Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: I_love_Beerus    18/07/2017    2 recensioni
Con un nuovo arrivo allo zoo di Central Park, ad uno dei nostri amici pinguini accadrà qualcosa di veramente impensabile.
Vi ho incuriositi? Spero proprio di sì.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Skipper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le tre e mezzo del mattino e Sam non poteva credere di trovarsi di nuovo a casa, con la sua migliore amica. Ora poteva dire di sentirsi felice dopo tantissimo tempo, dopo tutto quello che aveva passato e dovuto sopportare.
Dopo mesi che parevano anni, la pinguina poteva dire di sentirsi bene e al sicuro tra la sinfonia della chitarra spagnola di Marlene e il profumo di sardine fresche.
Ma quella felicità che stava provando non sarebbe durata ancora a lungo, Sam lo sapeva benissimo.
Hans la stava cercando sicuramente in quel momento, e non faceva altro che girarsi dalla parte dell’entrata principale, come aspettandosi di trovarselo davanti all’improvviso.
Marlene la notò subito e, con uno sguardo contrariato, posò sul pavimento la sua chitarra e si diresse verso l’amica.
-Sam, non devi preoccuparti. Ti ho detto che i ragazzi non gli permetteranno mai di darti fastidio- tentò di rassicurarla, ma invano.
-No, Marlene. Quello mi starà dando la caccia. Di sicuro si aspetta che sono venuta qui- le disse nervosa.
Marlene non sapeva più come prendere in mano la situazione. Una cosa era certa, però: anche se Hans fosse venuto lì per riprendersi la pinguina, lei glielo avrebbe impedito con tutti i mezzi.  
 
I quattro pinguini erano appena tornati alla base.
Skipper era assolutamente sconvolto dalla sorpresa di poco prima…
Era felicissimo di sapere che la sua Sam era tornata, ma dall’altra parte stava male al pensiero che il suo rivale le avesse messo le pinne addosso…
Poi quella frase che gli rimbombava ancora nell mente: “Io e Sam ci siamo fidanzati e andremo a vivere insieme”…
Sperava con tutto il cuore che quello fosse soltanto un brutto incubo, ma sapeva che non lo era affatto, purtroppo.
Doveva convincersi che era arrivato troppo tardi, che ora quella pinguina che tanto amava ora apparteneva al pulcinella.
Il solo pensiero gli fece venire dei conati di vomito.
Davvero lo avrebbe accettato? Davvero avrebbe resistito a vederlo mentre con forza la abbracciava e la strattonava per impedirle di scappare?
Lui sapeva che lei non lo voleva, che non era innamorata di Hans.
Quando raccontò mesi prima del suo episodio “imbarazzante” con Hans durante il gioco “Obbligo o verità?” sospettava che la pinguina provasse qualcosa per quel pulcinella e che non voleva ammetterlo.
Ma mai come in quel momento si sentì tanto stupido. Lei non lo voleva e non l’avrebbe mai voluto, e questo pensiero un po’ lo rincuorò…
Ma come avrebbe potuto dividerli? Non ne aveva il diritto dato che erano “fidanzati” e lui, come gli aveva rinfacciato poco prima Hans, non aveva il diritto di decidere se doveva seguirla o meno.
Qualche tempo prima si era ripromesso di dimenticarla…
Ma come doveva fare?? Ci aveva provato ed era stato completamente inutile. Si era limitato a dire a Kowalski “La distanza ha funzionato. Come vedi si trattava soltanto di infatuazione”, ma in cuor suo sapeva che non era così, lo sapeva benissimo.
La verità era che amava profondamente quella piccola pinguina amante del rischio.
La amava.
E non sapeva per quanto altro tempo sarebbe riuscito a tenere per sé questa cosa. Era questione di tempo ormai.
Non voleva rinunciare a lei. O almeno, pensava di metterla al corrente prima o poi…
A lui bastava solo che lei sapesse. Poi, la scelta andava a lei, se stare con Hans o con lui.
Con lui?? Ma scherzava? Sam non provava le stesse cose che provava lui per lei, come poteva anche solo pensare che ci fossero speranze?
Purtroppo i suoi pensieri furono bruscamente interrotti da Kowalski, che lo cercava.
-Skipper, Soldato e Rico sono a letto già. Andiamo anche noi?- gli chiese il cervellone, anche se sapeva benissimo di aver fatto una domanda inutile.
Il suo capo stava pensando a lei, ne era certo. Sapeva che stava soffrendo, anche se non dava a vederlo, ma in qualche modo voleva distoglierlo dai pensieri dell’ultima vicenda.
Skipper lo guardò inespressivo, non gli rispose nemmeno.
La sua mente era occupata solo da quella pinguina.
Si girò dall’altra parte, ma così facendo provocò l’impazienza del socio che, tuttavia, cercò di trattenerla e parlargli nel tentativo di consolarlo in qualche modo.
-Skipper…- iniziò a dire. Ma il pinguino non accennò a sentirlo. Capì subito che in realtà Skipper lo stava facendo apposta.
Gli si parò davanti e gli parlò risoluto.
-Skipper, io non posso vederti così! Lo so che stai pensando, lo so che stai provando ma devi reagire! Dov’è finito quello Skipper testardo che conoscevo?? Non voglio credere che non esista più, anzi…so benissimo che c’è ancora ed è forte… Stando con le mano in mano non risolverai nulla! Hai visto che cosa ha fatto Hans?? Hai visto come ha trattato Sam? Come minimo gli dovevi spaccare la faccia, possibile che non ti importa?! E non mi rispondere “Non è per lei” perché sai anche tu che non è così! Si vede benissimo che la vuoi ancora e vederla col tuo peggior nemico ti ha abbattuto…
Ma io ti dico che faresti meglio a fare qualcosa al più presto… se non vuoi perderla!- disse col fiatone. Non credeva di aver detto delle cose del genere, non credeva che un giorno le avrebbe mai dette a qualcuno, meno che mai al suo capo…
Eppure ce l’aveva fatta. Poco prima avrebbe soltanto voluto che Skipper si mettesse a letto per dimenticare, ma aveva capito subito che non avrebbe risolto nulla.
A questo punto gli rimaneva soltanto da dirgli di combattere fino alla fine per ciò che voleva… in fondo non era questo che aveva insegnato ai suoi uomini?
Skipper sembrava essersi appena ripreso dallo stato di shock causato dall’inaspettato discorso di Kowalski.
Non poteva credere che il suo braccio destro gli avesse detto quelle cose… era estremamente orgoglioso di lui, ma sentirselo dire da un suo sottoposto lo fece imbarazzare un po’.
Kowalski continuava a guardarlo in attesa.
Skipper ci mise qualche istante per rispondergli.
-Hai ragione, penso ancora a lei… in realtà non ho mai smesso di pensarla, ma non ho voluto dirti niente, perché avevo promesso a tutti voi che avrei pensato solo alla nostra squadra- disse. Aveva uno sguardo triste. Kowalski si affrettò a rispondergli ma Skipper lo interruppe subito.
-So anche che facendo così rischierò di perderla… ma mi duole dirlo… temo di averla già persa da tempo- concluse Skipper alzando gli occhi al cielo.
Kowalski non poteva credere alle sue orecchie… Davvero il suo capo si stava ARRENDENDO?? Non voleva crederci, sperava di aver capito male.
-Skipper, ma che cavolo stai dicendo?? Non l’hai persa, lei è tornata ed è tornata per restare questa volta!- kowalski quasi urlò nel dire queste parole.
-Innanzitutto abbassa i toni e poi, sì, l’ho persa! Secondo te ora starei ancora qui se non stesse con Hans??- gli chiese irritato. Non riusciva a credere come il cervello del gruppo non capisse una situazione così semplice.
Lo guardava severo, ma lo sguardo di Kowalski gli teneva testa.
-Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?! Secondo te, Sam è davvero innamorata di Hans? E, ancora, secondo te davvero andranno a vivere insieme?! Skipper, io spero che tu stia scherzando…- Kowalski era a corto di parole ora. Si era messo una pinna sulla fronte.
Skipper ci mise un po’ a rispondere.
-So per certo che Sam non lo voglia… ma ormai stanno insieme, chi sono io per separarli?- disse il leader in tono serio, guardando negli occhi il suo fedele socio.
Kowalski stava davvero perdendo la pazienza. Ma veramente il suo capo si stava perdendo in un bicchiere d’acqua??
-Ma come fai a non pensare queste cose?? Se sai per certo che lei non voglia lui, come pensi si sia messa insieme?? Per prenderlo in giro?? Lo hai visto tu stesso come cercava di non farsi toccare da lui, non pensi ci sia sotto qualcosa??- chiese Kowalski, cercando di restare calmo, ma in realtà gli ribolliva il sangue di adrenalina e rabbia.
Sperava tanto di far aprire gli occhi al suo capo e, a giudicare dallo sguardo stupito di quest’ultimo, stava sperando nel migliore dei casi.
Skipper sembrava essere sceso dalle nuvole e non poté fare altro che darsi dell’idiota per tutto quanto.
-Oh mio Dio, allora l’ha costretta con la forza! Ma come si è permesso quello schifoso essere?!- ora Skipper era furibondo. Sentiva la furia nel sangue.
Gliel’avrebbe fatta pagare, era una promessa.
Kowalski si rese conto di aver colpito nel segno e non poté che essere soddisfatto di sé stesso. Sorrise compiaciuto.
-Questo è lo spirito giusto!!- urlò di gioia Kowalski.
-Non so ancora come io abbia potuto non accorgermene prima… Grazie mille, Kowalski, sei il migliore!- gli disse Skipper sorridendo fiero.
Si diedero il cinque.
-Vado da lei, ora- disse in fretta il leader, già in direzione della porta d’uscita.
-Che vuoi fare?- gli chiese l’amico, curioso della risposta del capo.
-Meno domande stupide, più riposo, soldato!- e detto questo sparì dalla stanza.
Kowalski sorrise di nuovo. Finalmente il suo capo era tornato e nessuno lo avrebbe più fermato, lo sapeva.
Quello era lo Skipper che gli piaceva.
 
Era passata mezz’ora. Le quattro del mattino erano scoccate e Sam sembrava completamente immersa nei suoi pensieri.
-Ehi, Sam!- la richiamò alla realtà, Marlene.
Sam la guardò confusa.
-Che c’è, amica?- le chiese scherzosamente, riprendendosi dallo stato di trans.
-Niente, sembravi che stessi pensando a qualcosa- le disse Marlene, sorseggiando del succo alla pesca.
Sam non era sicura di dover confessare a Marlene una cosa tanto delicata… erano mesi che se la teneva dentro con l’intenzione di non farla scoprire a nessuno, ma ormai la cosa stava diventando ingestibile per lei.
Che fosse il momento di dirlo a qualcuno?
-Beh… ci sarebbe una cosa che dovrei dirti, ma…- era indecisa se continuare o meno. Abbassò lo sguardo, imbarazzata.
La lontra si incuriosì, e anche parecchio…
-Stai tranquilla, se è quello che stai pensando non lo dirò a nessuno- le disse sorridendo.
Pensava si trattasse di una sciocchezza, ma a giudicare dallo sguardo dell’amica e dall’atmosfera che si stava creando, non poté che ricredersi. Sicuramente era qualcosa di serio.
La pinguina si fidava di Marlene, anche se sapeva benissimo che lei era l’ultima persona a cui doveva dire quello che le stava per dire. Ma in quel momento desiderava soltanto confessare a qualcuno il suo segreto o sarebbe scoppiata.
-Penso di essermi innamorata di Skipper- disse tutto d’un fiato.
La pinguina non riusciva a guardare Marlene negli occhi e abbassò lo sguardo, in attesa di una qualunque reazione della lontra.
Marlene ci mise qualche secondo a digerire quelle parole.
Lo sapeva. Lo aveva immaginato. Prima o poi sarebbe successo.
Vide lo sguardo basso della pinguina e intuì subito quello che stava pensando: di sicuro sapeva che sarebbe stato un rischio dirglielo. Marlene, nonostante le lacrime che le pungevano gli occhi ma che tuttavia non le uscirono, si sentiva in colpa.
Adesso la sua amica doveva smettere di provare sentimenti per Skipper per rispetto nei suoi confronti??
Aveva l’anima in pace ormai, sapeva che il pinguino non provava niente per lei, se non amicizia e affetto.
Avrebbe voluto tanto dirle che anche Skipper era innamorato di lei, ma era una cosa che riguardava solo loro e lei non aveva il diritto di mettersi in mezzo.
Nonostante il colpo al cuore iniziale, poco a poco riuscì a provare felicità per la sua amica… Si era innamorata di un ragazzo meraviglioso.
-Sam, ma è fantastico! Perché quello sguardo basso? Dovresti essere felice per questo!!- le disse, avvicinandosi a lei e dandole pacche sulla spalla, cercando di nascondere gli occhi leggermente lucidi.
Sam fu alquanto sorpresa dalla reazione del’amica.
-Ma come fai ad essere felice per me? Sapere che sono innamorata dello stesso ragazzo che piace a te avrebbe dovuto farti irritare come minimo!!- le disse sorpresa alzando lo sguardo e guardandola dritta negli occhi.
Marlene era tranquilla. Sapeva che le avrebbe chiesto una cosa del genere e aveva la risposta pronta.
-Lui non è innamorato di me- disse semplicemente.
Sam assunse uno sguardo stupito.
-Veramente? Come fai a saperlo??- le chiese curiosa.
Oh oh, e ora? Marlene era nei guai, non poteva certo dirle che in realtà Skipper era innamorato proprio della pinguina! Si affrettò però a risponderle, cercando di apparire il più tranquilla possibile.
-Beh, qualche giorno dopo il mio compleanno è venuto a scusarsi con me, e mi ha detto espressamente che non è interessato a me- le disse con la voce che tremava. Ricordare quel giorno era una vera impresa, le dava una tristezza infinita.
-Ooh… mi dispiace tanto- le disse Sam, triste. Si era già pentita di averle confessato il suo segreto. Stava facendo star male la sua amica.
-Non devi preoccuparti! Il tuo regalo è stato più d’aiuto di quanto t’immagini… almeno adesso sono convinta di quello che pensa di me e se non fosse stato per te, ora vivrei ancora con un inutile illusione!- e detto questo le sorrise.
Ma Sam non era ancora convinta del tutto.
-Davvero non è innamorato di te?-
Marlene fece cenno di dissenso con la testa, sempre sorridendole.
-Ti ho rovinato la vita- disse Sam girandosi dall’altra parte.
-Ma no, assolutamente! Te l’ho detto, in realtà mi ha fatto solo bene… Secondo te sarei potuta vivere con una simile illusione?? Meglio sapere prima le cose, che non saperle mai, fidati!- le assicurò, continuando a sorridere.
Sam si rincuorò…
Di sicuro in quel momento non aveva voglia di avere una vita rovinata sulla sua coscienza, specialmente quella della sua migliore amica!
Ma… Sam che pensava certe cose??! Da quando in qua faceva certi bei pensieri nei confronti degli altri?
Era da sempre una tipa che pensava solo a sé stessa, al suo benessere, fregandosene altamente dello stato d’animo degli altri. E ora?? Non poteva credere di essere cambiata così tanto… in meglio, forse? Non le importava. Sapeva solo che la sua amicizia con Marlene era stata la cosa migliore del suoi quattordici anni di vita.
-Grazie- disse Sam, ricambiandole il sorriso. Non riusciva a dire altro.
-Ma di che? Figurati!-
La lontra si alzò, con l’intenzione di chiudere le entrate della caverna per evitare brutte sorprese, e tornare finalmente a dormire. Era esausta, era stata una lunga notte, anche se si era conclusa nel migliore dei modi.
-Vieni a dormire anche tu?- le chiese la lontra, iniziando a chiudere l’entrata.
-Non penso riuscirò a dormire oggi- disse, prendendo dei colori e iniziando a dare pennellate di celeste sulle piume del suo ciuffo.
-D’accordo. Se mi addormento, svegliami tra un paio d’ore massimo-
-Ricevutooooo- disse ridendo, Sam.
Quando la portiera dell’entrata si stava per chiudere, una voce stridula le fece sobbalzare.
-SAM!!-
Le ragazze si guardarono sconvolte: era Hans.
Con uno scatto fulmineo, la lontra cercò di chiudere in fretta l’entrata ma proprio quando mancavano pochi centimetri, il pulcinella riuscì ad arrivare e a bloccare la porta.
-Apri questa porta! Sam, amore mio, so che sei qui!!- urlò, cercando di fare forza sulla porta.
Marlene stava opponendo resistenza e cercava di chiudere la porta, ma stava per cedere.
-Sam!- gridò Marlene, con l’intenzione di chiamare l’amica e essere aiutata.
La pinguina, che nel frattempo era rimasta immobile in stato di sconcerto, si affrettò ad aiutare la lontra, ma non riuscì ad arrivare in tempo, perché Hans aveva dato uno spintone deciso e aveva fatto cadere a terra Marlene, aprendo violentemente la porta.
-Marlene!- gridò Sam. Era corsa a sollevare la lontra da terra.
-Finalmente ti ho trovata! Sono ore che ti cerco, non pensi di dovermi delle scuse??- le chiese irritato ma con quel sorrisetto arrogante che Sam non sopportava.
-Non mi abbasserò mai a tanto, bello! E non provare ad avvicinarti, sennò sai cosa ti aspetta!!- gli ordinò furiosa, facendo un passo indietro.
Il pulcinella si mise a ridere alla scena, cosa che provocò sdegno da parte di Sam.
Marlene si mise davanti all’amica, come facendole da scudo, e si rivolse ad Hans.
-Se ti avvicini a lei, sappi che te ne pentirai!- gli disse, sperando di ottenere qualche risultato, invano.
-AHAHAHAHAH. E io dovrei avere paura di voi?! Siete troppo divertenti, ahahahah- il pulcinella continuava a ridere.
Le ragazze lo guardavano senza abbassare la guardia. Mentre rideva, piano piano facevano passi indietro, nel tentativo di raggiungere l’uscita sul pavimento, che le avrebbe portate alla base dei pinguini.
Ma Hans fu più veloce: in un attimo divenne serio, fece uno scatto, fece cadere Marlene e afferrò saldamente Sam.
La pinguina urlò cercando di divincolarsi dalla stretta del pulcinella, ma lui non la mollava.
Cercava di tirargli gomitate, dato che l’aveva afferrata da dietro, però Hans l’aveva stretta talmente forte da impedirle anche il minimo movimento delle pinne.
-No! Hans, lasciala stare, lasciala stare!!- urlava Marlene menandogli zampate, nel disperato tentativo di liberare l’amica, ma non ci riuscì. E, d'altronde, Hans nemmeno la calcolava.
-E’ inutile che cerchi di opporre resistenza, piccola. Tu sei mia e ora vieni con me!- le disse Hans sottovoce, incominciando a camminare.
La pinguina poteva sentire il suo alito e si sentiva come in trappola, tutti i suoi tentativi di liberarsi erano inutili.
Sentiva ancora la sua amica che colpiva Hans e, alla fine, esasperato, con uno spintone la fece cadere lontano.
-Marlene!- gridò preoccupata la pinguina. Non voleva pensare che la sua amica fosse svenuta o altro, ma l’assenza di risposte da parte dalla lontra la fece pensare al peggio.
Sam continuava a divincolarsi, invano. Ormai erano quasi all’uscita e stava pensando di gettare la spugna.
In quel momento si sentì cadere a terra violentemente, insieme al suo “aguzzino”.
Non riuscì a capire cosa fosse successo ma, come un colpo di fulmine, sentì una voce.
-Non azzardarti mai più a toccarla!!- gridò
Il cuore di Sam sobbalzò. Skipper era arrivato appena in tempo.
 
 
ANGOLO AUTRICE: Salve a tutti!! Okay, sono in ritardassimo, scusate eheheh,
Comunque…mi faccio perdonare dai miei lettori con un capitolo molto lungo e diverso dal solito^^
Spero vi piaccia e se ci sono errori, fatemelo sapere:)
Alla prossima!
Baci, Fede
   
 
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