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Autore: roxy_xyz    17/07/2017    2 recensioni
Non ricorda bene come tutto è iniziato. Non c’è stato un motivo, una causa che l’abbia convinto ad agire in quel modo. L’effetto però ci fu. Uno ad uno tutti i tasselli caddero giù, colpiti con violenza, rovinando quella meravigliosa illusione di serenità.
Non ci furono né morti né feriti. Non ci fu nulla.

Questa storia partecipa al Gift Exchange - 6 anni di noi, organizzato dal Gruppo facebook “Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]”… Sulle note della canzone omonima (W la fantasia!) di Francesco Gabbani. Per te, Jaybree!
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Forse ognuno ha la sua colpa

Questa storia partecipa al Gift Exchange - 6 anni di noi, organizzato dal Gruppo facebook “Cercando chi dà la roba alla Rowling Team Harry/Hermione”… Sulle note della canzone omonima (W la fantasia!) di Francesco Gabbani, questa è tutta per te, Jaybree!

 

 

 

La mia versione dei ricordi

 

 

 

Forse ognuno ha la sua colpa

ogni colpa i suoi perché

che in silenzio si perdona da sé

 

 

 

Non ricorda bene come tutto è iniziato. Non c’è stato un motivo, una causa che l’abbia convinto ad agire in quel modo. L’effetto però ci fu. Uno ad uno tutti i tasselli caddero giù, colpiti con violenza, rovinando quella meravigliosa illusione di serenità.

Non ci furono né morti né feriti. Non ci fu nulla.

Solo un ostinato silenzio da entrambe le parti. Senza alcun vincitore o vinto.

A chi importava dopotutto?

Non a Hermione che continuava a lisciare le pieghe invisibili della sua gonna, e a mascherare un’orgogliosa indifferenza.

Non era stato nulla. Erano solo le quattro del pomeriggio e lei doveva scappare a casa, cercare di sistemare il disordine che aveva lasciato,  prima che Molly rientrasse con i suoi figli. Prima di ricominciare la solita vita. Cosa avrebbe preparato per cena? Oh, pollo con patatine sarebbe stato un’ottima scusa per evitare i soliti capricci di Rose e Hugo.

 

 

Non era stato così difficile baciarla. L’aveva immaginato tante volte, soprattutto ai tempi di Hogwarts, quando aveva perso la testa per Cho. Hermione l’avrebbe preso per pazzo se le avesse chiesto una specie di prova di lancio? Forse sì.  Alla fine lui scelse il silenzio e si sedette su quella panchina ad aspettare il suo turno.

Tra le sue mani non c’era nessun pezzo di carta con su impresso un numero di attesa. Non ha mai saputo quanta gente ci fosse davanti a lui, perché non ha mai indagato. Ha solo chiesto pazienza. Tempo, finché quella maledetta guerra finisse. Finché lui potesse essere se stesso, e non il ragazzo che tutti si aspettavano che fosse.

Il Prescelto salverà tutti.

Il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto vincerà di nuovo, come quella notte di tanti anni fa.

Harry Potter. Solo un nome che gli ha impedito di essere se stesso.

Di alzarsi e di raggiungerla.

 

 

Non lo aveva immaginato così.

Non era arrivato nessuno schiaffo, nessuna protesta.

Oh, Harry, cosa fai?

Non possiamo.

Pensa a Ron.

Pensa a Ginny e a tutti gli altri.

No, non aveva pronunciato alcunché, perché le dita di Hermione si era infilate tra i suoi capelli e lui non ci aveva capito più nulla.

Doveva riprendere a fingere?

Essere solamente amici era più semplice che ammettere di aver sbagliato tutto.

 

 

Non aveva dovuto fermarsi.

Quando tutto era finito, lei lo aveva guardato e aveva cominciato a cercare i suoi occhiali, come se potesse non vederla. Era troppo vicina e nuda per essere invisibile ai suoi occhi.

Doveva fermarla? Cercare di capire quali fossero i suoi veri desideri?

Non avevano mai avuto bisogno di tante parole, e a volte dimenticavano di essere l’uno a fianco dell’altro, di sfiorarsi solo con i pensieri.

Non c’erano fili su quella gonna blu, persino la camicetta aveva tutti i bottoni integri. Eppure lei si sentiva ancora esposta al suo sguardo senza la sua usuale corazza.

Sembrava volergli dire di smettere di fissarla in quel modo.

Come, Hermione?

Come un uomo innamorato, forse?

 

 

Non ha parole, se non spezzoni di bugie, di stupide scuse.

È stato un incidente. Cadere sulle sua labbra, leccarle, morderle.

È stato una casualità. Sentirsi così soli entrambi da cercarsi per provare quel poco tepore, quell’attimo di assoluta perfezione.

È stato un momento di debolezza. Non erano così forti e coraggiosi dai tempi di Voldemort, quando ogni giorno vissuto poteva essere l’ultimo.

È sbagliato, Harry.

Dimentichiamo tutto. Ogni carezza, ogni bacio, ogni spinta.

 

 

Non è successo nulla, Harry.

Nulla che non può essere cancellato o ricordato in maniera diversa.

Devi smettere di sorridere e riprendere i tuoi vecchi panni di migliore amico.

Non potete ferire le persone che vi stanno accanto. Anche se tu stai ancora sanguinando e ti sembra di morire poco a poco.

Lei ti bacia ancora una volta, mentre piange e ti chiama.

Non accadrà più, perché lo hai sognato.

Nessun sogno può essere così bello. Come lei.

Andiamo a casa.

Vai da Ginny.

Dimentica tutto.

Perdonami, Harry.

Dimenticami.

 

 

Non è successo nulla.

 

 

 

Lo dico ai manifesti

al mondo che ci ha visti

per convincermi ch’è vera a tutti i costi

la mia versione dei ricordi

 

 

 

   
 
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