mi vedi? Ah, giusto… Non hai gli occhi!”

“Gilag, dannazione!” si lamenta Durbe, mentre lo scheletro gigante si rialza. “Fai il serio!”

Elise, intanto, viene presa in pieno da un altro fulmine, che la costringe a terra. Bella si avventa su di lei, ma io sono pronto a bloccare qualsiasi suo attacco. All’improvviso sentiamo un tonfo e un rumore di qualcosa che cade a terra e va in frantumi, come se fosse ceramica.

“Uff… Spero che sia stato il tuo ultimo risveglio…” dice Gilag, calciando un frammento del cranio di quella creatura. Ce l’hanno fatta!

“Già…” commenta Durbe, guardandosi intorno. “Ma dov’è il tizio che mi ha elettrificato?”

In effetti è vero. Manca Cale all’appello.

“Io non canterei subito vittoria…” parla la francese, prendendo l’arco e incoccando un dardo, guardandosi intorno e pronta a colpire.

Improvvisamente un vento fortissimo soffia all’interno dell’edificio. Intorno a noi si crea un vortice che emana una forte carica elettrica. Quasi veniamo trasportati da questa tempesta.

“Questo…” dice una figura malconcia e piena di tagli che si solleva dal mucchio di ossa. “È il mio attacco finale!”

Nemmeno il tempo di rendermi conto che quell’individuo è Cale che dal vortice escono violentissimi fulmini che cercano di abbattersi su di noi. Riusciamo a schivare il primo per un pelo, ma il secondo…

“AAARGH!” si lamenta Gilag, cadendo a terra, incapace di muoversi.

“Gilag!” dice Elise di sorpresa. Maledizione! E adesso cosa facciamo?

“Siete spacciati!” dice Bella, creando delle lance fatte di ossa e scagliandocele contro. Una di queste si conficca lievemente nella gamba di Durbe.

“Accidenti!” impreca lui, mentre Elise lo aiuta a reggersi in piedi e a togliergli quell’arma dalla sua pelle. Del sangue esce dalla sua ferita. Improvvisamente vedo una scia luminosa venire velocemente verso di me. Sta per colpirmi… Ma provo ugualmente a proteggermi, creando una sorta di scudo roccioso. Quello che ottengo è… che il lampo viene come assorbito dalla roccia.

“Devo impedire che gli altri subiscano ulteriori danni!”  mi dico. Cerco quindi di creare velocemente un rifugio, una sorta di igloo fatto con la pietra. Siamo quindi circondati dalla roccia. Il vento non soffia più, se non da un piccolo spiraglio che ci permette di respirare, ma rispetto a prima è più debole.

“Hai avuto… un’ottima idea…” si congratula con me Gilag, riprendendosi dall’attacco di prima. Sono molto soddisfatto.

“Già… Sembra anche uno strato abbastanza spesso…” aggiunge Elise. “Però dobbiamo comunque tenerci pronti…”

Intanto sentiamo dei rumori provenienti dall’esterno. A quanto pare stanno cercando di rompere la nostra “fortezza”.

“Non mi fido di quel Cale… Anche in passato aveva usato questo genere di mossa e per poco non faceva fuori me e Thomas. Dobbiamo sconfiggerlo da questo posto!” ci dice Durbe.

“E come possiamo fare senza distruggere questa struttura?” domando io.

“Ci vuole una gran precisione… E solo Elise può farcela…” risponde il bariano. A quelle parole, Elise reagisce.

“Come faccio? C’è un vento assurdo, quindi la freccia andrà sicuramente altrove. Poi devo riuscire a centrare un punto vitale al primo colpo, perché se sbaglio si renderanno conto che c’è un punto in cui siamo scoperti e ci attaccheranno. In più devo imprimere una forza necessaria a… Insomma, non so se ce la faccio!”

A queste parole, Durbe si avvicina ad Elise e le mette una mano sulla spalla.

“Tranquilla, ce la puoi fare. Il vortice ruota in senso orario, dunque devi scagliare la freccia più a sinistra. La freccia sarà così veloce che andrà a colpirlo senza che lui si accorga di un pericolo imminente. Mira alla stessa altezza della testa, così sei sicura di prendere un punto vitale al cento per cento.” La tranquillizza lui.

“Si, ma ci vuole molta forza…” si scoraggia lei.

“Per quello non c’è problema! Da una parte c’è il vento, che aumenta la velocità della freccia. Dall’altra, visto che potrebbe non bastare… Ti presto il mio potere.”

Ella ci riflette per qualche secondo, poi si avvicina al buco e inizia a preparare la freccia.

“Se non riesci, possiamo sempre avere un piano di riserva. Non ti preoccupare!” le dico, mentre Durbe le poggia una mano sulla spalla destra, quella che deve tendere l’arco.

Piano piano tira la corda, prendendo anche la mira. Poi rilascia la freccia, la quale si circonda di una luce azzurrina poco dopo essere stata scagliata. Subito dopo, la Mezza-Bariana spia dal buco per vedere se il colpo è andato a segno.

“Acci… Non ce l’ho fatta…” dice lei, allontanandosi dalla feritoia terribilmente dispiaciuta. A quel punto, Durbe si avvicina per controllare anche lui, rimanendo attento ad eventuali attacchi.

“Non fa nulla!” dice Gilag, cercando di sollevarle il morale. “Hai fatto del tuo-”

“È andata a segno!”

Elise fa una faccia sbalordita quando Durbe le dà quella bella notizia.

“A quanto pare la freccia ha continuato a girare con il tornado e al secondo giro è riuscita a prendere Cale, per di più in testa! Bravissima!” si congratula con lei.

“Ma è fantastico!” esclamo io. “E ora?”

Elise si avvicina a Durbe per spiare la situazione.

“Cale è a terra… Si, si sta dissolvendo! È morto!” sostiene lei, saltellando di gioia. Fuori uno! Ora resta solo quella infame!

CRASH!

La parte di igloo sopra le nostre teste è in frantumi. Sopra di noi… No, non di nuovo!

“Non ci credo! Ancora?!” esclama Durbe, altamente sorpreso.

“Non ce la farete mai!” sghignazza Bella, comparendo vicino al mucchio d’ossa. “Vi siete sbarazzati di Cale, ma non riuscirete a batterci!”

Elise tenta di colpirla con un dardo, ma la servitrice riesce a fermarlo con la mano.

“Andiamo… ci vuole ben altro!” commenta lei. Proprio in quel momento sento dei passi veloci, come di qualcuno che corre, e dei respiri affannati.

“Argh! Voi chi siete?!” domanda Bella, spazientita, ai nuovi arrivati. Mi affaccio dall’igloo (ormai ridotto a mura). Sono Nick, Merag, Juniper e Vector.

Sono arrivati i rinforzi.
 
 
Angolo autrice (completamente barricato per evitare pomodori e altra roba)

Ebbene, eccoci qui. Uh, era davvero da un sacco che non aggiornavo e non scrivevo! Ma ora sono tornata e vi ho riportato un capitolo della mia storia. Chissà se tutti i vecchi lettori verranno qui apposta per picchiarmi xD

Comunque, i motivi della mia assenza sono stati vari. Diciamo che il principale è stato la scuola e altri nuovi impegni, seguito da una mancata voglia di scrivere. Insomma, ero entrata davvero in una situazione di stress e quindi ho iniziato a ridurre gli impegni (sennò sarei morta). Insomma, spero che possiate capirmi ^^

Quest’estate cercherò di pubblicare il più possibile, cercando di rispettare anche i tempi di pubblicazione vecchi (cioè almeno un capitolo a settimana). Fatemi gli auguri u.u

Detto questo, fatemi spere se il capitolo vi è piaciuto e se avete notato errori. Ci vediamo alla prossima (il prima possibile, si spera xD)!
 
eli8600
 
  
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