Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: _Bri_    07/08/2017    6 recensioni
[STORIA IN FASE DI REVISIONE]
Matilda è controversa, fredda e pragmatica. Il colore dei suoi occhi riflette quello del gemello ma nonostante l’aspetto, che rivela lo stampo della sua famiglia, la ragazza si sente distante anni luce da questa, trovando conforto solo nelle mura di Hogwarts. E proprio all’interno della scuola Matilda conoscerà l’amicizia e l’amore, per cui lotterà fino alla fine, dimostrando che non sempre la mela cade vicino l’albero.
[Dal capitolo 9]
-Mio padre mi ucciderà-
-Per cosa? Non hai fatto nulla, non ancora almeno-
Barcollò pericolosamente verso di lui, attirata da quelle dita impossibili da gestire
-Anche il solo fatto che mi piaccia un traditore del proprio sangue è un grande affronto-
Le labbra di George si incresparono in un ghigno divertito, e poi cominciò a mordicchiarsi il labbro inferiore, gesto tanto eloquente e sfacciato, quanto irresistibile
-Quindi stai dicendo che ti piaccio-
-Mi sembrava lo avessi ammesso anche tu, signor Weasley-
-Oh…ma io sono stato decisamente più generico-
La mano di George passò dietro la schiena di Matilda
-E allora che ci fai ad un centimetro dalla mia bocca?- sussurrò leziosa lei
-Lo trovo un ottimo posto, dove tenere la mia-
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, George Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
DI GHIACCIO E TEMPESTA
 
 
PROLOGO
Smistamento!
 
Il grande cielo stellato sopra le teste dei novizi di Hogwarts trasmetteva una luce di speranza e serenità, rendendo lo smistamento del cappello parlante un evento unico e trionfale. Rigirava la sua bacchetta, la sua prima e nuovissima bacchetta fra le dita nascoste dentro le tasche capienti: Olivander, il grande artigiano di bacchette aveva scelto per lei una lunga bacchetta d’ebano che racchiudeva un nucleo di crine d’unicorno, anche se come le aveva raccontato è la bacchetta a scegliere il mago o la strega, e non poteva essere più d’accordo: difatti quando l’aveva stretta fra le dita gracili per la prima volta, in quel misterioso negozio che aveva l’odore di polvere e legno, sentì il corpo vibrare d’eccitazione e dunque si convinse che mai scelta poteva esser più azzeccata.
Draco Malfoy era appena stato smistato nella casa di Serpeverde, invero il cappello lo aveva appena sfiorato e aveva sentenziato che la sua dovesse essere la casa verde e argento, senza indugio. Nello scendere i gradini le lanciò uno sguardo fiero e tronfio e la superò altezzoso. Non si sentiva spaventata, era solo incredibilmente curiosa di sapere dove sarebbe andata a finire, anche se dentro il suo cuore conosceva già la risposta che altri avevano scritto per lei.
La professoressa McGonagall fece squillare il suo nome per richiamarla allo smistamento.
 
-Matilda Malfoy!-
 
Fece un passo avanti, dubbiosa, abbandonando nell’immediato la salda stretta della bacchetta che rimase nella tasca capiente, così mosse qualche passo verso la McGonagall ed il cappello; gli occhi che ricordavano il colore del cielo in tempesta guizzarono da una parte all’altra e poi, tirando un forte sospiro sedette sullo sgabello ed attese. Quando il cappello sfiorò i suoi folti capelli ricci, chiari come la luce di un pallido sole invernale, si aspettò che proprio come con il gemello, il cappello parlante l’avrebbe subito indirizzata nella casa di Serpeverde, eppure quello indugiò
 
-Bene bene, un’altra Malfoy, mmm-
 
sfregò le ginocchia fra di loro e le mani si avvinghiarono forte sullo sgabello; perché d’improvviso il cuore aveva preso a battere così forte?
 
-Questa è una decisione complicata, la tua mente è ingarbugliata, signorina Malfoy. Sono davvero indeciso, mmm-
 
Matilda tossicchiò; sarebbe stato un disonore, forse, finire in una casa che non fosse Serpeverde? In realtà a lei non importava, qualunque sarebbe stata la scelta corretta in quanto la sua passione per lo studio e la sua voglia di apprendere il più possibile non sarebbe mutata, per cui era certa che anche Corvonero, Tassorosso o perché no, Grifondoro, avrebbero fatto al caso suo, nonostante sapeva che suo padre sarebbe stato orgoglioso di lei solo se fosse stata Serpeverde, la sua casa ad Hogwarts.
 
-Avrei per te mire diverse, ma credo che sia meglio per te…e per tutti…se…-
 
Iniziò a guardare gli studenti davanti a lei con imbarazzo; possibile che quel maledetto cappello ci stesse mettendo così tanto per prendere una decisione? Quel lungo momento doveva finire subito, non avrebbe sopportato ancora gli sguardi indagatori dei ragazzini che la guardavano sghignazzando, ancor più non avrebbe tollerato la derisione di suo fratello nel vederla sudare agitata su quella scomoda seduta.
 
-Ho deciso: SERPEVERDE!-
 
Scese frettolosamente dallo sgabello e superò di corsa il tavolo dei Grifondoro per prendere posto a quello della sua nuova famiglia. Non si sentiva appagata, in realtà era solo contenta di essere finalmente da qualche parte e quando Draco le dette una pacca sulla spalla soddisfatto, lei lo guardò senza espressione alcuna e fece crollare il volto fra le mani in un gesto svogliato, in attesa che lo smistamento di tutti avesse fine.
 
 
***
 
 
CAPITOLO I
I giorni del Torneo
 
Il terzo anno ad Hogwarts si era concluso senza problemi ed i suoi risultati scolastici erano stati eccezionali, spiccando sopra ad ogni altra materia in Pozioni, Incantesimi e Cura delle Creature Magiche, materia che aveva scelto di sua spontanea volontà e per la quale si riteneva particolarmente portata, nonostante a casa sua i genitori non le avessero mai permesso di avere rapporto diretto con gli animali della propria Magione, reputando il contatto con essi inopportuno per una ragazza del suo lignaggio; nonostante questo, più volte la sera era fuggita dalla propria stanza per andare a visitare i cavalli alati della sua famiglia, per spazzolarne la criniera lucente.
Dunque il quarto anno stava per iniziare e Matilda non vedeva l’ora di tornare ad Hogwarts, soprattutto provava il forte desiderio di scappare da quel Maniero opprimente e costrittivo, dove mai aveva trovato la felicità, se non durante qualche momento di complicità con il fratello, per il quale provava un forte amore nonostante lo reputasse sempre più un ragazzino viziato e subdolo. Non è che odiasse la propria famiglia, voleva bene ai propri genitori ma non si rispecchia in loro, come se qualcosa durante il suo arrivo nel mondo fosse andato storto e tutta la magnificenza dei Malfoy e dei Black fosse stata assorbita da Draco, lasciandola sguarnita di superbia e ammirazione nei confronti del proprio sangue puro.
Era sempre stata una bimba molto seria e pragmatica, caratteristiche che non erano di certo disprezzate dai genitori, ma sua madre Narcissa avrebbe sempre voluto per lei un tocco di spensieratezza in più, ritenendo l’intelligenza della figlia (e la carineria dell’aspetto) dote sprecata, schiacciata dal carattere serioso ed inflessibile. Mentre la donna spazzolava i capelli della figlia come nella più classica delle fiabe, ne osservava i lineamenti candidi nello specchio e sorrideva compiaciuta; con delle perle verde smeraldo ne adornò la treccia appena composta che, lunghissima, scendeva lungo la schiena e si arrestava appena sopra i glutei.
La sua bambina, quella meravigliosa fanciulla che insieme all’altro grande amore della sua vita, Draco, aveva da poco compiuto 14 anni, la guardava nel riflesso dello specchio senza lasciar trasparire un briciolo di emozione, la qual cosa feriva sempre più Narcissa che dopo averle acconciato i capelli con cura le strinse appena le spalle e le regalò un lieve sorriso.
 
-Sei contenta di tornare ad Hogwarts? Avrai tanti amici da rivedere, tante cose da imparare.-
 
Matilda annuì appena e scostò lo sguardo per portarlo sul proprio riflesso; insoddisfatta cercò di ammorbidire la cute con le dita delicate.
 
-Grazie di non aver stretto troppo la treccia.- Si limitò a dire quelle poche parole, quindi si alzò ed afferrò le ultime cose che gli elfi domestici non avevano ancora portato via, infilandole con cura in una borsa. Il momento delicato fu interrotto dall’irrompere di Draco nella stanza che, vestito in maniera impeccabile, si avvicinò a Matilda e le tirò appena la treccia –Sbrigati o faremo tardi, ci perderemo i posti migliori sul treno!- Narcissa bacchettò la mano del figlio con la propria
 
-Draco ti sembra il modo di trattare tua sorella? Ci ho messo molto tempo ad acconciarle i capelli, non vorrai rovinare tutto-
 
La ragazza sembrò non dare peso alle molestie del fratello ed uscì dalla propria stanza. Alla fine delle scale Lucius Malfoy, nello scorgerla allargò le braccia, ed attese che la sua ragazza scendesse per accoglierla a sé
–Sei splendida figlia mia, rendici ancora più orgogliosi di te e tieni d’occhio tuo fratello-
 
 Matilda si fece abbracciare e strinse appena la vita del padre, poi con garbo si scostò da lui e di tutta fretta si avviò fuori dalla magione. Finalmente si sarebbe allontanata per un altro anno.
Nel tragitto sul treno pensò ad Hogwarts, mentre guardava fuori dal finestrino con distrazione: quella si che era la sua vera casa, luogo dove quasi tutte le sue domande trovavano una risposta, nonostante non avesse dei veri e propri amici, ma solo ragazzi e ragazze Serpeverde che volevano avere a che fare con lei solo per il cognome che portava. Uniche eccezioni erano rappresentate da Daphne Greengrass ed una strana amicizia nata nelle stanze della biblioteca di Hogwarts, in cui Matilda spesso si ritrovava a studiare per i compiti assegnati. L’anno precedente, infatti, aveva selezionato alcuni libri importanti per la preparazione di un compito in classe di Storia della Magia ed in solitaria si era ricavata un proprio angolo felice per potersi immergere in essi senza interruzioni; eppure lo studio fu interrotto da una ragazza grifondoro, tale Hermione Granger, amica cervellona di Harry il prescelto Potter e Ronald Weasley, uno dei tanti fratelli Weasley che popolavano Hogwarts; la ragazza, dal fare particolarmente agitato, la incalzò dicendole che non aveva il diritto di tenersi quei libri tutti per sé e che anche lei doveva prepararsi dignitosamente per quel compito in classe. Quella sua specie di rivale con cui si ritrovava a duellare durante le ore di lezione che avevano in comune, facendo a gara a chi rispondesse prima ai quesiti dei professori, le aveva proprio dato sui nervi, per cui si ritrovò a risponderle acidamente con un chi prima arriva bene alloggia. Ma qualche minuto dopo, comprendendo perfettamente l’esigenza della Granger nel volersi preparare con cura per un compito importante, Matilda si accostò a lei e sbuffando le propose di studiare insieme. Da quel momento le due erano diventate in qualche modo amiche, ritrovandosi spesso a confrontarsi sulle materie d’interesse e condividendo quindi del tempo insieme, che la giovane Malfoy riteneva tutto sommato di qualità. Quando Draco, per la prima volta, la scorse a studiare con la grifondoro non esitò nel canzonarla, ma Matilda puntualmente riusciva a zittire il gemello in qualche modo; del resto Draco aveva sì preso tutte le qualità della propria famiglia, ma fra i due quella ad essere maggiormente dotata d’astuzia ed intelligenza era senza dubbio lei, che non mancava mai di ricordarlo al fratello quando si ritrovavano a bisticciare fra di loro.
 
-Ehi Matilda, sei fra noi?- Daphne scosse la spalla di lei per richiamare la sua attenzione, per cui Matilda fu costretta a tornare ad ascoltare quella lunga serie di sciocchezze di cui le altre si stavano riempendo la bocca
 
-Si, stiamo per arrivare immagino-
 
Dal corridoio del treno arrivarono forti schiamazzi, che preannunciavano l’arrivo molesto dei gemelli Weasley e dei loro giochetti da quattro soldi; in quel momento Matilda si alzò e si avviò verso la porta del proprio vagone lasciando le altre con un lapidario a più tardi. Dopo essersi chiusa la porta del vagone alle spalle, con forte disappunto delle sciocche ragazzine, non fece in tempo a fare un paio di passi che George Weasley si schiantò contro di lei, inondandola di una polverina dorata che iniziò a farla starnutire; la reazione dovette creare estrema ilarità nei due fratelli, che cominciarono a ridere di gusto
 
–Guarda guarda Freddy, dobbiamo perfezionare la nostra polvere pruriginosa, pare che crei reazioni allergiche sui serpeverde!-
 
Matilda era furiosa e, fra uno starnuto e l’altro, urlò contro i due fratelli –Ma cosa…etciù! Siete dei…etciù! Cretini…etciù!- I due gemelli tentarono di trattenere le risate e George si accostò a lei, che freneticamente stava cercando un fazzoletto nelle tasche della divisa.
 
-Ci dispiace tantissimo signorina Malfoy, ma gli incidenti capitano! Per farci perdonare ecco per te un fazzoletto salva aspetto! Usa questo, vedrai che passerà.-
 
 Nonostante fosse fortemente dubbiosa, Matilda afferrò il fazzoletto e si soffiò i naso; poco dopo il forte attacco allergico sembrò passare, lasciandole solo un lieve alone rosso intorno alle narici. Non fece in tempo a replicare che i due Weasley si erano già dileguati e così, anche se estremamente risentita, non poté fare altro che infilare il fazzoletto in tasca ed avviarsi verso l’uscita del treno.
 
Quell’anno ebbero una grande sorpresa: Hogwarts avrebbe accolto una delegazione di altre due scuole importanti, ovvero dell’ Accademia di Magia di Beauxbatons con la preside Olympe Maxime a rappresentarla e l’Istituto Drumstrang, il cui preside Igor Karkaroff mostrava a tutti il suo gioiello della corona Viktor Krum con cupidigia; motivo di tale lunga visita? L’ultima edizione del Torneo Tre Maghi che si sarebbe tenuto presso la sua scuola.
L’eccitazione degli studenti era alle stelle, ma l’entusiasmo svanì quando capirono che per motivi di sicurezza solo gli studenti maggiorenni avrebbero potuto partecipare al torneo.
Ancora una volta Matilda si ritrovò particolarmente scontenta, in quanto a causa del torneo le normali lezioni sarebbero state stravolte; tentò anche di  porre la questione alla vicepreside, che la liquidò asserendo che quello sarebbe stato un grande onore per Hogwarts e che  avrebbe fatto acquistare alla scuola maggior prestigio. Cosa poteva aspettarsi? L’unica nota positiva di tutta quella situazione era lo scompiglio che si era venuto a creare a seguito dell’estrazione dei partecipanti al torneo: Ogni studente maggiorenne che avesse voluto partecipare al torneo avrebbe dovuto inserire il proprio nome nel Calice di Fuoco, uno speciale calice magico da cui sarebbero saltati fuori i nomi dei tre partecipanti al torneo, uno per scuola e che, munito di ogni tipo di incantesimo sopraffine, avrebbe impedito a chiunque, inferiore ai 17 anni, di partecipare al torneo.
Proprio quando i gemelli Weasley tentarono di aggirare gli incantesimi per riuscire ad inserire il proprio nome, Matilda si prese la sua silenziosa rivincita, dato che vennero trasformati all’istante in due vecchiacci raggrinziti ed in seguito sbalzati lontani dal Calice di Fuoco.
Comunque per Beauxbatons, scuola interamente femminile, la campionessa scelta fu Fleur Delacour, una bellissima ragazza dai capelli color oro, mentre per Drumstrang, al contrario istituto maschile (come del resto era prevedibile), dal calice saltò fuori il nome di Viktor Krum, cercatore infallibile della Nazionale Bulgara di Quidditch; infine fu Cedric Diggory il campione designato per Hogwarts, un belloccio di Tassorosso. Tuttavia nella scuola si scatenò un certo fermento quando un quarto nome uscì dal Calice di Fuoco, individuando Harry Potter come quarto campione del Torneo Tre Maghi; sentimenti come collera, invidia, stupore, invasero le mura ed i corridoi di Hogwarts e come per la maggior parte degli studenti anche Matilda rimase non poco perplessa, ritenendo assurdo ed ingiusto sia che un minorenne fosse ammesso al torneo, sia che a rappresentare la sua scuola fossero a quel punto in due. Comunque si discostò dall’operare del gemello, che in perenne antagonismo con Harry Potter aveva dato vita ad una vera e propria campagna di boicottaggio nei confronti del grifondoro; del resto conosceva bene il gemello ed era convinta, mano sul fuoco, che non fosse che  vittima dell’invidia cieca nei confronti del bambino-che-è-sopravvissuto.
 Ebbene: la prima prova tra i campioni parve andare a buon fine, nonostante questa fosse consistita nel recuperare delle uova d’oro custodite da alcuni terrificanti draghi che i quattro ragazzi si trovarono costretti ad affrontare. Fu un grande successo, che portò alla quasi totale scomparsa dell’odio nei confronti di Harry Potter, nonostante Draco tentasse di alimentare il malumore verso il giovane grifondoro, ottenendo comunque scarsi risultati.
 
Come suo solito Matilda se ne stava chiusa in biblioteca tentando di non farsi distrarre dall’euforia generale in cui Hogwarts era immersa e quando la sua collega di studi fece ingresso nella sala vuota, le mostrò un accenno di sorriso e la invitò a sedersi accanto a lei.
 
-Il tuo amico Potter sembra proprio baciato dalla fortuna Hermione! Comunque sai, devo ammettere di aver trovato la gara entusiasmante, si-
 
 Hermione la guardò con cipiglio, mentre collocava sul tavolo dei voluminosi tomi di pozione
 
–Nonostante la volontà di tuo fratello di affossare il morale di Harry e sporcare la sua reputazione si, trovo che la gara sia andata bene e che lui si sia meritato l’ottimo punteggio ricevuto-
 
 Matilda sbuffò appena e scosse con la mano la massa voluminosa di ricci chiari –Non prendertela…non puoi negare che ci sia qualcosa di ambiguo nell’ammissione di Harry Potter al Torneo Tre Maghi, non fosse altro perché il torneo si chiama appunto TRE Maghi, non quattro. Comunque non dovreste dare retta a Draco, è solo molto invidioso-
 
La giovane grifondoro sospirò sfiancata, ma la sua attenzione venne attirata dall’entrata in biblioteca di Viktor Krum, il campione di Drumstrang, a seguito della quale un lieve rossore comparve sulle sue guance delicate
 
–Lo so ma io mi fido di Harry e se lui dice di non aver barato io gli credo! D’altronde studenti più preparati di lui hanno tentato di arginare le magie di protezione del calice-
 
Matilda ridacchiò convulsamente, ripensando alla brutta figura fatta dai fratelli Weasley nell’applicare il fallimentare incantesimo di invecchiamento. Hermione colse l’occasione di quella risata per allontanare definitivamente lo sguardo da Krum
 
–Che hai da ridere?-  
 
Matilda scacciò l’aria con la mano in un gesto eloquente -Nulla di importante, ripensavo a quella scena pietosa a cui ho assistito…oh, ma lasciamo perdere. Piuttosto non crederai non mi sia accorta della tua espressione imbarazzata, che c’è, per caso è entrato da poco il motivo del tuo rossore?-
 
Hermione quasi si strozzò nello sbrigarsi a risponderle –Non è…non è come pensi! Sono solo stata vittima di una forte ondata di calore, di calore, si, per lo sbalzo di temperatura eccessivo, non trovi faccia estremamente caldo qui?-
 
Matilda, con la guancia abbandonata sulla mano la osservava divertita. –Certo, sembri proprio la povera vittima di uno sbalzo climatico. A proposito…hai già ricevuto qualche invito per il ballo del Ceppo?-
 
Le guance di Hermione a quel punto si infuocarono, regalandole un inusuale color peperone
 
–Si, ho ricevuto delle proposte ma non so ancora cosa fare in realtà…e tu invece?-
 
La giovane Serpeverde parve scurirsi in viso –I miei genitori vogliono che accetti l’invito di uno studente della Drumstrang, un tizio di nome Poliakoff; conoscono i suoi genitori e mi hanno caldamente invitata ad accettare il suo invito…-
 
Prima che Hermione potesse replicare, Harry e Ron entrarono in biblioteca e, nel passare davanti a Krum, Ron attraversò un evidente stato di agitazione. Quando i due furono abbastanza vicini da rendersi conto di quale fosse la compagnia di Hermione, non si impegnarono affatto per nascondere il loro dissapore, specialmente Ron
 
–Hermione, non dovresti parlare con chi infama il nome di Harry, lo sai?-
 
Matilda non ebbe la lucidità di mantenere la calma e subito scattò in piedi
 
–Ma come ti permetti Weasley? Mi hai per caso sentita parlare male del tuo amichetto? Mi hai vista forse sfoggiare qualche stupida spilletta con su scritto Potter fa schifo?-
 
Ron mosse un passo verso di lei e la guardò dall’alto con aria di sfida –Vorresti farci credere che non hai appoggiato tuo fratello in nessun modo? Difficile crederti, davvero!-
 
 -Smettila Ronald, sei davvero ottuso quando fai così!- Hermione alzò appena la voce, rischiando di farsi cacciare dalla bibliotecaria. Matilda assottigliò lo sguardo e resistette alla tentazione di tirare fuori la bacchetta e di puntargliela contro
 
–Con questa tua affermazione dimostri proprio di avere il cervello grande come quello di uno Streeler!-
 
Ron guardò Matilda con aria inebetita –Ma che dico, non sai nemmeno cosa sia uno Streeler. Hermione scusami…-
 
Prima di farsi venire le lacrime agli occhi, Matilda si affrettò ad afferrare i suoi libri e si avviò velocemente verso l’uscita, ignorando i reclami dell’amica.
L’aura negativa della sua famiglia la perseguitava, non riusciva a scollarsi di dosso la targhetta che le avevano affibbiato per colpa del suo cognome. Frugò nelle tasche ed estrasse un fazzoletto con cui si asciugò le lacrime, ma appena lo poggiò sugli occhi percepì una freschezza improvvisa invaderle il volto, come se tutto il risentimento e la vergogna fossero stati asciugati via. Guardò lo straccetto spiegazzato e si rese conto essere proprio  quello che George Weasley le aveva dato sul treno all’inizio dell’anno, per rimediare al penoso attacco allergico causato da quella polvere fastidiosa. Non riuscì a trattenere il sorriso; solo quando Pansy Parkinson si scontrò con lei sul corridoio e le chiese dove stesse andando, di tutta fretta rinfilò il fazzoletto nella tasca e si avviò con la ragazza verso la sala comune dei Serpeverde.

 
 
(CAPITOLO REVISIONATO)
 
 
Ciao a tutti e benvenuti! Spero che questo primo capitolo vi abbia scatenato curiosità. Sono curiosissima di sapere cosa ne pensate, quindi che dire, vi invito a scrivere le vostre opinioni e perplessità! A presto.
D.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Bri_