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Autore: Nini1996    31/07/2017    0 recensioni
"Il pomeriggio del 30 ottobre 1895 Londra era immersa in una nebbia più fitta del solito.
Le carrozze e gli omnibus attraversavano le strade della città con molta fatica.
Anche i treni viaggiavano a una velocità sostenuta per evitare incidenti.
Inoltre in giro c'era molta meno gente del solito a causa del freddo pungente degli ultimi giorni.
I londinesi preferivano stare al calduccio nelle loro case ed evitare di uscire, se non strettamente necessario.
Ad ogni modo la stazione dei treni era gremita lo stesso a causa di diversi convogli che per colpa della nebbia erano arrivati insieme.
Da uno di questi, proveniente dalla città portuale di Southampton, scese una giovane donna assieme a una bambina che doveva avere al massimo quattro anni..."
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Lestrade, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza prese dalla borsetta la lettera che aveva ricevuto dall'investigatore in risposta alla sua, lui la sistemò sul tavolo accanto alla colazione.
< Mi occupo di investigazione da diversi anni. Mio padre, Robert Andrews, era un famoso agente di Scotland Yard.
Quando nel 1884 si è sposato per la seconda volta ci siamo trasferiti in America, a Chicago.
Lì sia io che mio fratello siamo diventati agenti della Pinkerton, come nostro padre dopo il trasferimento.
Le cose andavano molto bene ma circa un anno fa mio padre è morto improvvisamente.
Diversi mesi dopo anche mio fratello Benjamin è venuto a mancare.
Le circostanze di entrambi i decessi erano strane.
Tutti e due godevano di ottima salute, ne avevano avuto malori nei giorni precedenti. Eppure entrambi sono morti a causa di un infarto. >
< Entrambi? >
< È stata la conclusione del medico legale, ma secondo me si è trattato di avvelenamento. Se non mi ricordo male quando qualcuno viene ucciso con il cianuro i sintomi generalmente vengono associati all'infarto. >
< Verissimo. Nella maggior parte dei casi l'avvelenamento non viene riconosciuto. I medici non lo cercano durante l'autopsia perché non ci sono segni evidenti come la cianosi. > constatò Watson.
< Esatto. Inoltre dal modo in cui è morto mio padre mi è sembrato evidente che non si trattasse affatto di un attacco di cuore. >
< Avete assistito al fatto? >
< È così signor Holmes. Mio padre si è sentito male poco dopo le dieci di sera. Avevamo finito da poco di cenare. Io stavo aiutando la domestica a sistemare le stoviglie quando ho sentito papà gridare forte il mio nome, come in preda al panico.

Sono corsa subito da lui. Era al piano superiore, dove sono situate le camere da letto. Mio padre ha sbattuto forte la porta della sua stanza e si è precipitato giù per la scalinata. > raccontò Catherine.
< Aveva le vertigini e la tachicardia? > domandò Sherlock interessato.
< Proprio così. Ha sceso le scale barcollando e tenendosi la testa. Respirava malissimo, straparlava, si sforzava di dirmi qualcosa ma senza successo. Poi è collassato sul pavimento. > Catherine si fermò un attimo, stava tremando.
< Ed è subentrato l'attacco di cuore. >
< Sì, è così. E c'era odore di mandorla. Tipico dell'avvelenamento da cianuro. Non abbiamo potuto fare nulla per lui, come per mio fratello. >
Sherlock Holmes sospirò, gettando in aria diverse nuvolette di fumo.
< Ma non è tutto. >
< Non è tutto? >
< No. C'è un altra cosa che collega le due morti sospette. Entrambi stavano lavorando al caso dei magazzini Turkson. >
< Magazzini Turkson? > ripeté confuso Holmes.
< Si tratta di un enorme magazzino a New York. I proprietari fanno parte di un associazione segreta e credo che siano responsabili di molti omicidi tra l'Inghilterra e gli Stati Uniti, anche se non ho prove evidenti. Credo che lei sappia di cosa sto parlando. >
< Quello che lei dice conferma i miei sospetti sull'esistenza di una grande associazione criminale che opera su vasta scala. Sono anni che Scotland Yard cerca di venirne a capo, senza successo. >
< So che il proprietario ha possedimenti anche qui a Londra, registrarti sotto falso nome. >
< Interessante. Quali nomi? >
< Non saprei dirle con certezza. A New York il proprietario si fa chiamare Thomas Young ma da quanto ho saputo dai miei informatori il suo accento non è inglese, forse spagnolo. >
< È una faccenda davvero curiosa. >
Watson scriveva freneticamente sul suo taccuino. La storia offriva molti spunti interessanti ed era certo che il suo vecchio amico si sarebbe occupato del caso in questione.
< Mi dica nessun altro lavorava a questo caso? > si informò Watson.
< Che io sappia no. Per mio padre questo sarebbe stato l'ultimo caso, si sarebbe ritirato dopo averlo risolto. Dopo la sua morte il caso è passato a mio fratello e poi a me.> rispose Catherine:< So però che papà si confrontava spesso con altri detective brillanti, specialmente durante casi complicati come questo. Il suo migliore amico era l'ex ispettore di Scotland Yard Mark Davidson, anche se non ne ho certezza probabilmente lui sapeva a cosa stava lavorando mio padre. Erano in continuo contatto. >
< Interessante, davvero molto interessante. > fece Sherlock gettando il mozzicone di sigaretta nel camino.
< Lei è il miglior investigatore inglese, se non del mondo. Capirà che questa è una faccenda importante. >
< Sì, sì comprendo a pieno. Conoscevo vostro padre di fama, era il miglior ispettore di Scotland Yard. Senza dubbio. >
< Spero voglia considerare l'idea di collaborare signor Holmes. Credo abbia intuito anche lei che c'è molto in ballo. > fece la ragazza alzandosi.
< Sicuramente è una faccenda complicata. E interessante. Il detective Forster sta investigando in questa direzione da diversi anni ormai. > replicò lui.
< Molto bene. Al momento alloggio all'hotel Rosemary. Se il caso le interessa me lo faccia sapere con un telegramma. > disse Catherine facendo segno a Queenie di muoversi.
La bambina abbandonò con un po' di ritrosia l'idea di agguantare qualche biscotto dal tavolo.
Sherlock diede alla bambina un dolcetto e lei tutta felice raggiunse Catherine.
< Arrivederci signor Holmes. >
< Arrivederci signorina Andrews, il dottor Watson vi accompagnerà fino all'uscita. >
Catherine scese tranquillamente le scale mentre Queenie si mise a correre rischiando di cadere.
< Sono certo che il signor Holmes si occuperà del suo caso. L'ho visto molto interessato. > disse Watson aprendo alla ragazza la porta.
< No, non credo. Investigherò per conto mio senza l'aiuto di Sherlock Holmes. >
< Perché mai? Il mio amico... >
< Mi sembra piuttosto evidente il perchè. > replicò Catherine mentre Queenie la tirava per la gonna.
< Non credo proprio.>
< Strano che non abbia avuto la stessa impressione dottore. Buona giornata. > e se andò mentre Queenie trotterellava al suo fianco.

   
 
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