Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: piccola_Calliope    02/08/2017    2 recensioni
Marco Castelli, il figlio di Alessandro e Gloria, un adorabile nanetto prepotente, diventato ora un adulto, un noto giocatore di basket dalla vita scellerata, che deve assolutamente trovare la donna adatta a lui...
Il fato vuole che incontri l'adorabile ma allo stesso tempo tagliente Margherita.
Saranno l'uno adatto all'altra? Non vi resta che scoprirlo.
La storia può essere letta indipendentemente da quella dei genitori.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                           
Le 24 ore peggiori della mia vita

POV.MARGHERITA
Avevo perso venti minuti abbondanti a scegliere cosa indossare per quel dannato incontro con Castelli, mi ero anche passata la piastra sui capelli, volevo apparire ai suoi occhi una ragazza seria e rispettabile.
Avevo guardato fiera il risultato allo specchio, ero arrivata di fronte al suo villino sorridendo, gli avrei presto mostrato che tipo ero e che tipo di rapporto noi avremmo intrattenuto...
Ma si sa, nulla può andare come si vuole, ecco che dopo aver varcato il cancello, un pastore tedesco da mastodontiche dimensioni inizia a ringhiarmi contro, io spaventata inizio a correre su questi dannati tacchi, il cane mi rincorre e abbaia terribilmente, ecco che l'unico spiraglio di salvezza è quel enorme piscina, lancio la valigetta e mi lancio in acqua magari quel bestione odia l'acqua, sono infatti fortunata, non mi segue anche lì dentro, tiro un sospiro di sollievo giusto il tempo di sentire una risata, voltarmi e ricordarmi con che soggetto avevo l'incontro, Marco Castelli il bellissimo Marco Castelli, le foto suoi giornali non gli rendono assolutamente giustizia, aveva indosso un pantalone di tuta, il petto totalmente scoperto, muscoli davvero ben scolpiti e un tribale sul bicipite sinistro, capelli nerissimi corti un po' scompigliati e una barbetta curatissima...
-Iniziamo male male Marco Castelli-sbuffo non so perchè o perchè lui è talmente bello da indurre in tentazione chiunque e questa cosa non mi piace o perchè ho fatto davanti a lui una pessima figura e anche questa non mi piace.
-Vieni-si avvicina e mi porge la mano per farmi uscire dalla sua dannata piscina.
Ma il mio papà l'ha sempre detto sono fin da bambina goffissima, lo trascino con me in acqua, lui riemerge poco dopo e ride di gusto, sono cosi ridicola vorrei solo piangere.
-Sei assurda-afferma lui.
Eh certo che poteva dirmi? Ha perfettamente ragione, ma io sono Margherita Turchi mai stata sicura di me, ma con lui, con lui devo fingere, anche se mi trovo bagnata fradicia, con un trucco sfatto e un aspetto orribile di fronte ad uno dei giocatori di basket più belli d'Italia devo essere sicura di me.
-Margherita Turchi, sono il tuo nuovo procuratore, non so che tipo di rapporto lei abbia con mio padre signor Castelli ma io esigo che lei mi chiami signorina Turchi e mi dia sempre del lei, poca confidenza ma molta collaborazione-gli porgo la mano.
Lui mi osserva attentamente a lungo, che diavolo ci guarda? Mi mettono in imbarazzo quegli occhi neri come il carbone.
-Signorina Turchi quando vuole rinfrescarsi nella mia piscina le sconsiglio le maglie bianche-mi fa un sorrisetto malizioso e io ricordo ora la mia maglietta bianca.
Mi sento avvampare, lui se la ride. Gli schizzo il viso, si vai iniziamo anche a fare la bambina offesa, sbuffo e avanzo verso il bordo piscina per uscire, lui in un secondo mi raggiunge e cerca di aiutarmi, posando una mano sul mio sedere, io mi volto per spingerlo.
-Castelli-urlo indignata, ma si Margherita senza contegno, urlagli anche contro, impegnati nel dare il meglio di te.
Non faccio però i conti con la nostra posizione instabile, tanto che io cado e lui su di me, non so se mi spiego Marco Castelli mi è completamente sopra e noi siamo completamente bagnati.
-Un incontro con il procuratore singolare senza dubbio-mi sistema una ciocca di capelli, io seguo attentissima i movimenti della sua mano, ha anche un buonissimo profumo, ora che siamo cosi vicini lo sento, ora capisco tutte le Delphine di turno che si fanno conquistare, Marco Castelli fa girare la testa.
Ma io non sono la Delphina di turno, io non piacerò mai ad uno come lui e con lui ci devo solo lavorare, forza Margherita sveglia, devo smettere di leggere romanzetti rosa, nella vita reale il più bello della storia non si innamora mai della sfigata.
Lo spintono.
-Togliti Castelli-sbuffo coprendomi come meglio posso, mi sento terribilmente in imbarazzo, lui mi scruta con troppa attenzione.-Non fissarmi-continuo a sbuffare nervosa.
-Mi ha dato del tu-sorride.
-Solo per un istante-lo fulmino.
Ci rialziamo da terra.
-Dobbiamo parlare-dico.
-Cosi?-domanda ridendo e indicandomi.
-Qualche problema?-chiedo acida.
Sono pronta ad insultarlo e mandarlo al diavolo, poco mi importa del volere di mio padre quando sento quel dannato cane ringhiarmi di nuovo dietro.
-Aiuto-urlo e salto letteralmente addosso a Marco.
Lui perde per un istante l'equilibrio ma poi mi afferra con una presa decisamente salda, io incrocio le mie braccia dietro il suo collo e le mie gambe all'altezza della sua vita.
Lui ride di gusto, di una risata che parte dalla pancia e porta ilarità con sé...Mi è davvero difficile trattenermi.
Ma perchè è cosi bello? Io avrò non pochi problemi a lavorare con lui.
-Volevi per caso saltarmi addosso?-chiede.-E' da quando sei arrivata che non fai altro-afferma di nuovo con quel sorrisetto malizioso.
Io lo fulmino.
-Fa' sparire il tuo cane-urlo.
-Non ti piacciano gli animali?-mi chiede.
-Mi piacciono ma il tuo vuole uccidermi-piagnucolo, sto davvero piagnucolando? Uccidetemi vi prego.
Lui mi sorride.
-E' solo protettivo-mi informa.
-Castelli secondo lei dovremmo parlare in questa condizione del suo cane?-domando acidissima, io ero pur sempre ancorata al suo corpo, sottolineo quel suo corpo possente.
-Sei stata tu a saltarmi addosso-lui riprende a ridere.
-Il tuo cane-urlo.
-Dannazione ci sento-sbuffa.-Scendi-tenta di staccarmi da lui ma io al sentire il cane abbaiare mi arpiono ancor di più.
Lui ride di gusto.
-Nerone va' tranquillo, è un amica-il cane mi lancia un ultima occhiata e poi si allontana.
Io mi affretto a scendere.
-Nerone?-domando.
-E' il suo nome-sorride e riprende ad osservarmi.
Io mi sento avvampare, voglio anzi esigo cancellare l'ultima mezz'ora della mia vita un vero e proprio disastro.
-Dobbiamo cambiarci, la mia colf si occuperà di mettere nel asciugatrice i tuoi abiti-mi dice.
-E io che mi metto?-domando allarmata.
-Una mia maglia?-chiede.-Non ho abiti per donne-si giustifica.
-Sono una sfigata-sbotto.
Marco mi osserva.
-L'ho detto ad alta voce vero?-domando, lui riprende a ridere.
Lo seguo in silenzio.
Entriamo nella sua villetta, è molto elegante e dall'arredamento minimalista, tipico di un uomo come Marco.
Saliamo al piano superiore ed entriamo in una grande e luminosissima camera dove al centro si trova un letto a baldacchino dalle lenzuola nere completamente sfatto, segno del passaggio di Delphina.
-Delphina ha dormito comoda?-domando.
-Come scusa?-chiede lui spalancando gli occhi.
Ma perchè non sto zitta? No ditemi perchè? Voglio nascondermi in un angolino e piangere.
-Ho detto che hai una bella camera da letto-sorrido.
Lui apre una porta da dove intravedo una cabina armadio, tipico mica lui è un comune mortale con un armadio disordinato pieno di vestiti.
Perde qualche istante e torna con in mano una maglia rossa e qualcos'altro.
-Ti ho preso anche dei boxer immagino tu voglia far asciugare anche la tua biancheria-dice grattandosi la fronte.
-Dovrei indossare i tuoi boxer?-urlo e spalanco gli occhi.
-Non ho biancheria per donna, solitamente quella alla mia vista sparisce in meno di un secondo-sorride malizioso.
Io lo guardo indignata e gli strappo da mano la maglia e i boxer, esco veloce dalla sua camera.
Un secondo dopo però non so dove andare, questa casa è immensa.
-Dove diavolo è il bagno?-domando.
Lui mi raggiunge e mi fa segno di seguirlo.
Apre una porta, tipico anche il fatto che al centro di un enorme bagno si trovi un enorme vasca, uomini ricchi che clichè.
-Qui c'è il phon-me lo indica.-E li troverai asciugamano puliti-mi indica un mobiletto.-Ci vediamo giù-detto questo richiude la porta.
Io mi volto verso lo specchio e quasi sbianco.
Un mostro, ho i capelli bagnati, arruffati e ho anche delle foglie nel mezzo, la maglia bianca quasi completamente trasparente, il mascara colato e il rossetto rosa sbavato.
-Sei un disastro Margherita-sbuffo.
Mi tolgo la maglia,l'adagio sul lavabo quando questa casca per terra, mi abbasso per raccoglierla e accanto a questa trovo un perizoma blu di pizzo, lo guardo disgustata.
-La biancheria sparisce in meno di un secondo-gli faccio il verso.

POV. MARCO
Dopo essermi asciugato e aver indossato un pantaloncino e una canotta scendo al piano inferiore, in salotto, aspetto Margherita, ripenso alle scene di poco prima e una risata sfugge al mio controllo, come può una ragazza essere cosi sgraziata, turbolenta e goffa? Avevo conosciuto moltissime donne, ma nessuna e dico nessuno era come lei, cosi dannatamente goffa.
Sento il campanello suonare, mi alzo ad aprire, quella era decisamente una mattinata turbolenta.
Apro e mi ritrovo davanti mio fratello Edoardo in effetti nella riunione mattutina lui non si era presentato.
-Mamma ti ha mandato per ricordarmi il nostro accordo?-chiedo ridendo.
-No sono venuto a prendere un caffè dal mio fratellino famoso-mi fa l'occhiolino.
-Non hai lezione oggi?-domando, Edoardo studiava giurisprudenza.
-Oggi sono libero-sorride.
Mi scanso per farlo passare.
-Wow-sospira.
-Che c'è?-mi volto nella sua stessa direzione.
Margherita sta scendendo le scale, ha il viso finalmente pulito da tutto quel mascara, i capelli castani asciutti e vaporosi, ha uno sguardo assorto non ci sta nemmeno guardando, avevo capito che era bella, ma non cosi, i suoi occhi verdi ora liberi dal pasticcio del trucco sono ancor più magnetici, ha delle lunghe gambe e decisamente un bel fisico.
Non ho mai visto portare una mia maglia con tanta grazia.
-Ma la modella di ieri non era bionda?-domanda Edoardo.
Margherita sentendo parlare mio fratello salta in aria e ci osserva con aria interrogativa.
-Lei è...-sono senza parole, a maggior ragione adesso che i suoi occhioni verdi si sono posati su di me.
-Edoardo Castelli-mio fratello sorridendo le porge la mano.
-Sei un Castelli?-domanda disgustata Margherita, ho capito che non mi tollera granchè.
-Il Castelli sfigato che studia-le sorride Edoardo, Margherita è il suo prototipo di donna ideale, mora occhi verdi si la donna perfetta per lui, io ho sempre preferito le bionde.
Margherita ricambia il suo sorriso, per la prima volta in quella folle mattinata, ha un espressione che non sia accigliata o spaventata da Nerone.
-Margherita Turchi il nuovo procuratore di tuo fratello-Margherita gli stringe la mano.
-Ci sei and...-mio fratello non sa che dire, mi sta domandando se ci ho fatto qualcosa, lo capisco dalla sua espressione imbarazzata.
-Assolutamente no, fossi pazza-sbotta Margherita, che deve aver perfettamente capito.
-Pazza?-domando io, nessuna donna aveva mai considerato da questo punto di vista il venire a letto con me.
-Sono caduta in piscina-spiega lei, ignorandomi.
-Eddy dobbiamo parlare di lavoro io e Margherita, ci vediamo più tardi?-chiedo a mio fratello.
-Non posso prendere un caffè con voi?-domanda lui.
-Certo-sorride Margherita.
-Andiamo in giardino, ci porteranno il caffè-affermo.
Usciti in giardino, vedo Margherita correre verso la sua valigetta.
-E' bellissima-afferma Edoardo non smettendo di guardarla.
-E' più grande di te-dico.
-Di quanto?-chiede.
-Credo sia mia coetanea-rispondo.
-Va bhe io sono un ragazzo maturo, non credo per lei ci siano problemi e poi mica voglio sposarla domani fratellino-mio fratello mi dà una pacca sulla spalla.
Margherita ci raggiunge.
-Ma il tuo procuratore non era Silvio?-chiede Edoardo.
-Mio padre-Margherita continua a sorridere, avrà una paralisi se continua con quei sorrisini, io ero convinto che non sapesse sorridere, pensa un pò.
-Sei la figlia di Silvio? Posso darti del tu o è un problema?-chiede Edoardo.
-Nessun problema-continua lei.
-Non sapevo che Silvio avesse una figlia che svolgesse il suo stesso lavoro-dice Edoardo.
-Diciamo che sin da bambina sono stata incuriosita dal mestiere di mio padre, sono una di quelle ragazze fin troppo innamorate del calcio-dice lei.
-E il basket?-domanda Edoardo ridendo, io gioco a basket d'altronde, se il mio procuratore non ama un minimo questo sport partiamo male.
-E' anche molto affascinante, ma sai noi italiani tendiamo ad interessarci maggiormente al calcio, vedi se solo ripenso ai mondiali del 2006 sento ancora la pelle d'oca per quella vittoria-dice Margherita fin troppo esaltata.
-Quella è stata una notte magica-sorride Edoardo.
-A te piace più il basket o il calcio?-domanda Margherita.
-Calcio, ogni venerdi mi dedico alla partitina di calcetto, certo non ho il successo del mio fratellino-sorride contento lui.
-E cosa fai nella vita?-lei è interessatissima.
-Studio giurisprudenza-afferma mio fratello fiero, è da quando ha 12 anni che parla con orgoglio di questa professione.
-Avvocato o Giudice?-domanda lei.
-Avvocato penalista-le fa l'occhiolino Edoardo.
-Dovremmo...-vengo interrotto.
-Si vede che lo fai con gioia, te lo si legge negli occhi-afferma lei.
-Oh si, adoro ciò che sto studiando e non vedo l'ora di poter mette in pratica tutto ciò che sto imparando-risponde mio fratello.
-Questo è un bene, se si fa qualcosa che ci appassiona non lo si fa mai con fatica-lei è un continuo sorridere a destra e sinistra.
-E' una ragazza cosi interessante è fidanzata?-domanda Edoardo.
-Edoardo non essere sfacciato-lo ammonisco.
-Lui sfacciato?-ride di gusto Margherita.
-Che vorresti dire?-chiedo.
-Lo sfacciato qui è lei signor Castelli, vantarsi che lei ha il poter di far sparire la biancheria intima di una donna in pochi secondi cosa le sembra?-mi domanda lei.
-Una battuta-rispondo.
-Una battuta da un uomo che ha bisogno di continue conferme, di un insicuro che ha bisogno di sentirsi dire bravo, proprio perchè riesce ad entrare alla velocità della luce nelle mutande di una donna! E forse sa fare solo quello-afferma lei pungente.
-Un insicuro?E comunque entrambi sappiamo che sono uno dei migliori nel basket-preciso.
-Castelli mettiamolo in chiaro subito, lei non mi piace, non mi piace il suo modo di fare, mio padre le ha sempre concesso troppo, con me si cambia musica! Esigo stilare con lei un calendario dettagliato dei suoi impegni, in questo calendario meno uscite pubbliche ci sono in compagnie di donne meglio è! Non voglio che il giocatore di cui mi sto occupando venga preso in giro da mezza Italia per la sua vita sregolata! Deve stare attento alla sua immagine e a quella della sua società, parlerò con il suo mister e sono convinta asseconderà la mia idea, lei ultimamente si è montato troppo e non rende come un tempo, non vorrei che la sua convocazione per la nazionale venisse messa a repentaglio-mi dice.
Io la osservo in silenzio.
-Chi tace acconsente?-domanda.
-Forse è meglio che ne parlate dopo il caffè?-interviene Edoardo.
-Comunque Edoardo non sono fidanzata-Margherita sorride di nuovo a mio fratello.
-Signorina Turchi lei pensa che la vita di un calciatore o di un giocatore di basket giri tutta intorno agli allenamenti? No signorina Turchi si sbaglia! Io non ho intenzione di sottostare alle sue sciocche regole, io ho 26 anni, voglio divertirmi, voglio godermi la popolarità ottenuta e poco mi importa che lei mi reputi un insicuro o qualunque altra sciocchezza detta dalla sua bocca! Io la pago per occuparsi dei miei affari, per assicurarsi che io non abbia problemi con la società o con la nazionale, ma questo non le dà il dovere di impormi regole! Sono un uomo adulto, posso e scelgo da solo-affermo nervoso.
-Un uomo adulto non ha il suo comportamento, la ricchezza e la popolarità le hanno dato alla testa-risponde lei.
-E lei si è rivestita di un'autorità che non penso possieda-sorrido con il solo scopo di provocarla, sono un personaggio noto, spesso mi capita d'esser giudicato o criticato ma le parole delle signorina Turchi sono solo cattiverie sparate senza la minima coscienza e mi infastidiscono.
-Io lavor....-la interrompo.
-Io nemmeno credo che lei sia un buon procuratore-affermo.
Lei si alza e batte i pugni sul tavolo.
-Solo perchè non assecondo un capriccioso? E' da quando ho 18 anni che mi dedico con dedizione a questo lavoro, seguo sicuramente personaggi meno noti di lei, ma ho sempre e dico sempre ottenuto ottimi risultati, lo sa due mesi fa ho battezzato il figlio di un calciatore che seguo, proprio perchè io sono una ragazza pacifica, che riesce ad intrattenersi, riesce ad instaurare rapporti e lavora con passione e impegno, non sono un'autorità per lei è vero, ma lei signor Castelli non è nessuno per mettere in dubbio la mia professionalità, avrò senza dubbio sbagliato a giudicarla cosi a zero, è vero, ho sparato il mio giudizio su di lei, ma questo non accadrà più non si preoccupi, perchè non è lei a mettere in dubbio me, ma sono io che non ho intenzione di lavorare con lei-detto questo lascia me ed Edoardo soli in giardino.
-Avete esagerato entrambi, penso che però per te sia un bene che non sia lei a seguirti, vi state molto antipatici, ciò non toglie però che io potrei sempre contattarla la trovo interessante-mi fa l'occhiolino Edoardo.

POV. MARGHERITA
Una volta rivestitemi esco da quella casa alla velocità della luce, Marco Castelli non mi piaceva, avevo un giudizio negativo su di lui e questo non è cambiato,anzi è peggiorato, arrogante e immaturo, io non posso lavorare con un bambino, con un bambino che per lo più mi ha anche offeso mettendo in dubbio la mia professionalità torno a casa dove trovo mio padre disteso sul divano.
-E' andato tutto bene?-mi chiede.
-Riprenditi Castelli e non farmelo vedere nemmeno in foto-sbotto nervosa.
-Che è successo?-lui mi raggiunge.
-E' un idiota e io non lavoro con tipi del genere, io te l'avevo detto papà-lo ammonisco.
-Ma Margherita spiegami-dice lui.
-Non c'è niente da spiegare, mi cambio e vado in ufficio-detto questo raggiungo velocemente la mia camera.
Io davvero non capisco come mio padre possa considerare quell'idiota come un figlio, non trovo simpatia in lui vedo solo un adolescente in un corpo da quasi 30 enne, io non posso essere di certo la balia di un bambino.

POV. MARCO
Tornato dal mio allenamento salgo in camera per prendere qualcosa di pulito da indossare dopo la doccia quando trovo sul mio letto la maglia rossa indossata da Margherita.
-Piccola strega-sbuffo.
Afferro il cellulare e compongo il numero del padre.
-Aspettavo la tua telefonata molto prima-dice lui, è arrabbiato, eh certo chissà cosa gli avrà raccontato la sua adorata bambina.
-Tua figlia è indisponente-dico.
-Mia figlia è un tipo tosto-risponde.
-Allora hai dimenticato la mia testardaggine, cosa ti ha fatto solo pensare che io e lei potessimo andare d'accordo?-chiedo.
-Mia figlia non si fa mai coinvolgere emotivamente, ho pensato che ti potesse trattare con schiettezza-risponde.
-Ah non si fa coinvolgere? Darmi del donnaiolo, insicuro e capriccioso ah anche dell'immaturo non è un coinvolgimento emotivo? Sono pensieri suoi che vanno fuori dal lavori-chiedo nervoso osservando quella maglia.-E poi mentre c'era Edoardo ha osato ignorarmi-sbotto.
Sento Silvio ridere di gusto.
-Il problema è questo lei non ti tratta come vuoi-dice lui.
Io sbuffo e riattacco, mi faccio una doccia e salto in macchina.
Raggiungo casa di Silvio e lo chiamo.
-Cosa succede Marco?-mi domanda.
-Di' a tua figlia di raggiungermi giù-affermo.
-Sei qui?-chiede lui interdetto.
-Ha un minuto dopo di che inizio a dare di matto, nessuno e dico nessuno mi dà del immaturo, del insicuro ecc...-sbotto.
-Io faccio quello che voglio-urla Margherita.
-Un minuto-ripeto.
Lei riattacca.
Io osservo il mio orologio.
-Tempo scaduto!-scendo dalla macchina tenendo ben salda la mano premuta sul clacson.
Qualche secondo dopo Margherita si affaccia al balcone.
-Va via!-urla.
-Scendi o sto qui tutta la notte!-urlo più nervoso di lei.
Lei si chiude di nuovo dentro, io continuo imperterrito con il clacson.
Un minuto dopo lei compare di nuovo sul balcone.
-Marco-mi chiama.
Io alzo lo sguardo e una colata di acqua ghiacciata mi cola addosso.
-Margherita-urlo.
Lei ride di gusto.
-Ora scendo-sorride soddisfatta.
Ma stiamo scherzando? Questa ragazza è irreale, non può esistere davvero una cosi fuori di testa.
Due minuti dopo mi raggiunge, non avevo notato il suo abbigliamento, una maglietta di Winnih pooh e dei pantaloncini.
-Ci siamo bagnati una volta per uno-sorride soddisfatta.-Ti ho portato un fazzoletto per asciugarti-con quel aria insolente osa davvero passarmi un fazzoletto di carta come se io possa davvero asciugarmi...
Io senza dire nulla l'attiro contro il mio corpo in un contorto abbraccio che bagna anche lei.
-Brutto coglione-lei mi schiaccia il piede.
-Ora sono soddisfatto-sorrido appoggiandomi sul cofano della mia Aston Martin.
-Questa macchina vale molto vero?-domanda lei carezzando uno specchietto.
-Margherita no!-urlo.
Ma lei con un calcio lo frantuma, io mi sento quasi morire, quella macchina oltre a valere molto è per me un gioiello.
-Ora sono io quella soddisfatta-sorride.
-Tu sei una pazza, si tu sei una pazza e tuo padre è più pazzo di te!-urlo.
-Marco Castelli sei un bambino!-sbraita lei.
-Tu sei cosi matura invece vero?-chiedo.
-Sei tu che mi fai perdere la pazienza, tu i tuoi muscoli, la tua aria di magnificenza, la tua voce, il tuo sorriso e io mi innervosisco perchè non assomiglio nemmeno per sbaglio alla Delphina di turno e tu sei odioso Marco Castelli, queste sono state senza dubbio le peggior 24 ore della mia vita-mi spintona.
-Io non ho capito nulla-sbotto, questa ragazza era fuori di testa e faceva sentire cosi anche a me, dannato il secondo in cui l'ho conosciuta.
-E' meglio se vado-dice.
-Proviamo a ricominciare?-eccoli i segni del mio squilibrio mentale.
-Cosa?-chiede lei interdetta.
-Ricominciamo, domani mattina vieni in casa mia, eviterai il bagno in piscina e parleremo seriamente come procuratore e giocatore da lei seguito, dimentichiamo queste 24 ore assurde?-domando porgendole la mano.
-Smettetela di urlare idioti-la signora del 3° piano, esce sul balcone e ci gira addosso un secchio d'acqua.
Io e Margherita ci guardiamo in faccia siamo di nuovo totalmente bagnati come quella mattina, ci guardiamo qualche altro istante e scoppiamo entrambi a ridere.
Angolo autrice
Buonasera <3
Grazie a chi ha iniziato a seguire la storia. Ecco un nuovo capitolo.
Tengo a sottolineare che riconosco quanto i miei personaggi siano ''immaturi'' in questo capitolo, ma è un effetto voluto, per far ridere, nei prossimi capitoli si vedrà dell'altro preciso questo, perchè tempo fa mi è stata mossa un ingiusta critica.
Spero che il capitolo vi piaccia e vi abbia fatto ridere.
Se vi va lasciate qualche recensione, fanno sempre piacere.
Tanti saluti piccola_Calliope
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: piccola_Calliope