Ecco il nuovo capitolo!
Scusate il ritardo!
La bambina alla ricerca di un sogno
Sesshomaru era salito in
camera sua, si sentiva leggermente scosso.
Posò il suo libro sul
comodino e si stese sul suo letto e perso nei suoi pensieri chiuse
gli occhi.
Un bambino dai capelli argentei che arrivavano
poco più su delle spalle stava giocando con una piccola
spadina.
Sesshomaru era un bambino dai portamenti eleganti
e di una grande pacatezza ma non per questo era sempre tranquillo...
A volte scappava oltre la staccionata della grossa villa che era
sempre appartenuta alla sua famiglia, da generazione in generazione.
Era un palazzo antico, risalente all'epoca Sengoku per quanto ormai
solo alcune parti fossero rimaste orginali.
A Sesshomaru
piaceva la sua casa, gli piaceva la sua storia. Il giorno del suo
decimo compleanno suo padre gli aveva regalato un antico libro di
miti dell'epoca Sengoku, dicendo che anche lui era in quelle storie.
Curioso, aveva sfogliato il libro nascosto sotto le lenzuola
accompagnato solo da una piccola e debole lampadina da lettura. Aveva
sfogliato e risfogliato il libro fin quando la fiera figura di un
demone cane gli apparve davanti: aveva lunghi capelli argentei, uno
yukata pregiato accompagnato da una strana armatura. L'espressione
fiera, due graffi violacei ad entrambi i lati delle guance ed una
mezzaluna crescente al centro della fronte, parzialmente coperta
dalla frangia.
Sesshomaru si era toccato la fronte. Anche
lui aveva un segno uguale proprio lì, ma era molto più chiaro, un
rosato che spiccava leggermente sulla sua pelle nivea. Abbassò lo
sguardo e aveva notato che sotto c'era scritto il nome del nobile
yukai.
Sesshomaru No Taisho.
Il ragazzino aveva
spalancato la bocca meravigliato. Eccolo, il suo antenato! Suo padre
gli aveva raccontato che nella sua famiglia c'era una salto
particolare nelle generazioni. Un personaggio appartenuto ad un'epoca
passata ritornava in un'epoca futura. Lui quindi era il discendente
di quel Sesshomaru, che cosa strana e interessante!
Prese a
leggere la sua storia. Sesshomaru l'antenato era in grado di fare
molte cose, tra le quali il teletrasporto e aveva degli artigli
velenosi e letali. Era quasi immortale, e anche il piccolo Sesshomaru
lo era, sapeva che il suo invecchiamento andava molto ma molto a
rilento. E portava con sé una spada data in eredità da suo padre.
Tenseiga, una spada dai poteri taumaturgici.
Sesshomaru si
accigliò: una spada con poteri simili sembrava molto poco adatta ad
un demone del suo genere, così spietato. Probabilmente l'arma si era
arrugginita nell'elsa dell'antenato. Era un demone freddo e senza
scrupoli, dall'innegabile superbia.
Sesshomaru però non si
vedeva riflesso però in quella descrizione! Era un bambino
tranquillo, lui, faceva qualche scherzo ogni tanto e non trovava poi
così terribile farsi qualche risata. Sospirò, lievemente deluso dal
suo antenato, anche se era descritto come un essere infallibile e
fiero.
Riprese a sfogliare il suo libro ed un'altra figura
attirò la sua attenzione.
Era un giovane dai lunghi
capelli argentei e curiose orecchie canine e teneva sguainata una
grossa spada molto simile ad una zanna.
Sesshomaru fece una
faccia schifata. Hanyou. Che razza errante!Passò avanti con le
pagine senza neanche leggerne il nome.
Sbadigliò sonoramente e si
addormentò.
Nel corso della sua
vita Sesshomaru aveva sempre avuto idee leggermente emarginanti nei
confronti di ningen e hanyou, ma per il resto non dava fastidio a
nessuno e stava anche piuttosto simpatico alla gente, aveva una
pacata ironia molto piacevole.
Tutto cambiò però in una
notte di settembre.
Sua madre era una Yasha dai poteri
sopraffini,veniva chiamata la Signora della Notte per via dei suoi
poteri dominati dalla madre Selene. Da quello era dato il simbolo di
luna crescente sulla fronte di Sesshomaru. Era bellissima, sua madre,
lunghi capelli argentei leggermente diversi da quelli di suo padre.
Avevano dei riflessi più luminosi e delicati catturavano i colori
dell'arcobaleno alla luce del sole, sembravano proprio capelli di
luna. Sesshomaru aveva ereditato un misto di colore tra i capelli
della madre ed il padre.
Tsuki, sua madre, gli diceva sempre che
era un giovane di rara bellezza aveva preso la delicatezza dei
lineamenti di Selene e la fiera durezza di Inu Taisho suo padre e
Sesshomaru le voleva un gran bene.
Tsuki era una madre
affettuosa anche se un po' severa e gli insegnava sempre tante
cose.
Suo padre gli insegnava l'arte della spada,
nonostante il fatto che in quell'epoca pacifica e moderna non ce ne
fosse bisogno, e sua madre invece gli dava tesoro delle perle della
vita: gli raccontava tante leggende su cui lui doveva ragionare e
rapportarsi e questo lo faceva sentire importante, profondo e
completo.
Ma quella notte di settembre i suoi segreti e
miti si spensero, come si spense la luce perlacea che irradiavano i
suoi occhi color zaffiro.
Sesshomaru le tenne la mano
quando si spense e pianse tutte le sue lacrime quando sua madre,
maestra e amica morì.
Il piccolo era diventato più
serioso dalla morte della madre, ma si era tirato su in fretta.
Era
forte lui! Forte e orgoglioso e ce l'avrebbe fatta a superare
tutto!
Così si dedicò anima e corpo allo studio, cercando
di dimostrare a suo padre che poteva essere fiero di lui, poteva
farsi amare davvero.
Sesshomaru era sempre stato convinto
che suo padre non gli volesse bene e che non volesse neanche molto
bene a sua madre ma poi diceva a se stesso che era ancora piccolo e
che probabilmente non poteva ancora capire quel genere di cose al
meglio.
Così, senza chiedere niente a nessuno, si era
rimboccato le maniche e aveva cercato sempre la perfezione in ogni
aspetto nella sua vita e questo lo portò ad essere un po' superbo,
ma non troppo.
Tutto cambiò quando suo padre aveva
iniziato a cantare, a fischiettare, a mostrarsi spensierato.
Assurdo,
vero? Ma era proprio stato quello strano comportamento a farlo
insospettire.
Suo padre era un demone maggiore, potente e
fiero, cantare era roba da sciocchi!
Ma poi Sesshomaru
scoprì il motivo di tutta quell'allegria e suo padre gliela portò a
casa una sera.
Era una donna. Una sporca
umana.
Izayoi.
Quando la vide, Sesshomaru fu
preso da un moto d'odio che mai aveva pervaso il suo corpo e la sua
anima. E fu ancor peggio quando concepì il suo ibrido fratellastro
Inuyasha, che suo padre sembrava adorare qualunque cosa facesse!
Di
male in peggio... come aveva osato suo padre infangare il nome della
madre? E ancor peggio, come aveva potuto farlo con un'umana?
Da
quel giorno l'odio di Sesshomaru per gli umani crebbe in maniera
spropositata. Non sopportava il loro odore, la loro debolezza, la
loro vita... il loro incredibile bisogno di dimostrare per forza dei
sentimenti, la loro debolezza guidata da essi, quell'assurda,
nauseante esaltazione dell'amore e la loro sciocca tendenza a
rischiare il tutto e per tutto per proteggere qualcuno. Erano
disposti a morire per proteggere una persona a loro cara, che
stupidi! Non potevano pensare a loro stessi e smettere di fare i
buonisti? Erano nauseanti.
Lentamente il cuore di
Sesshomaru divenne freddo, calcolatore e privo di quel calore e di
quell'espressività così dolce in lui.
Perché?
Ecco,
il fatto di provare delle emozioni, di trasmettere e dimostrare i
propri pensieri, dimostrare ciò che era, gli sembravano delle
caratteristiche troppo umane!E questo gli dava il voltastomaco. Non
voleva sembrare un umano, neanche lontanamente!
Così era
diventato il Sesshomaru adulto che tutti conoscono. Non aveva
più provato un'emozione nella sua vita, il suo corpo era freddo e
non conosceva il calore.
E soprattutto provava un profondo,
viscerale, odio per gli umani.
Sesshomaru alzò gli
occhi di scatto, riemergendo dai ricordi del passato.
Perchè
aveva pensato a tutte quelle cose? Perché col pensiero aveva
ripercorso le tappe più importanti della sua vita... non sarà stata
mica a causa del cucciolo di umano?
Non sapeva perché, ma si era
sentito più... sereno, a contatto con quella piccola ningen.
Scosse
la testa. Sarebbe stato stupido! Già si stava abbastanza
rammollendo, familiarizzando con il suo ibrido fratellastro e la sua
consorte, instaurare un qualsiasi tipo di legame con la loro prole
sarebbe stato il colmo!
Scosse la testa e guardò l'ora. Doveva
cibare nuovamente l'umana, tanto per cambiare. Quegli esseri
mangiavano sempre!
Si alzò di malavoglia e si diresse di sotto e
prese a cercare qualcosa di semplice da cucinare e si rese conto che
non sapeva fare niente. Bollire un po' di latte era elementare ma...
che so, friggere una spinacina era tutt'altra cosa.
Spinacina, che
nome idiota tra l'altro.
O fare dell'oden, disastro!
Alzò gli
occhi al cielo e si diresse ai piani di sopra. Bussò con delicatezza
alla porta della bambina.
"Avanti" la sentì
rispondere.
"Cosa vuoi mangiare? Va bene quella cosa piatta
con il pomodoro e il formaggio sopra?" chiese.
Rin ci pensò
su. "Intendete una pizza?".
In tutta sincerità non gli
dava poi così fastidio che gli dasse del voi, lo distaccava da lei.
"Sì, quello".
Rin fece un grande sorriso e annuì
ripetutamente. "Va bene,adoro la pizza!" esclamò tutta
pimpante.
Ecco, anche emozionarsi per qualcosa da mangiare... che
senso aveva?
Scosse la testa e prese il telefono ordinando una
pizza d'asporto.
Preparò il tavolo e si rese conto che stava in
un certo senso servendo quella bambina e stranamente prendersi cura
di lei non gli dava poi così fastidio.
Sesshomaru stai
impazzendo, pensò con rabbia.
Probabilmente era quell'ambiente
così umano a dargli quelle sensazione o trovarsi così a stretto
contatto con una della loro specie. Si diede dello stupido ad essersi
offerto personalmente a badare a quella bambina. Ma lui era superiore
e nobile e dopotutto un gesto minimo e apparentemente disinteressato
per coloro che lo ospitavano lo doveva pure fare! Ah, quel diavolo di
matrimonio, non avrebbe potuto trovare una scusa per non andare? Ma
in fondo gli era mancata la sua patria e inventare una scusa per
allontanarsi dal lavoro non era stato poi così male.
Sentì i
passi veloci della bambina scendere le scale e saltare euforica
l'ultimo gradino.
Lui la guardò accigliato, per poi sedersi sul
divano a guardare la TV, e Rin si mise al suo fianco. Sesshomaru per
la seconda volta si appattì all'angolo del divano. Rin l'aveva
notato:
"Non avrete mica paura di me?" chiese con
innocenza. Lui la guardò.
"Assurdità!" rispose secco e
Rin ridacchiò.
Cos'aveva da ridere? La sua non era mica una
battuta! Decise di non pensarci e quando il campanello suonò andò a
ritirare la pizza.
"Mangia" le disse posando la scatola
sul tavolo. Rin si precipitò alla sua postazione.
"Solo una?
Voi non mangiate?" chiese guardandolo curiosa.
Aveva degli
strani occhi, la piccola ningen. Erano grandi e aveva delle ciglia
lunghe che rendevano quello sguardo innegabilmente dolce e le sue
iridi color nocciola erano intense. Scaldavano il cuore.
Sesshomaru
le diede le spalle risedendosi sul divano. "Non mangio quella
roba" rispose.
"Mangiate qualcos'altro" propose la
bambina.
"Non ho fame" disse, ed il suo tono era così
irremovibile che Rin non osò replicare.
Mangiucchiò la sua pizza
lasciando tutte le croste e questa volta dopo aver finito strofinò
bene il suo visetto così che non ci fossero tracce di cibo ed il
Signor Sesshomaru non l'avrebbe presa in giro.
Sesshomaru aveva
notato proprio in quel momento quello che stava facendo la bambina e
sentì di nuovo quel solletico graffiargli nel petto tentando le sue
labbra perfette ad incurvarsi, ma non successe. Sesshomaru ci teneva
al suo contegno.
Quando ebbe finito si era immaginato che tornasse
a rifugiarsi nella sua cameretta, probabilmente in soggezione dalla
sua presenza. In fondo, animali, umani e demoni, ogni specie vivente
sembrava essere intimorita dalla sua presenza e questo non gli dava
affatto fastidio. Lui era superiore, non aveva bisogno di nessuno
accanto e soprattutto nessuno osava avvicinarsi.
Invece,
stupendolo, Rin tornò a sedersi al suo fianco e lo fissò.
Sesshomaru, ovviamente, lo aveva notato ma decise di far finta di
niente. Si era ripromesso di non dare troppa confidenza alla piccola
ningen ma poi, sentendo il peso di quello sguardo su di sé non
riuscì a far a meno di darle retta.
"Mi stai fissando, di
nuovo" commentò senza guardarla ma sentì il pulsare del suo
cuore in maniera molto più forte e intravide le guance della piccola
imporporasi.
Oh, anche quel loro vizio di sprecare la loro energia
arrossandosi il viso per un nonnulla!
Ma poté fare a meno di
trovare la bambina divertente in quel momento.
Ovvio, era
segretamente divertito, ma la sua espressione era imperscrutabile
come un attimo prima. Ci erano voluti anni ed anni di allenamento per
crearsi quell'espressione anonima.
"Signor Sesshomaru...
siete molto alto! Mi sentò così piccola accanto a voi!" aveva
esclamato.
E questo cosa c'entrava? Probabilmente aveva provato,
assurdamente, a cambiare discorso.
"Tu sei piccola"
aveva sottolineato.
Rin sbuffò. "Non è carino
ricordarmelo!" esclamò.
"Io non sono carino
infatti!" rispose Sesshomaru, lievemente disgustato dalla parola
'carino'.
Rin sbuffò ancora, senza farlo apposta la stava
irritando, meglio così... se ne sarebbe andata e l'avrebbe lasciato
stare. Iniziava già a sentire uno strano tepore insinuarsi sibilante
dentro di lui e gli era venuto troppo spesso voglia di sorridere!
Questo non andava bene!
"Datemi la mano, signor Sesshomaru"
disse Rin d'un tratto.
"Non ci penso nemmeno!" aveva
esclamato.
Aveva alzato la voce? Lui non lo faceva mai! Non si
scomponeva per nulla al mondo, nulla!
Anche Rin parve stupita e
poi ridacchiò.
Maledetta, non gli piaceva affatto che la gente
gli ridesse in faccia, tanto meno una mocciosa.
"Non vi farò
niente di male!" lo incoraggiò.
"Ci mancherebbe!"
rispose Sesshomaru riprendendo il suo solito tono incolore per poi
aggiungere "E poi non ci riusciresti, neanche a volerlo".
Aveva un orgoglio, lui.
"Allora non avete niente da
temere!"
"Io non temo niente!" rispose. Rin sbuffò
e gli prese la mano di forza ancor prima che lui potesse obbiettare.
Posò il suo palmo su quello di lui come a misurarne la lunghezza.
La
mano di Rin era così piccola, soprattutto in confronto alla mano
lunga e perfetta di Sesshomaru.
Quest'ultimo a quel contatto sentì
il calore che la bambina gli irradiava da tutto il giorno esplodergli
dentro e sentì una piacevole sensazione di completezza dal quale
egoisticamente ed irrazionalmente non voleva sottrarsi.
Magari
avrebbe fatto un'eccezione per quella ningen. Avrebbe concesso una
resa con quelli della sua specie. Solo con lei, ovviamente. Solo una
piccola, minuscola ed insignificante eccezione.
Eccomi!!!!
Volevo dire che poco dopo aver scritto questo capitolo ho scoperto una
parte del manga dove si vede la mamma di Sesshomaru, io questa proprio
non la sapevo ma mi ero troppo affezionata alla figura di Tsuki quindi
vi prego di concedermi quest'errore!^-^'
Ringrazio:
Mikamey:Tesoro caro!:)Ti ringrazio infinitamente per la tua recensione come sempre!Che dire la motivazione del silenzio di Rin piace molto anche a me, ma non è merito mio, l'ha detto la piccola nell'anime quando è stata rapita e stordisce Kohaku con la sua bella chiacchiera!XDSì lo so ma questa bimba ne aveva passate davvero troppe e poi volevo che fosse Sesshomaru, il suo strano principe, a spezzare il suo silenzio!Attendo impaziente il tuo parere!:)Un bacione!
Vale728:Ciao!:)Ti ringrazio moltissimo per i tuoi complimenti!Come al solito hai esposto una tesi eccellente, hai proprio ragione è stata la scioltezza e pacatezza di Sesshomaru a rendere Rin serena, fa parte del suo personaggio!:)Grazie mille come sempre!:DAl prossimo cap!
FairyFlora:La cara Fairy!:DAhah sono proprio contenta che il mio Sesshomaru ti piaccia, spero di riuscire a renderlo bene, adoro questo personaggio ma descriverlo è sempre una bella sfida!^^'Sì al matrimonio manca ancora un pochettino ma spero ti piacerà!:DGrazie come sempre per la tua bella e simpatica recensione!!Al prossimo capitolo!bacioni
JhonSavor:Ciao!Devo ammettere che ho adorato la tua recensione!:DSono davvero contenta di aver reso abbastanza bene Sesshomaru, spero di riuscire a continuare su questa strada!^^'Sono felice che la fic ti piaccia!:DGrazie mille al prossimo cap!
Draco:Ciao Draco!:DE' sempre un piacere leggere una tua recensione!Ti ringrazio come al solito per i tuoi bellissimi complimenti e commenti!Sono felice che il mio Sesshomaru e la conversazione tra lui e Rin ti sia piaciuta!Un enorme grazie come sempre!Al prossimo cap!baci
Achaori:Ciao cara!Figurati non ti preoccupare assolutamente, hai tutta la mia comprensione!:)Ti ringrazio per i complimenti, mi fa piacere che la proposta ti sia piaciuta tra qualche capitolo ci sarà il matrimonio, attenderò il tuo parere al riguardo!:DGrazie, al prossimo cap!Baci
KaDe:Carissima grazie per i commenti alle mie shot e il commento al precedente capitolo sulla tua fic!:)Bacioni!!!
Le nuove lettrici!*-*
Niki92:Ciao!:DPrima di tutto mi complimento per la tua storia 'Hinezumi' che seguo e che trovo carina e divertente!:)A parte questo, ti ringrazio molto per la tua recensione!:DAnche io adoro Rin e Sesshomaru per il tuo stesso motivo, anche se essendo dei personaggi stupendamente complessi è una bella sfida descriverili(soprattutto il bel Sesshy!;)Grazie mille ancora e spero di rivederti presto!
Nimi_chan: Ciao!:DBe' mi fa molto piacere che hai iniziato a recensire, davvero, e ti ringrazio molto per i tuoi complimenti spero davvero che questa fic ti piaccia sempre più!sono contenta di riuscire a stupirti, eh sì è strano che sia ice-Sesshy a scogliere Rin però c'è una chimica particolare tra i due!^^Grazie ancora spero di rivederti al prossimo cap!
Babydgv:Ciao!:DCommossa, addirittura?Be' sono onorata!Ti ringrazio molto per i complimenti e spero di rivederti presto nel prossimo capitolo!:D
XxKagome_ChanxX:Ciao!:D Oh ma vai tranquilla hai tutta la mia comprensione, sono solidale con le persone pigre come me!;)Però spero che ora, visto che la pigrizia è andata in vacanza, di rivederti al prossimo capitolo!:)
Un saluto,
by LilyProngs