Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: inu_ka    19/07/2017    2 recensioni
Sesshomaru, Tomoe e Kurama sono amici per la pelle, il loro rapporto è pari a quello fraterno. Nonostante il loro carattere particolare sono amati, coccolati e ben voluti dalle loro famiglie ma per Inuyasha non sarà lo stesso. La sua nascita sarà ritenuta una disgrazia e ogni giorno della sua vita sarà più duro del precedente, nonostante abbia un padre che lo ama, ha una madre che lo odia. Ma per lui non sarà sempre tutto nero perchè intorno a sè avrà anche delle persone che lo ameranno così com'è e chissà forse col tempo qualcuno riuscirà a fargli apprezzare la vita. In fondo non può piovere per sempre.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Da quando Sesshomaru aveva incontrato Rin, nella sua testa si era creato un turbinio di emozioni. Non riusciva a capire esattamente cosa significassero e questo lo infastidiva molto, avrebbe voluto trovare una risposta a tutto ciò,ma, per quanto si sforzasse, non ci riusciva. Aveva provato in tutti i modi a non pensarla, ma frequentavano lo stesso istituto e gli stessi amici, perciò vederla, era inevitabile. Quella ragazzina lo aveva letteralmente stregato, e lui cominciava a odiare quell’assurda situazione. Perfino l’aver visto un ragazzino provarci con lei lo aveva infastidito. Era arrivato al punto di essere geloso di qualcosa che non gli apparteneva.
Pensava che con il passare dei giorni, la confusione che lo attanagliava sarebbe passata, ma si sbagliava di grosso; invece di attenuarsi, le emozioni s’intensificavano. Era arrivato a un’unica conclusione, assecondare le proprie emozioni. Era convinto che se avesse soddisfatto i suoi sentimenti, probabilmente ne sarebbe rimasto deluso e così avrebbe smesso di pensarla.
Se qualcuno era nervoso per via dei suoi sentimenti sempre più crescenti, un altro lo era per via dell’aria che si respirava in casa.
La gravidanza di Izayoi era quasi giunta al termine, ma non si capiva perché ciò non la rallegrasse per niente. Non aveva mostrato alcuna emozione quando andava ai controlli insieme a suo marito. Gli amici e i famigliari avevano provato a chiedere se fossero problemi, ma ogni volta eludevano l’argomento. Alcuni di loro preferivano addirittura quando Izayoi era incinta di Inuyasha.
Finalmente la gravidanza era giunta al termine. Era stato programmato il parto cesareo per evitare qualche complicazione dovuta all’anemia della donna. Tutto era pronto, ma poco prima di uscire da casa,Izayoi si accorse che le si erano rotte le acque, così Shin si precipitò a portarla il più in fretta possibile in ospedale. Durante il tragitto in auto, erano iniziate anche le contrazioni.
Arrivati in ospedale,Izayoi era stata portata d’urgenza in sala parto. Il marito era preoccupato, non gli era stato permesso di assistere al parto e ciò lo angosciava davvero molto. Dopo un tempo che all’uomo parve infinito, un dottore uscì dalla sala trasportando una piccola incubatrice con dentro una splendida bambina molto minuta. Shin seguì il dottore e chiese informazioni sulle condizioni di sua moglie e della sua bambina.
- Dottore, come stanno mia moglie e mia figlia? - chiese preoccupato.
- Signor No Taisho, voglio essere sincero con lei, sua moglie non si è ancora ripresa. Purtroppo la sua anemia ha causato una grave emorragia. Adesso le stiamo facendo una trasfusione per riportare i livelli ematici a valore accettabili. Inoltre ha subito una lacerazione dell’utero, ciò accade nella maggior parte delle donne che hanno avuto un parto vaginale successivo a un parto cesareo. -  spiegò il dottore molto cautamente.
Shin si sentì mancare l’aria. Non poteva crederci, ancora una volta il destino si stava prendendo gioco di lui. Non riusciva a capire perché nella sua vita doveva esserci sempre qualcosa che andasse storto. Era successo con il suo matrimonio, con il suo primogenito e adesso anche con la sua secondogenita. Il fato a volte sapeva essere davvero crudele.
- Dottore, e per quanto riguarda mia figlia? Sta bene? - domandò lo youkai.
Il dottore aveva chinato il capo per poi rivolgere lo sguardo verso il nido.
-  Questo è un altro problema. La bambina sarebbe dovuta nascere con un parto cesareo proprio per evitare delle complicazioni. Purtroppo il parto si è aperto naturale e non è stato possibile eseguire il cesareo. Come le ho detto, durante il parto l’anemia ha causato un’emorragia e questo ha tolto le forze a sua moglie che per brevi istanti non è riuscita a spingere. In questo breve frangente, alla bambina è mancata l’aria. È presto per dirle se la neonata subirà danni cerebrali. Per adesso è attaccata a un supporto di ventilazione meccanica ed è costantemente monitorata. Non le nego che potrebbe aver subito un’ipossia ischemica. -  concluse il dottore.
-  Dottore, sopravvivranno? -
Il medico inspirò profondamente per poi espirare.
- Signor No Taisho, sua moglie ha l’80% di probabilità di sopravvivenza, ma se la bambina ha subito un’ipossia ischemica, ha molte meno probabilità di sua madre.- spiegò amareggiato.
Shin non riusciva a credere alle sue orecchie. Senza degnarlo di uno sguardo si precipitò vicino all’incubatrice.
- Bambina mia, non puoi farci un simile scherzo. Io e tua madre abbiamo atteso con ansia il tuo arrivo, abbiamo provato per molti anni a concepirti, e ora che ci siamo riusciti, non puoi lasciarci. C’è anche tuo fratello che aspetta di vederti.In questi mesi lo abbiamo trascurato molto per concentrarci su di te, e adesso che fai? Vuoi andartene senza aver ripagato tuo fratello per la pazienza che ha avuto per nove mesi? Non puoi fargli questo. Anche tu sei un’han’yō e crescerai bella e forte proprio come lui. Ti prego… sii forte! - pronunciò tra un singhiozzo e l’altro.
Nel frattempo Inu e Miketsukami erano arrivati in ospedale. Non erano a conoscenza di quello che era successo; sapevano solo che quel giorno Izayoi avrebbe partorito. Appena arrivati, chiesero informazioni e mentre si stavano dirigendo nella stanza indicata, Inu aveva riconosciuto in lontananza la chioma argentea di suo fratello e lo raggiunse. Si aspettava di trovarlo con un sorriso a trentadue denti, e invece, vide solo un volto spento con degli occhi rossi per il pianto.
- Shin, cos’è successo? Perché sei in questo stato? - domandò Inu, timoroso per la risposta.
- Inu, il destino continua a prendersi gioco di me. Appena raggiungo la felicità, lui me la toglie facendomene pagare il conto. Perché Inu? Perché deve essere sempre così? - pronunciò tra le lacrime.
Inu stava cercando di tranquillizzare il fratello per farsi raccontare tutto. Dopo essersi sfogato, Shin raccontò come stavano le cose. Miketsukami aveva ascoltato tutto restando impietrito, non sapendo come comportarsi. Avrebbe voluto che Ririchiyo fosse lì, perché sicuramente avrebbe saputo cosa fare. Lui, stavolta, non aveva alcun piano e non aveva la minima idea di come aiutare il suo amico a superare quella nuova crisi. Costatò che le parole di Shin sul destino erano vere. Tutta quella situazione sembrava uno scherzo crudele del destino. Miketsukami si allontanò momentaneamente per andare a chiamare sua moglie, ma appena vide che il dottore stava andando in direzione dei suoi amici, tornò indietro.
- Signor No Taisho, sua moglie si è appena svegliata. Ha chiesto di lei. Se vuole può andare, ma cerchi di non affaticare la paziente, è ancora molto debole.-  raccomandò il medico.
Shin annuì e corse da sua moglie.
- Izayoi, come ti senti? –domandò preoccupato.
- Come se mi fosse passato sopra un camion. - scherzò.
Shin sorrise, ma poi si rabbuiò pensando all’ipotetica sorte che spettava alla loro bambina. Non volle dire niente a sua moglie, non doveva stressarla. Avrebbe provato a parlargliene in seguito.
Intanto,Inu e Miketsukami stavano informando gli altri della situazione, ma senza scendere nei particolari. Una volta terminato, andarono vicino al distributore delle bevande.
- Miketsukami, come pensi si evolverà la situazione? - domandò Inu.
- Sinceramente Inu, ho paura di come reagirà Izayoi. Non so perché, ma ho la sensazione che la sorte di quella bambina deciderà anche quella di sua madre. -
- In che senso? - chiese lo youkai.
- Se quella bambina non dovesse farcela, temo che Izayoi  potrebbe tornare la donna che conoscevamo tanti anni fa. - spiegò lo youkai- ka.
-  Amico mio, non voglio nemmeno pensarci a questa ipotesi. La mia nipotina sarà forte come suo fratello. Anche lui al momento della nascita non se l’è passata bene, e questo lo sai meglio di me, e sua sorella non sarà da meno. Anche lei diventerà una splendida han’yō, proprio come Inuyasha. - pronunciò lo youkai, cercando di liberare il suo amico da quell’orribile sensazione.
- Spero che tu abbia ragione. Se dovesse accadere, Inuyasha ne pagherebbe, ancora una volta, le conseguenze. - espresse timoroso.
Intanto, anche gli altri li avevano raggiunti e immediatamente avevano chiesto di spiegare l’intera situazione. Dopo essere stati messi a conoscenza degli eventi, erano tutti palesemente shoccati. Inuyasha era rimasto bloccato, non riusciva più a dire una singola parola. Aveva passato nove mesi d’angoscia e ora che pensava sarebbe tutto finito, l’angoscia si stava trasformando in terrore.
- Ehi, Inuyasha, stai tranquillo. La tua sorellina ce la farà. - cercò di tranquillizzarlo Ririchiyo.
- Ma Ririchiyo, se non dovesse farcela, che ne sarà dei miei genitori? - domandò – Ci tenevano tanto ad avere un altro figlio. -
Shin, sentendo le parole di suo figlio, lo strinse forte, accarezzandolo amorevolmente.
- Inuyasha, tua sorella ce la farà. Lei è forte come te. - sorrise l’uomo.
Inuyasha, alle parole del padre si calmò.
- Papà, posso andare da mamma? - chiese l’han’yō.
- Certo, alla mamma farà sicuramente piacere; però non raccontare niente di quello che hai sentito qui. Intesi? - specificò lo youkai.Inuyasha annuì e corse da sua madre.
- Mamma, posso entrare? - domandò il giovane titubante
- Amore certo entra, corri a dare un bacione alla tua mamma. - disse amorevole Izayoi.
Inuyasha stentava a credere alle sue orecchie, davvero quelle parole erano uscite dalla bocca della madre? Erano stati mesi difficili e a lui non era stata prestata molta attenzione, e sentire quelle parole indirizzate a lui, lo fecero restare di sasso. Si fiondò vicino a sua madre con le lacrime agli occhi, poi con molta delicatezza le diede un bacio ma senza staccarsi da lei. Izayoi stava accarezzando amorevolmente il suo cucciolo dandogli di tanto in tanto qualche bacio e giocando con quelle tenere orecchie da han’yo.
- Shhh… piccolo mio ora basta piangere fai vedere alla tua mamma come sai ridere. So che ti abbiamo trascurato molto in questi mesi ma come vedi ora è tutto finito, la tua sorellina è nata e appena mi sarò ripresa ce ne torneremo tutti a casa. Sei d’accordo? - Chiese dolcemente la madre.
Inuyasha annuì e tra un singhiozzo e l’altro riuscì a sorridere. Shin era arrivato da poco vicino la camera, stava per entrare ma appena aveva udito quelle splendide parole aveva deciso di rimanere fuori per non rovinare quello splendido momento. Dopo tanta sofferenza il suo piccolo meritava di godersi quel momento, anche se temeva che quello non sarebbe durato molto.
Izayoi stava cercando di alzarsi ma appena si era mossa, una fitta al basso ventre l’aveva fatta contorcere dal dolore, Shin si precipitò immediatamente facendola stendere delicatamente.
- Ahia che male. Certo che la piccola mi farà vedere le stelle per un bel po’-  Disse accennando un sorriso.
Shin era preoccupato per la situazione, sua moglie ancora non era a conoscenza di niente e non sapeva come l’avrebbe presa. Improvvisamente Izayoi fece la domanda che Shin tanto temeva.
- Caro, non ho ancora visto la bambina. Come sta? Puoi chiedere agli infermieri se me la portano un po’ ? - Chiese notando l’espressione cupa del marito.
- Shin dimmi la verità. E’ successo qualcosa alla bambina? - domandò spalancando gli occhi.
-  Inuyasha puoi lasciarci soli per favore? Vai a giocare con gli altri. -
Inuyasha aveva annuito ed era uscito dalla camera e si diresse verso il nido. Un’infermiera all’interno del nido lo aveva notato e gli aveva fatto cenno di entrare.
- Ehi piccolo tu devi essere il fratello di questa bellissima bambina. - Ipotizzò l’infermiera.
- Credo di sì, non lo so con certezza non l’ho mai vista. - Disse arrossendo.
- Bhe io invece sono sicurissima. -
- E perché? - Chiese l’han’yo.
- Perché lei è l’unica bambina che è nata oggi, ed è anche l’unica che ha le orecchie dolci come le tue. - Affermò scombinando i capelli dell’han’yo. –Vieni te la faccio vedere. Guarda lei è la tua sorellina, però non so come si chiama qui non c’è scritto il nome. Se vuoi puoi mettere una manina qui dentro e accarezzarla piano piano. Però mi raccomando ai tubicini, quelli servono per farla respirare meglio, anche se secondo me glieli toglieranno presto. Questa bimba è piena di energia e presto non ne avrà più bisogno. -
- Davvero? Prima ho sentito il dottore che diceva che non sapeva se sopravvivrà e se sì con quali danni. - Esclamò.
- Senti giovanotto-
- Mi chiamo Inuyasha-  Disse interrompendo l’infermiera che continuava a chiamarlo giovanotto.
- Ok, Inuyasha. Devi sapere che a volte i dottori sono inesperti quando si tratta di han’yo ma fidati io ne capisco molto, è solo che siccome sono un’infermiera e non un dottore, non mi danno mai ascolto. - Disse con tono scocciato.
- E come mai ti intendi di han’yo? - Chiese curioso.
- Perché oltre a essere infermiera sono madre di quattro splendidi han’yo e zia di sei youkai- ka. - Rispose soddisfando la curiosità di Inuyasha.
- Accidenti così tanti?! - Esclamò.
- Sì, e ahimè nessun parto è stato senza conseguenze. Ti posso assicurare che la situazione di tua sorella l’ho passata io personalmente e se adesso vedessi com’è cresciuta bene la mia Ririchiyo, vedrai che non esagero. -
Inuyasha era rimasto sconcertato, non sapeva se era una casualità che la figlia dell’infermiera si chiamava come la sua amica o quella fosse davvero la madre di Ririchiyo. Inuyasha aveva preso il cellulare dalla sua tasca e stava mostrando una foto all’infermiera.
- Mi scusi ma è lei sua figlia? - Domandò
- Uh sì. E così conosci la mia Ririchiyo. -
- Sì lei e la sua famiglia sono dei nostri cari amici. - Disse sorridendo.
Aveva davvero la prova che quella dolce infermiera non stava mentendo.
- Bhe allora come vedi non ti sto mentendo. Perciò stai tranquillo, la tua sorellina ce la farà senza problemi, però piccolino non dire ai dottori quello che ti ho raccontato; sai a loro non piace quando un infermiere si pronuncia al loro posto. - Disse facendo l’occhiolino. Inuyasha salutò l’infermiera e la sua sorellina e corse dai suoi genitori sperando non fosse successo niente.
Intanto nella stanza Izayoi e Shin stavano ancora discutendo della situazione.
- Shin lo sapevo che questa cosa non sarebbe stata facile, ma faremo tutto il possibile affinché stia bene. Non importa quanti sacrifici dovrò fare per starle dietro, sono disposta anche a ritirarmi dal mondo della moda se sarà necessario. Non sono più una bambina, è giunto il momento che mi comporti davvero come una madre; non commetterò più lo sbaglio che ho fatto con Inuyasha, quando era nato gli ho fatto mancare la cosa più importante che ci sia; gli ho negato l’amore di una madre ma ora non sarà più così; i nostri figli avranno tutto l’amore che potrò darli senza trascurare nessuno. Inuyasha ha sofferto molto in questi mesi e ora è giunto il momento di farlo sentire come tutti gli altri bambini. Spero solo che nostra figlia stia bene non voglio che veda più alcun dottore lo vedrà solo per le cose necessarie. E’ un’han’yo sicuramente sarà più forte di me. -
Izayoi aveva fatto un discorso che Shin non si sarebbe nemmeno permesso di immaginare, aveva già immaginato le scenate che ci sarebbero state quando avrebbe saputo come stavano le cose, credeva che li avrebbe abbandonati andandosene chissà dove, e invece no, aveva deciso di comportarsi da madre. Stentava a credere pensava che quello fosse solo un sogno destinato a svanire con il suo risveglio.
- MAMMA, PAPA’-  Urlò Inuyasha.
Shin si era spaventato, credeva che fosse successo qualcosa di grave anche perché Inuyasha non si era mai comportato così e poi quando era entrato aveva chiuso la porta controllando che non ci fosse nessuno.
- Inuyasha cos’è successo? Qualcuno ti ha fatto del male e ti sta inseguendo? - Chiese digrignando i denti.
- No, no papà, calmati. - Disse rassicurandolo. - Prima sono andato vicino al nido e un’infermiera mi ha fatto entrare, abbiamo parlato e alla fine ho scoperto che quella era la madre di Ririchiyo. - Raccontò rimanendo quasi a corto di fiato.
Poi raccontò il resto della storia lasciando i genitori a bocca aperta. Inuyasha con quel racconto aveva dato loro un barlume di speranza, restava solo aspettare quello che avrebbero detto i dottori.
- Izayoi sentito la splendida notizia? Nostra figlia starà bene possiamo esserne certi. Speriamo solo che non avrà lo stesso carattere di Ririchiyo altrimenti siamo finiti, ci metterà tutti ko- Shin sorrise contagiando anche il resto della famiglia.
- Sì hai ragione. Ora non mi resta che rimettermi, così abbandoneremo questo gelido posto. - Detto ciò Izayoi si addormentò. Era davvero stanca, la giornata era stata terribilmente faticosa.
Shin e Inuyasha uscirono dalla camera per lasciarla riposare tranquillamente; tornarono dai loro amici e fuori dall’ospedale raccontarono tutto premurandosi che non ci fossero altri ascoltatori.
Dopo una settimana sia Izayoi che la piccola Eiko, avevano deciso di chiamarla così, erano tornate a casa con somma gioia degli amici e dei parenti. Ora tutto andava per il verso giusto tranne per qualcuno che non era ancora riuscito a trovare una soluzione al problema peggiore della sua vita.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: inu_ka