Capitolo 19
Il boss
<<
Signora Ohayashi!
>>.
Una cameriera correva per
i corridoi eleganti della magione, stringendo un biglietto fra le
dita. La signora stava facendo colazione con il figlio più giovane,
Daisuke Ohayashi. Il capostipite era uscito molto presto.
<< Nori, non
strillare di prima mattina! >>, la ammonì Yuka Ohayashi,
sorseggiando una tazza di tè fragrante. Era una donna corpulenta,
capelli scuri raccolti in una crocchia e occhi color nocciola. Il
figlio Daisuke aveva i medesimi occhi e capelli più chiari, molto
alto rispetto alla madre tarchiata.
La cameriera non aveva
fiato per la corsa. << Guardi cos'ho trovato nella
cassetta
della posta! >>.
Posò la tazzina di
ceramica con fare scocciato e lesse il biglietto, ebbe quasi un
mancamento. Il figlio lo prese dalla madre in trance e lesse:
Sarò
lieto di entrare
in possesso dello Zaffiro Speranza domenica, durante la festa per i
ventuno anni del vostro terzogenito.
Ladro Kid
<<
Ladro Kid alla
mia festa?! Fortissimo! >>. L'entusiasmo del festeggiato
era
alle stelle.
<< Non dire
stupidaggini Daisuke! >>, lo rimproverò la mamma.
<<
Questa è una disgrazia! >>.
<< Vado subito a
chiamare la polizia! >>, disse la cameriera, correndo al
telefono fisso posto su un tavolino.
<<
Ladro Kid ha
mandato un avviso?! >>.
In casa Nakamori stavano
finendo di consumare la cena. Kaito era impegnato a leggere i
messaggi di Jii, stava indagando sulla misteriosa talpa. Il
telegiornale aveva pubblicato la news e l'uomo era entrato in
allarme.
L'ispettore prese il
cellulare e gli fu sottratto dalla figlia con una mossa lesta.
<< Cosa credi di
fare? >>.
<< Chiamo la
centrale, mi pare ovvio! >>.
<< Tu sei in
malattia! Se ne occuperà un collega >>.
<< Dammi il
cellulare Aoko! Io sto bene >>.
<< Non hai ancora
finito il ciclo di antibiotici. Sequestrato >>.
Si mise il cellulare in
tasca e per sicurezza tolse il cavo da quello fisso. Kaito non poté
fare a meno di ridere e la nascose abbassando il volto. Sperava che
il sostituito di Nakamori fosse poco sveglio perché quello zaffiro
l'avrebbe preso a qualunque costo.
<<
Mi ha fatto
chiamare? >>.
<< Sì >>, la
figura in ombra si alzò e camminò a fino alle vetrate, con il
panorama sottostante di luci e traffico. << Voglio
attuare il
piano numero cinque >>.
Snake sudò freddo. Quel
piano era pericoloso perché avrebbe portato a conseguenze non da
poco ma se il capo decideva, doveva solo obbedire. <<
Sarà
fatto >>.
Indicò una busta sulla
scrivania. << Troverai un cellulare prepagato e le
informazioni
necessarie >>.
<< Quando devo
attuarlo? >>.
<< Domani >>.
Il malvivente conosceva
troppo bene il suo capo da sapere che non agiva con tanta frenesia se
non c'era un reale motivo dietro.
<< Lo consideri già
fatto >>.
<<
Ehi Jii >>,
si sedette sullo sgabello. << Dammi un'aranciata per
favore >>.
Il barista servì la
bibita insieme al computer. << Ho messo insieme una
ricostruzione video del furto dei Bracciali Gemelli >>.
Kaito bevve in fretta un
paio di sorsi e fece partire il video. Era esattamente come pensava.
<< Maledetto >>,
sussurrò. << Una delle persone più vicine a Nakamori
>>.
<< Dobbiamo fermarlo
>>.
<< Immediatamente.
Ho già un piano >>, un lungo ghigno attraversò il viso di
Kaito. Salvò il video su una pennetta USB. << Lo
smaschererò
nel prossimo show >>.
<< Stasera dobbiamo
visionare gli esterni di villa Ohayashi >>.
<< Volevo fare una
ricognizione dall'alto per cominciare >>, mostrò la
piantina
disegnata sul laptop. << Ho scovato questo palazzo in
rovina,
sta per essere demolito. Mi sembra perfetto per non essere visti
>>.
<< Ottima posizione.
Alle venti ci vediamo all'ultimo piano della costruzione
>>.
Kaito terminò la bibita e
tornò a casa, chiudendosi nella stanza segreta per sistemare
l'aliante e gli occhiali per la visione notturna. La macchina
fotografica di ultima generazione riprendeva alla massima qualità e
l'avrebbe usata per analizzare gli esterni una volta tornato alla
base.
Akako
era in piedi, lo
specchio magico rifletteva la sua immagine. Agitò la mano e la
superficie dello specchio si increspò come scosso da un'onda.
<< Specchio chi è
la più bella? >>.
<< Lady Akako è la
donna più splendida del mondo e sta per diventare anche l'unica ad
avere tutti gli uomini ai suoi piedi >>.
Il bel viso della strega
si accigliò. << Che intendi dire? Parla! >>.
<< L'unico uomo che
non può avere sta per sparire >>, rispose la voce
cristallina.
<< Fammi vedere il
futuro! >>, ordinò lei. Le immagini passarono sullo
specchio,
come un brutto film con un finale orribile.
<< Oh no... Kaito
>>, mormorò Akako, non era la sua morte che voleva. Le
immagini continuarono ad avanzare e la strega fece un passo indietro
per le crudeltà che aveva visto
<< No! >>,
corse fuori dalla sala dello specchio, per cercare il libro degli
incantesimi e lo poggiò sul leggio, cercando freneticamente la
fattura o la magia giusta per cambiare il futuro e non far avverare
quel disastro.
Aoko
sbuffava camminando,
a braccia incrociate. Nella mano destra teneva un piccolo foglio.
<< Se non fosse
stato per Kaito sarei andata stamattina a fare la spesa!
>>.
Rilesse la lista della spesa. << Il riso, il sale, le
mele...
>>.
Odiava uscire di casa per
fare le commissioni quando faceva buio, anche se era un quartiere
tranquillo. Non si accorse di un uomo e andò a sbatterci contro.
<< Mi scusi tanto!
>>.
<< Si figuri
signorina >>, un sorriso gentile. Aveva uno zaino, un
berretto
e sembrava un turista. << Mi sono perso, potrebbe
aiutarmi? >>.
<< Volentieri! >>,
Aoko si sporse per guardare la cartina che teneva in mano.
<<
Dove deve...? >>.
Una siringa inserita nel
collo le spezzò la voce e cadde a peso morto contro il finto
turista. La prese in braccio e sparirono in una macchina nera
parcheggiata poco più avanti, che partì sgommando.
Nessuno aveva visto
niente.
Ladro
Kid atterrò
all'ultimo piano della costruzione, approfittando delle finestre
rotte. L'aliante sparì e si guardò attorno. Le mura erano state
abbattute ed era diventato uno spazio unico, non c'era nemmeno più
una porta all'ingresso. Camminando calpestava i pezzi d'intonaco e il
rumore si perdeva nel vuoto.
Guardò l'orologio. <<
Jii è in ritardo. È sempre puntuale >>. Poi sentì dei
passi.
<< Ah finalmente! >>.
I passi si avvicinavano,
la persona varcò la soglia ma non era Jii.
<< Snake! >>.
Corse verso la finestra
più vicina, calcolando la rincorsa necessaria per saltare e prendere
velocità con l'aliante. Cadde a terra, qualcuno l'aveva afferrato
per il mantello. Due mani gli bloccarono le sue, l'arma più
pericolosa. Riuscì a coglierne altre tre paia che lo tirarono e lo
tenevano fermo. Gli legarono le mani con delle catene.
<< Lasciatemi! >>.
Kaito voleva utilizzare i
trucchi nella manica però il freddo e il peso delle catene non
glielo permisero. Le manette erano un gioco da ragazzi ma più giri
di catene d'acciaio erano un altro discorso. Bloccare le mani di un
mago era come togliergli l'aria: impossibile eseguire trucchi.
Snake avanzò verso di
lui. << Sciocco di un ladro >>.
<< Dov'è Jii? >>.
Fa che non l'abbiano ucciso.
<< Riposa nella sua
bettola. Un nostro amico è andato a prendere qualcosa da bere e
poco prima della chiusura potrebbero aver fatto una partita a
biliardo, bevuto un drink e... puff, mondo dei sogni >>.
Kaito era sollevato. È
vivo. << Che significa tutto questo? Non sono
venuto a
rubare >>.
<< Te lo spiego io,
Ladro Kid >>.
Una voce nell'oscurità lo
fece tremare. Dove ho già sentito questa voce?
<< Mai avrei
immaginato che la persona che odio di più al mondo fosse un
ragazzino >>, pronunciò l'ultima parola come uno sputo.
<<
Ho vagliato tante ipotesi, molte possibilità ma tu... >>.
Era
più vicino. << Impensabile >>.
L'oscurità liberò la
figura, il capo dell'organizzazione che aveva ucciso suo padre e
arrecato sofferenza.
Kaito era sicuro di non
avere voce perché non riusciva a creare un suono dallo shock. Il
capo fu compiaciuto di quell'espressione sbigottita.
<< Cecelia Hakuba
>>.
<< Suppongo che ti
aspettatavi un uomo e non una tranquilla mamma e moglie di un
questore di polizia >>.
Cecelia indossava un corto
vestito nero, tacchi altissimi e capelli sciolti, dimostrava molto
meno dei suoi quarantacinque anni. Era molto diversa dalla casta
mamma di famiglia benestante che aveva incontrato a scuola. Quegli
occhi blu erano pezzi di ghiaccio e lo trafissero come delle lame.
Ora tutto aveva senso.
Saguru indagava su Kaito e
la madre aveva usufruito delle informazioni da lui reperite. La
moglie di un questore aveva accesso agli archivi e introdurre una
spia all'interno era stato fin troppo facile. La madre di Saguru era
uno dei criminali più pericolosi al mondo e il figlio era un
detective.
<< Il mio Saguru è
un ragazzo eccezionale >>, continuò, abbassandosi al
livello
di Kaito che era in ginocchio. << Era a un passo dallo
scoprire
la tua identità. Abbiamo sparato a Nakamori perché volevamo vedere
la tua reazione. La disperazione è stata più che sufficiente
>>.
L'hanno fatto apposta.
Cecelia era all'altezza
del mago. Gli passò un dito sul profilo del mento e poi premette
l'unghia talmente a fondo da lasciargli un profondo graffio. Il
ragazzo mugolò per il bruciore.
<< Stasera sarai il
protagonista di una piccola recita >>. Si rialzò.
Kaito era inerme. Per la
prima volta nella sua carriera di ladro non era altro che un
bambolotto in balia delle circostanze. Con le catene alle mani non
poteva usare i trucchi nel cappello e sulle spalle. Gli avevano
frugato le tasche e sequestrato la spara carte e il panico gli
impediva di pensare lucidamente. Non capiva cosa volesse dire Cecelia
con quella frase: avrebbe potuto ucciderlo e basta, gettare il suo
corpo in un fiume o seppellirlo.
Il boss schioccò le dita
e un altro paio di uomini apparirono insieme ad una figura
incappucciata che si dimenava e strepitava, i suoni attutiti dal
cappuccio nero. Aveva le mani legate e misero in piedi il ladro, a
meno di due metri di distanza dalla prigioniera.
<< Permettimi di
presentarti la protagonista femminile della nostra piccola
rappresentazione >>.
Il sorriso di Cecelia era
la cosa più agghiacciante che avesse mai visto. Tolsero il cappuccio
e Aoko urlò imprecazioni verso i due uomini. Era spaventatissima.
<< No! >>,
urlò Kid. << Lasciatela andare! >>.
La ragazza si guardò
attorno. Vide Ladro Kid incatenato, il palazzo diroccato, le persone
vestite di nero.
Squadrò la donna. <<
Lei è la madre di Saguru... >>. Fissò il ladro.
<< Che
cosa sta succedendo? >>.
<< Aoko Nakamori tu
sarai la prima persona a scoprire l'identità di Ladro Kid
>>.
Quella gentilezza non piaceva alla ragazza.
Kaito capì perché
ucciderlo sarebbe stato troppo facile. Toichi amava la sua famiglia e
loro avevano fatto in modo di straziarli per sempre. Kaito amava Aoko
e le avrebbero inflitto un dolore indicibile. L'incubo peggiore del
ragazzo si stava per avverare.
<< Che vuol dire?
Perché io? >>.
Cecelia fu davanti al
ladro, il bellissimo viso era una maschera di pietra. Kaito cercò di
trovare una scappatoia, un modo qualsiasi per sfuggire a quel
disastro. Le unghie smaltate di nero gettarono a terra il monocolo e
lo pestò con il tacco a spillo, finendo polvere brillante in mezzo
ai calcinacci.
Aoko sentì lo stomaco
contorcersi.
Posò le mani sul
cappello. << Questo succede a chi si mette sul mio
cammino >>.
Lo lanciò via.
Kaito abbassò il viso per
non farsi vedere e Cecelia lo alzò, costringendolo a farsi vedere
bene da Aoko.
<< Ladro Kid
alias... Kaito Kuroba >>, lo presentò come un'assistente
durante uno spettacolo di magia.
Aoko scuoteva la testa,
gli occhi pieni di lacrime. Poi le ricacciò indietro. <<
È un
travestimento >>.
Cecelia guardò Snake e
tirò la faccia di Kaito fino a lasciargli il segno, i lamenti del
ragazzo in sottofondo.
Arresa davanti alla
verità, Aoko cadde in ginocchio, le mani nella polvere.
Kaito avrebbe preferito un
proiettile, un colpo di pugnale, una qualsiasi altra cosa piuttosto
che la delusione in cui stava annegando la ragazza che amava. Aveva
immaginato tante volte quella scena, l'aveva anche sognata ma non
avrebbe mai pensato che potesse essere tanto catastrofico.
<< Kaito perché?
>>, grosse lacrime si mischiavano alla polvere.
<<
Perché?! >>, batté un pugno sul cemento, tanto forte da
procurarsi un livido.
Aoko si sentiva morire.
Tutte le volte che Kaito aveva mangiato a casa sua, ogni volta che il
padre svelava i piani per catturarlo. Quando insultava Ladro Kid, le
bugie e gli inganni... Era Kaito ad averla
baciata quella notte nel parco! La vergogna la assalì, ripensando a
quando ne avevano parlato insieme. Il viaggio a Parigi era stato solo
una grande farsa.
Il freddo tocco di una
canna alla tempia.
<< Non preoccuparti
piccola >>, la rassicurò Cecelia. << Non
soffrirai
ancora a lungo >>.
Snake sogghignò e tolse
la sicura. Kaito pensò in fretta, doveva essere lucido per cinque
secondi.
Le scarpe!
Era in piedi e quindi
nella posizione perfetta per attuare l'unico trucco che non gli
avevano sottratto. Li mosse e dalle scarpe uscì parecchio fumo nero.
L'effetto sorpresa funzionò alla grande e Cecelia non riuscì a dare
l'ordine definitivo. Gli dette il tempo di liberarsi dalle catene e
prendere Aoko in braccio
<< Sparate! >>.
Kaito saltò la finestra e
Aoko strillò, aggrappandosi al collo del ladro. Un colpo lo prese di
striscio e attivò l'aliante. I tirapiedi di Cecelia spararono in
aria e riuscì a scansare i colpi, sparendo nella notte. Le urla
della donna giunsero fino ai due, come di un animale rabbioso.
<< Controllate ogni
posto in cui potrebbero nascondersi, svelti! >>.
Kaito
volò fino al
balcone di casa sua e mise Aoko a terra. Per tutto il viaggio era
rimasta zitta, senza nemmeno rivolgergli un'occhiata. Entrarono e
Kaito si affrettò a tirare le tende e chiudere la porta a chiave.
Non avevano molto tempo, massimo un'ora e doveva prendere nuovi
strumenti e poi nascondersi da qualche parte. Ma prima doveva
affrontare Aoko.
Lei era nel mezzo della
stanza, pugni stretti, sguardo basso. Il vestito giallo chiaro era
sporco di polvere, i capelli avevano visto giorni migliori e aveva
qualche graffio sulle ginocchia.
<< Aoko >>.
Silenzio.
<< Dirti quanto mi
dispiace non basta >>, iniziò. << Non avrei
mai voluto
coinvolgerti in tutto questo. L'ultima cosa che volevo era darti
questa delusione, non abbiamo molto tempo e... >>.
La
ragazza alzò la testa. Gli occhi erano rabbiosi, le guance inondate
di lacrime.
<< Io avrei capito!
>>.
Quelle tre parole ebbero
lo stesso effetto di un colpo. Aoko iniziò a dargli piccoli pugni
sul petto.
<< Avrei tenuto il
tuo segreto, avrei cercato di capire perché eri arrivato a tanto!
>>.
<< Non facevi che
dire che odiavi Ladro Kid! >>.
<< Ma non te! Mai te
>>, urlò con la voce rotta dalle lacrime.
<< Mi ferisce
di più sapere che non ti sei fidato di me del fatto che tu sia Ladro
Kid! Non ero degna di fiducia forse? >>.
Kaito si rese conto di non
aver mai capito niente. Aveva sempre sbagliato, aveva sempre pensato
le cose sbagliate. Aveva sottovalutato Aoko da quando la conosceva,
la piccola dolce e ingenua in verità era una ragazza forte e che
sarebbe stata capace di comprendere, sarebbe andata oltre l'odio e la
rabbia.
<< Io non potevo...
>>. Le bloccò i polsi con le mani, stava per piangere,
stremato dalla situazione e dalla rivelazione.
<< Cosa non potevi?!
>>. In ogni sillaba c'era rabbia.
<< Non potevo
accettare che il tuo odio fosse più grande dell'amore che provo per
te! >>.
La rabbia di Aoko si
sciolse e si calmò di colpo. In quel fiume di parole le aveva
confessato i suoi sentimenti e interpretò la reazione come un
rifiuto. Le lasciò andare i polsi e fece per allontanarsi.
Le mani di Aoko si
posarono sulle spalle, si mise in punta di piedi e lo baciò. Il
primo contatto lo lasciò talmente sorpreso da non riuscire a
contraccambiare. Poi ricambiò il bacio, bruciando la passione che
aveva covato in tutto quel tempo.
Aoko avvertì il freddo
muro contro la schiena e il corpo di lui contro il suo, non
smettevano di baciarsi. La giacca bianca finì sul pavimento e Kaito
la strinse, avvicinandola ancora di più. Le piccole mani di Aoko,
mosse dall'adrenalina, allentarono la cravatta.
C'erano troppi anni di
attesa, di momenti persi, di provocazioni trattenute ed ora liberate.
La mano del ragazzo andò all'orlo del vestito e lo alzò, sfiorando
le gambe.
Kaito aveva perso
totalmente il controllo della situazione e un campanello d'allarme lo
svegliò quando avvertì le dita di Aoko slacciare i primi bottoni
della camicia blu. La fermò, posando dolcemente le mani sulle sue.
Ripresero fiato.
<< Aoko, credo che
dovremo fermarci... >>. Quelle parole gli costarono
caro,
quanto avrebbe desiderato che fosse la sera giusta.
Lei lo guardò: era in
imbarazzo perché si era spinta dove non aveva mai nemmeno
immaginato.
<< Vorrei che fosse
una sera diversa, un po' più romantica. Vorrei non avere il pensiero
di assassini alle calcagna >>, le passò una mano sul
viso. <<
Dobbiamo fuggire >>.
<< E papà? Sarà
preoccupato da morire >>.
<< Starà bene. Non
appena Jii si sveglierà, leggerà il mio messaggio e controllerà
l'ispettore. Adesso devo scendere nella stanza segreta e poi dobbiamo
andarcene subito >>. Kaito si sistemò la cravatta e
rimise la
giacca.
<< Stanza segreta?
>>. Si guardava attorno come se spuntasse una porta mai
vista
all'improvviso.
<< Avremo modo di
chiarire tutto questo >>.
Kaito aveva appena toccato
il ritratto di Toichi quando sentì il rumore della porta d'ingresso
aprirsi e poi passi in cucina e su per le scale.
<< Sono qui >>,
mormorò terrorizzato.
<< Cosa facciamo?
>>. Aoko andò nel panico, si nascose dietro di lui.
Kaito valutò di
nascondersi nella stanza segreta ma temeva di fare la fine del gatto
con il topo, sarebbero rimasti bloccati lì. Se avessero tentato di
fuggire per via aerea li avrebbero crivellati di colpi a quella
distanza tanto ravvicinata.
Siamo in trappola.
La maniglia tremolò, non
avevano che una manciata di secondi. Poi una luce rossastra illuminò
il buio della camera da letto. Aoko stava per urlare e Kaito le tappò
la bocca con la mano.
Akako spuntò dal cerchio
rosso, leggiadra e coperta da una mantella scarlatta.
<< Entrate! >>.
<< Akako? >>,
dissero all'uniscono.
<< Fate come vi
dico! >>.
Il suono di una sicura
tolta fece capire che stava per sparare alla serratura. Kaito
trascinò Aoko dentro la luce rossa, incurante della sua richiesta di
spiegazioni e Akako entrò per ultima.
Quando Snake entrò nella
camera la trovò deserta.
<<
Dove siamo? >>.
Aoko guardò il corridoio
scarsamente illuminato da lampade a gas. Il pavimento era ricoperto
da un tappetto rosso, i quadri alle pareti raffiguravano donne
coperte dalla stessa veste della loro salvatrice.
<< Questa è casa
mia >>, rispose Akako. Mosse la mano e una sedia strisciò
lungo il pavimento fino ad Aoko. << Credo che tu stia per
svenire >>.
La ragazza si sedette.
Dopo aver visto una sedia muoversi con il solo movimento di una mano,
le gambe non la reggevano più.
<< Perché l'hai
fatto? >>, domandò Kaito.
<< Ho visto cose
orribili >>, rispose Akako. << Troppo
orribili perfino
per una strega >>.
<< Strega? >>,
ripeté Aoko. << Tu sei una... strega? >>.
<< Sono la
discendente dell'arte rossa. Molto diversa dalla finta arte effimera
del tuo bello >>.
<< Akako ci tiene
sempre a sottolinearlo >>. Kaito guardò Aoko.
<< Sei
molto confusa, immagino >>.
<< Che succede
Kaito? >>, domandò l'amica.
<< È Cecelia Hakuba
che tiene le fila dell'organizzazione che ha ucciso mio padre
>>.
<< Toichi è stato
ucciso? >>. Aoko era sicura che il cervello le scoppiasse.
<< La madre di
Saguru >>. Quella rivelazione scioccò anche Akako.
<< Ne
uscirà distrutto >>.
<< C'è una talpa
nella polizia e so chi è. Ho le prove per incastrarlo ma non posso
tornare a casa mia >>.
<< Come faremo? >>.
Aoko nascose il viso tra le mani.
<< Starete qui.
Seguitemi >>.
Aoko riuscì ad alzarsi e
Kaito l'aiutò. Akako aprì una grande porta nera e uscirono sul
retro della villa. Un piccolo edificio si ergeva sotto alcuni alti
alberi.
<< Quella dependance
è per voi. Non sospetteranno mai che siete qui >>.
<< Fra quattro
giorni devo rubare lo Zaffiro Speranza! >>. Kaito non
poteva
credere di essere a un passo da Pandora e vederla allontanarsi.
<< Lo so >>,
rispose Akako. << Stanotte pensate a rimettere apposto le
idee
e domani valuteremo la situazione >>. Akako fece per
rientrare
nella villa.
<< Akako >>.
La strega si girò alla
voce di Kaito.
<< Grazie >>.
Guadagnò il suo sorriso e lei sparì nel buio del corridoio.
Kaito prese goffamente la
mano di Aoko e si diressero verso la piccola costruzione.
Un'unica stanza
comprendeva un fornello, due banconi in legno scuro e un tavolo con
due sedie era addossato alla parete sulla destra. Un divano a due
posti nero era accanto all'entrata, su un tavolino basso un piccolo
televisore. Una libreria conteneva grossi tomi.
Accanto alla cucina c'era
una porta e conduceva all'unica stanza da letto. Il parquet era in
legno di noce marrone scuro come il resto della casa, le pareti erano
color avorio e l'ampia finestra era corredata di tende nere. Il bagno
era in camera, piastrelle nere e sanitari bianchi.
Un grosso armadio con
cassetti era di fianco alla finestra. Un grande letto a baldacchino
troneggiava al centro della stanza, di legno d'ebano e intarsiato con
disegni floreali, veli bianchi erano legati con dei fiocchi grigi
alle colonne del letto.
Kaito si levò la giacca e
l'appoggiò sull'unica sedia della stanza. Aoko si sedette sul bordo
del letto e lui rimase in piedi.
Era arrivata l'ora del
confronto e delle spiegazioni.
Non sapeva da dove
cominciare e decise di farlo dal principio. Le raccontò di quando si
erano conosciuti i suoi genitori, della nascita di Ladro Kid, della
morte del padre, dell'organizzazione e di tutte le avventure vissute
quell'anno.
La ragazza pensò che
tante piccole cose, tanti episodi sciocchi avevano finalmente una
logica. Pensò al papà, che aveva rincorso Ladro Kid per vent'anni
ed era a cena a casa loro praticamente ogni sera.
<< Questo è tutto
>>, concluse Kaito, che nel frattempo si era seduto
accanto a
lei.
Non disse niente: era
satura di informazioni, di verità e spiegazioni. Le sembrava di aver
vissuto un'altra vita, un altro mondo.
Kaito non capiva come
interpretare il suo mutismo. << Forse hai bisogno di
stare un
po' sola per riflettere >>.
<< Devi capire che
fino a tre ore fa avevo una visione di questa storia completamente
diversa e devo ancora metabolizzare quello che sta succedendo. E
poi... >>. Aoko abbassò gli occhi, stringendo un lembo
del
copriletto.
Il rossore che colorò le
guance di lei mise a disagio anche lui. << Se ti
riferisci a
prima... >>.
<< Non lo so cosa mi
sia preso. Quando hai detto di... di... >>.
<< Di amarti >>,
terminò la frase lui. << Aoko, io credo che stanotte sia
successo di tutto. Non c'è bisogno di parlarne adesso >>.
Kaito si alzò e slacciò la cravatta. << Ora frugo negli
armadi, scommetto che Akako avrà pensato anche a questo
>>.
<< Akako... >>,
mormorò Aoko. In una sera si era ritrovata con un migliore amico
ladro innamorato di lei e un'amica strega. << Lei ha
sempre
saputo che sei Kid >>.
Kaito si sporse per
guardarla oltre l'anta dell'armadio aperto. << L'ha
scoperto
per puro caso, tramite la sua magia >>.
<< Magia >>,
ripeté la ragazza. << È assurdo >>.
<< Meno di quanto tu
non creda >>.
Il cellulare di Kaito
squillò e lo prese dalla tasca della giacca.
<< Jii! >>.
<< Signorino! >>,
la voce del vecchio era panico puro. << Mi sono svegliato
nel
bar buio e solo! Cos'è successo? Lei sta bene?! >>.
<< Non possiamo
parlare a lungo, potrebbero rintracciare la conversazione. Procurati
un cellulare prepagato. Noi stiamo bene >>.
<< Noi? >>.
Kaito spiegò brevemente e
velocemente l'accaduto. Jii si sentì in colpa per non essere stato
abbastanza cauto. Lo rassicurò e gli chiese di chiamare Nakamori con
la voce di Aoko e fingere che avesse incontrato una compagna di
classe.
<< Casa sarà
sorvegliata a vista, non entrare. Domani mattina vieni a casa di
Akako e troveremo una soluzione >>.
<< Stia attento
signorino. Siamo in una brutta situazione! >>.
<< Non dire niente
alla mamma. A Parigi è al sicuro >>.
Kaito chiuse la chiamata e
spense il cellulare.
Aoko non sapeva come
sentirsi. La paura, la rabbia, la tristezza, il panico si mescolavano
insieme e non riusciva a prendere un'emozione fra le tante e
provarla. Il risultato è che non sapeva come sentirsi.
Guardò Kaito, avrebbe
dovuto avercela con lui ma non ci riusciva. Pensò a quel bacio, a
cosa sarebbe successo se fossero stati in un altro frangente... Il
solo pensiero le provocò una sensazione positiva in mezzo a quelle
negative.
Kaito si toccò il braccio
e la ragazza notò una macchia di sangue che si allargava a vista
d'occhio
<< Tu sanguini! >>.
<< Non è niente, mi
ha preso solo di striscio >>.
In bagno trovò la
cassetta del pronto soccorso e la posò sul comodino.
<< Devo
disinfettarla. Ecco, levati la... la... camicia >>,
arrossì,
svitando il tappo della bottiglietta di disinfettante con una certa
difficoltà.
Kaito la tolse e la ferita
era peggiorata a causa dello sforzo compiuto per volare con
l'aliante. Aoko prese un battutolo di cotone e picchiettò la ferita
per pulirla con gesti delicati. Il ragazzo gemette e lei sbuffò.
<< Brucia! >>.
<< Non fare il
bambino! Non è niente di grave
>>.
Smise
di sanguinare e Aoko cercava di non guardare l'amico senza camicia,
era molto imbarazzata. La fasciò con le bende e Kaito si sentì
meglio, doleva di meno. Aoko volle disinfettare anche il brutto
graffio lasciato in viso di Cecelia, usò un battutolo nuovo e il
mago si lamentò di nuovo.
Si
era avvicinata per controllarla meglio ed era pericolosamente vicino
alle labbra, cercarono di non cadere in tentazione. Mise un cerotto e
balbettò che era tutto apposto, chiuse di scatto la cassetta e la
rimise dove l'aveva trovata, facendo grandi respiri per calmarsi e
ritornò indietro.
<< Otto ore di sonno
ci schiariranno le idee. Vado ad aprire il divano letto
>>.
Kaito sentì la fredda
mano di Aoko stringere la sua. Si girò e lei aveva lo sguardo basso,
improvvisamente aveva iniziato a rabbrividire.
<< Non lasciarmi
nemmeno per un secondo >>.
Vederlo allontanare le
aveva provocato una morsa di paura nell'animo, il terrore l'aveva
aggredita e non riusciva neanche a respirare.
Kaito non sapeva come
affrontare la situazione. Non erano più amici, non erano una coppia.
<< Come... come
desideri >>.
Dieci minuti dopo Aoko era
sotto le coperte, un pantalone e una maglia recuperati dai cassetti,
c'era un sacco di nero, marrone, grigio: Akako detestava i colori
chiari.
Dava la schiena a Kaito,
cingeva il cuscino e la sola presenza la faceva sentire al sicuro,
era la cosa di cui aveva più bisogno. Una lacrima solitaria le solcò
il viso, l'asciugò e ne arrivò un'altra fino a ritrovarsi il volto
bagnato.
L'incertezza la
terrorizzava. Avevano già sparato a suo padre e se avessero tentato
di fare del male anche alla sua mamma?
Kaito la sentì tirare su
col naso e non sapeva cosa fare. Il giorno prima si sarebbe
avvicinato e le avrebbe asciugato le lacrime, di colpo non sapeva più
come comportarsi con lei. Seguì l'istinto e si avvicinò.
<< Ti prometto che
uscirai illesa da questa storia e nessuno si farà più male
>>.
Aoko si stese sulla
schiena, gli occhi rossi. << È come se fosse tutto
diverso >>.
<< Lo è >>.
Si strinse a lui,
singhiozzando come la notte che avevano sparato all'ispettore fino ad
addormentarsi abbracciati. Almeno per qualche ora i sogni avrebbero
addolcito il loro animo prima di tornare alla dura realtà.
Saguru
era steso a letto,
leggeva un libro di un famoso scrittore di genere giallo. Il telefono
fisso che aveva in camera trillò e rispose al terzo squillo.
<< Pronto? >>.
<< Sono io >>.
<< Ciao zio, come
mai mi chiami a quest'ora? >>. Poggiò il libro sulla
scrivania.
<< Abbiamo avuto un
caso di omicidio e ci hanno inoltrato la richiesta d'urgenza per
analizzare dei campioni di DNA. Ho dovuto richiamare il tecnico dalle
ferie, fortunatamente era in città. Gli ho dato anche i due campioni
da confrontare che mi hai consegnato dieci giorni fa >>.
Saguru strinse la cornetta
talmente forte da essere sicuro di romperla. << Il
risultato?
>>.
<< Compatibilità
del 99.7% >>.
<< Siete aperti? >>.
<< Sì perché? >>.
La voce dello zio era stanca per gli straordinari.
<< Vengo a ritirare
il referto subito >>.
<< Ti aspetto >>.
Il detective si cambiò
velocissimo e svegliò la vecchia tata. La donna, che serviva il
signorino in ogni cosa, non esitò a portarlo dove voleva. Mentre la
macchina scorreva nella strada, Saguru era impaziente come un bambino
la notte di Natale.
Ti ho incastrato,
Kaito.
Angolo autrice!
Buon
pomeriggio lettori!
Il boss è Cecelia Hakuba,
la moglie del questore e, sopratutto, la madre di Saguru!
Inaspettato? O l'avevate capito? :)
Finalmente tra Kaito e
Aoko è scoppiato qualcosa, anche se c'è ancora molto imbarazzo tra
i due! Nel prossimo ci sarà molto dolcezza e romanticismo ♥
Ringrazio
chi l'ha letta, messa tra le seguite, preferite e ricordate!
Shinici
e ran amore: Grazie mille della tua recensione! Spero che
questo
capitolo ti sia piaciuto come gli altri e grazie anche per i
complimenti!.
A presto! :D