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Autore: Just a Shapeshifter    01/08/2017    3 recensioni
É così patetico amare qualcuno del proprio sesso?
Perché andiamo, deve esserlo senza dubbio alcuno, sentirsi patetici, odiarsi, farsi ribrezzo da soli al solo pensiero che beh, l'universo ti ha insegnato fin da subito ad amare la figa e poi ti ritrovi nel lato oscuro, insieme a quei reietti odiati dalla società.
Ed hai paura, perché fidati, hai una paura da fartela sotto, una paura che nemmeno la visione di qualche bestia satanica può eguagliarla...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Quelle labbra avevano un sapore simile al miele. Disgustosamente dolci ma allo stesso tempo invitanti.
La pelle di Oliver è bollente, tanto si sta prendendo bene. Oh, il signorino vuole un assaggio di Scott? Ghigno, e sia. Le luci spente ma i locali me li ricordo a memoria: lo spingo tra corridoi e stanze mentre le lingue giocano l'una con l'altra. Una scia di vestiti conduce al luogo peccaminoso del delitto, la mia camera.
Non so se chiedermi chi dei due sia preso più bene. Lo sento avvinghiarsi, stringere la pelle e sorridere tra un bacio e l'altro, forse felice, presumo. Beh, d'altro canto come posso biasimarlo? Chiunque mi salterebbe addosso. Le mani oramai gli hanno levato tutto, fatta eccezione dei boxer dai quali qualcosa chiede disperatamente di uscire.
<< Ma come, nemmeno un limone come si deve e già sei ridotto così? >> ghigno nuovamente, sfacciato e con i jeans solo slacciati, diciamo che anche in questa gara sto vincendo, come sempre del resto. << Vaffanculo a te e al tuo charme. >> ringhia lui basso di rimando. Credo si sia abituato all'oscurità perché dopo poco mi spinge sul letto, finendomi a cavalcioni; non che la cosa mi dispiaccia, dopotutto.
Una risatina a dir poco bastarda parte dalle labbra, guardandolo. << Davvero? Credi basti così poco? >> << Beh, mi sei sembrato un maniaco del sesso, quindi si. >> sogghigna lui di rimando e, con uno sguardo che ho visto poche volte in un uomo, si mette al lavoro.
Non starò qui a scrivervi cosa ho provato perché, Cristo, la testa mi è andata a puttane dopo pochi minuti. Quelle labbra erano deliziose e, il ragazzo sapeva benissimo cosa fare per eccitare e farsi ricompensare.
So solo che sono venuto, più volte così come lui, tra giochi perversi, voglia di sperimentare e piacere a livelli estremi. Questo mi basta.

Mi risveglio ritrovandomi Oliver tra le braccia, i raggi del sole che filtrano dalla finestra e un'imprecazione a labbra strette. Dovevo aprire quella stupida caffetteria, invece mi ritrovo qui. Sbuffo e una mano finisce sulla faccia, il caldo arriva ad appiccicare sia la pelle che le lenzuola, rendendo il tutto più fastidioso. Mi costringo a scivolare via dalle coperte, infilarmi per un istante i boxer e a correre giù, mettendo in vetrina un bel cartello “Chiuso per motivi familiari.” Se, chiuso per scopate colossali, semmai.
Ghigno compiaciuto e torno di sopra, trovandolo ancora rannicchiato tra le coperte. << Ehi, intendiamo alzarci o viviamo li per tutta la vita? >> Oliver stropiccia gli occhi e sbadiglia, i capelli tutti scombinati così come la mente, confusa.
<< Doccia, adesso. >> non gli lascio nemmeno il tempo di reagire che l'ho già trascinato in bagno, l'acqua fredda rimbalza sulla pelle, mentre lo vedo mettersi in quella posizione fantastica che allude solo a una cosa. Okay, okay, forse sono bisessuale. Forse, eh.
È che non posso farci nulla, Oliver mi eccita e non poco. Quel corpo si tende come una corda di violino non appena lo si sfiora, le tonalità che usa, i movimenti, ogni cosa mi fa impazzire ed eccitare al tempo stesso. Lo spingo contro la parete della doccia, il getto d'acqua ricade tra le mie scapole mentre i bacini sono impegnati a fare altro.

<< Scott? >> << Che vuoi? >> lo vedo sorridere mentre si sfrega i capelli, asciugandoseli. << Nulla in particolare, mi piace guardarti. >> sogghigno e sbuffo dalle narici, senza togliere il contatto visivo. << Ti piace guardare me o la mercanzia? >> eccolo, arrossisce subito il piccoletto. Rido, in effetti sono ancora nudo e beh, ho un corpo da urlo. Lo sorpasso e vado in camera, lasciandolo li a rimuginare su tutti i possibili pensieri.
La verità è che sono io ad essere ancora più confuso. Ogni azione, gesto o parola che faccio da ieri sera... una parte di me ancora non vuole ammetterlo e nega in ogni modo, lasciandomi con un mal di testa assurdo. Mi vesto quasi automaticamente e, appena vedo il letto sfatto altre paranoie si aggiungono, facendomi imprecare.
Non sono così, perché l'ho fatto? Mi è piaciuto? Si. No, no! D'ah! Mando a fare in culo tutto lo schifo che ho dentro appena lo vedo. Scuoto velocemente la testa e quel sorriso beffardo torna sulle labbra. << Vuoi dei miei vestiti o pensi di svenire dall'emozione? >> Oliver ride e va verso l'armadio, cercando qualcosa di adatto a lui.

<< Ci sentiamo, allora... >> Tsk, sembri una verginella. Alzo le spalle. << Come vuoi, tanto sai dove trovarmi. >> Lo saluto e stranamente sorrido, lo vedo sparire lungo una rampa di scale e faccio retro front.
Ho così tanti pensieri in testa che, non so da dove cominciare. C'è questa eterna battaglia tra lo schifo dello stare con un uomo e l'averlo fatto, uno scontro tra “Ti è piaciuto” e il “Come cazzo è potuto succedere, Scott!”. C'è una vera e propria fottuta lotta di classe nel mio cervello. Sospiro e riattraverso le vie percorse poco prima con Oliver, devo ancora dare una sistemata alla casa, prima che tornino mamma e Al.
Le dita vanno un attimo a stropicciare le tempie, questo mal di testa sta aumentando sempre di più. Dovrei dargli una possibilità o troncare tutto subito? << Ah, fanculo! >> Mormoro a mezza voce dandomi un pugno sulla tempia. Se è così che si sentono perennemente le ragazze, capisco perché la metà di loro sono delle psicopatiche.
I passi si affrettano, il sole gioca a nascondino con le nuvole e tante altre belle cazzate. Giro l'angolo per prendere una scorciatoia fino alla caffetteria quando, all'ultimo schivo una bambinetta, riuscendo a prenderla al volo prima che ruzzoli a terra. Abbasso lo sguardo e focalizzo meglio la ragazzina, sbiancando.
<< Oh porca merda. >> << Ciao anche a te, Scott. >> Deglutisco, la tiro su e subito mollo la presa, pulendomi quasi le mani sulla canotta. Perché con tutte le probabilità del caso, proprio lei doveva capitarmi.
Mi schiarisco la gola e le corde vocali vibrano: << Tutto bene, Dawn? >>


M's little Nook;

'Sera a tutti! Posso dire di non essere pienamente soddisfatta di questo capitolo ma, a mia discolpa, dico che ho dovuto fare così per poter scrivere come si deve il prossimo capitolo. che sarà l'ultimo
Mh, sinceramente per una volta non ho molte news: a parte che sia io che P siamo tornate e che a breve speriamo davvero a breve torneremo ad aggiornare The Destiny of Wolves! per i non veterani, lascio qui in fondo il link con la storia, se volete/potete dateci un'occhiata, perché presto verrà continuata.
Okay, detto ciò non disturbo più di tanto e, già che ci sono sfrutto le ultime righe per farmi pubblicità.

○ Sei un amante di serie o storie ambientate in penitenziari, piene zeppe di gente con poteri e complotti a livello nazionale? Out There è qui, a portata di lettura! (Basta cliccare sul titolo e verrete indirizzati al primo Chapter). Segui l'avventura di Duncan, scoprendo insieme a lui il modo per uscire da quella carneficina e ribaltare il sistema.

◙ Ti piacciono le cose mlmlml tra Duncan e -inserire nome a caso-? Cigarette è ciò che fa per te! Percorriamo la relazione problematica di Duncan e Trent, un grande classico.

The Destiny of Wolves ! Licantropi, lupi mannari, una battaglia che dura dall'eternità e le differenze tra i clan.

Okay, ora posso smetterla di emulare McLean. A presto! *sparisce tra le fronde di una quercia*

~M

  
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