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Autore: karter    14/08/2017    1 recensioni
[La storia partecipa al contest ideato da Celyoa per il gruppo di scrittori ⌡
«[...] -Rufy- sussurra vedendolo fermare l’opera di martirio che aveva iniziato contro la sua pelle marchiata.
Non riesce a guardarlo, troppi i sentimenti che la divorano, ma deve mandarlo via. Non può permettere che vada a farsi ammazzare anche lui.
-Cosa ci fai qui?- gli chiede, lasciando andare il pugnale -Tu non c’entri niente!- urla tra un singhiozzo e l’altro. Si era promessa di non piangere più, invece…
-No…- gli rispose il ragazzo con il cappello di paglia -Non c’entro…- la asseconda restando immobile, senza distogliere lo sguardo dalla sua schiena.
-Non sei di qui…- continua Nami graffiando il terreno con le dita -Vai via da quest’isola. Te l’ho già detto!- urla lanciandogli contro della terra. [...]»
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nojiko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autore: karter
Titolo: Libera
Fandom scelto: One Piece
Personaggi principali: Nami, Nojiko, Rufy
Rating: verde
Avvertimenti: Nessuno
Tema: il contest prevedeva l'utilizzo di due citazioni :
- Il prudente s'arma d'una pistola è chiude a chiave la porta, scordandosi di ben altro spettro che gli è più da presso.
(Emily Dickinson)
- Do not be deceived by the face of beauty, as the truth lie beneath the skin.
Lunghezza: 900 parole precise
Note d'autore: vedi fine testo





Libera








"Do not be deceived by the face of beauty, as the truth lie beneath the skin."





Non puoi credere di averlo fatto davvero. Non volevi, eppure non hai avuto scelta. Con loro era bello. Erano gli amici che non hai mai potuto avere, quella famiglia che hai allontanato per portare a termine la tua missione.
Ti eri aperta, avevi calato la maschera e finalmente eri tornata a respirare, eppure l’essere così vicina alla tua isola ha rimesso tutto in discussione. Non potevi buttare otto anni. La promessa fatta a tua madre era più importante.



***

Li guardi. La tua sorellina, quella che ha sempre odiato i pirati, aveva scelto loro, sperando in una vita diversa in cui poter realizzare il suo sogno, ma è bastato annusare l’odore di casa a riportarla con i piedi per terra. Non sarà mai la navigatrice di Rufy se non paga il suo riscatto ad Arlong.
La invidi alle volte. Nonostante tu sia la più grande è stata lei ad avere il coraggio di schierarsi con l’assassino di vostra madre per poter comprare la vostra isola.
Non si è mai tirata indietro, Nami, non le permetterai di farlo neanche stavolta. Li aiuterai a capire e a riconoscere quella maschera di freddezza che stona incredibilmente con la sua personalità.
Del resto è giunto il momento che ti impegni per salvarla da se stessa, come lei ha sempre fatto di tutto per salvarvi dalla tirannia di Arlong.



***

Ci sei andata vicina. Quegli stupidi sono arrivati sulla tua isola per convincerti a tornare con loro.
Idioti.
Hai dovuto respingerli. Hai finto di far parte della banda di Arlong, come da copione, ma il tuo unico desiderio era di metterli in salvo. Ti guardi la mano bendata con un sorriso malinconico. Hai corso un rischio enorme per salvare Usopp, eppure è andato tutto bene.
Dovresti esserne felice, non ci riesci. Ora hanno la prova che tu non sei la persona che fingi di essere.
Ridi istericamente prima di tuffare il capo tra le braccia. Non possono rovinare tutto, non proprio adesso che il tuo obiettivo è così vicino. Devi stringere i denti ancora un po’.



***

Osservi la scena con occhi sbarrati. Non puoi crederci. Un’infanzia distrutta, inutilmente. A cosa è servito che le lasciassi fare una vita simile? Non avreste mai dovuto credere alle promesse di quel mostro, vi ha ingannati.
Sei stanca di tutto ciò, questa volta non rimarrete fermi a lasciarvi sopraffare, non importano le promesse di Nami. Vi batterete e se necessario morirete per salvare la vostra isola, perché non sopportate che a combattere sia solo lei, hai già sbagliato una volta lasciandoglielo fare.



***

Un incubo. Non c’è altra spiegazione.
Ti dai un pizzicotto. Non succede nulla. Riprovi. Nulla.
Senti lo sguardo di Nojiko sul capo. Ti sta osservando, lo sai. Te lo ha detto, non ti avrebbe lasciato fare tutto il lavoro sporco. Ma tu non vuoi che si metta in mezzo. Hai già perso Bellmere per colpa di quel mostro, non può portarti via anche tua sorella e gli altri. Sono la tua famiglia.
Alzi lo sguardo e ti specchi nelle sue iridi color miele. Ti sorride e tu non puoi fare nulla per fermarla. Hai paura e allo stesso tempo sei arrabbiata. La vedi avanzare e superarti assieme a tutti i tuoi concittadini. Vorresti fermarli, ma non ci riesci.
In un raptus afferri un coltello e inizi a pugnalarti la spalla su cui vi è il suo marchio maledetto e urli. A cosa è servito comportarsi da mostro, quando non sei riuscita a salvare la tua famiglia?



***

Una ragazza dai ribelli capelli ramati è inginocchiata tra la polvere, il volto rigato di lacrime, un pugnale in mano e una spalla sanguinante.
-Rufy- sussurra vedendolo fermare l’opera di martirio che aveva iniziato contro la sua pelle marchiata.
Non riesce a guardarlo, troppi i sentimenti che la divorano, ma deve mandarlo via. Non può permettere che vada a farsi ammazzare anche lui.
-Cosa ci fai qui?- gli chiede, lasciando andare il pugnale -Tu non c’entri niente!- urla tra un singhiozzo e l’altro. Si era promessa di non piangere più, invece…
-No…- gli rispose il ragazzo con il cappello di paglia -Non c’entro…- la asseconda restando immobile, senza distogliere lo sguardo dalla sua schiena.
-Non sei di qui…- continua Nami graffiando il terreno con le dita -Vai via da quest’isola. Te l’ho già detto!- urla lanciandogli contro della terra.
-Sì, me lo hai già detto…-risponde semplicemente il capitano della Going Merry continuando ad osservarla. Non avrebbe abbandonato uno dei suoi Nakama, ma doveva essere Nami a chiedere il suo aiuto.
E lo fece.
-Rufy…aiutami… - sussurra voltandosi nella sua direzione con il volto rigato di lacrime.
Senza dire una parola, il corvino si toglie il cappello di paglia e lo posa sul capo di quella che per lui sarebbe sempre stata la sua navigatrice, pronto ad annientare colui che l’aveva ridotta in quello stato.
Nami lo osserva allontanarsi, pronto a dar battaglia assieme a quelli che erano i loro compagni. Forse con loro vi era ancora qualche speranza, pensa, mentre un debole sorriso gli nasce sul volto.
Finalmente le maschere erano state calate, non doveva più nascondersi sotto la sua stessa pelle, sarebbe potuta essere libera e forse avrebbe potuto realizzare il suo sogno, proprio insieme a quei ragazzi che non si erano fatti ingannare dalle apparenze, ma avevano scavato nel profondo costringendola ad uscire nuovamente allo scoperto.
Sì, forse essere un pirata poteva piacerle se aveva loro al suo fianco.








Note:



Salve! Dopo più di un anno eccomi qui a pubblicare nuovamente qualcosa su questo Fandom. Come avrete capito la storia si svolge durante la saga di Arlong.
La parte normale è dal punto di vista di Nami, quella in corsivo dal POV di Nojiko. L’ultima parte, quella in grassetto riprende le battute del manga.
La citazione iniziale è il prompt proposto su un gruppo WhatsApp per la stesura della storia. L’idea originale era un po’ diversa, ma andando avanti con la scrittura è uscito fuori questo testo, dove spero di essere riuscita ad evidenziare l’essenza di Nami che nonostante si sia mostrata crudele ai suoi compagni per portare avanti la missione che si è imposta da bambina, in realtà ha un cuore enorme. Insomma, una specie di l’apparenza inganna.
Ringrazio di cuore chi è arrivato fin qui nella lettura e apprezzerei ben volentieri conoscere una vostra opinione in proposito.
karter

  
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